Letteratura/Attributi/09: differenze tra le versioni

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== 8. La santità di Dio ==
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<br/> ''«Chi non ti temerà, o Signore e non glorificherà il tuo nome? Poiché tu'' ~ ''sei santo»'' (Apocalisse 21:4). Egli solo è indipendentemente, infinitamente, immutabilmente santo. Nella Scrittura ci si riferisce spesso a Lui come «il Santo»: ed è tale perché in Lui si trova la somma di tutte le eccellenze morali. Egli è Purezza assoluta, non turbata nemmeno dalla più piccola ombra di peccato. ''«Ora questo è il messaggio che abbiamo udito da lui, e che vi annunciamo: Dio è luce e in lui non vi è tenebra alcuna»'' (1 Giovanni 1:5). La santità è l’eccellenza stessa della natura divina: il grande Iddio è ''«mirabile nella santità»'' (Esodo 15:11). È per questo che leggiamo: ''«Tu hai gli occhi troppo puri per vedere il male e non puoi guardare l’iniquità»'' (Abacuc 1:13).<br/> <br/> Allo stesso modo in cui la potenza di Dio si contrappone alla naturale debolezza della creatura, allo stesso modo in cui la Sua sapienza è completamente priva del più piccolo difetto di comprensione o di follia, così la Sua santità è la stessa antitesi di qualsiasi macchia morale o contaminazio­ne. Anticamente i cantori di Israele ''«dovevano cantare all‘Eterno e dovevano lodarlo per lo splendore della sua santità»'' (2 Cronache 20:2 1). “La potenza è la mano o il braccio di Dio, l’onniscienza il Suo occhio, misericordia le Sue viscere, l’eternità la Sua durata, ma la santità è la Sua bellezza” (Stephen Charnock). È proprio la santità, in modo supremo, che Lo rende amabile a coloro che sono stati liberati dal dominio del peccato.<br/> <br/> Questa perfezione di Dio deve essere data particolare enfasi: «Dio viene spesso descritto più come santo che come onnipotente, e la sua santità è la parte della sua dignità che viene presentata più di ogni altra. Essa è stata fissata al suo Nome come l’epiteto più importante. Non troverete mai l’espressione “il suo potente Nome”, o “il suo sapiente nome”, ma “il suo ''grande'' nome”, e più di tutti, “il suo ''santo'' nome”. Questo è in assoluto il più alto titolo d’onore che si possa attribuirGli; in questo appare la maestà e la venerabilità del suo nome» (Ste­phen Charnock).<br/> <br/> Questa perfezione, come nessun’altra, viene celebrata solennemente davanti al Trono dei Cieli, quando i serafini ''gridano: «Santo, santo, santo'' è ''i ‘Eterno degli eserciti»'' (Isaia 6:3). È Dio stesso a mettere in evidenza questa perfezione quando dice: ''«Ho giurato una volta per la mia santità»'' (Salmi ''89:35).'' Dio giura per la Sua “santità”, perché essa, più di qualunque altra cosa ''è'' l’espressione ''maggiore'' di Sé stesso. È per questo che noi veniamo esortati: ''«Cantate lodi all ‘Eterno, voi suoi santi, e celebrate la sua santità»'' (Salmi 30:4). “Può essere affermato che questo sia un attributo trascendentale, perché esso corre tutto attraverso gli altri, e proietta luce su di essi tutti. È l’attributo degli attributi” (John Howe, 1670).<br/> <br/> Leggiamo così de ''«la bellezza dell‘Eterno»'' (Salmi 27:4), il che non è altro che uno ''«splendore di santità»'' (Salmi 110:3).<br/> Nello stesso modo in cui sembra sfidare un’eccellenza al di sopra di ogni altra Sua perfezione, così è la gloria di tutto il resto; tanto quanto lo è la gloria della Deità, così è la gloria di ogni perfezione nella Deità; allo stesso modo in cui la Sua potenza ''è'' la loro forza, così la Sua santità ''è'' la loro bellezza; così come tutte sarebbero deboli senza l’onnipotenza che sta loro dietro, così esse tutte sarebbero brutte se non le adornasse la santità. Se esse si sporcassero, tutto il resto perderebbe il suo onore. Se il sole improvvisamente perdesse la sua luce, tutto il resto perderebbe il suo calore, la sua forza, la sua virtù rigenerativa e vitale. Come la sincerità costi­tuisce ''il'' lustro di ogni altra grazia nel cristiano, così la purezza e lo splendore in ogni attributo nella Deità. La Sua giustizia ''è'' una santa giustizia, la Sua sapienza una santa sapienza, il Suo “potente braccio” un “santo braccio” (Salmi 98:1), la Sua verità o promessa, una “santa promessa” (Salmi 105:42). Il Suo nome, che riassume tutti i Suoi attributi, ''“è'' santo” (Salmi 103:1) (Stephen Charnock).