Predicazioni/2Tessalonicesi/Perché credono alle menzogne delle istituzioni?: differenze tra le versioni
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Versione attuale delle 19:09, 15 nov 2021
Perché credono alle menzogne delle istituzioni?
Il fenomeno per il quale molti credono ciecamente ed ubbidiscono con scarso senso critico a quanto viene loro detto dallo Stato (il governo, i suoi organi e leader politici) ed è sostenuto dalla propaganda dei maggiori media, può essere spiegato da diversi punti di vista – in particolare psicologici e sociologici. Che dire, però, delle motivazioni spirituali di tale fenomeno? Esistono, e le Sacre Scritture ne parlano. Di fatto, come esse affermano, l’efficacia dell’errore nell’assoggettare così tante persone ad autorità inique e ingannevoli è espressione del giudizio di Dio (una consenguenza)su quanti non si sono mai premurati di investigare con diligenza la verità rivelata da Dio attraverso le Scritture, date per nostra istruzione. Si sono così privati della libertà interiore e sensibilità critica verso le cose di questo mondo, che è dono di Dio nel Salvatore Gesù Cristo quando è autenticamente ricevuta.
Ne parla in modo impressionante l’apostolo Paolo nella seconda sua lettera ai cristiani di Tessalonica. Il discorso che fa è di tipo apocalittico, cioè lo fa in relazione ai fenomeni che caratterizzeranno “gli ultimi tempi”, in particolare per la misteriosa figura dell’Anticristo. A questo riguardo, nel corso della storia, sono tanti che hanno fatto speculazioni ed hanno elaborato teorie che sconfinano nella fantascienza – a cui ha attinto a piene mani la cinematografia. Il fatto, però, è che l’Apostolo (come tutti i profeti biblici) non scriveva cose irrilevanti per la sua generazione e che sarebbero valse solo per generazioni millenni dopo, ma descriveva fenomeni ben presenti anche nel suo tempo e durante la storia, e quindi anche per il nostro oggi. Lo stesso vale per la figura dell’Anticristo. Seppure possa identificarsi in un personaggio particolare degli “ultimi tempi” (e sul quale qui non è mia intenzione ora discutere) le Scritture stesse ci parlano di molti anticristi presenti in diverse epoche come pure oggi. Già duemila anni fa l’apostolo Giovanni, per esempio, scriveva: “Figliuoletti, è l’ultima ora; e come avete udito che l’anticristo deve venire, fin da ora sono sorti molti anticristi; onde conosciamo che è l’ultima ora” (1 Giovanni 2:18).
Esaminiamo che cosa dice 2 Tessalonicesi 2:9-12
“(9) La venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigî bugiardi; (10) e con ogni sorta d’inganno d’iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all’amor della verità per esser salvati. (11) E perciò Iddio manda loro efficacia d’errore onde credano alla menzogna; (12) affinché tutti quelli che non han creduto alla verità, ma si son compiaciuti nell’iniquità, siano giudicati” (2 Tessalonicesi 2:9-12).
La venuta dell’empio (v. 9)
La venuta di quell’empio [ἄνομος, senza legge, fuorilegge, iniquo, ingiusto, che disprezza la legge, libero dalla legge, non soggetto alle leggi, v. 8] avrà luogo, per l’azione efficace di Satana [κατ᾿ ἐνέργειαν τοῦ σατανᾶ: lavoro produttivo, attività; nel NT confinato all’attiva potenza delle forze spirituali del male], con ogni sorta di opere potenti [δυνάμει, atti potenti, atti che mostrano potere (fisico), opere stupefacenti], di segni e di prodigi bugiardi [ψεύδους, da cui pseudo-miracoli, menzogneri, falsi, illusori, da illusionisti, promosse con l’abile uso delle promesse e della propaganda].
Tutti i pretesi “salvatori dell’umanità” (falsi Cristi, falsi profeti, politici, religiosi, scienziati, esperti di ingegneria sociale, economisti ecc.) sono “anticristi” [“anti” in greco non significa solo “contro”, ma “al posto di”] ed agiscono in conformità con il loro ispiratore e signore. Sono tipicamente ingannatori, falsi ed omicidi, poiché tale era l’operato prototipico di Satana con i nostri progenitori. Aveva sedotto Eva, non solo con la sottigliezza, ma mentendo. “Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui. Quando parla il falso, parla del suo, perché è bugiardo e padre della menzogna” (Giovanni 8:44). Tale è l’opera dell’anticristo suo primogenito o anticristi. Quanti “salvatori” omicidi, infatti, ci sono oggi a più livelli! Vengono in modo ingannevole, magari professando una religione, persino talvolta in nome di Cristo e proclamandosi falsamente Suoi vicari! Con una pretesa di fede in lui e di amore per lui; ma dicono bugie ipocrite, poiché tali sono le loro dottrine e principi. Sono assassini e complici di assassini non solo di corpi (oggi vorrebbero controllarli) ma dell’anima e dello spirito. Ci mercificano, e questo è tipico della figura biblica della “prostituta di Babilonia”.
