Predicazioni/Matteo/Sedotti ed abbandonati

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Sedotti ed abbandonati

Sedurre è considerato "un'arte", qualcosa che si può apprendere. Non mancano i manuali che insegnano: "Come imparare l'arte della seduzione". Non riguarda soltanto la seduzione a fini sessuali, che in negativo è anche detta "adescamento" (quello che fa l'amo con il pesce), ma anche la pubblicità commerciale o la propaganda politica. "Attirare a sé a fini non buoni" è il significato di fondo che meglio può descrivere il termine "tentazione". Quali ne sono le caratteristiche e come la si può smascherare e respingere? La consideriamo oggi nell'episodio evangelico delle tentazioni di Cristo, come le troviamo in Matteo 4:1-11. Ascoltiamone prima di tutto il testo.

Le tentazioni di Gesù. "Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: lui solo renderai culto». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano" (Matteo 4:1-11).

Il termine italiano "sedurre" può avere diverse accezioni.

(1)  Sviare dal bene persuadendo con lusinghe e allettamenti a compiere cattive azioni, come in "lo sedusse con la speranza di facili guadagni". (2) Indurre in errore, trarre in inganno, come in "il giudice non si lasciò sedurre dalle sentenze precedenti". (3) Indurre una persona, specialmente affascinandola, a iniziare una relazione amorosa o ad avere rapporti sessuali. (4) Per estensione: affascinare, attrarre in modo irresistibile: musica, bellezza, come in "uno sguardo che seduce".

La volontà di Dio, come espressa dalla Sua Legge, è sempre buona, giusta, e salutare. Di lui possiamo sempre avere fiducia, in tutto ciò che Egli fa e comanda, anche se potremmo non sempre comprenderlo. Quanto fa, dice e comanda possiamo sempre essere sicuri che "sa quello che sta facendo" e che è per il bene. Chi è che, però, lo contesta, lo mette in questione, lo nega? Un suo avversario, un suo malefico concorrente che pretende di sapere meglio come le cose debbano essere gestite e che opera per pregiudicare e distruggere la reputazione di Dio, la sua parola, le sue opere. La Bibbia lo chiama Satana, l'avversario, bugiardo ed assassino. Lo troviamo in azione mentre cerca di sedurre e sviare, e con successo (a loro danno) i nostri progenitori, culmine della creazione. Leggiamone il racconto nei primi capitoli della Genesi. Si tratta di quanto continua ancora ad avvenire a tutt'oggi: insinuare sfiducia in Dio e far credere che gli umani possano essere autonomi e più sapienti di Dio stesso.

"Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire» (...) Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: «Non dovete mangiare di alcun albero del giardino»?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: «Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete»». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture" (Genesi 2: 15-17; 3: 1-7).

Adamo ed Eva si lasciano abbindolare dall'avversario di Dio e quello è l'inizio della loro (e nostra) rovina. Il Signore e Salvatore Gesù Cristo è descritto dalla Bibbia come "il secondo Adamo", essere umano che è ciò che noi dovevamo essere, in perfetta ed armoniosa comunione con Dio. L'avversario di Dio "ci prova" anche con Lui, ma I risultati sono diversi. 

Gesù resiste, non cade in tentazione, anzi, risponde riaffermando fiducia nella Parola di Dio. Gesù, nutrendosi con fiducia del pane della Parola di Dio, respinge la tentazione di perseguire la salvezza secondo I seducenti ma fallaci metodi di questo mondo, la "via larga e facile". Gesù respinge la tentazione di mettere alla prova Dio, come se Dio avesse prima bisogno di "dimostrare" la sua esistenza e verità delle sue affermazioni. Gesù respinge la tentazioni di illusori vantaggi immediati alla sua azione, preferendo "la via della croce", quella più dura, ma l'unica efficace e duratura.