<br/> <br/> La santità di Dio è manifestata nel carattere delle Sue opere. ''«L‘Eterno è giusto in tutte le sue vie e benigno in tutte le sue opere»'' (Salmi 145:17). Da Lui non può procedere altro che eccellenza. La santità e la regola di tutte le Sue azioni. All’inizio Egli aveva dichiarato ogni cosa “molto buona” (Genesi 1:31), il che Egli non avrebbe potuto fare se in esse ci fosse stato alcunché di imperfetto o di non santo. ''«Dio ha fatto l’uomo retto»'' (Ecclesiaste 7:29), all’immagine e somiglianza del Suo creatore. Gli angeli che poi decaddero erano stati creati santi, perché di loro ci vien detto: ''«lasciarono la loro propria dimora»'' (Giudici 6). Di Satana ''è'' scritto: ''«Tu'' ''eri perfetto nelle tue vie dal giorno in cui fosti creato, finché non si trovò in te la perversità»'' (Ezechiele 28:15).<br/> <br/> La santità di Dio viene manifestata nella Sua ''legge.'' La legge proibisce il peccato in tutte le sue espressioni: sia in quelle più raffinate che in quelle più grossolane, sia negli intenti della mente come nella contaminazione del corpo, sia nel segreto desiderio come negli atti esteriori. Per questo leggiamo: ''«Così, la legge è certamente santa, e il comandamento santo, giusto e buono»'' (Romani 7:12). Si, ''«I precetti dell’Eterno sono giusti e rallegrano il cuore; il comandamento dell‘Eterno è puro e illumina gli occhi. Il timore dell ‘Eterno è puro, rimane in eterno; i giudizi dell‘Eterno sono verità, tutti quanti sono giusti»'' (Salmi 19:8,9).<br/> La santità di Dio viene manifestata ''alla Croce.'' L’espiazione, in modo stupefacente e al tempo stesso solenne, manifesta l’infinita santità di Dio e l’orrore che Egli ha per il peccato. Come dev’essere odioso per Dio il peccato da punirlo al massimo grado allorché venne imputato al Suo Figlio!<br/> <br/> Nemmeno tutti gli strali del giudizio che sono o saranno scagliati su questo mondo malvagio, né la fornace ardente della coscienza di un peccatore, né la sentenza inappellabile pronunciata contro i demoni ribelli, né i lamenti delle creature dannate, possono dare sufficiente dimostrazione dell’odio che Dio prova per il peccato, più di quanto lo faccia l’ira di Dio scatenata sul Suo Figlio. Mai altrettanto ''è'' apparsa la santità di Dio, in tutta la sua bellezza ed amabilità, di quanto traspariva sul volto del nostro Salvatore, sfigurato nella Sua agonia sulla croce. È ciò che Egli stesso riconosce nel Salmo 22. Proprio quando Dio aveva distolto da Lui il Suo sguardo sorridente, e affondato il Suo affilato coltello nel Suo cuore, che lo aveva fatto esclamare: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”, Egli adora questa perfezione: ''«Eppure, tu sei il Santo”'' (v. 3) (Stephen Charnock).<br/> <br/> Proprio perché Dio è santo Egli ''odia ogni peccato.'' Egli ama tutto ciò che sia in conformità alla Sua legge, e detesta ogni cosa le sia contrario. La Sua parola apertamente dichiara: ''«…perché l’Eterno ha in abominio l’uomo perverso»'' (Proverbi 3:32). Ne consegue quindi che Egli debba necessariamente punire il peccato. Il peccato non può esistere senza esigere la Sua condanna più di quanto esiga il Suo odio per esso. Dio ha spesso perdonato i peccatori, ma Egli non ha mai perdonato il peccato; e il peccatore può venire perdonato solo nella misura in cui un Altro ne porti la pena, perché ''«senza spargimento di sangue non c’è perdono dei peccati»'' (Ebrei 9:22). Pèr questo ci vien detto: ''«L‘Eterno'' è ''un Dio geloso e vendicatore; i ‘Eterno'' è ''vendicatore e pieno di furore. L ‘Eterno si vendica dei suoi avversari e conserva l’ira per i suoi nemici»'' (Nahum 1:2). Per un solo peccato Dio aveva bandito dall’Eden i nostri progenitori. Per un solo peccato tutta la posterità di Canaan, un figlio di Caino, era caduta sotto una maledizione che perdura a tutt’oggi (Genesi 9:21). Per un solo peccato Mosè venne escluso da Canaan, il servo di Elia era stato colpito dalla lebbra, Anania e Saffira erano stati recisi dalla terra dei viventi.