Corsi/Custodisci/10: differenze tra le versioni

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(Creata pagina con "{{Custodisci}} '''X. GLI STRUMENTI DELLA GRAZIA PER LA CRESCITA SPIRITUALE''' ''Leggere: Salmo 119:9-16; 105-112; Luca 11:1-13; 1 Corinzi 11:23-31'' Abbiamo visto come Dio...")
 
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'''X. GLI STRUMENTI DELLA GRAZIA PER LA CRESCITA SPIRITUALE'''


''Leggere: Salmo 119:9-16; 105-112; Luca 11:1-13; 1 Corinzi 11:23-31''
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Abbiamo visto come Dio desideri che i Suoi figlioli crescano in maturità e come Egli abbia loro provveduto lo Spirito Santo per assisterli nella loro santificazione. Il metro mediante il quale possiamo misurare la nostra crescita e le nostre buone opere è la legge divina. Abbiamo pure notato come ci portiamo dietro elementi della nostra vecchia natura e come anche le nostre opere migliori siano contaminate dal peccato. In questo capitolo desideriamo considerare gli strumenti, gli ausili, che Dio ci ha provveduto affinché potessimo crescere in modo sempre più efficace. Chiameremo questi ausili "i mezzi della grazia".
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">'''10. SANTIFICAZIONE E BUONE OPERE'''</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


I mezzi della grazia sono stati donati ad ogni cristiano, il quale deve farne uso. Non si tratta di pacchetti-dono straordinari dati solo ad alcune persone, ma speciali mezzi di crescita che ogni cristiano, in circostanze normali, ha a sua disposizione. Usiamo l'espressione ''in circostanze normali'' per rammentarci del fatto che in tempo di persecuzione potremmo non avere accesso ad alcuni di questi. In molti paesi ancora i cristiani non possono avvalersi del privilegio di un culto pubblico o persino di possedere una Bibbia personale.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">''Leggere: Efesini 2:8-10; Filippesi 2:12,13; Ebrei 12:14''</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Lo studio dei mezzi della grazia ci porterà a considerare la Parola di Dio, la preghiera, e due sacramenti, e questi devono essere utilizzati nel rendere a Dio, maestoso e sovrano, il culto che Gli è dovuto. Incominciamo allora col trattare dell'importanza del culto.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Abbiamo visto come l'agente che applica il beneficio dell'opera di Cristo ad una persona sia Dio lo Spirito Santo. Egli rigenera il peccatore tramite una vocazione efficace mettendolo in grado di convertirsi (ode l'annunzio dell'Evangelo, vi ripone fede e si ravvede dei suoi peccati). Il credente riceve così da Dio la dichiarazione che è giustificato e pienamente accolto da Dio come Suo figlio adottivo per grazia di Dio in Gesù Cristo.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


'''Il culto'''
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Dio lo Spirito Santo, però, non termina così la sua opera sulla persona umana. Egli la prosegue in ciò che la Bibbia chiama&nbsp;''santificazione.''</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Come credenti noi diamo una risposta positiva alla straordinaria salvezza che Dio ci ha provveduto in Cristo dedicando l'intera nostra vita a renderGli il culto che Gli è dovuto e nel cercare di renderGli gloria in tutto quello che siamo e che facciamo. In un certo senso il culto include per il cristiano ogni manifestazione della sua vita. In generale, però, parliamo di culto ogni qual volta che, come credenti, da soli o in compagnia di altri, ci presentiamo a Dio con lo scopo specifico di essere in comunione con Lui, lodarLo e glorificarLo.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">'''Una definizione'''</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


E' necessario fare una distinzione fra culto privato e culto pubblico. Il culto pubblico ha luogo quando una comunità locale del popolo di Dio si raccoglie insieme al fine di renderGli culto. Il culto privato, d'altro canto, avviene quando un credente singolo manifesta privatamente la propria adorazione e culto di Dio. Sia il primo che il secondo tipo di culto sono vitali per la crescita nella vita cristiana. Quando noi trascuriamo o uno o l'altro è la qualità della nostra crescita a soffrirne rallentando.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Potremmo definire così la santificazione come&nbsp;''quel processo di rieducazione che subentra in una persona quando essa viene presa in carico da Dio ai fini della salvezza''.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


In tempi come i nostri in cui si mette un forte accento sull'individuo, sorge un grave problema: il culto pubblico diviene per alcuni cristiani relativamente poco importante. V’è chi ritiene di aver fatto abbastanza per Dio e per sé stessi quando assistono ad un culto televisivo o radiofonico. Certo è possibile avere beneficio da tali culti "a distanza", essi però non possono sostituire il culto in comunità al quale si partecipa in prima persona.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Il credente, benché giustificato, cioè accolto da Dio come se fosse giusto per grazia Sua a causa di Gesù Cristo, continua ad avere una&nbsp;''natura intima contaminata dal peccato''&nbsp;per cui Dio inizia in lui una graduale opera di&nbsp;''ripulitura''&nbsp;che durerà per tutta la sua vita. Dio lo Spirito Santo ricostruisce l'immagine di Dio in lui prima corrotta dal peccato.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


E' Dio stesso che chiama il Suo popolo a renderGli pubblicamente il culto, e vediamo questo in diverse occasioni dell'Antico Testamento. Già agli inizi della storia di Israele, Egli esigeva che tutto il popolo si presentasse ai piedi del Monte Sinai in occasione della proclamazione della Legge (Es. 19-24). Questa fu la prima grande assemblea generale del popolo di Dio. Lo scrittore della lettera agli Ebrei si riferisce a quest'occasione affermando che pure noi, sebbene viventi nell'era del Nuovo Testamento, siamo venuti al Monte Sion per adorare il Signore. Qui noi ci incontriamo con Dio, con gli angeli e con Gesù, il Mediatore del Nuovo Patto (Eb. 12:18-29) come prefigurazione del grande giorno in cui tutto il creato sarà riunito difronte al Trono di Dio per lodarLo e per renderGli culto (v. Ap. 4, 5).
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Questo implica che il credente comincerà ad essere attivo nella sua vita nel manifestare un modo di pensare, di parlare e di agire coerente con il modello di Gesù Cristo e in armonia con la volontà di Dio.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Dato che è Dio stesso Chi ci chiama al culto, Egli è pure Colui che prescrive come si debba renderGli culto. Dobbiamo adorare soltanto Lui e nel modo in cui Egli ci ha indicato nella Sua Parola, non cioè secondo la nostra immaginazione o desiderio.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Certamente questo sulle prime sarà imperfetto come chi comincia a fare i suoi primi passi; certamente vi saranno sempre "alti e bassi" nella sua vita: il cambiamento però non potrà che essere a tutti sensibile, visibile, tangibile. E' inevitabile che il vero credente manifesti&nbsp;''opere buone''&nbsp;secondo il criterio di Dio.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


La conclusione di questo brano fa appello a tutti i cristiani ad essere riconoscenti ed offrire così a Dio ''"un culto accettevole, con riverenza e timore" ''(Eb. 12:28). Prima questo stesso scrittore aveva affermato chiaramente il fatto che è riprovevole da parte nostra trascurare di riunirci in assemblea con il popolo di Dio per onorarLo nel culto (Eb. 10:25).
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Se non vi è evidenza né di buone opere, né di crescita spirituale, la persona che ritiene di essere stata salvata e che non ha visto alcun cambiamento nella sua vita, dovrà necessariamente riesaminare la Scrittura ed il proprio cuore per vedere se di fatto abbia mai veramente riposto la sua fede in Cristo. Una persona che affermi di aver ricevuto Cristo come proprio Signore e Salvatore, e che giorno dopo giorno non veda come la sua vita venga influenzata da ciò che Cristo ha compiuto in suo favore, certamente non ha ancora abbracciato Cristo ai fini della salvezza.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


'''La Parola'''
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">La Bibbia non insegna che la santificazione sia facoltativa per un cristiano: essa è un risultato naturale e necessario della rigenerazione e della giustificazione. La mancanza di crescita spirituale dovrebbe far suonare un campanello d'allarme in tutti coloro che si professano cristiani, o per la durezza del loro cuore o perché ancora sono in uno stato di non-salvezza.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


