Teopedia/Siracide: differenze tra le versioni
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Le critiche protestanti al libro del Siracide | Le critiche protestanti al libro del Siracide sono profondamente legate a considerazioni storiche e teologiche. La non inclusione del Siracide nel canone ebraico, la mancanza di citazioni nel Nuovo Testamento, i giudizi dei Padri della Chiesa e i contrasti con alcune dottrine protestanti fondamentali sono tra le ragioni principali per cui i protestanti non considerano questo libro parte della Sacra Scrittura. Questi fattori hanno portato i riformatori a escludere il Siracide dal loro canone, mantenendo una distinzione tra i testi che considerano ispirati e quelli che, pur essendo edificanti, non sono ritenuti parte della rivelazione divina. |
Versione delle 08:35, 12 giu 2024
Il libro apocrifo del Siracide
Caratteristiche principali
Nel 200 a.C. anche la Palestina era sotto l’influenza dei Greci. Secondo il loro modo di pensare e nel loro stile di vita, tutti gli uomini sono uguali, tutte le cose sono naturali, gli dèi sono poco importanti perché non influiscono nel destino degli uomini. Il Siracide intende dialogare con questa mentalità, ma richiamandosi alle proprie tradizioni religiose afferma la sua fede nel Dio unico ed eterno, il quale ha scelto un popolo particolare e gli ha dato in dono la Legge, fonte di sapienza. Egli scrive le sue meditazioni perché ogni Ebreo, in ogni momento della sua vita, impari ad agire sotto la luce della Legge, che conserva il proprio valore anche di fronte alla nuova cultura ellenistica.
I pensieri del Siracide si presentano quasi come proverbi (vedi anche introduzione al Libro dei Proverbi). Gli argomenti e la forma collegano questo libro con la «letteratura sapienziale» (vedi libro della Sapienza e libro di Giobbe).
Autore e ambiente storico
L’autore di questo libro si chiama Gesù, figlio di Sira (o Gesù Ben Sira; vedi 50,27 e l’aggiunta di numerosi manoscritti a 51,30). Dal suo nome deriva anche quello del libro (Siracide), che in passato in ambienti di lingua greca era chiamato Sapienza di Gesù, figlio di Sira, e in ambienti latini Ecclesiastico. L’autore, vissuto a Gerusalemme verso il 180 a.C., ha scritto la sua opera in ebraico, ma un suo nipote l’ha tradotta in greco circa 50 anni dopo. A noi è pervenuta per intero solo la traduzione greca, ma a partire dalla fine del sec. XIX sono stati ritrovati diversi manoscritti che ci hanno fatto conoscere circa due terzi del testo ebraico. Il libro inoltre è stato sottoposto assai presto a una revisione, sulla quale è basata una seconda edizione, con numerose aggiunte. La Chiesa orientale e quella occidentale hanno utilizzato ambedue le edizioni, nella loro versione greca, ma soprattutto la seconda. Pertanto si traduce qui il testo greco più lungo, ma si indicano con il corsivo le aggiunte della seconda edizione, in modo che il lettore possa cogliere meglio il contenuto e l’estensione di questi ampliamenti.
Schema
Il libro contiene una meditazione sulla sapienza e perciò prende in considerazione numerosi aspetti della vita. Dopo aver affrontato i temi più diversi, nella sua parte finale (capitoli 44-50) esso si apre inoltre a una rievocazione appassionata della storia d’Israele, della quale ricorda ed esalta le figure principali. Al di là di questa configurazione di fondo, è praticamente impossibile indicare una suddivisione schematica del contenuto del libro, che ne possa orientare la lettura.
Significato Teologico nel Cattolicesimo Romano
Il libro del Siracide, noto anche come Ecclesiastico, occupa un posto significativo sia nella teologia cattolica-romana sia nella tradizione ebraica, benché con alcune differenze dovute ai rispettivi contesti e tradizioni interpretative.
1. Canonicità e Autorità
Il Siracide è uno dei libri deuterocanonici, cioè quei testi inclusi nella Settanta (la traduzione greca delle Scritture ebraiche) ma non nel canone ebraico stabilito a Jamnia nel I secolo d.C. La Chiesa Cattolica Romana riconosce il Siracide come parte del canone biblico, attribuendogli quindi un’autorità divina ispirata. Il Concilio di Trento (1545-1563) ha confermato ufficialmente la canonicità di questo libro.
2. Saggezza e Insegnamento Morale
Il Siracide è considerato un libro sapienziale, il che significa che offre insegnamenti morali e pratici su come vivere una vita virtuosa e timorata di Dio. È una raccolta di massime, consigli e riflessioni che coprono una vasta gamma di temi etici e sociali, come la giustizia, la temperanza, la prudenza, la fortezza, l'umiltà, la pietà familiare e il rispetto per i genitori.
3. Riflessione sulla Legge e la Sapienza
Una delle tematiche centrali del Siracide è la connessione tra la sapienza e la Legge di Dio (Torah). Il libro enfatizza come l'osservanza della Legge divina sia una fonte di sapienza e benedizione, promuovendo un comportamento conforme alla volontà di Dio. Questo rispecchia la tradizione sapienziale ebraica, ma è anche in linea con la teologia cattolica che vede la legge divina come guida per una vita morale.
4. Interazione tra Divino e Quotidiano
Il Siracide offre una prospettiva sulla relazione tra Dio e le esperienze quotidiane degli individui. Le sue istruzioni pratiche sono viste come un modo per vivere una vita che onora Dio in tutte le situazioni, dal comportamento personale alle relazioni familiari e sociali.
