Predicazioni/Apocalisse/Les jeux sont faits: differenze tra le versioni
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Qual è il significato della frase che troviamo nell’ultimo capitolo della Bibbia: “Chi è ingiusto sia ingiusto ancora; chi è contaminato si contamini ancora; e chi è giusto pratichi ancora la giustizia e chi è santo si santifichi ancora” (Apocalisse 22:11)? | Qual è il significato della frase che troviamo nell’ultimo capitolo della Bibbia: “Chi è ingiusto sia ingiusto ancora; chi è contaminato si contamini ancora; e chi è giusto pratichi ancora la giustizia e chi è santo si santifichi ancora” (Apocalisse 22:11)? | ||
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Nel gioco d’azzardo della roulette quando il croupier pronuncia la fatidica frase: “Les jeux sont faits” nessuno può più fare puntate o cambiarle. La ruota viene messa in moto e la pallina deciderà chi ha vinto e chi ha perso, la posta in gioco è ormai stata fissata. Questa frase è usata, in modo figurato, per indicare quando le cose hanno ormai raggiunto un punto irreversibile non si può più tornare indietro. Ora che hai fatto qualcosa continua pure a fare quel che facevi: le cose non cambieranno, la sorte è decisa. | Nel gioco d’azzardo della roulette quando il croupier pronuncia la fatidica frase: “Les jeux sont faits” nessuno può più fare puntate o cambiarle. La ruota viene messa in moto e la pallina deciderà chi ha vinto e chi ha perso, la posta in gioco è ormai stata fissata. Questa frase è usata, in modo figurato, per indicare quando le cose hanno ormai raggiunto un punto irreversibile non si può più tornare indietro. Ora che hai fatto qualcosa continua pure a fare quel che facevi: le cose non cambieranno, la sorte è decisa. | ||
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Paolo Castellina, 23 settembre 2021 | Paolo Castellina, 23 settembre 2021 | ||
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Versione attuale delle 12:51, 23 set 2021
Les jeux sont faits
Qual è il significato della frase che troviamo nell’ultimo capitolo della Bibbia: “Chi è ingiusto sia ingiusto ancora; chi è contaminato si contamini ancora; e chi è giusto pratichi ancora la giustizia e chi è santo si santifichi ancora” (Apocalisse 22:11)?
Nel gioco d’azzardo della roulette quando il croupier pronuncia la fatidica frase: “Les jeux sont faits” nessuno può più fare puntate o cambiarle. La ruota viene messa in moto e la pallina deciderà chi ha vinto e chi ha perso, la posta in gioco è ormai stata fissata. Questa frase è usata, in modo figurato, per indicare quando le cose hanno ormai raggiunto un punto irreversibile non si può più tornare indietro. Ora che hai fatto qualcosa continua pure a fare quel che facevi: le cose non cambieranno, la sorte è decisa.
Dalla prospettiva di Dio non esiste il caso, l’azzardo. Tutto è stato predeterminato da Lui nei Suoi decreti eterni. “Si getta la sorte nel grembo, ma ogni decisione viene dal SIGNORE” (Proverbi 16:33). Egli ha stabilito il tempo della grazia e quel tempo verrà alla sua conclusione. Lo rileva lo stesso Gesù nella parabola delle dieci vergini: “Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, stando di fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: "Signore, aprici". Ed egli vi risponderà: "Io non so da dove venite" (Luca 13:25, vedasi il resto della parabola). Chi è dentro è dentro, chi è fuori resterà fuori, e “là ci sarà pianto e stridore di denti”.
Questo concetto è bene espresso al termine di due libri profetici: quello di Daniele e quello dell’Apocalisse: “Molti saranno purificati, imbiancati, affinati; ma gli empi agiranno empiamente, e nessuno degli empi capirà, ma capiranno i savi” (Daniele 12:10); “Chi è ingiusto sia ingiusto ancora; chi è contaminato si contamini ancora; e chi è giusto pratichi ancora la giustizia e chi è santo si santifichi ancora” (Apocalisse 22:11).
Quando quel giorno verrà - e potrebbe essere molto presto, “i giochi saranno fatti”, il tempo della grazia sarà concluso. La porta sarà chiusa e nessuno potrà farla riaprire. Chi ha accolto il messaggio dell’Evangelo, si è ravveduto dai suoi peccati e si è affidato a Cristo procederà nel processo di santificazione e finale glorificazione. Gli empi andranno di male in peggio: che continuino pure sulla loro strada, tanto...
Daniele e Apocalisse parlano dei “problemi” in arrivo sulla terra. Certamente molte persone avvedute, dopo aver udito le ammonizioni del Signore e l’annunzio della salvezza in Cristo, saranno indotte a rivolgersi al Signore e a fare esperienza di purificazione spirituale mediante la fede. I malvagi, invece, continueranno ad agire malvagiamente senza capire cosa stia accadendo e persino negandolo o illudendosi che tutto andrà bene. Come dire loro: “Fate, fate, tanto ormai…”. I saggi, però, che hanno intuito la verità perché prestano attenzione alla rivelazione divina, capiranno cosa sta succedendo e agiranno di conseguenza. Nell'Antico Testamento, e nella Scrittura in genere, il saggio è colui che vive alla luce della rivelazione divina, e lo stolto è colui o colei che la ignora. Questi versetti forniscono la motivazione per prestare attenzione a ciò che Dio ha rivelato e studiarlo attentamente.
“Or l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché gli sono pazzia; e non le può conoscere, perché le si giudicano spiritualmente” (1 Corinzi 2:14); “Ma gli uomini malvagi e gli impostori andranno di male in peggio, ingannando gli altri ed essendo ingannati” (2 Timoteo 3:13).
La storia si sta muovendo rapidamente alla sua fase finale. Verrà la resa dei conti per gli empi e i ribelli alla sovranità di Dio e il regno di Dio irromperà in tutto il suo splendore spazzando l’arroganza e il mal fare umano. Sarà un tempo di grandi “sorprese” per chi ha ignorato o deriso la profezia biblica. Pur senza stare a specularci sopra o pretendere di sondarne i particolari, la tendenza è sotto gli occhi di tutti quelli che hanno occhi per vedere. Prima che sia troppo tardi, oggi è il tempo per ravvederci e affidarci al Signore e Salvatore Gesù Cristo: “Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza” (2 Corinzi 6:2).
Presto Iddio dirà: “Les jeux sont faits”. Allora: “Chi è ingiusto sia ingiusto ancora; chi è contaminato si contamini ancora; e chi è giusto pratichi ancora la giustizia e chi è santo si santifichi ancora” (Apocalisse 22:11).
Paolo Castellina, 23 settembre 2021