La maggior parte dei Protestanti da sempre ha sottolineato con forza l'importanza della Parola di Dio come il maggiore mezzo della grazia: senza di essa non possiamo crescere spiritualmente. Essa sta nel cuore stesso del culto pubblico come pure deve stare al cuore stesso delle nostre devozioni private. Essa è il mezzo mediante il quale possiamo fare progressi nella nostra santificazione in quanto è lo stesso Spirito Santo che usa la Parola di Dio per aiutarci a crescere.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Ed ecco così la definizione di santificazione data dal Catechismo di Westminster, come sempre ottima:&nbsp;''"La santificazione è l'opera della grazia di Dio per la quale (1) noi veniamo rinnovati completamente secondo l'immagine di Dio, e (2) veniamo messi sempre più in grado di morire al peccato e di vivere una vita di giustizia"''&nbsp;(# 35).</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Dio ci parla soprattutto tramite la Sua Parola, che noi chiamiamo Bibbia, o Sacre Scritture. Esse sono un dono della grazia di Dio, perché Dio ha parlato in forma scritta ed oggettiva affinché potessimo averle sempre con noi. Al fine di ricevere beneficio dall'uso che facciamo della Bibbia e quindi crescere spiritualmente, dovremmo udirla consapevoli trattarsi della stessa Parola che Dio vuole rivolgerci, come pure leggerla con cura e diligenza, pregando affinché Iddio apra la nostra mente ad intenderla come si conviene. Dobbiamo studiarla in modo sistematico come pure memorizzarla affinché essa possa veramente essere efficace nella nostra vita quotidiana.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">'''Spiegazione termini'''</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Dobbiamo udire la Parola di Dio com'è predicata da fedeli ministri dell'Evangelo. Storicamente il culto protestante è stato da sempre incentrato nella Bibbia, con la fedele proclamazione della Parola che n’occupa metà del tempo. Come cristiani impegnati nella crescita spirituale dobbiamo udire la predicazione attendendo di udire la stessa Parola di Dio per noi, aspettandocene una benedizione ed applicando ciò che udiamo nella nostra vita personale e famigliare.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Il termine che si usa per definire la crescita cristiana è dunque santificazione. Come il termine giustificazione, anch'esso deve essere meglio definito. 'Santificazione' deriva da un termine ebraico e poi greco che significa 'mettere da parte per uno scopo particolare'. Qualcosa di santificato, dunque, è qualcosa che si mette a parte. Per esempio, i sacerdoti ebraici (Es. 19:22) e i paramenti del tabernacolo venivano santificati, o riservati per un uso speciale nel culto del tempio (Es. 40:10-13), e così venivano designati come 'santi'. Questi termini non designano necessariamente connotazione alcuna di perfezione morale.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Dobbiamo impegnarci a leggere regolarmente la Parola di Dio singolarmente e in famiglia. Una dieta regolare delle Scritture edificherà la nostra comunione con Dio e rafforzerà la nostra vita spirituale. Non dovrebbe essere una lettura saltuaria e casuale, come chi apre a caso la Bibbia e punta il dito con gli occhi chiusi sul testo aspettandosi di trovare il "versetto del giorno". Certo Dio può benedire qualsiasi lettura della Sua Parola, ma lo possiamo fare nel modo più utile solo quando ne impostiamo lo studio in modo sistematico al fine di crescere nella conoscenza della verità.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Nella discussione che abbiamo fatto al capitolo 2 sulla santità di Dio, avevamo già notato come l'idea di separazione fosse già presente in Dio nel fatto che Egli è separato, distinto, dal Suo creato. Lo stesso termine biblico descrive ciò che è moralmente giusto e retto, ed è quest'ultimo significato che dobbiamo tenere in particolare considerazione quando studiamo l'insegnamento della Bibbia sulla santificazione.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


I cristiani dovrebbero fare un piano per leggere l'intera Bibbia periodicamente. Questo ovviamente richiederà del tempo, ma noi dovremmo riservare tempo sufficiente per la nostra lettura biblica al fine di apprendere larghe porzioni del testo. E' particolarmente utile, per esempio, leggere tutti i libri più brevi della Bibbia in una seduta, in modo particolare le lettere del Nuovo Testamento.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Si può tuttavia intendere che tutti coloro che vengono salvati siano altresì separati dal mondo per far parte del popolo di Dio. Per questo l'Israele dell'Antico Testamento e la chiesa del Nuovo Testamento vengono chiamati&nbsp;''una nazione santa''&nbsp;(Es. 19:6; 1 Pi. 2:9).</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Oltre ad una lettura estensiva della Bibbia, è nostro dovere pure studiare libri particolari od argomenti più attentamente. Per esempio, uno studio degli Evangeli ci dà una conoscenza di ciò che Gesù ha detto ed ha fatto quand'era sulla terra. Lo studio di epistole come Romani e Galati ci può dare una comprensione più chiara della dottrina della giustificazione per fede, mentre lo studio della prima epistola di Giovanni ci potrà dare la sicurezza di cui abbiamo bisogno del fatto che conosciamo Iddio ed abbiamo ricevuto l'Evangelo.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Quando usiamo la il nostro termine in questo modo allora parleremo di santificazione come di una condizione, in quanto è stato cambiato lo stato in cui si trovano ora i credenti; quelli che un tempo erano non-credenti, ora appartengono all'unico vero e santo Iddio (v, 1 Pi. 2:10). Quest'elevazione ad una nuova condizione è un atto che avviene nel momento stesso in cui ci affidiamo consapevolmente a Cristo (atto questo che è stato definito "santificazione definitiva").</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Lo studio sistematico di una porzione delle Scritture richiede l'uso di un quaderno per appunti per farci uno schema degli argomenti come vengono trattati e per annotarvi pensieri che ci possono aiutare nella nostra crescita spirituale. uno studio tematico potrà farci tracciare nelle Scritture importanti temi e dottrine come si trovano nel complesso della Parola di Dio; è possibile fare questo direttamente mediante l'uso di una concordanza biblica (alfabetica o per argomenti), oppure attraverso l'uso di un libro di studio come questo. Lo studio biblico ci mette in grado di confrontare scrittura a scrittura e di crescere nella nostra conoscenza della Parola, rendendoci così più utili nella nostra chiesa e più efficaci nella nostra testimonianza nel mondo. Esistono oggi sul mercato molte guide per lo studio biblico e suggerimenti per uno studio induttivo (direttamente dalla Scrittura). Nell'interpretare ciò che studiamo, dovremmo cercare prima di capire il contesto di ciascun brano, poi quello che in quel contesto lo scrittore cerca di dire. Questo si chiama studio storico-grammaticale di interpretazione della Bibbia.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">'''Caratteristiche'''</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Un buon suggerimento è memorizzare la Parola di Dio, perché questo ci può rendere più forti nel resistere alle tentazioni, prendere decisioni che possano essere gradite a Dio quando la Bibbia non c’è direttamente disponibile nella nostra vita quotidiana, come pure nel testimoniare a coloro che non conoscono Cristo. Meditare su una parola che abbiamo letto, leggerla, studiarla, e memorizzarla, contribuisce ad una maggiore comprensione della volontà di Dio e promuove la nostra crescita spirituale.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Esaminiamo così alcune caratteristiche della santificazione.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Non dobbiamo accontentarci di leggere la Parola di Dio, ma dobbiamo pure impegnarci ad applicarla nella nostra vita personale come "facitori" della Parola (v. Gm. 1:22). I peggiori critici della Bibbia non sono chi ha problemi intellettuali con alcune sue parti, che la mettono in questione, o che l'attaccano: talora i peggiori nemici della Scrittura sono coloro che professano di credervi ma che non la mettono in pratica. Crescere nella grazia non significa solo divenire un credente nella Bibbia, ma divenire una persona che applica l'insegnamento della Bibbia regolarmente e che cerca di vivere in modo coerente con quanto vi trova.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">'''1. E' sia opera di Dio che opera dell'uomo'''. L'apostolo Paolo fa questa dichiarazione:&nbsp;''"Così, miei cari... compiete la vostra salvezza con timore e tremore"''. Poi ce ne da questa spiegazione:&nbsp;''"poiché Dio è quello che opera in voi il volere e l'operare, per la sua benevolenza"''&nbsp;(Fl. 2:12,13).</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Nella Sua provvidenza e saggezza Dio ha comandato che l'Evangelo sia proclamato per la salvezza dei perduti, attraverso la follia della predicazione dell'Evangelo (1 Co. 1:21-25), come pure, tramite essa, che i credenti ne vengano edificati (Ro. 1:16). Dovremmo perciò riconoscere l'importanza di presenziare regolarmente in chiesa ogni qual volta si predica la Parola. E' il mezzo che Dio ha stabilito per diffondere la Sua Parola ai perduti e per rafforzare la Sua Chiesa.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Se analizziamo quest'interessante brano biblico, notiamo che è Dio l'autore del processo di santificazione, dato che è Lui che opera in noi e innesca in noi la dinamica del volere e dell'operare. Se la prendessimo da sola questa frase potrebbe portarci a pensare di non dover far nulla rispetto alla nostra santità, basta lasciare il tutto nelle mani di Dio. E' una falsa impressione, questo è ciò che l'apostolo voleva di fatto dire. Egli comincia con l'affermare il nostro dovere a compiere la nostra salvezza.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


'''La preghiera'''
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Si tratta di un imperativo presente che implica un'azione continuata. Dobbiamo leggere questo brano molto attentamente, perché potrebbe anche darci l'impressione che noi dobbiamo darci da fare&nbsp;''per''&nbsp;la nostra salvezza. Abbiamo però già notato come nessuno potrebbe essere giustificato sulla base delle sue opere (Ro. 3:20). Allora che cosa mai intende qui l'apostolo Paolo?</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Quando consideriamo l'oggetto della comunione con Dio, dovremmo rammentarci che una tale comunione è sempre bi-direzionale, cioè, che Dio ci parla attraverso la Sua Parola e che noi parliamo a Lui attraverso la preghiera. La preghiera è il mezzo con il quale noi Lo lodiamo e gli chiediamo ciò che è in armonia alla Sua volontà rivelata, il tutto in nome di Gesù Cristo (Gv. 16:24).
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Egli ci comanda di dispiegare il potenziale della salvezza che ci è stata donata per grazia. In altre parole, ora che siamo salvati, dobbiamo applicare, sviluppare, estendere la salvezza che abbiamo ricevuto da Dio a causa della Sua misericordia. Questo comando ha a che fare con la nostra santificazione.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Qualcuno potrebbe domandarsi: Perché dovremmo pregare? Noi preghiamo perché Dio ci ha comandato di farlo (Lu. 11:9; 18:1; Ef. 6:18; 1 Te. 5:17,18), ed Egli desidera che noi Gli parliamo. Inoltre Egli si compiace di udire le nostre preghiere, sebbene talora possa anche risponderci di no per il nostro stesso bene. Noi ci priviamo di un'eccezionale benedizione quando trascuriamo di rivolgerci a Dio in ogni nostro bisogno, necessità, o desiderio.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Questo comando implica per noi qualcosa&nbsp;''da fare''. Esso non afferma che non dobbiamo far nulla perché tanto è Dio che opera tramite noi. Esso insegna piuttosto che dobbiamo darci da fare fini della santità con l'incoraggiamento annesso che è Dio che ci può mettere in grado di volere e di fare questo nel modo migliore. Sulla base di questo brano, potremmo dire che Dio è l'autore della santificazione e che l'essere umano è il Suo agente.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


