Teopedia/Filoque
Filoque
La disputa sul "Filioque" è una delle controversie teologiche più significative tra la Chiesa Cattolica Romana (incluse le chiese protestanti da essa emanate) e la Chiesa Ortodossa, che ha contribuito allo Scisma d'Oriente del 1054. Ecco una spiegazione dettagliata:
Cos'è il Filioque?
- Origine e Significato: La parola "Filioque" è latina e significa "e dal Figlio". Questo termine è stato aggiunto al Credo Niceno-Costantinopolitano dai Latini (Chiesa Cattolica Romana) durante il Medioevo. Originariamente, il Credo affermava che lo Spirito Santo "procede dal Padre". Con l'aggiunta di "Filioque", il testo divenne "lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio".
Le Posizioni Teologiche
Chiesa Cattolica Romana e chiese protestanti (Sostengono il Filioque):
- Argomentazione: La Chiesa Cattolica sostiene che l'aggiunta del "Filioque" è giustificata teologicamente per affermare l'uguaglianza delle persone della Trinità. Argomentano che:
- Lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio come una manifestazione dell'unità e dell'uguaglianza tra il Padre e il Figlio.
- Ci sono scritture e tradizioni patristiche che possono essere interpretate in questo senso, come Giovanni 15:26 dove Gesù dice che manderà lo Spirito Santo dal Padre.
Chiesa Ortodossa (Nega il Filioque):
- Argomentazione: La Chiesa Ortodossa sostiene che l'aggiunta del "Filioque" è un'interpolazione non autorizzata e teologicamente errata perché:
- Compromette la monarchia del Padre, il principio che il Padre è l'unica sorgente (ἀρχή) della Divinità all'interno della Trinità.
- Non è stato deciso da un concilio ecumenico, quindi viola l'autorità conciliaria della Chiesa universale.
- Può suggerire una subordinazione o una dipendenza dello Spirito Santo dal Figlio, che contrasta con la consustanzialità e l'uguaglianza delle persone della Trinità.
Rilevanza Storica e Teologica
- Scisma d'Oriente (1054): Questa controversia fu uno dei motivi principali dello Scisma tra le Chiese d'Oriente e d'Occidente, formalizzato nel 1054. Oltre alla questione teologica, c'erano anche altre tensioni politiche, culturali e di potere.
- Dialogo Ecumenico: Negli ultimi decenni, ci sono stati tentativi di dialogo ecumenico per superare questa divisione. Alcuni teologi cattolici e ortodossi hanno proposto diverse formulazioni o interpretazioni che potrebbero riconciliare le due posizioni, anche se una soluzione definitiva non è stata ancora raggiunta.
- Implicazioni Teologiche: La disputa non è solo una questione di parole, ma riguarda la comprensione della natura interna della Trinità, dell'unità e della distinzione delle persone divine, e come queste relazioni divine riflettano la vita e la santità della Chiesa.
La rilevanza della disputa sul Filioque, quindi, risiede non solo nella sua importanza storica come causa dello Scisma, ma anche come questione teologica fondamentale che continua a influenzare il dialogo interreligioso e la comprensione della Trinità nelle due tradizioni cristiane.
Base biblica e patristica del Filoque
Base scritturale
La base scritturale principale per la dottrina del Filioque è il Vangelo di Giovanni. Due passaggi chiave sono spesso citati dai teologi occidentali:
Giovanni 15:26: "Quando verrà il Consolatore, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli renderà testimonianza di me."
Questo versetto è fondamentale perché Gesù dichiara che invierà lo Spirito Santo "dal Padre", ma il verbo "mandare" utilizzato da Cristo è visto dai teologi latini come un'indicazione della sua partecipazione attiva nella missione dello Spirito. Secondo questa interpretazione, Gesù non solo riceve lo Spirito dal Padre per poi mandarlo, ma è coinvolto nella stessa processione dello Spirito dal Padre. In questo senso, l’affermazione che lo Spirito procede anche dal Figlio (Filioque) non contraddice Giovanni 15:26, ma lo integra con il ruolo attivo del Figlio nella missione dello Spirito Santo.
Giovanni 16:7: "Ma io vi dico la verità: è meglio per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, il Consolatore non verrà a voi; ma se me ne vado, ve lo manderò."
Qui Gesù sottolinea che lo Spirito Santo viene inviato da Lui stesso. I sostenitori del Filioque vedono in questo versetto una conferma che lo Spirito Santo procede non solo dal Padre, ma anche dal Figlio.
L’idea è che l’invio dello Spirito nella storia (la cosiddetta missione temporale) rifletta la realtà eterna e intrinseca del rapporto tra il Figlio e lo Spirito Santo all’interno della Trinità (la cosiddetta processione eterna). La missione temporale è vista come una manifestazione nel tempo della processione eterna dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio.
Tradizione Patristica
La dottrina del Filioque non si basa esclusivamente su queste letture scritturali, ma trova radici anche negli scritti dei Padri della Chiesa. Alcuni Padri, specialmente in Occidente, hanno elaborato riflessioni che sono state successivamente utilizzate per giustificare l'inserimento del Filioque. Tra questi spiccano:
Sant'Agostino (354-430 d.C.)
Sant'Agostino è una delle figure chiave nello sviluppo della teologia trinitaria occidentale. Nella sua opera De Trinitate (Sulla Trinità), Agostino descrive lo Spirito Santo come "l'amore reciproco" tra il Padre e il Figlio, il che implica una processione dallo stesso Figlio. Agostino afferma che lo Spirito Santo "procede dal Padre per mezzo del Figlio" (per Filium), suggerendo una partecipazione attiva del Figlio nell'atto della processione. Tuttavia, Agostino non arriva a formulare una dottrina del Filioque come la conosciamo oggi, ma le sue opere furono fondamentali per la successiva elaborazione della dottrina.
San Leone Magno (400-461 d.C.)
Un altro importante padre occidentale, San Leone Magno, affermò in una delle sue lettere dogmatiche che "lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio" (Epistola 15), anticipando una formulazione più esplicita del Filioque. Il suo insegnamento fu accettato come ortodosso nel contesto latino. San Cirillo di Alessandria (376-444 d.C.)
Sebbene Cirillo sia un padre della Chiesa orientale, in alcuni suoi scritti, come nel suo commentario al Vangelo di Giovanni, egli fa riferimento alla "processione dello Spirito Santo dal Padre attraverso il Figlio" (per Filium). Questa formulazione fu utilizzata dai teologi latini per sostenere la loro posizione, pur riconoscendo che Cirillo probabilmente non intendeva il Filioque come formulato in Occidente.
I Padri Cappadoci (IV secolo)
Anche se i Padri Cappadoci come Basilio di Cesarea, Gregorio di Nissa e Gregorio di Nazianzo non sostengono esplicitamente il Filioque, il loro contributo alla riflessione sulla Trinità ha influenzato la teologia successiva. I teologi latini vedono nei loro scritti l'importanza di mantenere l'unità e la consustanzialità tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, il che secondo loro giustificherebbe una processione comune dallo stesso Figlio.
Interpretazioni Teologiche
I sostenitori del Filioque sottolineano che la processione dello Spirito dal Figlio non intende ridurre il ruolo del Padre nella Trinità. La teologia occidentale sviluppa l'idea che il Padre rimane l'unica origine (o principio fontale) della divinità, ma che la processione dello Spirito passa anche attraverso il Figlio, senza compromettere la monarchia del Padre. Il termine usato da molti Padri latini è "dal Padre per mezzo del Figlio" (per Filium), espressione che cerca di mantenere l'equilibrio tra l'autorità originaria del Padre e il coinvolgimento del Figlio.