Corsi/Custodisci/04

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Indice generale

Custodisci in buon deposito (M. H. Smith)

01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - 07 - 08 - 09 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14

 

IV.

DIO E' IL CREATORE

Lettura Biblica: Genesi 1, 2

Da dove vengo? Chi mi ha fatto? Com’è sorto il mondo? E' qualcuno che l'ha fatto, oppure è sempre stato qui come lo conosciamo oggi? Ogni bambino si pone domande come queste. Riflettono la curiosità naturale che abbiamo sulle nostre origini. In realtà queste domande e le loro risposte sono basilari per la nostra concezione del mondo e della vita.

Come cristiani, anche per queste domande ricorriamo alla Bibbia, e la questione sulle nostre origini viene soddisfatta immediatamente: "Nel principio Iddio creò i cieli e la terra" (Genesi 1:1). Con quest’affermazione profonda e semplice nel contempo viene presentata una concezione di base per comprendere il mondo ed il suo significato.

Dio ha creato ogni cosa per la propria gloria (vedi Salmo 19:1; 72:19; Is. 43:7). Tutto ciò che v'è nel creato dovrebbe quindi glorificare Dio. In un certo senso tutto ciò che la Bibbia poi ancora dirà non è che un'amplificazione di questa idea di base.

Concezioni errate sulle nostre origini

La dottrina biblica della creazione è la linea divisoria di base fra la concezione cristiana del mondo e tutto il pensiero non-cristiano.

Varie altre culture antiche, per esempio, avevano una grande varietà di racconti a spiegare come il mondo e l'uomo erano sorti, e pure l'uomo moderno ha elaborato le proprie teorie.

Molti di questi antichi racconti immaginavano divinità che lottavano l'una contro l'altra, e quando una vinceva, distruggeva l'avversaria e con i suoi resti formava il mondo come noi lo conosciamo ora. Altri si rappresentano divinità maschili e divinità femminili che producono altre divinità, le quali, a loro volta, formano il mondo. In molti di questi miti troviamo un panteon con un gran numero di divinità in cui ciascuna serve per spiegare un aspetto od un altro del mondo. Per esempio, alcune culture si rappresentano divinità come il dio maggiore e sua moglie, un dio sole, una dea luna, un dio della guerra e una dea dell'amore. Il male presente nel mondo, per esempio, per alcuni aveva origine dal mito del vaso di Pandora, oppure dal fatto che gli dei erano stati offesi dagli uomini.

Tali tentativi di rendere ragione all'origine del mondo non soddisfacevano però il pubblico più colto, perché già nell'antichità noi troviamo espressioni di insoddisfazione e di generale scetticismo rispetto ai miti ed alle leggende che parlano delle origini. Questo può essere riflesso nella domanda di Pilato: "Che cos'è la verità?".

L'uomo moderno è stato influenzato dall'ipotesi evoluzionista e dalla "scienza" e crede che il mondo si sia formato semplicemente per un processo di evoluzione senza la presenza di alcuna divinità creatrice. Questo implica che l'intero universo, incluso l'uomo, sia sorto semplicemente per caso. Questa teoria, però non rende giustizia ai dati di una scienza legittima, esaminati con attenzione. Essa pure non può spiegare il rapporto causa-effetto che esiste all'interno degli eventi che accadono nel mondo.

E' veramente curioso il fatto che così tanti scienziati moderni, che in altre aree pretendono prove dimostrabili alle loro conclusioni, accettino così ingenuamente e senza riflettere un'ipotesi sull'origine e sullo sviluppo dell'universo la cui sola base sia il caso, perché una volta permesso al concetto di 'caso' entrare nel sistema, tutto l'intero sistema cade! Laddove è presente il caso, non vi può essere alcun sistema razionale, nessuna causa, nessun effetto, nessuna spiegazione ragionevole.

L'insegnamento della Bibbia

Solo il resoconto biblico dell'origine di tutte le cose può adeguatamente spiegare il mondo in cui viviamo. Il primo versetto stesso della Bibbia è già un riassunto di ciò che immediatamente ne segue, come pure un'introduzione dell'intero racconto.

Notiamo immediatamente che si presuppone l'esistenza di Dio. Non troviamo infatti "dimostrazioni" o prove della sua esistenza, giacché questo Dio che esiste dall'eternità è la sorgente di ogni cosa che esiste. Le espressioni, icieli e la terra, includono tutte le stelle e le galassie dell'universo come pure la dimensione a noi invisibile in cui si muovono Dio e gli angeli. "Terra" include tutto ciò che esiste qui sul nostro pianeta.