I discepoli una volta chiesero a Gesù di insegnare loro a pregare (Lc. 11:1). E' interessante notare come essi non gli avevano chiesto di insegnare loro come testimoniare o come predicare. Evidentemente essi sentivano, come molti di noi, che la preghiera è difficile ed essi si aspettavano che il loro Maestro insegnasse loro qualcosa a questo riguardo. Gesù così acconsentì alla loro richiesta, ed insegnò loro ciò che noi tradizionalmente chiamiamo "il Padre Nostro" (Lc. 11:2-4; Mt. 6:9-13). Egli usò pure molte altre opportunità durante il suo breve ministerio per istruire i suoi discepoli sull'argomento della preghiera.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">E' come la risurrezione di Lazzaro: Gesù gli aveva comandato di uscire dalla tomba, ma era Lazzaro che doveva rispondere, facendo così con l'aiuto di Dio. Lo stesso è con la nostra santificazione e con le buone opere.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Dal "Padre Nostro", la preghiera dei discepoli di Gesù, e dall'insegnamento che ne dà Paolo, apprendiamo come la preghiera debba includere l'adorazione, la confessione, il ringraziamento, e la supplica sia per noi stessi (petizione) sia per gli altri (intercessione). Inoltre è il libro dei salmi a darci molti esempi di come pregare. Infine, le molte preghiere d’individui che sono riportate nella Bibbia possono pure servirci come modello su come pregare (v. Gb. 40:3,4; 1 Cr. 29:10-13; 2 Cr. 6:12-42; Da. 9:3-19, e, in particolare Ne. 1:5-11.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Nella santificazione, così, i credenti devono essere attivi e personalmente responsabili, perché il Signore ci comanda di "svestirci" e di "rivestirci" di caratteri nuovi (v. Ef, 4:25-32; Cl. 3:5-17). Siamo chiamati ad obbedire alla Parola di Dio, a presentare il nostro corpo come sacrificio vivente, a non conformarci al mondo, ma ad essere trasformati mediante il rinnovamento della nostra mente (Ro. 12:1).</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


'''I sacramenti'''
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Il Nuovo Testamento comprende molti imperativi (verbi di comando) che ci esortano ad assumere un preciso stile di vita, non un atto singolo.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Oltre alla Parola ed alla preghiera, Dio ci ha dato pure, come mezzi di grazia, i sacramenti, mediante i quali Egli ci rivela l'Evangelo in ciò che sono stati chiamati "segni visibili". Ciò che Dio nei sacramenti ci ha donato è un modo di illustrare la Parola all'intero essere umano, e lo vediamo chiaramente in connessione con la Cena del Signore. Questo sacramento deve essere osservato solo in connessione con la predicazione della Parola, cosicché pure udire è necessario; gli elementi sono visibili agli occhi e possono anche essere toccati e persino odorati. Sono così tutti i cinque nostri sensi che sono coinvolti nella Cena del Signore. Il battesimo, naturalmente, si rivolge all'udito, all'occhio, e al tatto soltanto.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Le espressioni "svestirsi" e "mettere a morte", storicamente sono state chiamate "mortificare l'uomo vecchio" (v. Ro. 8:13), mentre il comando "vestirsi" o "rivestirsi" è considerato come parte della "risurrezione dell'uomo nuovo" (v. Ro. 6:4,5; Cl. 2:12; 3:1,3).</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Nel Protestantesimo evangelico i sacramenti sono considerati come estensione della Parola predicata, e nei circoli riformati essi sono stati designati come segni e suggelli del patto di grazia. I segni esteriori (pane, vino, acqua) indicano qualcosa che è significato come realtà spirituale interiore (vedi più avanti sotto ciascun sacramento).
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">'''2. Progressività.'''&nbsp;Il crescere in santità, necessità imprescindibile della vera fede, è un processo (chiamato anche "santificazione progressiva") che inizia con la rigenerazione e continua per tutta la nostra vita sulla terra. Il "nuovo cuore" che è stato innestato in noi ci rende creature nuove (2 Co. 5:17), e ci dà nuovi desideri, nuove speranze, e una nuova direzione per la nostra vita. Nel vivere la nostra vita cristiana con un nuovo cuore, sottoposti alla signoria di Cristo e condotti per grazia dallo Spirito Santo, cercheremo così sempre di più di fare la volontà di Dio.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Quando si appone un sigillo ad un documento, esso serve per confermarci l'autorità di quel documento. I sacramenti non comportano un messaggio nuovo o differente da ciò che è predicato, ma suggellano o affermano certe realtà spirituali che noi dobbiamo rammentare. essi illustrano, con segni rivolti ai vari sensi, l'Evangelo proclamato dalla Parola, e ci suggellano le promesse di quell'Evangelo attraverso la nostra partecipazione al sacramento, di fatto e personalmente.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Non possiamo però conseguire una perfezione ed una santificazione completa in questa vita, perché nella nostra natura permangono resti del peccato. Ben presto sperimenteremo che, seppure desideriamo fare ciò che è bene, il peccato rimane presente in noi (v. Ro. 7:21), e che persino le nostre migliori realizzazioni sono in effetti contaminate dalle imperfezioni risultanti dai peccati residui.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


I protestanti definiscono il sacramento generalmente come un'ordinanza istituita da Cristo con lo scopo di rivelare Sé stesso ed i benefici dell'Evangelo. Limitando i sacramenti a quelle ordinanze specifiche istituite da Cristo, escludiamo da questa categoria, tutte le ordinanze aggiuntive considerate sacramenti dai cattolici romani, cioè: la cresima, la penitenza, il matrimonio, l'ordine, e l'estrema unzione. Il matrimonio e l'ordinazione sono ordinanze bibliche, ma non rispondono alla definizione di sacramento che abbiamo fatto prima. Uno studio attento dei racconti evangelici rivelano soltanto due ordinanze che Cristo stesso ha istituito per illustrare lo stesso Evangelo, cioè: il battesimo (Mt. 28:19,20) e la Cena del Signore (Mt. 26:26-30).
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">'''3. Il suo ideale e modello a cui adeguarsi.'''&nbsp;Riconoscere però che in questa vita non saremo mai perfetti, non significa che dobbiamo abbassare il livello verso il quale dobbiamo tendere, giacché esso è qualcosa che Dio ha stabilito per il suo popolo in tutte le generazioni. Questo livello non è nulla di meno che la perfezione, perché Dio stesso è perfetto (v. Ge. 17:1; Mt. 5:48).</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


'''Il Battesimo'''
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">L'unico metro con il quale possiamo determinare quali siano le buone opere è la Parola di Dio, in particolare la Sua legge come esposta nei Dieci Comandamenti (Es. 20:1-17). Ecco il codice di etica che Dio ci ha dato tramite Mosè, e che ci dice come dobbiamo vivere la nostra vita quotidiana secondo la volontà di Dio.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Il battesimo è il rito di iniziazione per il quale una persona viene ricevuta nella chiesa visibile come segno del nostro innesto in Cristo Gesù. Nell'Antico Testamento Dio aveva comandato che ogni maschio fosse circonciso come segno del rapporto di alleanza. Questo era applicato a bambini d’otto giorni di vita come pure ad adulti (Ge. 17:12). Dio quindi includeva i bambini nel patto comunitario insieme con i loro genitori. Era un segno fisico di una purificazione interiore, la quale simbolizzava la circoncisione del cuore.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">La nostra più grande preoccupazione al riguardo della nostra santificazione dovrebbe essere il divario che intercorre fra il punto in cui siamo arrivati e la perfezione stessa di Dio. Ogni peccato che rimanga nel credente è una contraddizione rispetto alla santità che Dio ha impiantato in noi al momento della rigenerazione. Se da una parte è vero che tutti i nostri peccati sono stati coperti dal sangue di Cristo e che noi non siamo più in condizione di condanna perché Gesù ha pagato per ciascuno di noi, i peccati che il credente commette meritano la riprovazione e l'ira di Dio.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Paolo parla della circoncisione di Cristo come di un battesimo (Cl. 2:11,12). Dato che la chiesa è la continuazione del popolo di Dio, i figli dei credenti devono essere considerati come figli del patto, e per questo ricevono il battesimo, il quale ha preso il posto della circoncisione. Approssimativamente un quarto di tutti i casi di battesimo cristiano ricordati nel Nuovo Testamento si riferiscono a battesimi dell'intero nucleo famigliare. Senza dubbio questo alludeva all'inclusione pure di bambini.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Gli elementi residui del peccato in noi sono una totale contraddizione a quello che ora siamo come uomini e donne rigenerati dalla grazia di Dio.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Il battesimo è pure una purificazione cerimoniale laddove, mediante il lavaggio con acqua, noi raffiguriamo la purificazione che avviene a tutti i credenti che vengono sottoposti al sangue di Cristo. Questa purificazione è naturalmente opera dello Spirito Santo, il quale ci dà un nuovo cuore mediante il lavacro della rigenerazione" (Tt. 3:5). Non crediamo che il battesimo d'acqua salvi, ma crediamo che esso raffiguri l'opera dello Spirito nell'atto di applicare la redenzione realizzata da Gesù Cristo a ciascuno dei nostri cuori. Coloro che in questo modo sono stati purificati dallo Spirito vengono considerati come innestati in Cristo ed hanno così i diritti ed i privilegi dei membri della chiesa, il corpo di Cristo.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Più santificato il credente diviene, più avrà coscienza dei suoi fallimenti, dei suoi peccati, delle sue mancanze.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Il battesimo come cerimonia di iniziazione avviene solo una volta. Non deve essere ripetuto.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Più santificato un cristiano diventa, più umile egli sarà e più si rattristerà della sua inadeguata conformità all'immagine del figlio di Dio che egli vede in sé stesso.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