La loro è potenza, ma non si tratta di onnipotenza, perché questa è propria di Dio. Né Satana né l’anticristo sono onnipotenti, sebbene quest’ultimo si assuma ogni potere, e rivendichi una giurisdizione sia temporale che spirituale sulle creature umane. Difatti, essi non avranno mai successo ultimo, ma cadranno tutti miseramente come sono caduti e cadono tutti gli imperi di questo mondo. Essi hanno un grande potere, o ogni tipo di potere di fare “miracoli”, “segni e prodigi bugiardi”, cioè segni miracolosi che non sono reali, ma solo in apparenza, non in verità, come quelli che facevano i maghi d’Egitto; e questi erano erano stati compiuti per tollerare menzogne, e per indurre le persone a crederci. Tipici lo sono i miracoli e prodigi bugiardi del Cattolicesimo o di certo Pentecostalismo. Tali, però, sono anche le fallaci promesse dei potentati di questo mondo che pretendono di saper “mettere a posto” le cose con le loro strategie che ritengono risolutive (brandendo, per esempio, i loro “vaccini” come “salvifici”, in realtà servendo solo ai loro interessi e nascondendo ben altre mire).
Con ogni tipo di inganno (v. 10)
“Con ogni tipo d’inganno e d’iniquità” [πάσῃ ἀπάτῃ ἀδικίας: ogni inganno di ingiustizia (quella di chi viola la legge, la giustizia)] a danno di [diretta contro] quelli che periscono [ἀπολλυμένοι, “i perdenti”, coloro che sono destinati alla perdizione, che sono sulla via della perdizione, sulla via della rovina, della miseria, della perdita della vita] perché non hanno aperto il cuore all’amore [τὴν ἀγάπην τῆς ἀληθείας οὐκ ἐδέξαντο: non hanno amato la verità, non hanno accolto l’amore della verità, non l’hanno accolta, nei loro cuori non c’era posto per essa] della verità [ἀληθείας: verità nella sfera morale, verità divina rivelata all’uomo] per essere salvati [εἰς τὸ σωθῆναι αὐτούς: che li avrebbe salvati, termine principalmente di Dio che salva i credenti dalle conseguenze penali e dal potere del peccato].
“Con ogni tipo d’inganno e d’iniquità” ingiustizia, sotto il pretesto di giustizia e santità; come con le dottrine della giustificazione e della salvezza mediante la giustizia dell’uomo, con le dottrine del merito e delle opere di super-erogazione, o della salvezza universale, che non sono altro che ingiustizia con Dio, e tradiscono l’ignoranza della sua giustizia, e una non sottomissione ad essa. Lo stesso anche con le pratiche che fanno mostra di santità, religione e devozione, quando non sono altro che atti di empietà, superstizione e idolatria; come pure altre pratiche religiose. E’ “religione” anche la fiducia nella “scienza”, concetto astratto e irrealisticamente idealizzato (se ne fa un’idolo).
“Quelli che periscono”, quelli che le divinità di questo mondo hanno accecato, ai quali è nascosto l’Evangelo, e per i quali esso appare come stoltezza. La Parola di Dio ci dice chiaramente che ogni essere umano oggi è in una condizione di perdizione a causa del peccato originale e attuale. Non tutti, però, periranno, ce ne sono alcuni che Dio non farà perire, coloro ai quali Cristo è dato perché non periscano, e che Egli ha redento mediante il sangue del Suo sacrifio e ai quali dà, per immeritata grazia, vita eterna. Ve ne sono però tanti altri che sono “vasi d’ira” predestinati alla condanna, reprobi lasciati a sé stessi e abbandonati alle concupiscenze del loro cuore. Questi, e solo questi, sono infine e totalmente ingannati dai segni e dai prodigi bugiardi e dalle false apparenze degli anticristi (Matteo 24:24).
“…perché non hanno aperto il cuore all’amore della verità”. Per “verità” si intende o Cristo, somma delle promesse, in cui sono racchiusi i tesori della sapienza e della sapienza, e per mezzo del quale sono venute la grazia e la verità; oppure l’Evangelo, spesso chiamato verità, e parola di verità, essendo essa proveniente dal Dio di verità, che ha per soggetto Cristo la verità, è dettata e indirizzata dallo spirito di verità, e non contiene altro che verità. Egli è oggetto di amore per la Sua bellezza, poiché la verità è una cosa amabile, nella sua natura e nel suo uso; oppure affetto per esso, che esiste dove c’è la vera fede in essa, perché la fede opera per amore. Può esserci sicuramente anche un affetto appariscente per le verità dell’Evangelo là dove non c’è la vera fede in Cristo, come negli uditori che, secondo la parabola di Gesù sono terreno sassoso. Può esserci una fede intellettuale nelle dottrine del Vangelo, ma negata e rinnegata è la sua efficacia, e non c’è vero amore sincero per esse; e in queste persone non c’è né fede né amore. Le verità dell’Evangelo non sono né credute da essi, né sono influenzate da esse, affinché così, possano essere salvati. Dove infatti c’è vera fede nell’Evangelo di Cristo, e in Cristo come la sua sostanza, c’è salvezza. La ragione quindi della morte di queste persone non è il decreto di Dio, e nemmeno la mancanza dei mezzi di grazia, la rivelazione del’Evangelo, ma il loro rifiuto e disprezzo. Né sono influenzati da esso, affinché ne siano salvati. Dove infatti c’è vera fede nell’Evangelo di Cristo, e in Cristo come sua sostanza, c’è salvezza.