Avendo così affermato il fatto dell'esistenza del Creatore e che Egli abbia creato, il resto della prima sezione (Genesi 1:2-2:3) dà una sommaria descrizione dell'ordinato processo di creazione del mondo. Dovremmo prendere nota del fatto, a questo punto, che, sebbene l'affermazione iniziale parli dell'universo intero, il resto di questa sezione si focalizza sulla terra perché essa è la nostra abitazione ed il luogo dove abbiamo un rapporto con Dio. Questo è coerente con il proposito stesso della Bibbia, ed è assolutamente appropriato che il racconto dettagliato della creazione interessi soprattutto la terra ed i suoi abitanti, piuttosto che l'universo intero.

Il racconto della Genesi continua con una descrizione degli elementi basilari che Dio ha creato, prima di formare il mondo abitato (Genesi 1:2). E' interessante notare come Dio non chiami ogni cosa all'esistenza nella sua forma finale.

Egli potrebbe aver certo potuto fare così, ma Egli invece scelse di creare le cose per tappe. Forse questo avvenne per permettere a noi di vedere come Dio sia un Dio d'ordine. In quest'affermazione noi vediamo lo Spirito di Dio che si muove o "aleggia" sulle acque. Lo Spirito Santo era attivo nella creazione, come pure lo era il Figlio (vedi Giovanni 1:1,2). Tutt'e tre le persone della Trinità partecipano alla creazione.

Il primo passo per mettere ordine a tutti questi elementi fu il comando di Dio che sorgesse la luce (Genesi 1:3-5). Questo rivela il Suo potere, perché Egli semplicemente comanda ed ecco che la luce diviene presente. L'intero processo della Sua opera creatrice può essere descritto come avvenuto "per la potenza della Sua Parola" (v. Isaia 40:26; Geremia 10:12).

La luce così creata è ciò che oggi comprendiamo come "energia", il che include molto più che la luce come comunemente la intendiamo. L'atto creativo portò all'esistenza questa energia, inclusa naturalmente il corso della luce visibile che noi distinguiamo dalle tenebre.

Nel secondo giorno della creazione Dio separa le acque e crea al di sopra "una distesa" (il cielo) e ne lasciò le acque al di sotto. Il terzo giorno Egli fa apparire l'asciutto e la vegetazione (Genesi 1:9-13). Questi primi tre giorni vedono così la creazione dell'ambiente in cui le susseguenti creature dovranno vivere. Gli ultimi tre giorni vengono posti in parallelo ai primi tre, in questi vengono creati gli abitanti delle rispettive sfere corrispondenti alla creazione degli ambienti.

Il quarto giorno è parallelo al primo: in esso vengono creati il sole, la luna e le stelle con la loro rispettiva luminosità (Genesi 1:14-19). Dobbiamo confessare di non comprendere come possa esistere la lue indipendentemente da ciò che ne consideriamo la fonte, ma questo dipende dalla nostra prospettiva di come vediamo oggi le cose. Viviamo in un universo pienamente creato ed ordinato, e quindi non abbiamo esperienza di come possono essere state le cose prima nel corso del processo creativo. Dobbiamo semplicemente riconoscere la nostra incapacità a comprendere pienamente come avvenne la creazione ed accettarla sulla base che essa è autorevole Parola di Dio.

Il quinto giorno è parallelo col secondo e in esso vediamo la creazione dei pesci e degli uccelli, i quali abitano le acque ed i cieli (Genesi 1:20-23). Il sesto giorno è parallelo col terzo e riporta la creazione degli abitanti della terra asciutta (Genesi 1:24-31), la quale fu creata il terzo giorno. Vediamo così in questo scritto, che Mosè presenta una progressione ordinata dei tre giorni che servono per preparare i tre ambienti, ed i tre giorni che servono per crearne i rispettivi abitanti.

Certo per noi rimangono diversi problemi, specialmente per quanto riguarda i tempi e le modalità, tutto ciò però è già chiara evidenza della mano di un Dio d'ordine. Non potremmo forse mai risolvere tutte le difficoltà che sorgono nella nostra mente con soddisfazione di tutti, ma basti dire che in questo racconto Dio è rappresentato come direttamente coinvolto in tutte le tappe della creazione del mondo e di ogni cosa in esso.