'''La Cena del Signore'''
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Si tratta di conformare dunque la nostra vita alla volontà rivelata di Dio. Come però interpretarla? Nel sermone sul monte (Mt. 5:1-7:29) Gesù ci dà l'interpretazione appropriata di un certo numero di comandamenti. Un'interpretazione autorevole della legge di Dio la possiamo anche in molti altri brani della Scrittura scritti sotto l'ispirazione dello Spirito Santo.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


La Cena del Signore, che rappresenta il nostro nutrirci di Cristo, secondo il comandamento stesso di Cristo deve essere ripetuta tutto attraverso la vita del credente.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Notate in questo come per poter comprendere in modo appropriato la Legge, dobbiamo ancora notare quanto sia importante il principio per cui bisogna lasciare la Scrittura che interpreti sé stessa.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


E' Gesù stessi che ha istituito la Cena in modo tale che avremmo ricordato Lui e la Sua morte per noi sulla croce. Egli prese dalla mensa pasquale non una porzione d'agnello ma un pezzo di pane e il calice. Questi due elementi non implicano alcun spargimento di sangue, dato che commemorano la morte di Cristo, il sacrificio finale. Essi così ci testimoniano dell'opera completa realizzata da Cristo.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Ad esempio: potremmo prendere il comandamento "non uccidere" (Es. 20:13) e dire "io non ho mai ucciso" e liquidare così il problema. Gesù però allarga il concetto anche all'insulto verso qualcuno: ogni qual volta si insulta una persona si compie qualcosa che per Gesù equivale all'omicidio. Ogni singolo comandamento nel contesto dell'intero messaggio biblico, assume perciò uno "spessore" che non dobbiamo in alcun modo ignorare, anzi, cooperare con la nostra santificazione significa investigare diligentemente le Scritture per conformare ad esse ogni aspetto della nostra vita.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


E' sorprendente renderci conto che, sebbene la vita e la risurrezione di Cristo siano elementi vitali della nostra salvezza, Egli indichi il valore della Sua morte in questo memoriale. Questo senza dubbio è dovuto al fatto che la Sua morte è l'aspetto più sorprendente della Sua opera. Non sorprende più di tanto il fatto che Gesù poté vivere una vita perfetta di obbedienza e che Egli risorse dai morti (Egli era il Dio-uomo, dopo tutto). Ciò che però più sorprende è che il Principe della vita dovesse morire!
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">'''4. La mortificazione'''. Secondo l'insegnamento biblico, la santificazione comprende due elementi: la mortificazione della nostra vecchia natura e un risuscitare a novità di vita.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


L'essenza della buona notizia dell'Evangelo è che Gesù Cristo è morto in favore dei peccatori; ecco perché noi osserviamo e celebriamo la Sua morte nella Cena del Signore.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Santificazione implica perciò una cosciente repressione dei nostri vecchi istinti che a Dio dispiacciono, ed è indubbiamente una lotta.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Nel corso della storia della chiesa sono sorte diverse concezioni sul significato di questo sacramento in riferimento alla presenza o meno di Cristo in esso. Una di queste concezioni include l'idea che gli elementi del pane e del vino trasformino di fatto la loro sostanza e diventino lo stesso corpo e sangue di Cristo ("transustanziazione"). E' la posizione della Chiesa Cattolica Romana, nella quale il tavolo della Cena del Signore viene considerato un altare perché così diviene un luogo di sacrificio.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Nel Nuovo Testamento veniamo esortati a&nbsp;''"crocifiggere il vecchio uomo che è in noi".''&nbsp;Il "vecchio uomo" non è altro che la nostra vecchia natura controllata dal peccato (cf. Ro. 6:6; Ga. 5:24). Nell'ultimo brano citato Paolo contrasta "le opere della carne" alle "opere dello Spirito":&nbsp;''"E quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze".''&nbsp;Questo significa che nel loro caso, lo Spirito è stato prevalente sulla vecchia natura "carnale".</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


''I Luterani'' credono che il corpo ed il sangue di Cristo siano di fatto presenti con e sotto gli elementi ("consustanziazione"). Così per Lutero chiunque riceve il pane ed il vino nella sua bocca riceve pure nella bocca il corpo ed il sangue di Cristo.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Tutto questo innesca evidentemente in noi una "lotta interiore". Quando noi consideriamo noi stessi e la nostra vita vediamo -pure come credenti- quanto noi siamo al di sotto del modello ed obiettivo finale della santificazione, cioè essere perfetti come è perfetto il Padre nostro celeste (Mt. 5:48). L'apostolo Paolo stesso pare aver lottato molto con questo problema in sé stesso (v. Ro. 7).</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


''Zwingli'', il riformatore svizzero, sosteneva che la Cena del Signore era solo un memoriale della morte di Cristo. Gesù non viene considerato come presente in nessun modo speciale alla tavola, e coloro che partecipano alla Cena del Signore ricevono esclusivamente pane e vino, in ricordo del Cristo assente.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Egli dice che da una parte, nel suo intimo, egli si trova d'accordo con la legge di Dio (Ro. 7:22). D'altro canto egli vede in lui un'altra legge: quella che contrasta fortemente con la legge che la sua mente approva, e che lo rende schiavo della legge del peccato che abita in lui (Ro. 7:23). Così egli esclama con angoscia:&nbsp;''"La mia condizione di uomo peccatore mi trascina verso la morte: chi mi libererà?"''&nbsp;(Ro. 7:24).</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


''Giovanni Calvino'' sosteneva che il pane ed il vino rimanevano pane e vino, ma che Cristo fosse presente spiritualmente col credente che vi partecipa. Così il credente riceve nella bocca pane e vino, e Cristo nel cuore. In altre parole, Cristo è veramente -seppure spiritualmente- presente nella Cena e noi riceviamo la benedizione del nutrirci di Lui nella misura in cui lo Spirito Lo applica al nostro cuore quando osserviamo la Santa Cena in conformità con la Sua parola. In questo modo il sacramento suggella per il credente il grande amore di Cristo rivelato nel suo arrendersi ad una morte amara e vergognosa.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Nel contemplare l'assoluta perfezione di Dio come canone rispetto al quale misurarsi, Paolo stesso si vede un essere debole, schiavo del peccato (Ro. 7:14). Si tratta però di una lotta che viene combattuta nella certa speranza della vittoria, perché subito dopo Paolo afferma:&nbsp;''"Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore"''&nbsp;(Ro. 7:25).</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Nel concludere questo capitolo dovremmo esaminare noi stessi per verificare se noi, fedelmente e regolarmente ci avvaliamo dei mezzi di grazia a noi disponibili per crescere spiritualmente e per progredire nella nostra santificazione. Facciamo nostra la Parola di Dio in modo coerente con tutti i mezzi possibili? Portiamo i nostri bisogni a Dio in preghiera? Partecipiamo regolarmente alla Cena del Signore con cuore penitente? Ci conformiamo all'immagine di Cristo, il Figliolo di Dio (Ro. 8:29)?
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">'''5. La risurrezione oggi.'''&nbsp;Se l'aspetto della santificazione del quale abbiamo parlato prima è negativo in carattere, questo è positivo. La santificazione qui diviene l'atto di Dio per cui viene rafforzata una santa disposizione del nostro cuore, viene incrementato l'esercizio della santità, e quindi promosso un nuovo stile di vita. La vecchia struttura di peccato viene gradualmente smantellata, e una nuova struttura divina viene edificata. Queste due parti della santificazione non sono successive, ma contemporanee. Grazie a Dio non dobbiamo attendere la totale demolizione dell'edificio vecchio per vederne uno nuovo! Con la graduale dissoluzione del vecchio appare il nuovo. E' come dare aria fresca ad una camera appestata di fumo e di aria viziata: si fa uscire l'aria vecchia ed entrare quella nuova.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


'''Domande di revisione'''
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">E' veramente un risorgere con Cristo a novità di vita (Cf. Ro. 6:4,5; Cl. 2:12; 3:1,2). Questa nuova vita ci conduce ad essere&nbsp;''"viventi a Dio"''&nbsp;(Ro. 6:11; Ga. 2:19).</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


1. Quali sono i mezzi della grazia?
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Cristo ha riportato piena vittoria sul peccato (1 Co. 15:57). Ecco perché Paolo era in grado di assicurarci che&nbsp;''il peccato non avrà più potere su di noi, perché non siamo più sotto la legge, ma sotto la grazia''&nbsp;(Ro. 6:14). Per questo dobbiamo considerarci&nbsp;''morti al peccato, ma viventi per Dio, con Cristo Gesù''&nbsp;(Ro. 6:11).</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


2. Qual è l'essenza del culto?
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Ogni credente è stato unito a Cristo nella Sua morte e risurrezione: egli dovrà riconoscere questo fatto e considerarsi di fatto così unito a Lui. Ogni credente, in Cristo, ha riportato vittoria sul peccato. Se uno non fa esperienza di una tale vittoria, potrebbe essere che egli non sia quel credente che dice di essere. Se il potere del peccato non è spezzato in quella persona, potrebbe non essere un vero credente, perché quando si riceve Cristo come Signore e Salvatore, noi veniamo liberati dal potere del peccato.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


