Teopedia/Whistleblowing
Whisleblower
Il termine "whistleblower" può essere tradotto in italiano con diverse espressioni, a seconda del contesto e dell'enfasi che si desidera dare al concetto:
- Informatori – Questo è il termine più comune e neutrale per indicare chi, all'interno di un'organizzazione, segnala irregolarità o attività illecite. Tuttavia, può suonare un po' impersonale e non sempre rende appieno il senso di chi agisce per motivi etici.
- Denuncianti – Indica chi denuncia un reato o un comportamento scorretto. È una traduzione corretta, ma rischia di essere percepita negativamente, suggerendo un'azione legale formale, senza necessariamente sottolineare la motivazione morale o il ruolo civico.
- Segnalatori – Più neutrale di "denunciante", è spesso usato in ambito amministrativo o legale. Tuttavia, come "informatori", può non cogliere l'aspetto del coraggio o del rischio personale associato al whistleblowing.
- Rivelatori di illeciti – Una traduzione che enfatizza il fatto che l’individuo espone specifici comportamenti illeciti, mettendo in luce sia l'azione che l'etica sottostante.
- Difensori della trasparenza – Questa traduzione è più interpretativa e mette l'accento sul ruolo del whistleblower come promotore della trasparenza, ideale per contesti in cui si vogliono evidenziare gli aspetti positivi e morali.
Alternative con connotazione etica:
- Sentinelle della legalità – Una forma figurativa che mette in evidenza il ruolo del whistleblower come guardiano del rispetto delle leggi e dell'etica.
- Paladini della giustizia – Anche questa è una traduzione interpretativa, che trasmette una forte connotazione positiva, ma potrebbe risultare troppo enfatica a seconda del contesto.
In contesti ufficiali o legali italiani, viene spesso usato direttamente "whistleblower" in quanto termine ormai riconosciuto e adottato, ma una delle opzioni sopra potrebbe essere preferibile per enfatizzare specifici aspetti del concetto.