La lunghezza dei giorni della creazione

Il resoconto biblico afferma che la creazione avvenne in sei giorni, e che Dio si riposò il settimo giorno. Sebbene molti cristiani credano che il modo migliore per accettare questo fatto sia accettare questi giorni come periodi letterali di 24 ore, dobbiamo ammettere che la Bibbia non ci dà dati sufficienti per essere assolutamente dogmatici in questo. La stessa parola "giorno" nei racconti biblici è usata in modi differenti.

(1) Viene usata per distinguere la luce dalle tenebre, come il giorno e la notte (Genesi 1:5).

(2) E' usata nello stesso versetto del periodo di tempo descritto nella frase: "Così fu sera, poi fu mattina: e fu il primo giorno". Presumibilmente questo include sia la notte che il giorno.

(3) La stessa parola descrive l'intera settimana della creazione: "Queste furono le origini del cielo e della terra quando furono creati, nel giorno che l'Eterno fece la terra e i cieli" (Genesi 2:4).

Vediamo così tre modi in cui viene usata la parola "giorno" nei primi due capitoli della Genesi. Inoltre sia Mosè che Pietro ci dicono che un giorno equivale a mille anni, e mille anni per Dio sono come un giorno (Salmo 90:4; 2 Pietro 3:8). Questa varietà di usi del termine "giorno" nella Scrittura dovrebbe metterci in guardia contro un'eccessiva insistenza su una particolare lunghezza dei giorni nel racconto della creazione. I cristiani ortodossi si sono però attenuti all'interpretazione di 24 ore come la migliore interpretazione di Genesi 1, mentre altri cristiani ugualmente ortodossi sostengono la concezione che molto probabilmente il periodo di tempo era estremamente più lungo. Non ne sappiamo abbastanza per giungere ad una conclusione su questo punto.

La creazione dell'uomo ad immagine di Dio

Il sesto giorno, dopo la creazione degli animali, troviamo la creazione dell'uomo. Qui il linguaggio usato nel racconto della creazione si distingue nettamente. In tutte le affermazioni precedenti si diceva: "Dio disse... sia..." o "...che la terra produca..." ((Genesi 1:3,6,24), mentre nel caso della creazione dell'uomo Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza". Pare che quasi vi sia stata una consultazione divina all'interno della Trinità prima della creazione dell'uomo. Fra parentesi, già in questa affermazione plurale è presente il concetto di Trinità.

L'uomo venne creato ad immagine e somiglianza di Dio. Che cos'è questa immagine? Alcuni hanno suggerito trattarsi dell'anima dell'uomo, altri del suo intelletto, altri della sua natura morale. La Bibbia suggerisce che l'intero uomo debba essere considerato ad immagine di Dio. Paolo dice che l'uomo è "immagine e gloria di Dio" (1 Corinzi 11:7). Così l'uomo proprio in quanto uomo è all'immagine di Dio, non qualche particolare aspetto della sua natura. D'altro canto, altri brani biblici sembrano identificare l'immagine di Dio nell'uomo in aspetti particolari della sua natura, cioè: vera conoscenza (Colossesi 3:10), vera giustizia e vera santità (Efesini 4:24).

Questi aspetti più particolari parlano d’alcune funzioni più elevate dell'uomo come portatore dell'immagine di Dio, funzioni che altre creature non hanno. Gli studiosi hanno generalmente catalogato l'immagine di Dio nell'uomo in due modi:

(1) l'immagine che rende l'uomo unico nel suo genere e differente da ogni altra creatura (cioè la natura umana);

(2) l'immagine che parla della sua dirittura morale prima della caduta, in cui aveva vera conoscenza, giustizia e santità.

A causa del peccato, egli ha perduto quest'ultimo aspetto dell'immagine, ed essa deve essere rinnovata nel processo della nuova nascita e della santificazione (così Paolo in Efesini 4:24 e Colossesi 3:10).

Il primo aspetto (la sua natura umana), sebbene abusata e sporcata, non fu perduta totalmente alla caduta - l'uomo rimane ancora uomo e pure come peccatore è diverso dal resto del creato.

Il dominio che l'uomo ha sul mondo, non è in sé stesso l'immagine, ma risultato dell'essere stato fatto ad immagine di Dio. E' proprio perché egli è una creatura razionale e personale che gli è stata data posizione di governare sulle creature che non ne sono dotate (vedi Genesi 1:26-28).

Il mandato della creazione

Il primo comandamento che Dio diede ai nostri progenitori era: "Crescete e moltiplicate e riempite la terra, e rendetevela soggetta" (Genesi 1:28). Questo è stato talora chiamato "il mandato della creazione", ed è la direttiva sotto la quale si include il modo in cui l'uomo può usare la terra. E' il mandato che abbiamo di studiare il mondo intorno a noi, il quale perdura anche se l'uso che ne facciamo spesso è un abuso a causa della presenza del peccato nel mondo.

