Preghiera/Meditazioni quotidiane Proverbi/Dicembre: differenze tra le versioni

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== 7 Dicembre ==
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<blockquote>''"Parole di Agur, figlio di Iaché. Massime pronunciate da quest'uomo per Itiel, per Itiel e Ucal. Certo, io sono più ignorante di ogni altro, e non ho l'intelligenza di un uomo. Non ho imparato la sapienza, e non ho la conoscenza del Santo. Chi è salito in cielo e ne è sceso? Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? Chi ha racchiuso le acque nella sua veste? Chi ha stabilito tutti i confini della terra? Qual è il suo nome e il nome di suo figlio? Lo sai tu?"'' (Proverbi 30:1-4).</blockquote>Non sappiamo chi sia esattamente il menzionato autore di questo capitolo di Proverbi. Un antico scriba israelita e la comunità dei credenti avevano riconosciuto la sapienza delle sue parole, paragonabili a quelle di Salomone. Il santo Spirito di Dio poi, accogliendole per noi come Sua Parola, lo confermano.  
<blockquote>''"Parole di Agur, figlio di Iaché. Massime pronunciate da quest'uomo per Itiel, per Itiel e Ucal. Certo, io sono più ignorante di ogni altro, e non ho l'intelligenza di un uomo. Non ho imparato la sapienza, e non ho la conoscenza del Santo. Chi è salito in cielo e ne è sceso? Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? Chi ha racchiuso le acque nella sua veste? Chi ha stabilito tutti i confini della terra? Qual è il suo nome e il nome di suo figlio? Lo sai tu?"'' (Proverbi 30:1-4).</blockquote>'''Audio di questa lettura in:''' https://sfero.me/podcast/-fonte-vera-sapienza
 
Non sappiamo chi sia esattamente il menzionato autore di questo capitolo di Proverbi. Un antico scriba israelita e la comunità dei credenti avevano riconosciuto la sapienza delle sue parole, paragonabili a quelle di Salomone. Il santo Spirito di Dio poi, accogliendole per noi come Sua Parola, lo confermano.  


Ad Agur alcuni si erano rivolti un giorno per riceverne consiglio, ma lui si schermisce ammettendo umilmente l'umana sua inadeguatezza. Riconosce che guidare altre persone nel trovare il consiglio di Dio sia una responsabilità troppo pesante. Esprime così l'esaurimento emotivo e mentale che lui stesso sentiva di trovare il consiglio di Dio con i suoi propri sforzi. La mente naturale, infatti, non può percepire la verità spirituale senza essere illuminata dallo Spirito Santo. Ciò rende l'esaurimento di Agur più facile da comprendere. L'apostolo Paolo scrive: ''"Ma l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono pazzia per lui, e non le può conoscere, perché si giudicano spiritualmente"'' (1 Corinzi 2:14). Agur fa così uso di iperbole e domande retoriche che fanno eco ad espressioni dei Salmi e del libro di Giobbe,  per dire che rispetto a Dio, la sua mente in sé non è nulla. Si rende conto che la sua comprensione è più vicina a quella di una bestia...   
Ad Agur alcuni si erano rivolti un giorno per riceverne consiglio, ma lui si schermisce ammettendo umilmente l'umana sua inadeguatezza. Riconosce che guidare altre persone nel trovare il consiglio di Dio sia una responsabilità troppo pesante. Esprime così l'esaurimento emotivo e mentale che lui stesso sentiva di trovare il consiglio di Dio con i suoi propri sforzi. La mente naturale, infatti, non può percepire la verità spirituale senza essere illuminata dallo Spirito Santo. Ciò rende l'esaurimento di Agur più facile da comprendere. L'apostolo Paolo scrive: ''"Ma l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono pazzia per lui, e non le può conoscere, perché si giudicano spiritualmente"'' (1 Corinzi 2:14). Agur fa così uso di iperbole e domande retoriche che fanno eco ad espressioni dei Salmi e del libro di Giobbe,  per dire che rispetto a Dio, la sua mente in sé non è nulla. Si rende conto che la sua comprensione è più vicina a quella di una bestia...   

Versione delle 23:56, 5 dic 2024

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Meditazioni quotidiane basate sul libro di Proverbi

1 Dicembre

"Quando il sovrano dà retta alle parole bugiarde, tutti i suoi ministri sono malvagi" (Proverbi 29:12)