Significato Teologico nell'Ebraismo
1. Testo Apocrifo ma Rispettato
Nell'ebraismo, il Siracide non è incluso nel canone ebraico ufficiale stabilito a Jamnia, ma è comunque un testo rispettato e studiato. È considerato parte della letteratura apocrifa, ovvero quei testi che, pur non essendo canonici, sono apprezzati per il loro valore letterario e morale.
2. Sapienza e Tradizione Ebraica
Il Siracide è profondamente radicato nella tradizione sapienziale ebraica. Offre riflessioni e insegnamenti che risuonano con i temi presenti nei Proverbi e nel Qoèlet (Ecclesiaste), mettendo in evidenza l'importanza della sapienza, della giustizia e della pietà.
3. Osservanza della Legge
Il Siracide sottolinea la centralità della Torah e l'importanza dell'osservanza dei precetti divini. Questo riflette una visione tradizionale ebraica che vede nella legge divina il fondamento della vita etica e spirituale.
4. Eredità e Identità Culturale
Il libro contiene anche riflessioni sulla storia e l'identità del popolo ebraico, con riferimenti alle figure storiche e agli eventi biblici. Questo rinforza l'importanza della continuità culturale e religiosa e della trasmissione delle tradizioni ebraiche.
Conclusione
Il libro del Siracide, pur con le differenze di canonicità e interpretazione tra il cattolicesimo romano e l'ebraismo, rappresenta un testo di grande importanza per entrambe le tradizioni. Nel cattolicesimo, esso è visto come una guida ispirata per la vita morale e spirituale, mentre nell'ebraismo è apprezzato come una fonte di saggezza e riflessione etica. La sua enfasi sulla sapienza, l'osservanza della Legge e l'importanza delle virtù etiche lo rendono un ponte significativo tra le due tradizioni religiose.
Le critiche dei protestanti
Le critiche dei protestanti al libro del Siracide (Ecclesiastico) si basano su una serie di argomentazioni teologiche, storiche e canoniche. Ecco le principali ragioni per cui i protestanti non includono il Siracide nel canone biblico:
1. Canonicità e Tradizione Ebraica
a. Non incluso nel canone ebraico
I protestanti seguono il canone ebraico stabilito a Jamnia nel I secolo d.C., che non include il Siracide. Questo concilio rabbinico ha definito il canone delle Scritture ebraiche, escludendo i testi considerati apocrifi, tra cui il Siracide.
b. Mancanza di conferma da parte di Gesù e degli apostoli
I protestanti osservano che né Gesù né gli apostoli citano il Siracide come Scrittura. Questo silenzio è interpretato come un'indicazione che il Siracide non fosse considerato canonico nelle comunità ebraiche del I secolo.
2. Questione della Ispirazione Divina
a. Dubbio sull'ispirazione
I protestanti mettono in dubbio l'ispirazione divina del Siracide. Ritengono che non ci siano sufficienti prove interne (come l'autorità profetica) o esterne (come l'accettazione storica universale) per considerare il Siracide come ispirato da Dio.
3. Contenuto Dottrinale e Teologico
a. Enfasi sulle opere
Alcuni critici protestanti vedono nel Siracide un'enfasi eccessiva sulle opere e sulla giustizia umana. Essi sottolineano che il testo promuove una visione della salvezza basata sulle opere, in contrasto con la dottrina protestante della giustificazione per sola fede (sola fide).
b. Elementi di saggezza umana
Il Siracide è considerato dai protestanti come un'opera di saggezza umana piuttosto che divina. Il testo contiene numerosi consigli pratici e morali che, sebbene utili, non sono visti come distintivi dell'ispirazione divina.
4. Tradizione della Chiesa Primitiva
a. Differenze nelle liste canoniche antiche
I protestanti notano che le prime liste canoniche cristiane, come il Canone Muratoriano, non includono il Siracide. Anche i Padri della Chiesa, come Girolamo, lo consideravano apocrifo. Sebbene alcuni Padri della Chiesa come Agostino lo citassero, la sua canonicità non era universalmente accettata.
b. Riforma Protestante
Durante la Riforma Protestante, i riformatori come Martin Lutero ritornarono al canone ebraico e rimossero i libri deuterocanonici (incluso il Siracide) dal canone dell'Antico Testamento. Essi ritenevano che questi libri non soddisfacessero i criteri di ispirazione e autorità apostolica.
5. Impatto sulla Teologia e la Pratica Ecclesiale
a. Difformità rispetto alla dottrina protestante
Il Siracide contiene insegnamenti che non si allineano perfettamente con alcune dottrine protestanti fondamentali, come la giustificazione per fede e l'autorità esclusiva delle Scritture (sola scriptura).
b. Non considerato utile per la dottrina
Molti protestanti considerano che, sebbene il Siracide possa contenere saggezza utile, non è necessario né utile per stabilire dottrine fondamentali della fede cristiana.
Conclusione
Le critiche protestanti al libro del Siracide sono profondamente legate a considerazioni storiche e teologiche. La non inclusione del Siracide nel canone ebraico, la mancanza di citazioni nel Nuovo Testamento, i giudizi dei Padri della Chiesa e i contrasti con alcune dottrine protestanti fondamentali sono tra le ragioni principali per cui i protestanti non considerano questo libro parte della Sacra Scrittura. Questi fattori hanno portato i riformatori a escludere il Siracide dal loro canone, mantenendo una distinzione tra i testi che considerano ispirati e quelli che, pur essendo edificanti, non sono ritenuti parte della rivelazione divina.