Potenza d’errore (v. 11)
Perciò [διὰ τοῦτο, per questa ragione] Dio manda loro una potenza d’errore [ἐνέργειαν πλάνης potenza d’inganno, una forza, un’influenza di seduzione] perché credano alla menzogna [τὸ πιστεῦσαι αὐτοὺς τῷ ψεύδει: affinché credano alla menzogna, in ciò che è falso];
Questo esprime una legge permanente del governo di Dio rispetto alle creature morali, legge secondo la quale chi ricusa di accogliere la verità e di ubbidirle è abbandonato sempre più completamente alla potenza dell’errore. Il credere o non credere alla verità morale e religiosa è cosa che dipende più dal cuore che dalla mente, è questione più morale che intellettuale [1]. L’espressione ενεργειαν πλαυης (efficacia d’errore) può significare «una potente inclinazione del loro cuore all’errore», ovvero «una potenza seduttrice che agisce con mezzi particolarmente efficaci per travolgerli sempre più nell’errore». L’attività pervertitrice dell’anticristo stesso (o degli anticristi) è presentata come una punizione dello sprezzo della verità sugli uomini degli ultimi tempi. L’atto morale del respingere la verità di Dio per compiacersi nell’iniquità o nella menzogna, è atto decisivo per l’orientamento di una vita umana e non può quindi sfuggire al giudizio di Dio che scruta le fonti della vita. Il giudizio (di condanna) di Dio su di un tale atteggiamento implica la sua degna punizione. Sarà condannato il Seduttore ma non sono e non saranno tenuti innocenti quelli che hanno troppo facilmente e volentieri ceduto alla seduzione.
Una giusta condanna (v. 12)
Affinché [ἵνα] tutti quelli che non hanno creduto alla verità [οἱ μὴ πιστεύσαντες τῇ ἀληθείᾳ], ma si sono compiaciuti nell’iniquità [ἀλλὰ εὐδοκήσαντες τῇ ἀδικίᾳ], siano giudicati [κριθῶσιν: ricevano un giudizio (di condanna), siano condannati].
“Affinché siano condannati” o giudicati, distinti distinti dai veri cristiani e dai veri credenti, o piuttosto che possano essere condannati e puniti con la distruzione eterna dalla presenza del Signore, e abbiano la loro parte nel lago che arde di fuoco e zolfo; là dove saranno gettati il diavolo, il falso profeta e la bestia, di cui sono seguaci; ed è cosa giusta presso Dio abbandonarli a tale illusione, poiché non hanno ricevuto l’amore della verità per essere salvati. Il loro carattere seguente giustifica la procedura divina:
“…che non hanno creduto alla verità” né alla parola della verità, l’Evangelo della salvezza, né Cristo, che è la verità stessa; e perciò sono stati giustamente destinati a credere ad una menzogna. La loro dannazione è giusta, secondo la dichiarazione di Cristo, chi non crede sarà condannato.
“… ma si sono compiaciuti nell’iniquità”, nel peccato, come ogni ingiustizia; nelle vie e nelle opere peccaminose e nelle dottrine ingiuste; come le dottrine del merito, delle opere di surrogazione e della giustificazione per opere, oppure della salvezza universale, essendo dispregiative alla giustizia di Dio e alla giustizia di Cristo; e nella ingiusta persecuzione e spargimento di sangue dei santi, i martiri di Gesù. I seguaci dell’anticristo prendono tanto diletto e piacere come fa un uomo intemperante nel bere vino o bevanda forte in eccesso; e perciò si dice che “la prostituta di Babilonia” sia ubriaca del sangue dei credenti. E’ giusto che sia punita sia con la distruzione sia temporale che eterna.
Conclusione
Dunque: perché credono alle menzogne delle istituzioni? C’è anche una motivazione spirituale che la Parola di Dio chiaramente insegna. Non c’è dunque speranza per chi viene così ingannato dalle forze anticristiche? Non possiamo pronunciarci più di quel tanto sull’argomento, perché l’opera della grazia di Dio in Gesù Cristo è tale da sorprenderci sempre e raggiungere anche chi crederemmo esserne totalmente impermeabile. Possiamo per ò solo ribadire la verità che vera libertà dello spirito e sensibilità critica verso le cose di questo mondo è dono di Dio in Cristo Gesù. Egli disse:“Io son la luce del mondo; chi mi seguita non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita. … Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; e conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi. In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato. … Se dunque il Figliuolo vi farà liberi, sarete veramente liberi” (Giovanni 8:12 ss).
Paolo Castellina, 11 novembre 2021