Dio ha creato tutto ciò che esiste; ciò che è vero corrisponde alla Sua creazione. Allo stesso modo, ciò che è buono corrisponde alla Sua volontà. Le falsità e le bugie contraddicono sia Dio che la Sua creazione. Quindi, la disonestà non è solo immorale, ma anche inaffidabile. Un buon governante cerca la verità e non ha tempo per bugiardi o adulatori Quando un leader tollera l'inganno, i bugiardi saliranno al potere e alla fine tutti i suoi consiglieri saranno corrotti. I governanti rischiano di essere rovesciati da consiglieri senza scrupoli o di essere uccisi dagli invasori se si affidano ai consigli di uomini immorali. Un governante che ingenuamente si fida di consiglieri bugiardi è probabile che emetta falsi verdetti quando i suoi sudditi si presentano davanti a lui in cause civili e penali. Fortunatamente, Salomone, autore della maggior parte di questi proverbi, era un re giusto e saggio, che emetteva verdetti corretti. Che cosa possiamo dire dei politici della nostra nazione, dei suoi governanti? Quali promesse ci hanno fatto che poi non hanno mantenuto, magari facendo tutto il contrario? La risposta per noi non è astenerci dal voto o disinteressarci della politica, "tanto...", ma impegnandoci e pretendendo verità e fedeltà. Inoltre: sono io stato veritiero e fedele nelle mie responsabilità? Un giorno Gesù sarà re di tutta la terra. Non ascolterà bugie e false accuse. Isaia 11:2–4 promette: "Lo Spirito dell'Eterno riposerà su di lui: Spirito di sapienza e di intelligenza, Spirito di consiglio e di forza, Spirito di conoscenza e di timore dell'Eterno. Respirerà come profumo il timore dell'Eterno, non giudicherà dall'apparenza, non darà sentenze stando al sentito dire, ma giudicherà i poveri con giustizia, prenderà decisioni eque per gli umili del paese. Colpirà il paese con la verga della sua bocca, e con il soffio delle sue labbra farà morire l'empio".

"Il povero e l'oppressore s'incontrano, l'Eterno illumina gli occhi di entrambi" (Proverbi 29:13).

Un tema comune trovato nella Bibbia è che tutte le persone sono ugualmente create come portatrici dell'immagine di Dio (Genesi 1:27). Ciò significa le stesse aspettative morali e lo stesso bisogno dell'influenza di Dio. Qui, il termine "povero" si riferisce direttamente a una mancanza di ricchezza e la frase tradotta "oppressore" implica un usuraio: qualcuno che addebita interessi eccessivi su un prestito.

Il mondo potrebbe non vedere alcuna connessione tra un uomo indigente e debole e uno ricco e potente. Ma essi "si incontrano" nella loro comune umanità e colpevolezza davanti a Dio. La luce che illumina gli occhi è un comune simbolo biblico per verità e bontà che in ultima analisi proviene solo dal Signore.

Paolo disse agli Ateniesi sulla collina di Marte che il Signore del cielo e della terra "[Dio] non è servito dalle mani dell'uomo; come se avesse bisogno di qualche cosa; egli, che dà a tutti la vita, il fiato e ogni cosa. Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate e i confini della loro abitazione, affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché egli non sia lontano da ciascuno di noi" (Atti 17:25–27). Nessuno dovrebbe discriminare nessuno dei popoli creati da Dio. Galati 3:28 dichiara: "Non c'è qui né Giudeo né Greco; non c'è né schiavo né libero; non c'è né maschio né femmina, poiché voi tutti siete uno in Cristo Gesù". La luce della Parola di Dio è utile ed efficace perb qualsiasi categoria umana e per qualunque livello culturale. Da dove traggo io la sapienza ultima per la mia vita?

"Il re che fa giustizia ai miseri secondo verità, avrà il trono stabile per sempre" (Proverbi 29:14)

Brevi affermazioni di buon senso, o verità di casi generali, sono chiamate "proverbi". Poche sono assolute o garanzie divine. Proprio come un medico potrebbe dire "mangia sano e vivrai più a lungo", questi proverbi esprimono un concetto che è facile da comprendere nel suo significato generale. Questa affermazione è la stessa; un sovrano giusto può essere conquistato o assassinato, ma per la maggior parte coloro che sono noti per l'equità e la giustizia saranno difesi dal loro popolo. I tiranni e i funzionari corrotti hanno molte più probabilità di affrontare l'opposizione.

Questo versetto ripete il comando comune di essere imparziali nel giudizio e prendersi cura di coloro che sono svantaggiati. Utilizza anche una parola ebraica che significa qualcosa di più di una mancanza di denaro. Il termine tradotto "miseri" qui significa qualcosa di debole, umile o impotente. Un buon re, o un buon giudice, non favorirà i ricchi e i potenti rispetto ai deboli o ai poveri.

Il libro dell'Esodo stabilisce delle regole per i giudici. "Non violare il diritto del povero del tuo popolo nel suo processo" (Esodo 23:6). Vieta a un giudice di accettare una tangente, perché una tangente "acceca quelli che ci vedono chiaro, e corrompe le parole dei giusti" (Esodo 23:8). Il Salmo 82:3–4 comanda: "Difendete il debole e l'orfano, rendete giustizia all'afflitto e al povero! Liberate il misero e il bisognoso, salvatelo dalla mano degli empi!". Proverbi 31:9 comanda anche il trattamento appropriato dei poveri: "apri la tua bocca, giudica con giustizia, fa' giustizia al misero e al bisognoso".