3. Come possiamo noi usare la Parola di Dio per crescere nella grazia?
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Una parola di ammonimento è però necessaria: Il concetto di base che è stato espresso in questo capitolo è quello di uno sviluppo progressivo che implica un costante morire al peccato e un vivere sempre di più secondo giustizia. Non dobbiamo però mai supporre che, avendo raggiunto un certo livello nella nostra santificazione, non possiamo più cadere in alcun peccato veramente grave. Paolo così ci ammonisce:&nbsp;''"Chi pensa di stare ritto, guardi di non cadere"''&nbsp;(1 Co. 10:12).</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


4. Perché preghiamo? Come si prega?
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Davide è l'esempio classico di un uomo che aveva molto progredito nella santificazione, ma che era caduto profondamente nel peccato. Anche Pietro, nonostante fosse stato con Gesù per diversi anni, era caduto in peccato, e pensava di non aver mai ceduto, invece... La meraviglia della grazia di Dio è che uomini e donne possono essere ristabiliti nella comunione con Dio nonostante la gravità dei peccati che hanno commesso e dei quali si sono pentiti. Questo misericordioso perdono dovrebbe essere per noi di grande conforto quando cadiamo in peccato. Impariamo dai Salmi di Davide come dobbiamo pentirci (v. Sl. 32, 38, 51).</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


5. Che cos'è un sacramento?
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">'''6. L'intero essere umano.'''&nbsp;Va da se che la santificazione coinvolga il tutto dell'essere umano, anima e corpo. Se l'interiore dell'essere umano è stato veramente mutato, questo non potrà che influire sul complesso della vita di quella persona (Cf. 1 Te. 5:23; 2 Co. 5:17; Ro. 6:12; 1 Co. 6:15,20). Il corpo ne è evidentemente coinvolto in quanto prima esso era strumento di un'anima peccatrice, attraverso il quale si esprimevano inclinazioni, abitudini e passioni peccaminose. Dalla stessa Scrittura risulta infine chiaro che la santificazione influisce su tutte le facoltà dell'anima: l'intelligenza (Gr. 31:34; Gv. 6:45), la volontà (Ez. 36:25-27), le passioni (Ga. 5:24), e la coscienza (Ti. 1:5; Eb. 9:14).</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


6. Qual è il significato del battesimo? Chi dovrebbe essere battezzato? Come?
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">'''Errori dottrinali'''</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


7. Com'è che il Signore è presente nella Santa Cena?
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Tutto attraverso la storia della chiesa vi sono stati diversi movimenti e teologie che ritenevano possibile la perfezione. L'unico modo però in cui è possibile raggiungere questa perfezione è abbassando il livello della perfezione divina. Una delle concezioni più comuni a questo riguardo afferma che noi si possa progredire fino al punto di non commettere più peccati. Una tale concezione più bassa della perfezione fa sembrare certo possibile raggiungere questa perfezione, essa però non è il livello che Dio richiede.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


'''Domande per la discussione'''
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Sarebbe troppo bello se potessimo cessare di peccare l'istante stesso in cui diventiamo cristiani, ma proprio non è il caso. Alcuni cristiani e certi sistemi di teologia credono che in realtà si possa raggiungere in questa vita un certo tipo di perfezione; quando però ci confrontiamo con la santità di Dio, dobbiamo riconoscere che in questa vita non saremo mai santi come Lui, e tantomeno la Scrittura insegna che una perfezione priva di peccato sia possibile su questa terra. Lo sarà poi.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


1. Come svolgi le tue devozioni private? Che cosa leggi? Come preghi?
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Pietro ci dice che dobbiamo&nbsp;''crescere nella grazia''&nbsp;(2 Pi. 3:18), un'esortazione questa che già di per sé esclude che sia per noi possibile saltare a pie' pari in uno stato di totale santificazione. Si tratta di qualcosa in cui dobbiamo crescere giorno per giorno, e farlo, con l'aiuto della grazia di Dio, è un'eccitante avventura.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


2. Qual è il tuo piano per uno studio biblico continuato, personale, ed applicativo?
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Quando noi consideriamo quanto lontano a quel tempo Paolo fosse andato sulla strada della santificazione, è sorprendente come ancora egli si consideri lontano dal suo obiettivo. Anche molto più tardi nella sua vita Paolo affermava di essere&nbsp;''il primo dei peccatori''&nbsp;(1 Ti. 1:15). Quando guardiamo a noi stessi in confronto con Dio, non possiamo che arrivare anche noi alla stessa conclusione di questo grande ma umile apostolo. Certo possiamo ben vedere un progresso nella nostra vita cristiana nel corso degli anni, quando però guardiano all'assoluta perfezione di Dio, noi dobbiamo inchinarci difronte a Lui ed implorare il perdono per i nostri peccati e le nostre mancanze.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


3. Che piano usi per memorizzare la Scrittura?
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Un altro errore che si è insinuato nella chiesa al riguardo della santificazione è che essa possa essere conseguita da un singolo atto di fede, proprio come è un singolo atto di fede ricevere Cristo come Salvatore. Si pensa che si possa conseguire vittoria su ogni peccato accettando Cristo come Signore della nostra vita. Questo punto di vista ha riscontrato un certo seguito perché si rivela come un rinnovato atto di consacrazione personale verso Cristo che darebbe adito ad un senso di vittoria. Riconsacrarsi a Cristo, rinnovare la propria fede e il proprio impegno, un risveglio spirituale è sempre certo buono, ma questo non è una comprensione corretta di ciò che la Bibbia insegna sulla santificazione.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


4. Quale libro della Bibbia potrebbe essere meglio utilizzato come guida per la preghiera? Che idee si possono dedurre da questo?
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">La Bibbia non insegna che vi siano due momenti in cui si riceve Cristo. Quando accogliamo Gesù come nostro Salvatore, lo riceviamo al tempo stesso come nostro Signore, perché egli è il&nbsp;''Signore''&nbsp;Gesù Cristo. Pietro, nella sua prima predicazione dopo l'ascensione di Gesù aveva dichiarato:&nbsp;''"Sappia dunque sicuramente tutta la casa di Israele che Iddio ha fatto e Signore e Cristo, quel Gesù che voi avete crocefisso"''&nbsp;(At. 2:36). Non sta scritto da nessuna parte che noi si debba ricevere Cristo in un primo momento come Salvatore e poi come Signore.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


5. A che cosa pensi quando partecipi ai sacramenti?
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Da questa idea di santificazione "istantanea" si è sviluppata la dottrina errata che noi non dovremmo tanto sforzarci verso una maggiore santità e pietà, ma che basterebbe "lasciarci andare e lasciare che Dio adempia questa trasformazione nella nostra vita". Anche questo approccio è in una certa misura attraente, perché suggerisce che, dato che lo Spirito dimora in noi, tutto ciò che dovremmo fare per vivere una vita santa è ...cessare di voler vivere una vita santa con le nostre forze. Di fatto però questa concezione insegna che noi nemmeno dovremmo più cercare di obbedire alla legge di Dio. Sebbene questo punto di vista abbia certi elementi di verità, non si tratta di ciò che Dio ha provveduto per il Suo popolo.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


'''Supplemento'''
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Un'eresia che si era diffusa già molto presto nella Chiesa cristiana era quella dell''''antinomismo'''&nbsp;che era ed è ancora un errore piuttosto comune. Sostiene che una persona possa ricevere Cristo come proprio Salvatore senza che questa salvezza, dono di Dio, influisca sulla sua vita di tutti i giorni. Ora è perfettamente vero che la salvezza ci giunge per la sola fede nell'opera di Cristo, e che non vi è quantità alcuna di buone opere che possiamo fare che vi possa aggiungere qualcosa. La fede salvifica, però, è una fede vivente, perché la fede senza le buone opere è morta. Veniamo giustificati per sola fede, la fede, però, non sta mai da sola: nella vita del credente essa deve risultare in opere buone.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


Un efficace metodo di lettura biblica nel contesto del culto privato e quotidiano di singoli credenti e famiglie, è offerto dalla Unione per la Lettura della Bibbia. Esso propone la lettura sistematica di tutta la Bibbia in quattro anni circa secondo una "dieta bilanciata". Prevede i seguenti momenti:
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Un ultimo errore che possiamo citare ancora è quello del cattolicesimo romano che confonde giustificazione con santificazione. La giustificazione è un atto legale oggettivo per cui Dio accetta un peccatore a causa dei meriti di Cristo come se fosse giusto; la santificazione è un'opera soggettiva che è risultato della salvezza, possibile proprio perché la vita del peccatore sia stata "presa in carico" direttamente da Dio a causa della giustificazione.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


''1. Prega prima di leggere.'' Ti stai accingendo, attraverso la lettura biblica di incontrare Dio attraverso la Sua Parola. E' un momento solenne nel quale devi entrare con rispetto ed attenzione. La preghiera deve prima di tutto esprimere il riconoscimento di questo fatto attraverso la lode e l'adorazione. Inoltre prega affinché Dio lo Spirito Santo ti accompagni nella lettura e renda vive e rilevanti al tuo spirito le verità ivi contenute.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Chiaramente, poi, le nostre buone opere non solo finalizzate a meritare la nostra salvezza, ma ne sono la conseguenza.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


''2. Leggi il testo biblico indicato'' con attenzione, soppesando le parole e possibilmente più volte.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Infine da respingere è "tutta la faccenda" dei "santi mediatori", persone che secondo la chiesa cattolica, avrebbero accumulato nella loro vita sovrabbondanza di meriti a causa delle opere buone che hanno fatto, meriti che possono, secondo loro, essere applicati ai credenti.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


