Bibbia/Espressioni italiane derivate dalla Bibbia
Espressioni comuni della lingua italiana derivate dalla Bibbia
La Bibbia fa parte della nostra cultura. Nella lingua italiana vi sono moltissime espressioni comuni e modi di dire tratte dalla Bibbia. Tanti le usano senza nemmeno saperlo! Ad esempio: Chi di spada ferisce di spada perisce! Aspettare la manna dal cielo. Dare le perle ai porci. Lavarsene le mani, ecc.. Ecco una raccolta non esaustiva in ordine alfabetico con spiegazione e riferimento biblico. Chi ne conosce altre ce lo faccia sapere!
- Alleluia! Dall’ebraico allelujah (“Lodate Dio”), espressione o canto di gioia e di lode (nella Bibbia presente nei Salmi e nell’Apocalisse). Oggi scherzosamente usato come interiezione come sinonimo di “evviva!”, “finalmente!”.
- Alzati e cammina! Frase con cui Gesù guarì un paralitico (Luca 5:23). In seguito, l’apostolo Pietro riprenderà questa formula per guarire un mendicante paralitico (Atti 3:6). Oggi è un’esortazione scherzosa a non piangere sulle proprie disgrazie o sui propri malanni e a “darsi una mossa”.
- Amen. “Così sia”, “In verità”; espressione biblica che conclude una preghiera. Oggi usata anche per comunicare rassegnazione a una conclusione.
- Antidiluviano. Che esisteva prima del diluvio universale.
- Aspettare la manna dal cielo. Limitarsi ad attendere l’aiuto provvidenziale senza sforzarsi di contribuire, almeno in minima parte, al miglioramento della propria condizione.
- Babele. Grande confusione, disordine, trambusto. Dal nome della città di Babele (o Babilonia) dove, durante la costruzione di una torre altissima, avvenne, secondo il racconto biblico (Genesi 11:9), la confusione delle lingue.
- Bacio di Giuda. Tradimento, tanto più esecrabile in quanto operato giocando sull’affetto della persona tradita.
- Buon samaritano. Persona altruista e di buon cuore (con riferimento alla parabola evangelica riportata nel Vangelo di Luca 10:29-37).
- C’è più gioia nel dare che nel ricevere, Questo celebre detto è tra i “modi di dire” più comuni. Sembrerebbe un saggio proverbio, in realtà è proprio un passo della Bibbia. “Vi ho sempre mostrato che è necessario lavorare per soccorrere i deboli, ricordandoci di quello che disse il Signore Gesù: ‘C’è più gioia nel dare che nel ricevere'” (At 20,35), ci dice Paolo. Si riferisce al fatto che c’è più gioia nell’amore che nell’egoismo: ecco perché Gesù ci invita a vivere nell’amore e nel dono di sé.
- Calvario. Sofferenza, dolore prolungato (dal latino Calvarium, nome con cui nella Vulgata si indica la collina dove fu crocifisso Cristo, il Golgota, con il medesimo richiamo etimologico al teschio).
- Capro espiatorio. Chi sconta colpe altrui (dal rito descritto in Levitico 16:21-22, in cui nel giorno dell’espiazione, si inviava nel deserto un capro simbolicamente caricato dei peccati del popolo).
- Carismatico. Chi grazie alla propria personalità esercita fascino, attrazione e potere di persuasione sugli altri. Il carisma (dal greco charisma, “dono di grazia”) è una dote soprannaturale che Dio può donare a un credente per il bene di tutta la comunità (1 Corinzi 12).
- Carne della mia carne. “Questa sì che è carne della mia carne” (Genesi 2:23) è l’esclamazione di Adamo, il primo uomo, quando Dio gli presenta Eva, la prima donna. Espressione che indica un grado di stretta, intima parentela.
- Caro come la pupilla degli occhi. “Chi tocca voi tocca la pupilla dei miei occhi” dice Dio (Zaccaria 2:12). Si dice di una persona molto amata e la cui sofferenza comporterebbe la sofferenza di chi l’ama.