Preghiera: Caro Padre celeste, ti ringrazio per i tanti doni che ci hai dato, come Tuoi figli. Apprezzo gli occhi per vedere la Tua meravigliosa creazione. Sono grato che Tu ci abbia dato così tante cose da vedere e di cui godere su questa terra. Ti ringrazio anche per i doni che hai dato a me personalmente. So che mi hai dato il dono della Scrittura e ti sono grato. Sono anche onorato che Tu mi abbia usato per condividere le rivelazioni che mi hai dato con il Tuo popolo. Signore, dedico la mia vita e i miei doni alla Tua opera. Ti prego di usarli per portare gloria al Tuo Nome. Te lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.


2 Dicembre

"La verga e la riprensione danno sapienza, ma il fanciullo lasciato a sé stesso fa vergogna a sua madre" (Proverbi 29:15).

Un genitore che pensa che correggere un figlio non sia amorevole fraintende la natura dell'amore. Ebrei 12:5–6 ci ricorda che il nostro Padre celeste disciplina i Suoi figli perché li ama. Questo brano afferma: "“Figlio mio, non fare poca stima della disciplina del Signore, e non ti perdere d'animo quando sei da lui ripreso; perché il Signore corregge colui che egli ama, e flagella ogni figlio che egli gradisce” I figli hanno bisogno di essere guidati amorevolmente, persino puniti quando è necessario, in modo che imparino a evitare conseguenze ancora peggiori. Questi versetti non incoraggiano ritorsioni crudeli o abusive da parte di nessun genitore. È importante abbinare la disciplina all'offesa. Allo stesso modo, è necessario assicurarsi che un figlio sappia perché viene corretto, in modo che possa imparare. Paolo comanda ai padri: "non provocate a ira i vostri figli, ma allevateli in disciplina e in ammonizione del Signore" (Efesini 6:4). Senza disciplina un figlio si impegnerà in un comportamento sbagliato e, così facendo, ferirà gli altri, incluso se stesso, e porterà vergogna ai suoi genitori. In che modo io educo o ho edutato i miei figli e figlie? Ho di cui rammaricarmi per non averlo fatto o averlo fatto in maniera sbagliata? Ho qualcosa di cui chiedere perdono al Signore ed a loro?

"Quando abbondano gli empi, abbondano le trasgressioni, ma i giusti ne vedranno la rovina" (Proverbi 29:16).

"Abbondano", in questo contesto, si riferisce più a un'ascesa al potere che a una crescita numerica. Mettere al potere persone malvagie, o tollerarle mentre prendono il potere, consente sempre più abusi. Quando i re o i funzionari governativi sono immorali, è probabile che consentano lo stesso tipo di immoralità nella nazione stessa. Un proverbio successivo contrappone un popolo privo di guida profetica a coloro che sono leciti (Proverbi 29:18). Altri proverbi notano che coloro che si occupano del male spesso incontrano fini improvvisi e disordinati (Proverbi 28:18, 28). Quando la fine accadrà, coloro che onorano Dio e Gli obbediscono guarderanno i malvagi ricevere le loro conseguenze. In ogni epoca, c'è sempre stato almeno un "resto" di persone devote. Quando la malvagità raggiungerà il suo punto più alto che faremo? I leader mondiali intimamente legati al potere satanico uniranno le forze per far precipitare il mondo nell'oscurità morale e spirituale. Milioni di persone si uniranno a pratiche malvagie come l'adorazione degli idoli e l'illegalità. Ma alla fine Dio giudicherà i leader malvagi e i loro seguaci. I loro imperi crolleranno e i credenti gioiranno (Apocalisse 18-19). Il regno di Cristo sostituirà il regno delle tenebre (Apocalisse 20:1-6).

"Correggi tuo figlio; egli ti darà conforto e procurerà gioie alla tua anima" (Proverbi 29:17).

La disciplina, opportunamente misurata e amministrata, insegna al bambino ad evitare di fare del male e a fare ciò che è gradito al Signore e ai suoi genitori. Un bambino deve imparare presto a distinguere il bene dal male. Questa istruzione deve iniziare in casa. I genitori non devono lasciare la responsabilità agli insegnanti di classe, ai pastori o alla società in generale. I genitori non avranno pace o gioia se non disciplinano il loro bambino fin da piccolo. È inutile e pericoloso aspettare che un figlio o una figlia siano adolescenti per cercare di guidare il loro percorso morale.

Timoteo ricevette un'istruzione morale all'inizio della sua vita. L'apostolo Paolo dice a Timoteo: "Ricordo, infatti, la fede non finta che è in te, la quale abitò prima in tua nonna Loide e in tua madre Eunice e, sono certo, abita anche in te" (2 Timoteo 1:5). Inoltre, in 2 Timoteo 3:15, dice a Timoteo: "... e che fin da fanciullo hai avuto conoscenza degli Scritti sacri, i quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù".