<br/> <br/> È proprio qui che troviamo la prova della divina ispirazione delle Scritture. Coloro che non sono rigenerati non credono veramente alla santità di Dio. Il concetto che hanno del Suo carattere ''è'' decisamente unilaterale. Essi sperano di tutto cuore che la Sua misericordia copra ogni altra cosa. Iddio li accusa così: ''«tu hai pensato che io fossi del tutto simile a te»'' (Salmi 50:2»: Essi pensano solo a un “dio” modellato secondo i desideri del loro cuore malvagio, per questo essi perseverano nella loro via di pazza follia. Le Scritture però sfidano i pii desideri dell’uomo e descrivono una santità parecchio scomo­da e proprio questo dimostra la loro origine sovrumana. Il carattere che veniva attribuito agli “dei” dal paganesimo antico, come quello che viene loro attribuito dal paganesimo moderno, è proprio l’opposto di quella immacolata purezza che appartiene al vero Dio. Un Dio ineffabilmente santo, che detesta il peccato in modo assoluto, non ha certo potuto essere inventato dai decaduti discendenti di Adamo! Il fatto è che nulla di meglio manifesta la terribile depravazione del cuore umano e la sua inimicizia contro il Dio vivente che metterla a confronto con Colui che ''è'' infinitamente ed immutabilmente santo. L’idea che l’uomo si fa del peccato è praticamente corrispondente a ciò che il mondo chiama “crimine”. Tutto ciò che viene considera­te al di sotto di un crimine viene giustificato ed addolcito con termini, come “difetti”, “errori”, “infermità”, ecc. E anche quando si ammette l’idea di un peccato, si tirano fuori solo delle scuse per relativizzarlo e giustificano.<br/> <br/> Il “dio” che la vasta maggioranza dei cristiani nominali ama, viene spesso dipinto come un vecchio indulgente, che certo preferisce la sobrietà ma che sa “chiudere un occhio” davanti alle “naturali” passioni giovanili. La Parola però dice: ''«tu hai in odio tutti gli operatori di iniquità»'' (Salmi ''5:5).'' Èancora: ''«Dio è un giusto giudice e un Dio che si adira ogni giorno contro i malfattori»'' (Salmi 7:11). Gli uomini però si rifiutano di credere in ''questo Dio,'' e digrignano i denti quando si insiste su queste Sue caratteristiche. No, l’uomo peccatore per sua natura non avrebbe mai potuto ideare un Dio santo più di quanto avesse potuto creare il Lago di fuoco in cui lui sarà tormentato per l’eternità.<br/> <br/> Propria perché Dio è santo, trovare accettabilità presso di lui sulla base delle nostre opere è assolutamente impossibile. Una creatura decaduta potrebbe più presto creare un mondo che produrre ciò, che potrebbe incontrare l’approvazione di un’infi­nita Purezza. Può esserci compatibilità fra la luce e le tenebre? Può forse l’Immacolato prendere piacere nei nostri “abiti sporchi” (Isaia ''64:6)?'' Persino il meglio che un uomo possa produrre è contaminato. Un albero cattivo non può produrre frutti buoni. Dio rinnegherebbe Sé stesso, renderebbe vili le Sue perfezioni, se considerasse giusto e santo ciò che in sé stesso non lo è; e niente potrebbe essere considerato tale se avesse la più piccola macchia: sarebbe contrario alla natura di Dio. Sia benedetto però il Suo nome che ciò che la Sua santità esigeva ci è stato fornito in Gesù Cristo, nostro Signore. Ogni povero peccatore che si sia rifugiato in. ‘Lui si trova in condi­zione di essere a Lui accetto (Efesini 1:6). Alleluia!