Sì, c'è una grande differenza dal comportamento miope e folle del "primo Adamo" che conduce alla perdizione e quella del "Secondo Adamo", "uomo nuovo" che conduce alla nostra salvezza. Ecco perché l'Evangelo ci chiama ad unire la nostra vita oggi stesso a quella del Cristo. Ecco che cosa al riguardo scrive l'apostolo Paolo:

"Il peccato è entrato nel mondo a causa di un solo uomo, Adamo. È il peccato ha portato con sé la morte. Di conseguenza, la morte passa su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato (...) Adamo era la figura di colui che doveva venire. Ma quale differenza tra il peccato di Adamo e quel che Dio ci dà per mezzo di Cristo! Adamo da solo, con il suo peccato, ha causato la morte di tutti gli uomini. Dio invece, per mezzo di un solo uomo, Gesù Cristo, ci ha dato con abbondanza i suoi doni e la sua grazia. Dunque, il dono di Dio ha un effetto diverso da quello del peccato di Adamo: il giudizio provocato dal peccato di un solo uomo ha portato alla condanna, mentre il dono concesso dopo tanti peccati ci ha messi nel giusto rapporto con Dio. Certo, la morte ha dominato per la colpa di un solo uomo; ma ora si ha molto di più: quelli che ricevono l'abbondante grazia di Dio e sono stati accolti da lui parteciperanno alla vita eterna unicamente per mezzo di Gesù Cristo. Dunque uno solo è caduto, Adamo, e ha causato la condanna di tutti gli uomini; così, uno solo ha ubbidito, Gesù Cristo, e ci ha ristabiliti nella giusta relazione con Dio che è fonte di vita per tutti gli uomini. Per la disubbidienza di uno solo, tutti risultarono peccatori; per l'ubbidienza di uno solo, tutti sono accolti da Dio come suoi" (Romani 5:15-19).

Il "primo Adamo" e noi con lui, soccombe alla tentazione e si avvia ineluttabilmente verso la morte, la perdizione. Noi tutti facciamo parte dell'umanità perduta. Siamo diventati "un vuoto a perdere". Solo che una nuova umanità è stata creata con Cristo e in Cristo. In Lui Dio ci fa la grazia di poter essere ricuperati. Ecco perché siamo chiamati ad affidarci a Lui per essere da lui e con lui trasformati. Unendo per fede la nostra vita a Lui e diventando Suoi discepoli, il nostro destino di perdizione, il nostro processo di progressivo decadimento viene interrotto e ribaltato. Con Cristo resistiamo alle reiterate lusinghe dell'avversario di Dio, riaffermando fiducia ed ubbidienza alla volontà rivelata di Dio. Con Cristo possiamo essere vittoriosi sulle tentazioni /seduzioni di Satana. 

Siamo chiamati ad unirci a Cristo dopo esserci ravveduti dal peccato della nostra ribellione a Dio ed alle sue leggi. Lo possiamo fare a cominciare dalla preghiera dell'antico Salmista (il Salmo 32) dove egli confessa il suo peccato e la sua fede. Prego che, mentre la ascoltiamo in chiusura della nostra riflessione, essa possa diventare anche la vostra.

Felice l'uomo al quale Dio ha perdonato la colpa e condonato il peccato. Felice l'uomo che ha il cuore libero da menzogna e che il Signore non accusa di peccato. Finché rimasi in silenzio, ero tormentato tutto il giorno e le mie forze si esaurivano. Giorno e notte, Signore, su di me pesava la tua mano, la mia forza s'inaridiva come sotto il sole d'estate. Allora ti ho confessato la mia colpa, non ti ho nascosto il mio peccato. Ho deciso di confessarti il mio errore e tu hai perdonato il peccato e la colpa. Perciò i tuoi fedeli ti pregano quando scoprono il proprio peccato. Potrà anche venire un diluvio, ma non riuscirà a sommergerli. Tu sei per me un rifugio; mi proteggi da ogni avversità e mi circondi con canti di salvezza. Il Signore mi dice: "Voglio istruirti e insegnarti la via da seguire, vegliare su di te e consigliarti. Non essere senza intelligenza non fare come il cavallo o il mulo: se non li costringi con il morso o la briglia, non si avvicinano a te". Per i malvagi, quante sofferenze! Ma il Signore circonda con la sua bontà quelli che in lui hanno fiducia. Il Signore sia la vostra gioia. Voi giusti, voi uomini onesti, rallegratevi ed esultate.