Preghiera: Caro Padre celeste, ti ringraziamo per la benedizione dei bambini. Signore, aiuta tutti i genitori cristiani a seguire le istruzioni della Bibbia per crescere i loro figli. Padre, ci sono molte voci diverse nel mondo che ci dicono come fare le cose; tuttavia, vogliamo sapere cosa dice la Bibbia sull'educazione dei figli. Signore, poiché ci hai creati, allora sicuramente il Tuo consiglio sarebbe il miglior consiglio da seguire, poiché sai come fare tutte le cose in perfezione. Donaci la saggezza divina nell'area dell'educazione dei figli e donaci la grazia di disciplinarei nostri figli quando hanno bisogno di quella disciplina. Lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.


3 Dicembre

"Quando non c'è visione, il popolo è senza freno, ma beato colui che osserva la legge!" (Proverbi 29:18)

Questo versetto sottolinea lo straordinario valore della Parola di Dio. Prima che la Bibbia fosse completa, Dio rivelava la Sua volontà tramite i profeti. Essi comunicavano i messaggi di Dio al popolo. Salomone osserva che l'assenza di rivelazione divina porta al declino morale e spirituale. Altri proverbi sottolineano i pericoli che derivano dal rifiuto della saggezza divina (Proverbi 3:1–2; 8:32–36).

Senza rivelazione divina le persone seguono i dettami della loro natura peccaminosa. Invece di fare esperienza di calma, la società si crogiola nel caos. Ciò accadeva nell'era dei Giudici. Primo Samuele 3:1 ci dice: "La parola dell'Eterno era rara a quei tempi e le visioni non erano frequenti". Giudici 21:25 riporta che ai tempi dei giudici, "In quel tempo non c'era re in Israele; ognuno faceva ciò che gli pareva meglio". Invariabilmente, quando le persone fanno ciò che preferiscono, fanno ciò che è sbagliato secondo la volontà del Signore. Oggi, come in ogni epoca della storia, la cultura in cui viviamo ha bisogno di sapere cosa è gradito a Dio; la Bibbia fornisce queste informazioni. Le nostre comunità cristiane insegnano alla società in cui vivono i principi e le leggi di vita del Signore? E' la loro responsabilità, oppure si ritirano nel loro guscio occupandosi sooltanto di "questioni spirituali" irrilevanti per la trasformazione dell'ambiente?

La storia dimostra che i tempi diventano molto bui quando una visione della rivelazione di Dio se ne va. La caduta dell'Impero Romano nel 476 d.C. è generalmente considerata la fine della storia antica e l'inizio dei secoli bui dell'Europa. L'Impero Romano aveva portato pace, prosperità, cultura e apprendimento in Europa. Quando cadde, i Romani furono seguiti da barbari analfabeti. L'Europa occidentale precipitò nel caos politico e nel disordine sociale. La civiltà scomparve quasi completamente. L'analfabetismo e l'ignoranza delle vie di Dio governavano allo stesso modo nobili e contadini. L'istruzione e l'alfabetizzazione furono relegate ai monasteri. Gli ecclesiastici conservarono la Bibbia e altri libri che erano stati scritti in latino prima della caduta di Roma, ma i documenti di questo periodo dei "secoli bui" sono poco chiari. Le opere dei molti chierici di questo periodo sono incoerenti e mostrano una grande ignoranza a causa della loro accettazione di storie fantasiose come verità.

Preghiera. Caro Padre celeste, grazie per averci donato la Tua rivelazione e visione. Apprezzo la luce che mi dai mentre cammino in un mondo oscuro e decaduto. Signore, riempimi dello Spirito Santo così che io sia sempre pieno della Tua luce e del Tuo amore. Attira coloro che non Ti conoscono, verso quella luce. Riempi la mia bocca con le parole giuste così che coloro che non Ti conoscono possano ascoltare il Vangelo e giungere alla conoscenza del Tuo caro Figlio, Gesù. Possa io praticare buone azioni in questa vita, così che gli altri possano vederle e quindi portare gloria a Te. Lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.


4 Dicembre

"Hai tu visto un uomo precipitoso nel suo parlare? C'è più da sperare da uno stolto che da lui" (Proverbi 29:20).

