Letteratura/Il Regno del Signore/03
Il regno del Signore: Gesù Cristo su tutte le cose |
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A. Principali Insegnanti dei Due Regni e le loro dottrine
Meredith Kline: Dicotomia tra Culto e Cultura
Per comprendere la teologia dei Due Regni [da qui in poi “2K” da Two Kingdoms] dobbiamo iniziare con uno sguardo agli insegnamenti del Dr. Meredith Kline (1922-2007), probabilmente il "nonno" dell'attuale teoria 2K. Vista in questa luce, la teologia 2K non è del tutto nuova con gli insegnamenti di David VanDrunen, o quantomeno Kline ne è la principale ispirazione americana<ref>Per un’analisi critica di Kline, rimandiamo ai commenti di John Frame’s in The Escondido Theology: A Reformed Response to Two Kingdom Theology (Whitefield Media Productions, 2011) 166–81. </ref>. Biograficamente, ha ricevuto la sua laurea dal Gordon College prima di proseguire gli studi teologici al Westminster Theological Seminary, Philadelphia (Th.M.). Dopo aver studiato assiriologia ed egittologia al Dropsie College (Ph.D.), ha insegnato Antico Testamento a Westminster, Philadelphia (1948–1977), al Gordon-Conwell Theological Seminary (1965–1993) e infine a Westminster, California (1981–2002). Ministro ordinato nella Chiesa Presbiteriana Ortodossa, era ben noto per aver proposto la “framework hypothesis” della creazione. [Anche definita interpretazione storico-artistica o “teoria della cornice”: H. Blocher: La Creazione GBU Claudiana 1979, p. 56].
Kline spiega la sua nascente teologia 2K nel suo libro Kingdom Prologue<ref>Meredith Kline, Kingdom Prologue: General Foundations for a Covenantal Worldview (Wipf & Stock, 1981, rep. 2006).</ref>, tuttavia non usa spesso la terminologia 2K. Articola invece la distinzione con la sua versione di “due città”: la santa città teocratica di Dio e la “non-santa” comune e profana città dell'uomo, che sono categoricamente diverse secondo il disegno divino<ref>La visione di Agostino della Città di Dio e Città dell’Uomo sarà discussa più tardi in questa relazione.</ref>. Egli divide il mondo dopo la Caduta usando una distinzione culto/cultura e una distinzione santo/comune. Per Kline, “non-santo” non è una categoria morale ma piuttosto lo stato oggettivo di una cosa, azione, persona o luogo. La “città di Dio” è la città cultuale ed è santa. La “città dell’uomo" ha a che fare con la cultura ed profana. Frame riassume la distinzione di culto e cultura di Kline come segue: “Kline ... stabilisce una netta distinzione tra culto (culto formale) e cultura (le altre attività dell'uomo, espresse nel Mandato Culturale di Genesi 1:28)”<ref>John Frame, Escondido Theology: A Reformed Response to Two Kingdom Theology (Whitefield Media Productions, 2011), 169.</ref>.
La versione di Kline delle due città è intrinseca alla sua comprensione della storia della redenzione e dei suoi obiettivi. Fondamentalmente, Dio ha creato l'uomo affinché fosse il suo profeta, sacerdote e re, perché s’impegnasse nel mandato culturale che implicava l'avanzamento del santo regno teocratico di Dio sulla terra. La situazione del Giardino dell'Eden era quella di una teocrazia. Culto e cultura erano una cosa sola, strutturalmente e religiosamente. Ma con la Caduta dell'uomo venne il peccato, una maledizione comune, e l'espulsione dell'uomo dall'Eden. La teocrazia edenica non c'era più.
Nel giudicare Adamo, Eva e il Serpente, Dio non diede completamente adito alla sua maledizione, ma istituì invece la sua grazia comune. Lo scopo di questa grazia era quello di limitare la maledizione. Kline scrive: “I benefici positivi realizzati in una certa misura mediante questa limitazione degli effetti del peccato e della maledizione non sono le benedizioni eterne del santo regno celeste che giungono agli eletti tramite la grazia salvifica di Dio in Cristo, ma sono benedizioni: benedizioni temporali che tutti gli uomini sperimentano in comune in virtù del loro rimanere parte del continuo ordine mondiale”<ref>Kline, Kingdom Prologue, 95. </ref>. Tale grazia è stabilita per un periodo provvisorio per mitigare o compensare la maledizione in modo che Dio possa portare a termine il suo programma di redenzione per salvare i suoi eletti e ristabilire la sua santa teocrazia.
Per quanto riguarda la maledizione di Dio, Kline dice che “... il Signore ha pronunciato una maledizione temporale e comune piuttosto che un giudizio finale contro l’umanità in generale” (Genesi 3:16-19). La grazia comune controbilancia la maledizione offrendo benefici temporali a tutti gli uomini.