- Chi cerca trova. Parole di Gesù: “Chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto” (Matteo 7:8). Esortazione a dipendere dalla divina provvidenza ma anche a... darsi da fare senza aspettarsi la pappa pronta!
- Chi di spada ferisce di spada perisce. Espressione evangelica usata in senso figurato per mettere in guardia chi compie un’azione aggressiva nei confronti di qualcun altro, poiché gli potrebbe toccare la stessa sorte, per una sorta di legge di compensazione (Giovanni 18:13).
- Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Non bisogna mai giudicare. Il giudizio spetta soltanto a Dio. È la frase che Gesù rivolse ad alcuni uomini che volevano lapidare un’adultera sulla pubblica piazza. Ovviamente nessuno lanciò pietre: tutti si riconoscevano peccatori. La donna ebbe salva la vita (Giovanni 8:7).
- Chi trova un amico trova un tesoro. Quante volte lo abbiamo sentito dire? E’ di certo uno dei modi di dire più usati in assoluto. Si legge in Siracide 6, 14: “Un amico fedele è una protezione potente, chi lo trova, trova un tesoro“. E da qui il celebre detto. Nella Bibbia il Signore ci indica come un amico fedele che ha a cuore il Signore è un tesoro inestimabile, perché ci resterà vicino qualsiasi cosa accada, gioirà delle nostre gioie e si rattristerà con noi per le nostre sventure, avrà insomma i nostri stessi sentimenti.
- Colomba della pace. Persona capace di rappacificare due o più contendenti. Spesso usato in senso ironico. La colomba, insieme all’ulivo, è il simbolo della pace, a partire dal racconto biblico (Genesi 8:10-11) in cui si parla del diluvio universale voluto da Dio per punire gli uomini. Cessata la pioggia, Noè mandò in esplorazione un corvo, che però non tornò; attese ancora e poi fece uscire una colomba, che rientrò portando nel becco un ramoscello d’ulivo. Era segno che le acque si stavano ritirando e che Dio aveva fatto la pace con l’umanità.
- Colosso dai piedi d’argilla. Persona o istituzione che nonostante l’apparenza grandiosa e imponente poggia su fragili basi. Dice la Bibbia (Daniele 2:31-35) che il re Nabucodonosor vide in sogno un gigante che aveva la testa d’oro, il petto e le braccia d’argento, il ventre e le cosce di bronzo, le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte d’argilla. La visione venne interpretata dal profeta Daniele come la successione dei regni sulla terra, destinati a crollare a causa della caducità dei valori su cui si fondano. Il colosso crollò quando il suo piede venne colpito da un sassolino gettato da Dio.
- Copre (l'amore) una moltitudine di peccati. La frase viene da 1 Pietro 4:8. Significa che l’amore perdona e ignora le offese degli altri.
- Costruire sulla roccia/sabbia. Costruire sulla sabbia significa costruire su presupposti deboli, su qualcosa di incerto e cedevole. Nel Vangelo è contrapposto a costruire sulla roccia, cioè su qualcosa di solido e sicuro (Matteo 7:24-27; Luca 6:47-49).
- Croce e delizia. Chi o ciò che dà gioia e dolore insieme (scherzoso).
- Dare a Cesare quel che è di Cesare. Agire con equità e giustizia, riconoscere a ciascuno i meriti, i diritti o le ragioni che ha effettivamente. È la risposta di Gesù a quanti volevano indurlo ad affermare che non era giusto pagare le tasse a Roma (Luca 20:25).
- Dare le perle ai porci. Uno spreco di risorse, o una perdita di tempo da parte di chi tenti di elevare persone infime. (Matteo 7:6).
- Diluvio. Pioggia che cade per lungo tempo e a dirotto. Il diluvio universale è quello con cui Dio sommerse il mondo per punire gli uomini della loro malvagità.
