Letteratura/Devozioni Bavinck/Il seme di ogni malvagità

Da Tempo di Riforma Wiki.
Versione del 4 giu 2023 alle 16:07 di Pcastellina (discussione | contributi)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Ritorno


XXIV. Il seme di ogni malvagità 

“Non c'è alcun giusto, neppure uno. Non c'è nessuno che abbia intendimento, non c'è nessuno che cerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti sono diventati inutili. Non c'è nessuno che pratichi la bontà, no, neppure uno (...) e non hanno conosciuto la via della pace. Non c'è timor di Dio davanti ai loro occhi” (Romani 3:10-12,17-18).

La predicazione fedele all’insegnamento biblico fa spesso riferimento alla gravità del peccato. Essa torna a ripeterci che: “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3:23). Se siamo onesti con noi stessi sappiamo che questo è vero: siamo peccatori. Nel silenzio del nostro cuore, così, accostandoci in preghiera a Dio, esaminiamo noi stessi e confessiamo a Dio le nostre trasgressioni alla sua volontà. La prima parte del culto evangelico-riformato ne evidenzia la necessità e pure ci dà l’opportunità di farlo.

Guardandoci attorno, vediamo molti esempi di peccato - sia nell’insieme del mondo che fra la gente che conosciamo. Vediamo chiaramente la realtà del peccato e una palese disubbidienza a Dio. Dal punto di vista teologico, il peccato è una questione molto seria perché esprime come Dio venga di fatto costantemente respinto e come vi sia un’attiva ribellione contro il modo di vivere che Dio prescrive per la nostra vita. Esso è per il nostro bene, ma riteniamo che vivere a modo nostro sia meglio.

Bavinck scriveva. “Il peccato come principio ed essenza non è nulla di meno che inimicizia contro Dio e il cercare di stabilire la nostra propria supremazia sul mondo. Ogni peccato, fin dal più piccolo, serve questo fine, nel contesto più ampio è una violazione della legge di Dio”. Ci ribelliamo contro Dio.

Bavinck prosegue a descrivere la nostra condizione di peccatori in questo modo: “Il seme di ogni malvagità si trova in ogni cuore umano e più cresciamo nella conoscenza di noi stessi, più riconosciamo la verità della confessione che per natura siamo inclini a odiare Dio e il nostro prossimo, che siamo fondamentalmente incapaci al bene e inclini ad ogni male. Questa inclinazione malvagia non conduce tutti allo stesso modo ad azioni peccaminose. Sulla via larga che conduce alla perdizione non tutti camminano alla stessa velocità e non tutti fanno lo stesso progresso”.

La nostra inimicizia contro Dio è reale e profonda. Certo non si mostra allo stesso modo nelle diverse persone, ma rimane la dura realtà di un rapporto interrotto con Dio. Non possiamo fare alcunché “di buono” in noi stessi per accostarci a Dio e siamo “inclini ad ogni male”. È un fatto incontrovertibile.

Il primo movimento dal peccato alla salvezza - alla nuova vita in Gesù Cristo e un rapporto con Dio amorevole  e fiducioso - deve procedere necessariamente da Dio. È proprio da lì che comincia la vita cristiana.

Spunto di preghiera: Loda e ringrazia Dio di tutto cuore per averti provveduto una via per salvarti dai tuoi peccati, per aver trovato in Gesù Cristo il tuo perdono e per la potenza dello Spirito Santo che ti ha accordato il dono della fede.

Citazione da: "Magnalia Dei", 171-72.

[Donald K. McKim, Devozioni giornaliere con Herman Bavinck - Credere e crescere nella fede cristiana, Phillisburgh, New Jersey: P&R Publishing, 2023, capitolo XXIV, p. 73].