Letteratura/Istituzione: differenze tra le versioni

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La ''Institutio'' costituisce, accanto ai ''Loci communes rerum theologicarum seu hypotyposes theologicae'' (1521) del Melantone, la più importante trattazione ed esposizione sistematica della teologia protestante. Calvino non ebbe la profonda originalità teologica di Lutero, né a lui si deve, come al riformatore di Wittenberg, la scoperta di un nuovo mondo spirituale. Ma egli svolse con inflessibile lucidità e coerenza tutte le conseguenze della dottrina riformata, a cominciare da quella, fondamentale, della giustificazione per la sola fede, alla quale si riallaccia la celebre dottrina calvinista della predestinazione.
La ''Institutio'' costituisce, accanto ai ''Loci communes rerum theologicarum seu hypotyposes theologicae'' (1521) del Melantone, la più importante trattazione ed esposizione sistematica della teologia protestante. Calvino non ebbe la profonda originalità teologica di Lutero, né a lui si deve, come al riformatore di Wittenberg, la scoperta di un nuovo mondo spirituale. Ma egli svolse con inflessibile lucidità e coerenza tutte le conseguenze della dottrina riformata, a cominciare da quella, fondamentale, della giustificazione per la sola fede, alla quale si riallaccia la celebre dottrina calvinista della predestinazione.


La ''Institutio'' occupa i primi 4 volumi, delle ''Joannis Calvini opera quae supersunt omnia'', ed. a cura di G. Baum, E. Cunitz, E. Reuss, voll. 59, Brunswick, 1863-1900, in ''Corpus Reformatorum'', voll. XIX-XXXVIII. Per la traduzione francese è da vedere l’edizione a cura di A. Lefranc, H. Chatelaine, J. Pannier, Paris, 1911, in «Bibliothèque de l’École des Hautes Etudes», fasc. 176–177. Una traduzione italiana completa fu pubblicata da G. C. Paschali a Ginevra nel 1557.{{Istituzione}}
La ''Institutio'' occupa i primi 4 volumi, delle ''Joannis Calvini opera quae supersunt omnia'', ed. a cura di G. Baum, E. Cunitz, E. Reuss, voll. 59, Brunswick, 1863-1900, in ''Corpus Reformatorum'', voll. XIX-XXXVIII. Per la traduzione francese è da vedere l’edizione a cura di A. Lefranc, H. Chatelaine, J. Pannier, Paris, 1911, in «Bibliothèque de l’École des Hautes Etudes», fasc. 176–177. Una traduzione italiana completa fu pubblicata da G. C. Paschali a Ginevra nel 1557.


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Dall'introduzione all'edizione italiana del 1557.
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Versione delle 09:12, 24 giu 2020

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RTENOTITLE

L'Istituzione della Religione cristiana (1535)

di Giovanni Calvino

Con ogni probabilità Calvino iniziò ad Angoulème, nel 1534, la composizione della Christianae Religionis Institutio, la cui prima edizione, in 5 libri, apparve a Basilea nel marzo 1536. Una seconda edizione, molto ampliata, uscì, sembra, a Strasburgo nel 1539; e questa Calvino prese a base della celebre traduzione francese, mirabile per la chiarezza e la forza dello stile, che apparve nel 1541. Altre edizioni latine si susseguirono fino a quella definitiva di Ginevra, del 1539; mentre l’ultima edizione francese, del 1560, non poté essere curata interamente da Calvino.

La Institutio costituisce, accanto ai Loci communes rerum theologicarum seu hypotyposes theologicae (1521) del Melantone, la più importante trattazione ed esposizione sistematica della teologia protestante. Calvino non ebbe la profonda originalità teologica di Lutero, né a lui si deve, come al riformatore di Wittenberg, la scoperta di un nuovo mondo spirituale. Ma egli svolse con inflessibile lucidità e coerenza tutte le conseguenze della dottrina riformata, a cominciare da quella, fondamentale, della giustificazione per la sola fede, alla quale si riallaccia la celebre dottrina calvinista della predestinazione.

La Institutio occupa i primi 4 volumi, delle Joannis Calvini opera quae supersunt omnia, ed. a cura di G. Baum, E. Cunitz, E. Reuss, voll. 59, Brunswick, 1863-1900, in Corpus Reformatorum, voll. XIX-XXXVIII. Per la traduzione francese è da vedere l’edizione a cura di A. Lefranc, H. Chatelaine, J. Pannier, Paris, 1911, in «Bibliothèque de l’École des Hautes Etudes», fasc. 176–177. Una traduzione italiana completa fu pubblicata da G. C. Paschali a Ginevra nel 1557.

All'illustrissimo e piissimo signore, il signor Galeazzo, Marchese di Vico

Fra i molti christiani componimenti, illustrissimo signor Galeazzo, che dalle varie lingue nelle quali varia gente gli legge, nel volgare italiano tradotti comunemente si disiano da nostri pii & saggi huomini; per vederne il Regno di Giesù Christo nell'Italia nostra avanzare, & quello d'Antichristo gire al basso & a ruina; l'Istituzione dell'eccellentissimo M. Giovanni Calvino vi s'è dalloro sopra ogni altro disiata, & con ragione. Perciochè non è dubbio che se a tutte quelle parti, le quali in una scrittura osservate, sogliono acquistarle nome e grido; si riguarderà per chi volesse nel volume dell'Istituzion cercarle & ritrovarle; comprenderà costui, ch'egli n'è da tutti i lati abondevolissimo & ripieno molto. In esso, dico io, si scorgeranno le dette parti tutte esservi così abbondevoli, & con tanto ordine, & dotrina, & dignità disposte & contenute; anzi pure con tanti lumi del vero trattate & minutamente discorse; che più agevole ne sia lo stimare quanto egli si avicini alla perfettione d'una assoluta opera, che il poternele mai partitamente recitare. (...).

Affettionatiss. Giulio Cesare P.

Dall'introduzione all'edizione italiana del 1557.


Indice generale

Istituzioni della religione cristiana (Calvino)

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Libro primo: La conoscenza di Dio, il Creatore

Libro secondo: La conoscenza di Dio come Redentore in Cristo, prima rivelata ai Padri sotto la Legge e poi a noi nell'Evangelo

Libro terzo: Il modo attraverso il quale riceviamo la grazia di Cristo: quali benefici ce ne provengono, e quali effetti ne conseguono

Libro quarto: I mezzi esteriori e ausili, di cui Dio si serve per chiamarci a Gesù Cristo suo figlio e mantenerci uniti a lui