Il libro dei Proverbi descrive generalmente uno "stolto" come colui che ignora la verità divina e il buon senso. Questo atteggiamento porta alla tragedia, alla fine. Sia sulla terra, sia nell'eternità, o in entrambi i casi, la persona che ignora la chiamata della saggezza divina soffrirà. Questo proverbio sottolinea che uno stolto "tipico" potrebbe trovare la saggezza e cambiare i suoi modi prima che il disastro colpisca. Se sono aperti ai consigli, hanno almeno una possibilità. Chi non riesce a controllare il proprio temperamento o a regolare le proprie parole, ha molte più probabilità di subire conseguenze immediate e drastiche. Giacomo consiglia che "Questo lo sapete, fratelli miei carissimi, ma sia ogni uomo pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira" (Giacomo 1:19). Diversi proverbi in questo brano collegano il modo in cui si controlla il proprio linguaggio al proprio livello di saggezza. Ciò è parallelo all'insegnamento generale della Scrittura sull'importanza di regolare il proprio temperamento. Dire parole arrabbiate o reagire senza pensare può portare a conseguenze immediate e sfortunate. Pietro spesso parlava impulsivamente senza prima pensare. Aveva rimproverato Gesù quando il Signore aveva predetto il suo tradimento e la sua morte. Si era lamentato: "Dio te ne scampi, Signore; questo non ti avverrà mai” (Matteo 16:22). Gesù rispose: "Vattene via da me, Satana; tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini" (Matteo 16:23). Più tardi, Gesù nota che i Suoi discepoli lo avrebbero abbandonato tutti quando i Suoi nemici sarebbero venuti ad arrestarLo. Pietro sbotta affermando che non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Eppure quella stessa notte, Pietro afferma di non conoscere nemmeno Gesù (Matteo 26:69–75). Mi è mai capitato di reagire così? Cosa ne deduco?

"Uno schiavo non si corregge a parole; anche se comprende, non ubbidisce" (Proverbi 29:19); "Se uno alleva delicatamente da bambino il suo servo, questo finirà per volere essere figlio" (Proverbi 29:21).

Come affermazione di caso generale, il primo proverbio qui ricorda che le parole vuote non sono sufficienti per mantenere l'ordine. Per i servi, o, in un contesto moderno, i dipendenti, un manager deve essere pronto a mettere in atto delle conseguenze. Se diventa chiaro che l'unica risposta alla disobbedienza è una predica, la sfida non farà che aumentare. Un'espressione comune è "parla soltanto". Questo si riferisce a qualcuno che usa parole, ma non le supporta mai con azioni. La Scrittura non offre esempi esatti di disciplina non verbale in questa situazione. Oggi, potrebbero significare riunioni disciplinari, sospensioni, perdita di promozioni o persino perdita del lavoro.

Questo è parallelo all'approccio generale alla disciplina dato altrove nel libro dei Proverbi. Un'applicazione della disciplina ben intenzionata e discernente è nel migliore interesse di tutti i soggetti coinvolti. Le azioni appropriate oltre alle parole possono persuadere una persona ribelle a fare ciò che è giusto.

Quando vengono tradotte figure retoriche, diventano più difficili da interpretare. Il versetto 21 usa due parole ebraiche separate e poco comuni che compaiono solo qui in tutto l'Antico Testamento. Ciò apre la porta a diverse applicazioni.

La parola tradotta "alleva delicatamente" è mepannēq'; gli studiosi sono ragionevolmente certi che si riferisca a un trattamento delicato o a un'indulgenza. Si dice che un servo viziato diventi un mānon'. Questa parola è ancora più oscura e difficile da interpretare. Gli studiosi hanno suggerito significati come "figlio", "erede", "dolore" o "ingrato". Il concetto di "allevare delicatamente o "coccolare" è solitamente negativo, come la moderna frase: "viziare un bambino". È imbarazzante interpretare questo versetto nel senso che se tratti bene un servitore o un dipendente, diventeranno come una famiglia. Ciò che ha più senso è l'avvertimento di Salomone riguardo al fatto di essere sfruttati da servi eccessivamente pacificati. Le figure autoritarie sono elogiate per aver mantenuto un rapporto positivo e giusto con gli altri (Colossesi 4:1). Lasciare che le persone ignorino le proprie responsabilità non aiuta nessuno; le porta a dipendere dalla carità degli altri. L'antica traduzione greca dell'Antico Testamento inquadra questa lezione come "Chi vive sregolatamente da bambino, sarà uno schiavo, e alla fine si addolorerà per se stesso".

Alcuni interpreti applicano questo versetto alla relazione spirito-corpo. Un credente che coccola il proprio corpo invece di disciplinarlo scopre che diventa il padrone dell'anima invece che il servo dell'anima. È disastroso cedere a ogni desiderio del corpo. Paolo scrive: "Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidirgli nelle sue concupiscenze e non prestate le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma presentate voi stessi a Dio come di morti fatti viventi e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio" (Romani 6:12–13).

Preghiera. Caro Padre celeste, grazie infinite per averci istruito nelle nostre relazioni commerciali. Signore, fa' che possiamo servirci l'un l'altro nell'amore, indipendentemente dalla nostra posizione. Se stiamo lavorando, servendo il nostro datore di lavoro, fa' che possiamo essere i migliori dipendenti possibili, realizzando che il nostro servizio a loro è anche il nostro servizio a Te. Se serviamo nella capacità di un capo, allora fa' che possiamo essere giusti, imparziali e onesti in tutti i nostri modi, trattando i nostri dipendenti con gentilezza e rispetto. Signore, ti invitiamo nei nostri luoghi di lavoro e nelle nostre attività. Possa il nostro lavoro essere un lavoro santo perché Tu sei lì. Lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.


