Confessioni di fede/Augustana/01: differenze tra le versioni
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Confessione augustana (1530) |
Parte prima
I PRINCIPALI ARTICOLI DELLA FEDE
I. Dio
Le chiese presso di noi insegnano, in completo accordo, che il decreto del concilio di Nicea<ref> Il Credo niceno, o meglio niceno-costantinopolitano ha definito, contro le dottrine di Ano, la tesi della consostanzialità (homousios) del Figlio e del Padre nella Trinità.</ref> sull’unità dell’essenza divina e sulle tre persone è vero e deve essere creduto senza al cuna esitazione; cioè che vi è un’unica essenza divina la quale è chiamata ed è Dio, eterno, incorporeo, indivisibile, d’immensa potenza, sapienza, bontà, creatore e conservatore di tutte le cose visibili ed invisibili; e tuttavia che sono tre le persone, della medesima essenza e potenza, e co-eterne: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. E si usa il termine «persona» nel significato in cui lo usarono, a questo proposito, i padri della chiesa, per indicare cioè non una parte, o una qualità inerente ad un altro essere, ma quel che esiste di per sé. Condannano pure tutte le eresie sorte contro questo arti colo, come quella dei manichei che credevano in due principi, quello del bene e quello del male, e così pure i valentiniani, gli ariani, gli eunomiani, i maomettani, e tutti i loro simili. Con dannano pure i samosateni, antichi e moderni, i quali sostengono che vi è solo un’unica persona e usano astuti ed empi sofismi a proposito del Verbo e dello Spirito Santo, poiché affermano che non sono persone distinte, ma che «Verbo» significa parola vocale umana, e «Spirito» il movimento creato nelle cose<ref>Manichei: seguaci del persiano Mani (t 276 d.C.), riformatore del zoroastrismo; valentiniani: gnostici della metà del Il sec., seguaci di Valentino; ariani: seguaci di Ariio, presbitero di Alessandria dell’inizio del IV sec., il quale negava la natura divina di Cristo e fu per questo condannato dal concilio di Nicea (325); eunomiani: aniani radicali, seguaci di Eunomio (t 395 circa); maomettani: seguaci del profeta Maometto, qui ricordati in quanto negano la Trinità (Corano IV, 169); samosateni: seguaci di Paolo di Samosata, vescovo di Antiochia (260-268), principale rappresentante del monarchianesimo dinamico, dottrina secondo la quale il Logos è una forza divina impersonale che ha agito nei profeti e soprattutto in Gesù.</ref>.
Note