Questo mandato include pure la responsabilità umana inclusa nel patto che Dio ha stabilito con l'uomo. Come fu originalmente creato, l'uomo doveva avere un personalissimo rapporto con il suo Creatore, il che naturalmente implicava che dovesse esserGli soggetto in obbedienza e fedeltà. Possiamo dunque affermare che l'uomo sia stato creato per avere un rapporto con Dio del tipo di "alleanza", il che può essere meglio visto nei concetti d'alleanza rivelati e sviluppati più tardi nella storia biblica.

Nell'essere persona con la qual è stato stabilito un patto, l'uomo doveva adempiere a tre precise funzioni.

(1) Doveva essere il portavoce di Dio, il suo rappresentante. Ad Adamo fu dato il compito di dare un nome agli animali, e comunque li avrebbe chiamati, quello sarebbe stato il loro nome. Più tardi questa funzione sarebbe poi stata quella di profeta, autentico portavoce di Dio.

(2) L'uomo era stato creato per avere comunione con Dio. E' evidente che Dio incontrasse l'uomo e conversasse con lui regolarmente, dandogli determinate istruzioni. Dopo la caduta, Adamo ed Eva riconoscevano il suono dei suoi "passi" e si erano nascosti, dato che con il peccato essi avevano perduto la capacità di aver comunione con Dio. Questa comunione e questo parlare con Dio trova la sua controparte più tardi nella funzione di sacerdote, il quale avrebbe presentato i bisogni del popolo a Dio.

(3) la terza funzione è chiaramente visibile nel fatto che l'uomo domini o governi su ciò che Dio gli aveva dato. L'uomo doveva soggiogarsi la terra e governarla. in altre parole, egli doveva essere re sotto Iddio sopra i domini che Dio gli aveva dato.

Da tutta questa discussione vediamo come l'uomo sia stato fatto ad immagine di Dio e per la gloria di Dio. Egli era il destinatario di un patto e doveva avere una personale comunione con Dio. Doveva servire Dio come profeta, sacerdote e re.

Abbiamo così tanta familiarità con il mondo e con le cose che sono in esso che raramente ci fermiamo a considerare quanto grande in effetti sia il creato che Dio ha fatto. Il nostro Dio sovrano ed eterno portò all'esistenza tutto ciò che esiste semplicemente dicendo: "Sia...", e tutto secondo il suo progetto e il suo proposito. Un tale Dio merita ogni culto ed adorazione da parte di tutto il creato.

"Degno sei, o Signore e Iddio nostro, di ricevere la gloria e l'onore e la potenza: Poiché tu creasti tutte le cose, e per la tua volontà esistettero e furono create" (Apocalisse 4:11).

Essere stati creati ad immagine di Dio è indubbiamente un alto privilegio. Significa che siamo stati resi capaci di essere ammessi alla presenza

stessa di Dio. Significa pure che la nostra stessa natura era quantomai adatta per l'incarnazione della seconda Persona della Trinità, Gesù, il Dio-uomo, il quale ora siede alla destra del trono di Dio precisamente in quella natura.

Domande di revisione

1. Da dove proviene la materia primordiale? Quali sono alcune delle teorie inventate dall'uomo per spiegare l'origine della materia?

2. Qual è il parallelismo fra i primi tre giorni della creazione ed i secondi tre?

3. Qual era il proposito di ciò che è stato creato durante il quarto, quinto e sesto giorno della creazione?

4. Che cosa c'è di così significativo sull'uomo reso ad immagine e somiglianza di Dio?

5. Quale dovrebbe essere la nostra risposta alle responsabilità che l'alleanza propone rispetto al nostro mandato creazionale? Si applica forse questo anche oggi?

Domande di discussione

1. Perché Iddio creò l'universo?

2. Perché si discute su come interpretare i giorni della creazione? Come dovremmo comportarci verso coloro che sono in disaccordo con noi? Perché?

3. A che cosa si riferisce l'immagine di Dio in noi? Che cosa voleva dire Paolo quando scriveva che noi dobbiamo essere rinnovati in vera conoscenza, vera giustizia e vera santità?

4. Quali sono alcune delle implicazioni del mandato creazionale per noi oggi, in particolare in aree come la scienza, la pianificazione famigliare e la prevenzione della guerra nucleare?

5. Come dovremmo rispondere in modo appropriato al Creatore?