Confessioni di fede/Westminster/Confessione di fede/cfw29/cfw29-6: differenze tra le versioni

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'''29:6''' La dottrina che afferma un cambiamento della sostanza del pane e del vino nella sostanza del corpo e del sangue di Cristo (comunemente chiamata transustanziazione) mediante la consacrazione ad opera del sacerdote o mediante un qualsiasi altro mezzo, ripugna non solo alla Scrittura, ma anche al senso comune ed alla ragione; essa sovverte la natura del Sacramento ed è stata ed è causa di molteplici superstizioni, anzi, di grossolane idolatrie (549).
'''29:6''' La dottrina che afferma un cambiamento della sostanza del pane e del vino nella sostanza del corpo e del sangue di Cristo (comunemente chiamata transustanziazione) mediante la consacrazione ad opera del sacerdote o mediante un qualsiasi altro mezzo, ripugna non solo alla Scrittura, ma anche al senso comune ed alla ragione; essa sovverte la natura del Sacramento ed è stata ed è causa di molteplici superstizioni, anzi, di grossolane idolatrie (549).

Versione attuale delle 14:43, 29 mag 2020

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29:6 La dottrina che afferma un cambiamento della sostanza del pane e del vino nella sostanza del corpo e del sangue di Cristo (comunemente chiamata transustanziazione) mediante la consacrazione ad opera del sacerdote o mediante un qualsiasi altro mezzo, ripugna non solo alla Scrittura, ma anche al senso comune ed alla ragione; essa sovverte la natura del Sacramento ed è stata ed è causa di molteplici superstizioni, anzi, di grossolane idolatrie (549).

Testo originale

Inglese Latino
VI. That doctrine which maintains a change of the substance of bread and wine, into the substance of Christ's body and blood (commonly called transubstantiation) by consecration of a priest, or by any other way, is repugnant, not to Scripture alone, but even to common-sense and reason; overthroweth the nature of the sacrament; and hath been, and is the cause of manifold superstitions, yea, of gross idolatries. VI. Doctrina illa quæ substantiæ panis ac vini in substantiam corporis et sanguinis Christi conversionem (transubstantiatio vulgo dicitur) sive illam per Sacerdotis consecrationem, sive quomodocunque demum fieri statuit, non scripturæ solum, verum etiam communi omnium sensui ac rationi adversatur, sacramenti naturam evertit, superstitionis multifariæ causa extitit atque etiamnum existit, imo vero et crassissimæ idololatriæ.

Riferimenti biblici

  • (549) "...che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; di cui Dio ha parlato fin dall'antichità per bocca dei suoi santi profeti" (Atti 3:21); "...e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me. Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga»" (1 Corinzi 11:24‑26); "Egli non è qui, ma è risuscitato; ricordate come egli vi parlò quand'era ancora in Galilea" (Luca 24:6).

Nota

La dottrina generalmente nota come transustanziazione, secondo cui la sostanza del pane e del vino viene trasformata nella sostanza del corpo e del sangue di Cristo dopo la consacrazi­one da parte di un sacerdote o in qualche altro modo, è in contrasto non solo con la Scrittura, ma anche con il buon senso e la ragione. Inoltre essa sovverte la natura stessa del sacramento ed è stata ed è la causa di numerose superstizioni e di grossolane idolat­rie.