5 Dicembre

"L'uomo irascibile fa nascere contese, e l'uomo collerico abbonda in trasgressioni" (Proverbi 29:22).

Questo versetto torna al pericolo cruciale rappresentato da un temperamento collerico. I temperamenti incontrollati causano problemi indipendentemente dalla situazione. Un membro della chiesa irascibile fomenta conflitti nelle riunioni e nelle conversazioni di lavoro: "Ora io vi esorto, fratelli, tenete d'occhio quelli che provocano le divisioni e gli scandali contro l'insegnamento che avete ricevuto e allontanatevi da loro" (Romani 16:17). Il dittatore irascibile fomenta l'ostilità verso altre nazioni e i suoi stessi cittadini. La persona che agisce con rabbia, senza ritegno, rischia un destino improvviso e tragico. Forse Diotrefe, che si opponeva all'apostolo Giovanni, era irascibile. Il suo atteggiamento sembra coerente con una persona che agisca con rabbia, non con ragione: "Diotrefe, che cerca di avere il primato fra loro, non ci riceve. Perciò, se vengo, io ricorderò le opere che fa, sparlando contro di noi con parole maligne; e, non contento di questo, non soltanto non riceve egli stesso i fratelli, ma a quelli che vorrebbero riceverli impedisce di farlo e li caccia fuori dalla chiesa. (3 Giovanni 1:9–10). Calunnia e divisione sono associate a temperamenti incontrollati: Diotrefe aveva mentito su Giovanni e scomunicato coloro che non erano d'accordo con lui. L'ira incontrollata di re Saul si vede nei suoi tentativi di uccidere Davide. In almeno due occasioni, scaglia impulsivamente una lancia contro Davide (1 Samuele 18:11; 19:10). Nonostante si rendesse conto che la sua faida con Davide fosse insensata, Saul torna a dare la caccia a Davide per rabbia irrazionale. Allontanarsi da persone irascibili che si impongono a forza è essenziale. Com'è il mio carattere? Sempre magari polemico oppure... Gesù disse: "Prendete su voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore e voi troverete riposo alle anime vostre" (Matteo 11:29).

"L'orgoglio abbassa l'uomo, ma chi è umile di spirito ottiene gloria" (Proverbi 29:23).

Il proverbio precedente identificava l'ira, ovvero un temperamento incontrollato, come peccaminosa. Questo versetto identifica l'orgoglio come un altro peccato e ne prevede le conseguenze. Alla fine, coloro che agiscono con arroganza saranno umiliati. E' l'umiltà quella che porta onore. Il mondo può premiare gli atteggiamenti empi, brevemente. Ma coloro che ignorano la saggezza e la volontà di Dio si predispongono alla catastrofe. La Scrittura registra le vite di due uomini di nome Saul. Le loro esperienze illustrano queste verità. Saul dell'Antico Testamento era diventato un re orgoglioso. Sebbene fosse piccolo ai suoi occhi quando iniziò il suo regno, diventa arrogante. Non obbediva al Signore e prese la situazione nelle sue mani. Muore di una morte spaventosa. Il Nuovo Testamento Saulo diventa l'apostolo Paolo. Prima di credere in Gesù era un orgoglioso fariseo con un impeccabile pedigree religioso. Tuttavia, quando diventa credente, rinuncia alle sue credenziali e serve umilmente il Signore. Alla fine della sua vita, si aspettava di ricevere una corona dal Signore.

"Chi fa società con il ladro odia la sua anima; egli ode la maledizione e non dice nulla" (Proverbi 29:24).

La Scrittura usa spesso termini tradotti come "amore" e "odio" che hanno significati diversi nel mondo moderno. Nella Bibbia, questi termini hanno meno a che fare con l'emozione che con l'azione, specialmente se confrontati tra loro. Una persona che "odia se stessa", in questi contesti, non prova necessariamente disprezzo per se stessa. Piuttosto, il punto è che le sue azioni sono autolesioniste. Questo versetto lancia un avvertimento a chiunque sia complice di un crimine, in particolare di un furto. Aiutare un trasgressore della legge significa essere in parte responsabili dell'atto criminale. Se qualcuno viene portato in tribunale e accusato di favoreggiamento di un criminale, è nei guai. Il partner di un ladro, quindi, è il suo stesso nemico. La sua collaborazione con una persona immorale mette a repentaglio la sua stessa vita e il suo benessere. "La maledizione" qui menzionata sembra riferirsi alla condanna dei criminali e di coloro che tacciono sui crimini prevista dalla legge dell'Antico Testamento (Levitico 5:1).