- Dio vede e provvede. Da Genesi 22:14 in cui si racconta che Dio chiamò Abramo e gli disse di prendere il suo unico figlio, Isacco, di portarlo nel territorio di Mòria e di offrirlo in olocausto; quando Abramo levò il pugnale per uccidere suo figlio scese l’angelo del Signore e disse che non ci sarebbe stato bisogno di sacrificare Isacco, perché Dio aveva visto che Abramo lo temeva. Allora Abramo chiamò quel luogo “Il Signore provvede” e ancora oggi si dice “Sul monte il Signore provvede”.
- Durare da Natale a Santo Stefano. Avere vita breve (il Natale si festeggia per convenzione il 25 dicembre e santo Stefano il 26 dicembre).
- (Entrare per la) porta stretta. Perseguire uno scopo senza lasciarsi tentare dalle facili scorciatoie, ma seguendo la corretta procedura anche quando questa comporta necessariamente delle difficoltà. Gesù invita a passare per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione (Matteo 7:13).
- Esodo. Partenza da un luogo di un gran numero di persone, migrazione di un popolo o un gruppo etnico (nell’Antico Testamento il libro dell’Esodo narra l’uscita degli Ebrei dall’Egitto).
- Essere come l’arca di Noè. Dicesi di un luogo affollato di persone e animali di ogni genere. Prima di sommergere il mondo con il diluvio universale, Dio ordinò a Noè di costruire un’arca capace di imbarcare i pochi eletti nonché una coppia di ogni specie degli animali viventi, che in tal modo poterono sopravvivere e ripopolare la terra (Genesi 6-8).
- Essere come la stella cometa. Essere una guida. Secondo i racconti evangelici una stella cometa avrebbe guidato il cammino di pastori e magi, aiutandoli a raggiungere la capanna della Natività.
- Essere come san Tommaso. La locuzione viene usata per indicare un’ostinata incredulità verso una notizia o un fatto, proprio come quella dell’apostolo Tommaso, il quale si rifiutò di credere ai compagni che gli riferivano l’apparizione di Gesù risorto.
- Essere folgorato sulla via di Damasco. Ravvedersi. In senso lato, meditare un cambiamento brusco e profondo della propria vita, delle proprie idee. Con riferimento all’episodio, narrato in Atti degli apostoli 9:3, in cui san Paolo si convertì proprio mentre si recava a Damasco per perseguitare i cristiani.
- Essere il beniamino. Beniamino era l’ultimo dei figli del patriarca Giacobbe e il più caro al padre. Per questo “essere il beniamino di qualcuno”, significa essere il suo protetto, il suo pupillo.
- Essere il sale della terra. Si dice di una persona che viene ritenuta particolarmente saggia (Matteo 5:13).
- Essere un povero cristo / un povero diavolo. Persona che suscita compassione, pietà, come Cristo mentre saliva al Calvario. Usato anche per chi versa in cattiva situazione economica. Spesso dispregiativo.
- Fai agli altri come vorresti fosse fatto a te. “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro“ (Mt 7, 12): da qui deriva questo famoso “detto”. Ecco che Gesù ci rivela la regola d’oro che racchiude tutta la Legge ed i Profeti. Se vogliamo però essere portarla a compimento ed “essere perfetti”, Gesù ci indica la strada: seguirlo e fare la sua volontà!
- Falso come Giuda. Chiaro riferimento al tradimento di Giuda Iscariota, discepolo di Gesù, il quale indicò il Maestro ai capi religiosi che volevano sbarazzarsi di lui, accusandolo di essere un sobillatore e un bestemmiatore.
- Farisaico/fariseismo. Il fariseismo è l’atteggiamento tipico dei farisei (movimento politico e religioso che teorizzava una totale osservanza della legge di Mosè), i quali ostentavano rigorismo morale ma si preoccupavano più dell’apparenza che della sostanza. Falsità, ipocrisia.