<br/> <br/> Proprio perché Dio è santo bisogna avvicinarsi a Lui con la più grande circospezione e deferenza. ''«Dio è grandemente temuto nell‘assemblea dei santi, e profondamente rispettato da tutti quelli che lo circondano» (Salmi'' 89:7). Allora: ''«Esaltate i ‘Eterno, il nostro Dio, e prostratevi davanti allo sgabello dei suoi piedi. Egli è santo»'' (Salmi ''99:5).'' Si, “davanti allo ''sgabello”,'' nella posizione più umile, prostratevi davanti a Lui. Quando Mosè voleva avvicinarsi al roveto ardente, Dio disse: ''«Non avvicinarti qui; togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo santo»'' (Esodo ''3:5).'' Egli deve essere servito con “timore” (Salmi 2:11). Verso Israele Egli esigeva: «Questo è ciò di cui l’Eterno parlò dicendo: ''«Io sarò santificato da coloro che si avvicinano a me, e sarò glorificato davanti a tutto il popolo»'' (Le. 10:3). Più il nostro cuore teme di fronte alla Sua ineffabi­le santità, più accettabile sarà il nostro approccio a Lui.<br/> <br/> Proprio perché Dio è santo noi desideriamo essere resi conformi a Lui. Il Suo comandamento è: ''«Siate santi, poiché io sono santo»'' (1 Pietro 1:16). A noi non viene richiesto di essere onnipotenti, o onniscienti come lo è Dio, ma ci viene richiesto di essere santi ''«in tutta la vostra condotta»'' (1 Pietro 1:15).<br/> <br/> Ecco il primo modo per onorare Dio. “Non lo dobbiamo fare con elevate espressioni di ammirazione, o espressioni eloquenti, oppure con riti pomposi, ma solo quando aspiriamo a rapportarci con Lui con spirito immacolato, e viviamo per lui e come Lui” (Stephen Charnock).<br/> <br/> Visto che allora Dio solo è Fonte e Sorgente di santità, cerchiamo presso di lui per noi stessi un conforme spirito di santità; che le nostre preghiere ogni giorno abbiano questo tenore: “Ora ''il Dio della pace vi santifichi egli stesso comple­tamente; e l’intero vostro spirito, anima e corpo siano conser­vati irreprensibili per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo»'' (1 Tessalonicesi 5:23).
 
== 9. Il potere di Dio ==
 
<br/> Non potremo avere una giusta concezione di Dio fintanto che non penseremo a Lui come all’Onnipotente e all’Onnisciente. Colui che non possa fare ciò che vuole e compiere tutto ciò che gli piace non può essere Dio. Allo stesso modo in cui Dio intende realizzare ciò che Gli pare buono, così Egli possiede la totale capacità e potere di eseguire la Sua volontà.<br/> <br/> “Il potere di Dio è quella capacità e forza, per la quale Egli può portare a compimento tutto ciò che Gli piace, qualunque cosa la Sua infinita sapienza possa ideare e qualunque cosa l’infinita purezza della Sua volontà possa decretare... Così come la santità è la bellezza stessa di tutti gli attributi di Dio, così la potenza è ciò che dà vita ed azione a tutte le perfezioni della Sua natura divina. Sarebbero del tutto vani gli eterni Suoi consigli se Egli non avesse potere per portarli a compimento. Senza potenza la Sua misericordia non sarebbe che debole pietà. Le Sue promesse sarebbero un suono vuoto, le Sue minacce, minacce da spaventapasseri, Il potere di Dio è come la Sua stessa Persona: infinito, eterno, incomprensibile; non può essere frustrato, represso, né messo in scacco da creatura alcuna” (Ste­phen Charnock).<br/> <br/> ''«Dio ha parlato una volta; due volta ho udito questo: che la potenza appartiene a Dio»'' (Salmi 62:11). ''«L’Eterno tuonò nei cieli, e l’Altissimo fece udire la sua voce con grandine e carboni ardenti. Scagliò le sue saette e disperse i nemici; lanciò fulmini in gran numero e li mise in fuga. Ai tuo rimpro­vero, o Eterno, e al soffio del vento delle tue narici, gli alvei dei fiumi apparvero e le fondamenta del mondo furono scoper­te»'' (Salmi 18:13-15). ''«Poiché chi può in cielo essere paragonato all‘Eterno? E chi è simile ali ‘Eterno tra i figli del Potente?»'' (Salmi 89:6). ''«Tutti gli abitanti della terra davanti a lui sono considerati come un nulla; egli agisce come vuole con l’esercito del cielo e còn gli abitanti della terra. Nessuno può fermare la sua mano e dirgli: “Che cosa fai?”'' (Daniele ''4:35).''