Preghiera. Caro Padre celeste, vengo a Te, chiedendoti di liberarmi da ogni orgoglio e rabbia. Voglio davvero essere come Gesù, che era mite e umile. Padre, aiutami a rimanere umile e ad essere sempre disposto ad assumere il posto di un servitore. Che io possa essere sempre sensibile ai bisogni degli altri e cercare modi per aiutarli. Nella Tua Parola mi viene ricordato che ci viene detto, per amore, che dobbiamo servire gli uni gli altri. Riempimi del Tuo amore, così che io possa amare coloro che mi circondano e servirli come faresti Tu. Te lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.


6 Dicembre

"La paura degli uomini costituisce una trappola, ma chi confida nell'Eterno è al sicuro" (Proverbi 20:25).

La Bibbia ci dice spesso di "temere" Dio; questo significa più che semplicemente riverirlo, ma non implica terrore o panico. Il timore di Dio è una virtù e conduce alla verità. Tuttavia, la radice ebraica usata qui in relazione alla paura dell'uomo si riferisce specificamente al "tremore" fisico che deriva dalla paura o dalla disperazione. Avere paura delle persone, o dare ad uomini il rispetto e l'obbedienza che dobbiamo a Dio, porta all'inganno, agli intrighi e alla rovina. Invece, dovremmo ricordare che il potere dell'uomo non è nulla in confronto a quello del Signore. Avere più paura delle altre persone che fiducia in Dio ci intrappola in vari modi. Temendo gli uomini, Abramo mente, due volte, sulla sua relazione con Sara. Pietro mente e rinnega Gesù per paura di essere catturato. Innumerevoli soldati israeliti avevano più paura di Golia che di Dio, finché un giovane pastore non si era fatto avanti. Israele resiste alla chiamata di Dio a conquistare la Terra Promessa perché aveva paura dei suoi abitanti. I critici di Gesù temevano la reazione popolare, quindi avevano paura di dare risposte oneste (Marco 11:32). Molti dei leader ebrei credevano a Gesù, ma avevano paura che i farisei li cacciassero dalla sinagoga, il che significava che avrebbero perso la loro posizione sociale, quindi non esprimevano le loro convinzioni. Gesù icosì istruisce i suoi discepoli: "E non temete quelli che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima; temete piuttosto colui che può far perire l'anima e il corpo nella geenna" (Matteo 10:28). Ebrei 13:5 ci ricorda che il Signore non ci lascerà mai né ci abbandonerà. Il versetto 6 conclude: “Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che mi potrà fare l'uomo?”).

"Molti cercano il favore del principe, ma l'Eterno fa giustizia a ognuno" (Proverbi 20:26).

Quando si cerca giustizia, è comune guardare prima ai leader umani. Governi, governanti, giudici e altri sono stati creati allo scopo di promulgare giustizia (Romani 13:2–5). Tuttavia, queste figure sono fallibili. A volte, sono corrotte. Non è sbagliato "cercare il favore" dei leader o sperare che facciano la cosa giusta. Tuttavia, la fonte ultima di ogni giustizia è Dio. Il suo giudizio, non le azioni di chiunque sulla terra, sarà la correzione definitiva di tutti i torti. I cristiani sono incoraggiati ad avvicinarsi a Dio in preghiera, in parte perché Egli promette di fornire aiuto nei momenti difficili. In 2 Timoteo 4:14 l'apostolo Paolo commentò di essere stato maltrattato da Alessandro il ramaio, ma espresse fiducia che Dio sarebbe stato colui che avrebbe ripagato Alessandro per quel danno. Ogni credente riceve un certo grado di persecuzione, ma il Signore è fedele nell'essere con noi e nel portare alla fine ogni cosa alla giustizia. Gesù disse: "Nel mondo avrete tribolazione. Ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo" (Giovanni 16:33). Paolo scrive in 2 Timoteo 4:18: "Il Signore mi libererà da ogni azione malvagia e mi salverà nel suo regno celeste". In Giacomo 5 leggiamo che il Signore conosce l'ingiustizia che i credenti soffrono per mano degli increduli senza scrupoli, e Giacomo sottolinea che il Signore giudicherà i trasgressori. Egli consiglia: "Siate pazienti, perciò, fratelli, fino alla venuta del Signore".

"L'uomo iniquo è un abominio per i giusti, e chi cammina rettamente è un abominio per gli empi" (Proverbi 20:27).

Questo è l'ultimo proverbio associato a Salomone. Gran parte del libro dei Proverbi contrappone bene e male, peccato e rettitudine, o verità e menzogne. Qui, egli evidenzia il conflitto fondamentale tra coloro che perseguono il male e coloro che perseguono il bene. Questo versetto ripete una radicee ebraica che implica che entrambe le parti guardano l'altra con repulsione e disgusto. Le persone malvagie e le persone devote non sono semplicemente in disaccordo con l'approccio dell'altro, detestano attivamente ciò che vedono. Gesù assicura ai suoi seguaci che avrebbero avuto persecuzioni nel mondo. Egli dice: " Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; siccome non siete del mondo, ma io vi ho scelti in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia. (Giovanni 15:18–19).