- Figliol prodigo. Con riferimento a una parabola di Gesù (Luca 15:11-33). Come nel caso della “pecorella smarrita”, con “figliol prodigo” si indica scherzosamente una persona che torna “all’ovile” dopo una sbandata e viene riaccolta con gran festa dalla comunità (nel cerchio delle amicizie, in famiglia, sul posto di lavoro...).
- Frutto proibito. Cosa vietata, e per questo maggiormente desiderata; nell’Antico Testamento è il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, che Dio aveva precluso ad Adamo ed Eva (Genesi 2:17).
- Geremiadi. Discorso lungo e lamentoso (dal nome del profeta Geremia, autore dell’omonimo libro dell’Antico Testamento).
- Gettare la croce addosso a qualcuno. Addossare la responsabilità di un fatto a un’altra persona.
- Giuda (essere un). Sinonimo di traditore, da Giuda Iscariota, il discepolo che tradì Gesù.
- Giudizio salomonico. Perfettamente giusto e imparziale. Salomone, antico re d’Israele, era un uomo di eccezionale sapienza e saggezza (si veda l’episodio in cui due madri si contendono un bambino in 1 Re 3:16-28).
- La carne è debole. La tentazione di cedere a un peccato è facile. Citazione evangelica (Marco 14:38).
- La pecorella smarrita. Con riferimento a una parabola di Gesù (Luca 15:4-7) in cui un pastore (Gesù) è disposto a lasciare tutte le sue pecore per andare alla ricerca di quell’unica (il peccatore) che si è perduta. Scherzosamente, indica una persona che dopo una sbandata si è allontanata, ma poi è tornata “all’ovile” e viene riaccolta con gran festa dalla comunità (nel cerchio delle amicizie, in famiglia, sul posto di lavoro...).
- La pietra dello scandalo / sasso d’inciampo. (1 Giovanni 2:10; 1 Pietro 2:8). Vedi anche “Scandalo”.
- La pupilla dei miei occhi. Vedi “Caro come la pupilla…”.
- La terra promessa. Ciò che si desidera molto e per lungo tempo. Per gli Ebrei era la terra di Canaan, che Dio aveva promesso ad Abramo (Ebrei 11:9).
- Lavarsene le mani. Disinteressarsi di una questione, come fece Pilato nei riguardi della crocifissione di Gesù (Matteo 27:24).
- Lungo come la quaresima. Si dice di una persona o di una cosa che si protrae nel tempo e appare molto noiosa. Il riferimento è ai 40 giorni che precedono la Pasqua, periodo di riflessione e sacrificio per i cristiani.
- Maddalena pentita.Peccatrice pentita (quasi sempre in senso ironico). Si allude alla peccatrice che lavò i piedi di Gesù con le proprie lacrime e li asciugò con i capelli (Luca 7:37-50). La tradizione tende a identificarla con Maria di Magdala, una delle discepole di Gesù.
- Mandare da Erode a Pilato. Mandare chi ha un problema da un’autorità all’altra. L’espressione deriva dal tentativo di Erode Antipa (governatore della Galilea ai tempi di Gesù) di affidare la decisione sulla sorte di Cristo a Ponzio Pilato (allora procuratore romano della Giudea), che a sua volta rinviò il caso al giudizio di Erode (Luca 23:1-12).
- Marchio di Caino (il). Il Marchio di Caino (Genesi 4:15), a volte indicato come il Marchio dell'Errante , è un marchio di protezione inteso a proteggere il portatore da chiunque abbia l'intento di danneggiarlo. Dio scopre il delitto di Caino e lo maledice, scacciandolo dalla terra che ha macchiato del sangue di suo fratello, ma ponendo su di lui 'un segno' che lo protegga dalla vendetta. Vedi: https://www.gotquestions.org/Italiano/marchio-Caino.html
- Mea culpa (fare/recitare il Mea culpa). (“Per mia colpa”) Fare ammenda. Riconoscere un errore, ammetterlo e pentirsene (dal Salmo 51, nella versione della Vulgata).