''3. Medita'' su quanto hai letto. Esplora il significato del brano con l'aiuto di queste domande:
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Il discorso sarebbe lungo, ma se facciamo opere buone il merito non è nostro, ma solo di Dio che opera in noi, inoltre significa contravvenire al 1. comandamento invocare in preghiera altri che non sia Dio.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


a. Qual è il punto principale del messaggio del testo?
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">Nel Nuovo Testamento "santi" vengono considerati tutti i veri credenti, in quanto appunto "presi in carico" da Dio, e per questo separati -tramite la Sua elezione di grazia- dal resto dell'umanità.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


b. Che cosa ci insegna su Dio -il Padre, Suo Figlio Gesù Cristo, e lo Spirito Santo?
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">'''Domande di revisione'''</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


c. Cuna promessa o un comando, un'ammonizione od un esempio da tenere in particolare considerazione?
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">1. Definisci che cosla santificazione.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


d. Come può questo testo aiutarci a comprendere meglio noi stessi, la nostra situazione, o i nostri rapporti con gli altri?
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">2. Qual è il rapporto fra santificazione e giustificazione?</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


''4. Leggi il commento'' confrontando quanto da solo hai scoperto con quanto sta scritto, ed integrando eventualmente il tuo pensiero con quello del commentatore.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">3. Che cosa significa il termine "santo" nella Bibbia?</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


''5. Prega, ''con le tue scoperte in mente, usando la lettura fatta per aiutarti a rendere a Dio il culto che gli è dovuto, in favore di te stesso e degli altri.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">4. Chi è opera la santificazione?</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>


''6. Agisci'', decidendo come condividere ciò che hai imparato con altre persone, in parole ed in azione pratica.
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">5. La gradualità della santificazione significa che non possiamo mai cadere in peccato?</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>
 
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">6. Che cosa significa essere "crocefissi con Cristo" e "risorgere con Lui" già in questa vita?</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>
 
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">7. Qual è la parte della nostra persona interessata alla santificazione?</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>
 
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">8. Illustra quali sono i più comuni errori dottrinali che si possono fare al riguardo della santificazione.</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>
 
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">'''Domande per la discussione'''</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>
 
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">1. Quando Paolo parla dei Corinzi come di "carnali" (1 Co. 3:3) insegna forse che vi sono due classi di credenti- gli uni carnali, gli altri spirituali? Perché? (cf. 1 Co. 2:10-3:4).</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>
 
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">2. L'idea di vivere una vita cristiana vittoriosa è biblica? Perché o perché no?</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>
 
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">3. Forse che noi dovremmo lasciarci solo andare e lasciar fare tutto a Dio nella nostra vita cristiana? Perché o perché no?</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>
 
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">4. Quale potrebbe essere un processo di santificazione ideale?</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>
 
<span style="font-size:medium"><span style="color:#000000"><span style="font-style:normal"><span style="font-variant-ligatures:normal"><span style="font-variant-caps:normal"><span style="font-weight:400"><span style="letter-spacing:normal"><span style="orphans:2"><span style="text-transform:none"><span style="white-space:normal"><span style="widows:2"><span style="word-spacing:0px"><span style="background-color:#ffffff"><span style="text-decoration-style:initial"><span style="text-decoration-color:initial"><span style="font-family:" times="" new="" roman""=""><span style="line-height:normal"><font face="Arial"><font size="3">5. Come può un cristiano che abbia fatto grandi progressi nella santificazione cadere profondamente nel peccato?</font></font></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>

Versione delle 15:44, 2 lug 2020

Indice generale

Custodisci in buon deposito (M. H. Smith)

01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - 07 - 08 - 09 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14

 

10. SANTIFICAZIONE E BUONE OPERE

Leggere: Efesini 2:8-10; Filippesi 2:12,13; Ebrei 12:14

Abbiamo visto come l'agente che applica il beneficio dell'opera di Cristo ad una persona sia Dio lo Spirito Santo. Egli rigenera il peccatore tramite una vocazione efficace mettendolo in grado di convertirsi (ode l'annunzio dell'Evangelo, vi ripone fede e si ravvede dei suoi peccati). Il credente riceve così da Dio la dichiarazione che è giustificato e pienamente accolto da Dio come Suo figlio adottivo per grazia di Dio in Gesù Cristo.

Dio lo Spirito Santo, però, non termina così la sua opera sulla persona umana. Egli la prosegue in ciò che la Bibbia chiama santificazione.

Una definizione

Potremmo definire così la santificazione come quel processo di rieducazione che subentra in una persona quando essa viene presa in carico da Dio ai fini della salvezza.

Il credente, benché giustificato, cioè accolto da Dio come se fosse giusto per grazia Sua a causa di Gesù Cristo, continua ad avere una natura intima contaminata dal peccato per cui Dio inizia in lui una graduale opera di ripulitura che durerà per tutta la sua vita. Dio lo Spirito Santo ricostruisce l'immagine di Dio in lui prima corrotta dal peccato.

Questo implica che il credente comincerà ad essere attivo nella sua vita nel manifestare un modo di pensare, di parlare e di agire coerente con il modello di Gesù Cristo e in armonia con la volontà di Dio.

Certamente questo sulle prime sarà imperfetto come chi comincia a fare i suoi primi passi; certamente vi saranno sempre "alti e bassi" nella sua vita: il cambiamento però non potrà che essere a tutti sensibile, visibile, tangibile. E' inevitabile che il vero credente manifesti opere buone secondo il criterio di Dio.

Se non vi è evidenza né di buone opere, né di crescita spirituale, la persona che ritiene di essere stata salvata e che non ha visto alcun cambiamento nella sua vita, dovrà necessariamente riesaminare la Scrittura ed il proprio cuore per vedere se di fatto abbia mai veramente riposto la sua fede in Cristo. Una persona che affermi di aver ricevuto Cristo come proprio Signore e Salvatore, e che giorno dopo giorno non veda come la sua vita venga influenzata da ciò che Cristo ha compiuto in suo favore, certamente non ha ancora abbracciato Cristo ai fini della salvezza.

La Bibbia non insegna che la santificazione sia facoltativa per un cristiano: essa è un risultato naturale e necessario della rigenerazione e della giustificazione. La mancanza di crescita spirituale dovrebbe far suonare un campanello d'allarme in tutti coloro che si professano cristiani, o per la durezza del loro cuore o perché ancora sono in uno stato di non-salvezza.

Ed ecco così la definizione di santificazione data dal Catechismo di Westminster, come sempre ottima: "La santificazione è l'opera della grazia di Dio per la quale (1) noi veniamo rinnovati completamente secondo l'immagine di Dio, e (2) veniamo messi sempre più in grado di morire al peccato e di vivere una vita di giustizia" (# 35).

Spiegazione termini

Il termine che si usa per definire la crescita cristiana è dunque santificazione. Come il termine giustificazione, anch'esso deve essere meglio definito. 'Santificazione' deriva da un termine ebraico e poi greco che significa 'mettere da parte per uno scopo particolare'. Qualcosa di santificato, dunque, è qualcosa che si mette a parte. Per esempio, i sacerdoti ebraici (Es. 19:22) e i paramenti del tabernacolo venivano santificati, o riservati per un uso speciale nel culto del tempio (Es. 40:10-13), e così venivano designati come 'santi'. Questi termini non designano necessariamente connotazione alcuna di perfezione morale.

Nella discussione che abbiamo fatto al capitolo 2 sulla santità di Dio, avevamo già notato come l'idea di separazione fosse già presente in Dio nel fatto che Egli è separato, distinto, dal Suo creato. Lo stesso termine biblico descrive ciò che è moralmente giusto e retto, ed è quest'ultimo significato che dobbiamo tenere in particolare considerazione quando studiamo l'insegnamento della Bibbia sulla santificazione.

Si può tuttavia intendere che tutti coloro che vengono salvati siano altresì separati dal mondo per far parte del popolo di Dio. Per questo l'Israele dell'Antico Testamento e la chiesa del Nuovo Testamento vengono chiamati una nazione santa (Es. 19:6; 1 Pi. 2:9).

Quando usiamo la il nostro termine in questo modo allora parleremo di santificazione come di una condizione, in quanto è stato cambiato lo stato in cui si trovano ora i credenti; quelli che un tempo erano non-credenti, ora appartengono all'unico vero e santo Iddio (v, 1 Pi. 2:10). Quest'elevazione ad una nuova condizione è un atto che avviene nel momento stesso in cui ci affidiamo consapevolmente a Cristo (atto questo che è stato definito "santificazione definitiva").

Caratteristiche

Esaminiamo così alcune caratteristiche della santificazione.

1. E' sia opera di Dio che opera dell'uomo. L'apostolo Paolo fa questa dichiarazione: "Così, miei cari... compiete la vostra salvezza con timore e tremore". Poi ce ne da questa spiegazione: "poiché Dio è quello che opera in voi il volere e l'operare, per la sua benevolenza" (Fl. 2:12,13).

Se analizziamo quest'interessante brano biblico, notiamo che è Dio l'autore del processo di santificazione, dato che è Lui che opera in noi e innesca in noi la dinamica del volere e dell'operare. Se la prendessimo da sola questa frase potrebbe portarci a pensare di non dover far nulla rispetto alla nostra santità, basta lasciare il tutto nelle mani di Dio. E' una falsa impressione, questo è ciò che l'apostolo voleva di fatto dire. Egli comincia con l'affermare il nostro dovere a compiere la nostra salvezza.