Preghiera: Caro Padre celeste, ti ringrazio per la meravigliosa verità che, per grazia tua, sei dalla mia parte. Signore, liberami da ogni traccia di paura dell'uomo. Che io possa piuttosto avere sempre il timore e il rispetto di Dio nel mio cuore, al di sopra di qualsiasi altra persona. So che mi difenderai e ti prenderai cura di me, non importa cosa affronterò; quindi, non temerò ciò che l'uomo può farmi. Grazie perché nulla può separarmi dal tuo amore. Signore, io voglio camminare nelle tue vie e di osservare i tuoi comandamenti. Scelgo la vita e la benedizione per me stesso e per i miei figli. Lo dichiaro nel nome di Gesù. Amen.


7 Dicembre

"Parole di Agur, figlio di Iaché. Massime pronunciate da quest'uomo per Itiel, per Itiel e Ucal. Certo, io sono più ignorante di ogni altro, e non ho l'intelligenza di un uomo. Non ho imparato la sapienza, e non ho la conoscenza del Santo. Chi è salito in cielo e ne è sceso? Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? Chi ha racchiuso le acque nella sua veste? Chi ha stabilito tutti i confini della terra? Qual è il suo nome e il nome di suo figlio? Lo sai tu?" (Proverbi 30:1-4).

Audio di questa lettura in: https://sfero.me/podcast/-fonte-vera-sapienza

Non sappiamo chi sia esattamente il menzionato autore di questo capitolo di Proverbi. Un antico scriba israelita e la comunità dei credenti avevano riconosciuto la sapienza delle sue parole, paragonabili a quelle di Salomone. Il santo Spirito di Dio poi, accogliendole per noi come Sua Parola, lo confermano.

Ad Agur alcuni si erano rivolti un giorno per riceverne consiglio, ma lui si schermisce ammettendo umilmente l'umana sua inadeguatezza. Riconosce che guidare altre persone nel trovare il consiglio di Dio sia una responsabilità troppo pesante. Esprime così l'esaurimento emotivo e mentale che lui stesso sentiva di trovare il consiglio di Dio con i suoi propri sforzi. La mente naturale, infatti, non può percepire la verità spirituale senza essere illuminata dallo Spirito Santo. Ciò rende l'esaurimento di Agur più facile da comprendere. L'apostolo Paolo scrive: "Ma l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono pazzia per lui, e non le può conoscere, perché si giudicano spiritualmente" (1 Corinzi 2:14). Agur fa così uso di iperbole e domande retoriche che fanno eco ad espressioni dei Salmi e del libro di Giobbe, per dire che rispetto a Dio, la sua mente in sé non è nulla. Si rende conto che la sua comprensione è più vicina a quella di una bestia...

Il vero punto di queste parole è l'impossibilità di comprendere Dio e la verità spirituale usando nient'altro che la propria sapienza imperfetta. Nicodemo, che si era una sera presentato a Gesù, era un rabbino colto e un leader tra gli ebrei. Ma non riusciva ciononostante a comprendere la verità spirituale. Gesù gli dice: "Tu sei il dottore d'Israele e non sai queste cose?" (Giovanni 3:10). Lasciato a sé stesso, infatti, chi non è in autentica comunione con Dio è cieco alla verità spirituale. Agur è consapevole che la sua conoscenza non è nulla in confronto a quella di Dio. Qualunque cosa affermi di sapere può essere solo una frazione di tutto ciò che c'è da sapere sul Signore. La vera e completa sapienza di vita si trova nell'unico che sia disceso dal cielo per noi e che vi sia ritornato: "Colui che è disceso è lo stesso che è salito al di sopra di tutti i cieli, affinché riempisse ogni cosa" (Efesini 4:10), il Signore e Salvatore Gesù Cristo, Dio con noi. La vera sapienza sfugge agli esseri umani finché, rinunciando ad ogni loro presunzione, confidano in Cristo Gesù, che disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giovanni 14:6). L'essere umano capace di grandi cose e di grande apprendimento, ma comprendere verità spirituali è possibile solo in Cristo con l'aiuto dello Spirito Santo.

Preghiera. Caro Padre celeste, Ti adoriamo come Dio Onnipotente, Creatore del cielo e della terra! Che noi, come Tuoi figli, possiamo sempre mantenere un atteggiamento di mansuetudine e umiltà davanti al Tuo trono. Signore, se abbiamo saggezza, conoscenza e comprensione, è perché Tu ci hai illuminati. Ti ringrazio per il Tuo dono di Gesù a noi, così che ora possiamo dimorare con Te ora e per l'eternità. Sono eternamente grato per il Tuo amore e sacrificio. Mi fa porre la stessa domanda che aveva fatto Davide: "Che cosa è l'uomo, perché tu te ne prenda cura? E il figlio dell'uomo, perché tu lo visiti?". Ti lodo per averci incoronato con la Tua gloria e onore a causa di Gesù. Amen.


8 Dicembre