- Messia (Accogliere/essere atteso come il Messia; aspettare il Messia). Attendere con impazienza un liberatore.
- Miserere. (“Pietà di me”) Incipit del Salmo 51 nella versione della Vulgata. Invocazione di compassione recitata nei riti per i defunti. Scherzosamente si “canta il miserere” a qualcuno che è considerato finito, rovinato, privo di risorse.
- Muoia Sansone con tutti i Filistei! Affermazione di chi, pur di compiere la sua vendetta, è consapevolmente disposto ad andare incontro al medesimo destino delle sue vittime. La frase deriva da un passo dell’Antico Testamento in cui Sansone fece crollare l’abitazione nella quale si trovava con tutti i Filistei, provocando oltre alla loro morte anche la propria (Giudici 16:30).
- Nascondersi dietro una foglia di fico. Negare l’evidenza. Tradizionalmente Adamo ed Eva, dopo aver scoperto di essere nudi, si coprirono con foglie di fico (Genesi 3:7).
- Nei secoli dei secoli. Per l’eternità, per sempre. Espressione biblica presente soprattutto nel libro dell’Apocalisse.
- Nella fossa dei leoni (Essere). Trovarsi in una situazione di estrema difficoltà. Indica il trovarsi in una situazione o condizione fortemente sfavorevole, delicata, disagiata e rischiosa in cui si è costretti a difendersi e lottare per sopravvivere o far valere i propri diritti di fronte a minacce o vessazioni altrui. Da Daniele 6:16: "Allora il re diede l'ordine, e Daniele fu menato e gettato nella fossa de' leoni. E il re parlò a Daniele, e gli disse: 'L'Iddio tuo, che tu servi del continuo, sarà quegli che ti libererà".
- Nessuno è profeta in patria Tratta dai Vangeli (per esempio Luca 4:24), quest’espressione si riferisce all’episodio in cui Gesù predica nel suo luogo natale, ma i suoi concittadini, che lo conoscono come figlio del falegname, non gli accordano credibilità come “profeta”.
- Niente di nuovo sotto il sole. Il detto “niente di nuovo sotto il sole” deriva dal libro del Qoelet o Ecclesiaste (1:9), e si riferisce ad una situazione che si ripete con gli stessi meccanismi da tempo e nel tempo, come fosse un “corso e ricorso storico“.
- Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio. Nel Sermone sul Monte (Matteo 5:17) Gesù dice: “Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere, perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa”. L'Evangelo è luce per il mondo: come si potrebbe nascondere una così grande notizia" Sarebbe come accendere una lampada e metterla sotto un secchio!
- Occhio per occhio (dente per dente). (Esodo 21:24). Il suo significato è legato a un’usanza che stabiliva, in mancanza di leggi precise, una sorta di compensazione: chi avesse subito un torto era autorizzato a infliggere un torto di pari entità a chi glielo aveva inflitto.
- Opera dello Spirito Santo. Allusione scherzosa alla nascita di Gesù da Maria Vergine. Dato l’improbabile reiterarsi di un caso analogo, l’espressione si usa per ogni azione o circostanza di cui qualcuno voglia negare la responsabilità o attribuirla a cause indipendenti dalla propria volontà.
- Paradiso terrestre. Luogo incantevole, reminiscenza del giardino dell’Eden in cui vivevano Adamo ed Eva prima della caduta.
- Paradiso/paradisiaco. Paradiso significa “giardino recintato” dove cresce l’albero della vita. Fu la dimora di Adamo ed Eva prima della caduta. Il Paradiso è anche il “terzo cielo” di cui parla san Paolo, la dimora di Dio, nonché il luogo riservato alle anime dei giusti dopo la morte.
- Partire da Adamo ed Eva. Prenderla alla larga, senza utilizzare alcun tipo di sintesi.
- Passione. Sentimento molto forte, capace di dominare completamente una persona. Dal latino pati “patire, subire, sopportare”. Chiaro riferimento alla Passione di Cristo.