Si tratta di un imperativo presente che implica un'azione continuata. Dobbiamo leggere questo brano molto attentamente, perché potrebbe anche darci l'impressione che noi dobbiamo darci da fare per la nostra salvezza. Abbiamo però già notato come nessuno potrebbe essere giustificato sulla base delle sue opere (Ro. 3:20). Allora che cosa mai intende qui l'apostolo Paolo?

Egli ci comanda di dispiegare il potenziale della salvezza che ci è stata donata per grazia. In altre parole, ora che siamo salvati, dobbiamo applicare, sviluppare, estendere la salvezza che abbiamo ricevuto da Dio a causa della Sua misericordia. Questo comando ha a che fare con la nostra santificazione.

Questo comando implica per noi qualcosa da fare. Esso non afferma che non dobbiamo far nulla perché tanto è Dio che opera tramite noi. Esso insegna piuttosto che dobbiamo darci da fare fini della santità con l'incoraggiamento annesso che è Dio che ci può mettere in grado di volere e di fare questo nel modo migliore. Sulla base di questo brano, potremmo dire che Dio è l'autore della santificazione e che l'essere umano è il Suo agente.

E' come la risurrezione di Lazzaro: Gesù gli aveva comandato di uscire dalla tomba, ma era Lazzaro che doveva rispondere, facendo così con l'aiuto di Dio. Lo stesso è con la nostra santificazione e con le buone opere.

Nella santificazione, così, i credenti devono essere attivi e personalmente responsabili, perché il Signore ci comanda di "svestirci" e di "rivestirci" di caratteri nuovi (v. Ef, 4:25-32; Cl. 3:5-17). Siamo chiamati ad obbedire alla Parola di Dio, a presentare il nostro corpo come sacrificio vivente, a non conformarci al mondo, ma ad essere trasformati mediante il rinnovamento della nostra mente (Ro. 12:1).

Il Nuovo Testamento comprende molti imperativi (verbi di comando) che ci esortano ad assumere un preciso stile di vita, non un atto singolo.

Le espressioni "svestirsi" e "mettere a morte", storicamente sono state chiamate "mortificare l'uomo vecchio" (v. Ro. 8:13), mentre il comando "vestirsi" o "rivestirsi" è considerato come parte della "risurrezione dell'uomo nuovo" (v. Ro. 6:4,5; Cl. 2:12; 3:1,3).

2. Progressività. Il crescere in santità, necessità imprescindibile della vera fede, è un processo (chiamato anche "santificazione progressiva") che inizia con la rigenerazione e continua per tutta la nostra vita sulla terra. Il "nuovo cuore" che è stato innestato in noi ci rende creature nuove (2 Co. 5:17), e ci dà nuovi desideri, nuove speranze, e una nuova direzione per la nostra vita. Nel vivere la nostra vita cristiana con un nuovo cuore, sottoposti alla signoria di Cristo e condotti per grazia dallo Spirito Santo, cercheremo così sempre di più di fare la volontà di Dio.

Non possiamo però conseguire una perfezione ed una santificazione completa in questa vita, perché nella nostra natura permangono resti del peccato. Ben presto sperimenteremo che, seppure desideriamo fare ciò che è bene, il peccato rimane presente in noi (v. Ro. 7:21), e che persino le nostre migliori realizzazioni sono in effetti contaminate dalle imperfezioni risultanti dai peccati residui.

3. Il suo ideale e modello a cui adeguarsi. Riconoscere però che in questa vita non saremo mai perfetti, non significa che dobbiamo abbassare il livello verso il quale dobbiamo tendere, giacché esso è qualcosa che Dio ha stabilito per il suo popolo in tutte le generazioni. Questo livello non è nulla di meno che la perfezione, perché Dio stesso è perfetto (v. Ge. 17:1; Mt. 5:48).

L'unico metro con il quale possiamo determinare quali siano le buone opere è la Parola di Dio, in particolare la Sua legge come esposta nei Dieci Comandamenti (Es. 20:1-17). Ecco il codice di etica che Dio ci ha dato tramite Mosè, e che ci dice come dobbiamo vivere la nostra vita quotidiana secondo la volontà di Dio.

La nostra più grande preoccupazione al riguardo della nostra santificazione dovrebbe essere il divario che intercorre fra il punto in cui siamo arrivati e la perfezione stessa di Dio. Ogni peccato che rimanga nel credente è una contraddizione rispetto alla santità che Dio ha impiantato in noi al momento della rigenerazione. Se da una parte è vero che tutti i nostri peccati sono stati coperti dal sangue di Cristo e che noi non siamo più in condizione di condanna perché Gesù ha pagato per ciascuno di noi, i peccati che il credente commette meritano la riprovazione e l'ira di Dio.

Gli elementi residui del peccato in noi sono una totale contraddizione a quello che ora siamo come uomini e donne rigenerati dalla grazia di Dio.

Più santificato il credente diviene, più avrà coscienza dei suoi fallimenti, dei suoi peccati, delle sue mancanze.

Più santificato un cristiano diventa, più umile egli sarà e più si rattristerà della sua inadeguata conformità all'immagine del figlio di Dio che egli vede in sé stesso.

Si tratta di conformare dunque la nostra vita alla volontà rivelata di Dio. Come però interpretarla? Nel sermone sul monte (Mt. 5:1-7:29) Gesù ci dà l'interpretazione appropriata di un certo numero di comandamenti. Un'interpretazione autorevole della legge di Dio la possiamo anche in molti altri brani della Scrittura scritti sotto l'ispirazione dello Spirito Santo.

Notate in questo come per poter comprendere in modo appropriato la Legge, dobbiamo ancora notare quanto sia importante il principio per cui bisogna lasciare la Scrittura che interpreti sé stessa.

Ad esempio: potremmo prendere il comandamento "non uccidere" (Es. 20:13) e dire "io non ho mai ucciso" e liquidare così il problema. Gesù però allarga il concetto anche all'insulto verso qualcuno: ogni qual volta si insulta una persona si compie qualcosa che per Gesù equivale all'omicidio. Ogni singolo comandamento nel contesto dell'intero messaggio biblico, assume perciò uno "spessore" che non dobbiamo in alcun modo ignorare, anzi, cooperare con la nostra santificazione significa investigare diligentemente le Scritture per conformare ad esse ogni aspetto della nostra vita.

4. La mortificazione. Secondo l'insegnamento biblico, la santificazione comprende due elementi: la mortificazione della nostra vecchia natura e un risuscitare a novità di vita.

Santificazione implica perciò una cosciente repressione dei nostri vecchi istinti che a Dio dispiacciono, ed è indubbiamente una lotta.

Nel Nuovo Testamento veniamo esortati a "crocifiggere il vecchio uomo che è in noi". Il "vecchio uomo" non è altro che la nostra vecchia natura controllata dal peccato (cf. Ro. 6:6; Ga. 5:24). Nell'ultimo brano citato Paolo contrasta "le opere della carne" alle "opere dello Spirito": "E quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze". Questo significa che nel loro caso, lo Spirito è stato prevalente sulla vecchia natura "carnale".

Tutto questo innesca evidentemente in noi una "lotta interiore". Quando noi consideriamo noi stessi e la nostra vita vediamo -pure come credenti- quanto noi siamo al di sotto del modello ed obiettivo finale della santificazione, cioè essere perfetti come è perfetto il Padre nostro celeste (Mt. 5:48). L'apostolo Paolo stesso pare aver lottato molto con questo problema in sé stesso (v. Ro. 7).

Egli dice che da una parte, nel suo intimo, egli si trova d'accordo con la legge di Dio (Ro. 7:22). D'altro canto egli vede in lui un'altra legge: quella che contrasta fortemente con la legge che la sua mente approva, e che lo rende schiavo della legge del peccato che abita in lui (Ro. 7:23). Così egli esclama con angoscia: "La mia condizione di uomo peccatore mi trascina verso la morte: chi mi libererà?" (Ro. 7:24).

Nel contemplare l'assoluta perfezione di Dio come canone rispetto al quale misurarsi, Paolo stesso si vede un essere debole, schiavo del peccato (Ro. 7:14). Si tratta però di una lotta che viene combattuta nella certa speranza della vittoria, perché subito dopo Paolo afferma: "Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore" (Ro. 7:25).

5. La risurrezione oggi. Se l'aspetto della santificazione del quale abbiamo parlato prima è negativo in carattere, questo è positivo. La santificazione qui diviene l'atto di Dio per cui viene rafforzata una santa disposizione del nostro cuore, viene incrementato l'esercizio della santità, e quindi promosso un nuovo stile di vita. La vecchia struttura di peccato viene gradualmente smantellata, e una nuova struttura divina viene edificata. Queste due parti della santificazione non sono successive, ma contemporanee. Grazie a Dio non dobbiamo attendere la totale demolizione dell'edificio vecchio per vederne uno nuovo! Con la graduale dissoluzione del vecchio appare il nuovo. E' come dare aria fresca ad una camera appestata di fumo e di aria viziata: si fa uscire l'aria vecchia ed entrare quella nuova.

E' veramente un risorgere con Cristo a novità di vita (Cf. Ro. 6:4,5; Cl. 2:12; 3:1,2). Questa nuova vita ci conduce ad essere "viventi a Dio" (Ro. 6:11; Ga. 2:19).

Cristo ha riportato piena vittoria sul peccato (1 Co. 15:57). Ecco perché Paolo era in grado di assicurarci che il peccato non avrà più potere su di noi, perché non siamo più sotto la legge, ma sotto la grazia (Ro. 6:14). Per questo dobbiamo considerarci morti al peccato, ma viventi per Dio, con Cristo Gesù (Ro. 6:11).