- Pazienza di Giobbe. Fa riferimento a un personaggio biblico che tollerò con forza d’animo le peggiori avversità, tra cui la morte dei figli, e venne infine ricompensato da Dio.
- Per un piatto di lenticchie. Avere in cambio pochissimo (ricevere un compenso irrisorio o vendere qualcosa a un prezzo ridicolo). L’espressione deriva dalla Genesi in cui si racconta di come Esaù vendette il suo diritto di primogenitura al fratello Giacobbe in cambio di un piatto di lenticchie (Genesi 25:29-34).
- Periodo di vacche magre/grasse. Essere in un periodo di crisi (vacche magre) o di abbondanza (vacche grasse). Si riallaccia al racconto biblico di Genesi 41:1-4, in cui Giuseppe interpreta il sogno profetico di un faraone.
- Piaga (d’Egitto). Grave male, grave problema, flagello, dolore (ma anche persona noiosa o molesta). Secondo il racconto biblico, ciascuna delle dieci calamità con cui Dio punì gli Egiziani che tenevano gli Ebrei in schiavitù.
- Pomo d’Adamo. La protuberanza cartilaginea tiroidea, che si presenta più o meno marcata soprattutto negli uomini. Secondo la tradizione è il boccone del frutto proibito rimasto in gola a Adamo al momento del peccato originale.
- Porgere l’altra guancia. Perdonare un’offesa o un torto senza volere la vendetta, e anzi, cercare una riconciliazione. Viene dall’insegnamento di Gesù, che invita a perdonare le offese ricevute e a far del bene ai propri nemici (Matteo 5:39).
- Portare la propria croce. Questo modo di dire trae la sua origine dalla Passione di Gesù ed è da intendersi come la capacità di sopportare e accettare i momenti dolorosi della vita, così come il Figlio di Dio ha accettato e sopportato la dura prova del martirio in croce. Collegato all’episodio della salita al Calvario di Gesù carico della croce.
- Portare oro, incenso e mirra. Portare tanti doni, molto ricchi, con riferimento ai doni recati dai Magi a Gesù, in occasione della sua nascita a Betlemme (Matteo 2:11).
- Povero cristo. Vedi “Essere un povero cristo”.
- Profeta di sciagure/sventura. Un riferimento ai messaggi “scomodi” degli antichi profeti veterotestamentari ai loro contemporanei: solitamente questi annunciavano un castigo divino o la punizione dei peccati commessi dal popolo.
- Recitare il Mea culpa. Vedi “Mea culpa”.
- Rendere l’anima a Dio. Morire. Compiuta la sua missione di redenzione, Gesù sulla croce “rese l’anima a Dio”.
- Restare di sale. Si dice di una persona che resta “impietrita” da un avvenimento. Il riferimento è all’episodio biblico della distruzione di Sodoma e Gomorra: l’angelo aveva raccomandato a Lot e alla sua famiglia di allontanarsi dalle città senza guardarsi indietro, ma la moglie di Lot disubbidì e divenne una statua di sale (Genesi 19:26).
- Riposati, magia, bevi e godi. Da Luca 19:18: "...e dirò all'anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi, godi". La stoltezza di chi vuole solo godersi la vita senza occuparsi del bene eterno della sua anima.
- Saecula saeculorum... Vedi “Nei secoli dei secoli”.
- Scandalo. Espressione di origine evangelica che si riferisce a persona o cosa che è di cattivo esempio (Marco 9:43-47).
- Separare il grano dalla zizzania (dal loglio) o separare le pecore dai capri. Espressione che deriva da una parabola evangelica (Matteo 13:24-30) in cui si racconta che un uomo giusto, accortosi che un nemico aveva seminato un’erba infestante (la zizzania) nel suo campo di grano, la lasciò crescere fino al momento della mietitura per non danneggiare le piantine di grano e solo dopo la estirpò dal terreno (vedi anche “Zizzania”).