Ogni credente è stato unito a Cristo nella Sua morte e risurrezione: egli dovrà riconoscere questo fatto e considerarsi di fatto così unito a Lui. Ogni credente, in Cristo, ha riportato vittoria sul peccato. Se uno non fa esperienza di una tale vittoria, potrebbe essere che egli non sia quel credente che dice di essere. Se il potere del peccato non è spezzato in quella persona, potrebbe non essere un vero credente, perché quando si riceve Cristo come Signore e Salvatore, noi veniamo liberati dal potere del peccato.

Una parola di ammonimento è però necessaria: Il concetto di base che è stato espresso in questo capitolo è quello di uno sviluppo progressivo che implica un costante morire al peccato e un vivere sempre di più secondo giustizia. Non dobbiamo però mai supporre che, avendo raggiunto un certo livello nella nostra santificazione, non possiamo più cadere in alcun peccato veramente grave. Paolo così ci ammonisce: "Chi pensa di stare ritto, guardi di non cadere" (1 Co. 10:12).

Davide è l'esempio classico di un uomo che aveva molto progredito nella santificazione, ma che era caduto profondamente nel peccato. Anche Pietro, nonostante fosse stato con Gesù per diversi anni, era caduto in peccato, e pensava di non aver mai ceduto, invece... La meraviglia della grazia di Dio è che uomini e donne possono essere ristabiliti nella comunione con Dio nonostante la gravità dei peccati che hanno commesso e dei quali si sono pentiti. Questo misericordioso perdono dovrebbe essere per noi di grande conforto quando cadiamo in peccato. Impariamo dai Salmi di Davide come dobbiamo pentirci (v. Sl. 32, 38, 51).

6. L'intero essere umano. Va da se che la santificazione coinvolga il tutto dell'essere umano, anima e corpo. Se l'interiore dell'essere umano è stato veramente mutato, questo non potrà che influire sul complesso della vita di quella persona (Cf. 1 Te. 5:23; 2 Co. 5:17; Ro. 6:12; 1 Co. 6:15,20). Il corpo ne è evidentemente coinvolto in quanto prima esso era strumento di un'anima peccatrice, attraverso il quale si esprimevano inclinazioni, abitudini e passioni peccaminose. Dalla stessa Scrittura risulta infine chiaro che la santificazione influisce su tutte le facoltà dell'anima: l'intelligenza (Gr. 31:34; Gv. 6:45), la volontà (Ez. 36:25-27), le passioni (Ga. 5:24), e la coscienza (Ti. 1:5; Eb. 9:14).

Errori dottrinali

Tutto attraverso la storia della chiesa vi sono stati diversi movimenti e teologie che ritenevano possibile la perfezione. L'unico modo però in cui è possibile raggiungere questa perfezione è abbassando il livello della perfezione divina. Una delle concezioni più comuni a questo riguardo afferma che noi si possa progredire fino al punto di non commettere più peccati. Una tale concezione più bassa della perfezione fa sembrare certo possibile raggiungere questa perfezione, essa però non è il livello che Dio richiede.

Sarebbe troppo bello se potessimo cessare di peccare l'istante stesso in cui diventiamo cristiani, ma proprio non è il caso. Alcuni cristiani e certi sistemi di teologia credono che in realtà si possa raggiungere in questa vita un certo tipo di perfezione; quando però ci confrontiamo con la santità di Dio, dobbiamo riconoscere che in questa vita non saremo mai santi come Lui, e tantomeno la Scrittura insegna che una perfezione priva di peccato sia possibile su questa terra. Lo sarà poi.

Pietro ci dice che dobbiamo crescere nella grazia (2 Pi. 3:18), un'esortazione questa che già di per sé esclude che sia per noi possibile saltare a pie' pari in uno stato di totale santificazione. Si tratta di qualcosa in cui dobbiamo crescere giorno per giorno, e farlo, con l'aiuto della grazia di Dio, è un'eccitante avventura.

Quando noi consideriamo quanto lontano a quel tempo Paolo fosse andato sulla strada della santificazione, è sorprendente come ancora egli si consideri lontano dal suo obiettivo. Anche molto più tardi nella sua vita Paolo affermava di essere il primo dei peccatori (1 Ti. 1:15). Quando guardiamo a noi stessi in confronto con Dio, non possiamo che arrivare anche noi alla stessa conclusione di questo grande ma umile apostolo. Certo possiamo ben vedere un progresso nella nostra vita cristiana nel corso degli anni, quando però guardiano all'assoluta perfezione di Dio, noi dobbiamo inchinarci difronte a Lui ed implorare il perdono per i nostri peccati e le nostre mancanze.

Un altro errore che si è insinuato nella chiesa al riguardo della santificazione è che essa possa essere conseguita da un singolo atto di fede, proprio come è un singolo atto di fede ricevere Cristo come Salvatore. Si pensa che si possa conseguire vittoria su ogni peccato accettando Cristo come Signore della nostra vita. Questo punto di vista ha riscontrato un certo seguito perché si rivela come un rinnovato atto di consacrazione personale verso Cristo che darebbe adito ad un senso di vittoria. Riconsacrarsi a Cristo, rinnovare la propria fede e il proprio impegno, un risveglio spirituale è sempre certo buono, ma questo non è una comprensione corretta di ciò che la Bibbia insegna sulla santificazione.

La Bibbia non insegna che vi siano due momenti in cui si riceve Cristo. Quando accogliamo Gesù come nostro Salvatore, lo riceviamo al tempo stesso come nostro Signore, perché egli è il Signore Gesù Cristo. Pietro, nella sua prima predicazione dopo l'ascensione di Gesù aveva dichiarato: "Sappia dunque sicuramente tutta la casa di Israele che Iddio ha fatto e Signore e Cristo, quel Gesù che voi avete crocefisso" (At. 2:36). Non sta scritto da nessuna parte che noi si debba ricevere Cristo in un primo momento come Salvatore e poi come Signore.

Da questa idea di santificazione "istantanea" si è sviluppata la dottrina errata che noi non dovremmo tanto sforzarci verso una maggiore santità e pietà, ma che basterebbe "lasciarci andare e lasciare che Dio adempia questa trasformazione nella nostra vita". Anche questo approccio è in una certa misura attraente, perché suggerisce che, dato che lo Spirito dimora in noi, tutto ciò che dovremmo fare per vivere una vita santa è ...cessare di voler vivere una vita santa con le nostre forze. Di fatto però questa concezione insegna che noi nemmeno dovremmo più cercare di obbedire alla legge di Dio. Sebbene questo punto di vista abbia certi elementi di verità, non si tratta di ciò che Dio ha provveduto per il Suo popolo.

Un'eresia che si era diffusa già molto presto nella Chiesa cristiana era quella dell'antinomismo che era ed è ancora un errore piuttosto comune. Sostiene che una persona possa ricevere Cristo come proprio Salvatore senza che questa salvezza, dono di Dio, influisca sulla sua vita di tutti i giorni. Ora è perfettamente vero che la salvezza ci giunge per la sola fede nell'opera di Cristo, e che non vi è quantità alcuna di buone opere che possiamo fare che vi possa aggiungere qualcosa. La fede salvifica, però, è una fede vivente, perché la fede senza le buone opere è morta. Veniamo giustificati per sola fede, la fede, però, non sta mai da sola: nella vita del credente essa deve risultare in opere buone.

Un ultimo errore che possiamo citare ancora è quello del cattolicesimo romano che confonde giustificazione con santificazione. La giustificazione è un atto legale oggettivo per cui Dio accetta un peccatore a causa dei meriti di Cristo come se fosse giusto; la santificazione è un'opera soggettiva che è risultato della salvezza, possibile proprio perché la vita del peccatore sia stata "presa in carico" direttamente da Dio a causa della giustificazione.

Chiaramente, poi, le nostre buone opere non solo finalizzate a meritare la nostra salvezza, ma ne sono la conseguenza.

Infine da respingere è "tutta la faccenda" dei "santi mediatori", persone che secondo la chiesa cattolica, avrebbero accumulato nella loro vita sovrabbondanza di meriti a causa delle opere buone che hanno fatto, meriti che possono, secondo loro, essere applicati ai credenti.

Il discorso sarebbe lungo, ma se facciamo opere buone il merito non è nostro, ma solo di Dio che opera in noi, inoltre significa contravvenire al 1. comandamento invocare in preghiera altri che non sia Dio.

Nel Nuovo Testamento "santi" vengono considerati tutti i veri credenti, in quanto appunto "presi in carico" da Dio, e per questo separati -tramite la Sua elezione di grazia- dal resto dell'umanità.

Domande di revisione

1. Definisci che cos'è la santificazione.

2. Qual è il rapporto fra santificazione e giustificazione?

3. Che cosa significa il termine "santo" nella Bibbia?

4. Chi è opera la santificazione?

5. La gradualità della santificazione significa che non possiamo mai cadere in peccato?

6. Che cosa significa essere "crocefissi con Cristo" e "risorgere con Lui" già in questa vita?

7. Qual è la parte della nostra persona interessata alla santificazione?

8. Illustra quali sono i più comuni errori dottrinali che si possono fare al riguardo della santificazione.

Domande per la discussione

1. Quando Paolo parla dei Corinzi come di "carnali" (1 Co. 3:3) insegna forse che vi sono due classi di credenti- gli uni carnali, gli altri spirituali? Perché? (cf. 1 Co. 2:10-3:4).

2. L'idea di vivere una vita cristiana vittoriosa è biblica? Perché o perché no?

3. Forse che noi dovremmo lasciarci solo andare e lasciar fare tutto a Dio nella nostra vita cristiana? Perché o perché no?

4. Quale potrebbe essere un processo di santificazione ideale?

5. Come può un cristiano che abbia fatto grandi progressi nella santificazione cadere profondamente nel peccato?