- Sepolcro imbiancato (essere un). Essere falsi, ipocriti; nascondere una natura perversa oppure comportamenti riprovevoli sotto una parvenza di irreprensibile rettitudine. Riprende un’invettiva di Gesù (Matteo 23:25) contro i farisei (vedi anche “Fariseo”). Talento/talenti (avere talento, sfruttare/sprecare i propri talenti). Il talento era un’antica moneta in circolazione in Grecia e in Palestina. La parabola dei talenti (Matteo 25:14-30) è l’insegnamento di Gesù sulla responsabilità che ciascuno ha dei doni ricevuti da Dio. Oggi con “talento” si indica una dote innata, un’inclinazione, un ingegno.
- Servire due padroni. Quest’espressione è presente nel Vangelo quando Gesù afferma che occorre fare una scelta, e decidere se servire Dio nella propria vita, quindi avere il valore dell’amore al primo posto, oppure mettere al primo posto gli interessi economici del mondo. “Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza” (Luca 16, 13).
- Vade retro (Satana). “Allontanati, Satana”. Locuzione latina tratta dalla Bibbia e, precisamente, dalla versione latina (Vulgata) del Vangelo di Marco (8:33). È la frase che Gesù dice a Pietro, che protesta energicamente all’idea che Gesù debba essere ucciso, non avendo compreso che proprio quella è la missione di Gesù: prendere su di sé i peccati del mondo e morire. Oggi si dice scherzosamente a chi ci induce in tentazione o ci propone (magari in buona fede) di seguire la via più facile…
- Uccidere il vitello ingrassato. Oggi l'espressione "ammazzare" (o "uccidere") il "vitello grasso" si usa (spesso in senso parodico) per alludere a un grande festeggiamento, magari causato dal rientro più o meno improvviso di qualcuno, come un fratello che torna da una missione. Nella Parabola del figliol prodigo, narrata da Gesù, un padre fa uccidere un vitello già ingrassato per festeggiare il ritorno del figliol prodigo (Luca 15:23). Alle obiezioni del figlio maggiore, che non capisce le ragioni di un simile trattamento, il padre risponde: «Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato.» (15:31).
- Vecchio come Matusalemme / Vecchio bacucco. Persona assai anziana. Matusalemme è un personaggio biblico che visse 969 anni! Analogamente l’espressione vecchio bacucco indica un altro profeta, Abacuc, anch’egli assai longevo.
- Vendere per trenta denari. Tradire. In cambio di trenta denari Giuda tradì Gesù indicandolo ai soldati.
- Vendersi per un piatto di lenticchie. Nell’Antico Testamento si narra dei due figli di Isacco: Esaù, il primogenito, e Giacobbe. Successe che Giacobbe, vedendo un giorno tornare a casa stanco e affamato Esaù, gli propose di cedergli il proprio diritto di primogenitura, in cambio di un piatto di lenticchie appena preparate. Esaù accettò senza molte esitazioni. (Genesi 25, 29-34). Ad oggi, l’espressione è atta ad indicare quando viene ceduto qualcosa di alto valore, in particolare di valore morale, per beni materiali dal valore irrisorio, disprezzando l’importanza di ciò che vale davvero.
- Voce nel deserto. Parole, raccomandazioni, consigli e ammonimenti che non vengono ascoltati, idee che non trovano seguito. I Vangeli (Giovanni 1:23, Matteo 3:3 eccetera) riprendono una frase di Isaia 15:3 con riferimento alla predicazione di Giovanni il Battista, che veniva dal deserto e invitava gli uomini a pentirsi dei propri peccati in vista dell’imminente salvezza portata da Cristo.
- Zizzania (seminare la zizzania). Erba infestante, detta anche loglio. “Seminare/mettere zizzania” significa mettere discordia, aizzare gli uni contro gli altri, nuocere a qualcuno suscitando discordie. Dalla parabola evangelica (Matteo 25:24-30) in cui si narra di un uomo che, per danneggiare un nemico, seminò la zizzania nel suo campo di grano.