<br/> <br/> Tutto questo venne apertamente manifestato quando Dio divenne uomo ed abitò tra gli uomini. Al lebbroso Egli disse: « ''“Si, io lo voglio, sii mondato”. E in quell’istante egli fu guarito dalla sua lebbra»'' (Matteo ‘8:3). Ad uno che era stato deposto nella tomba da morto già da tre giorni, Egli disse: ''“''''Lazzaro, vieni fuori!” Ed'' il morto venne fuori. Egli poteva calmare onde tempestose e venti turbolenti. Una legione intera di demoni non aveva potuto resistere al Suo autorevole comando.<br/> <br/> “''Il potere appartiene a Dio»'' e solo a Lui. Neanche una creatura nell’intero universo ha un atomo soltanto di potere, salvo quello che le è stato concesso.<br/> <br/> Il potere di Dio, però, non è qualcosa di acquisito, né dipende dal riconoscimento di qualunque altra autorità: esso appartiene a Lui in modo inerente.<br/> <br/> “Il potere di Dio è come Egli stesso, esistente da sé stesso, sostenuto da sé stesso. Il più potente fra gli uomini non può aggiungervi nemmeno un ombra, perché è già potere supremo. Egli non siede sui un trono in necessità di alleati, né si appoggia su alcun braccio che lo assista. La Sua corte non è mantenuta dai Suoi cortigiani, né Egli deriva il Suo splendore dalle Sue creature. Egli è in sé stesso la grande fonte centrale e l’origine di ogni potere” (C. H. Spurgeon).<br/> <br/> Non è soltanto la Sua creazione a rendere testimonianza al grande potere di Dio, ma pure la Sua totale indipendenza da tutte le cose create. Ascoltate alla Sua stessa sfida: “''Dov‘eri tu quando, io gettavo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza. Chi ha stabilito le sue dimensioni, se lo sai, chi tracciò su di essa la corda per misurarla? Dove sono fissate le sue fondamenta o chi pose, la sua pietra angolare?»'' (Giobbe 38:4-6). Non è forse l’orgoglio umano gettato nella polvere davanti ad una simile potenza?<br/> <br/> La Potenza è anche sinonimo di Dio. ''«Il Figlio dell‘uomo siederà alla destra della Potenza e verrà con le nuvole del cielo»'' (Marco 14:62), cioè alla destra di Dio. Dio e la potenza sono così inseparabili da essere reciproche. Come la Sua essenza è immensa, sconfinata; come essa è eterna, cioè non misurabile con il tempo; così è onnipotente,, cioè non limitato quanto ad azione.<br/> <br/> “''Ecco, questi sono solamente le frange delle sue opere. Quale debole sussurro di lui riusciamo a percepire! Ma chi mai potrà comprendere il tuono della sua potenza?»'' (Giobbe 26:14). Chi è in grado di contare tutte le evidenze della. Sua potenza?<br/> Ciò che della Sua potenza viene manifestato in ciò che della creazione è a noi visibile è totalmente al di là del nostro potere di comprensione, tanto meno siamo in grado di concepire l’onnipotenza stessa. C’è infinitamente più potere che risiede nella natura di Dio di quanto sia espresso in tutte le Sue opere.<br/> <br/> “Le frange delle sue opere” le contempliamo nella creazio­ne, provvidenza, e redenzione: ma quanto maggior potenza c’è in Lui! Questo pensiero è esprèsso in modo rimarchevole in Abacuc 3:4: ''«il suo splendore era come la luce, raggi si sprigionavano dalla sua mano e là era nascosta la sua potenza”'' È a mala pena possibile immaginare qualcosa di più magniloquente che le immagini descritte in questo capitolo, ciononostante nulla in esso sorpassa la nobiltà di questa affermazione. Il profeta (in visione) aveva contemplato la potenza di Dio che disperdeva le colline e sovvertiva le montagne: una dimostrazione veramente sconvolgente del Suo potere. Questo però ancora “nasconde” la Sua effettiva potenza. Che vuoi dire? Che la potenza della Deità è così inconcepibile, così immensa; così incontrollabile, che temibili convulsioni che Egli opera nella natura celano, molto più che rivelare, la Sua infinita potenza!<br/> <br/> È molto bello congiungere i seguenti brani: ''“cammina sulle alte onde del'' ''mare»'' (Giobbe 9:8), che esprime l’incontrollabile potere di Dio, con ''“p''''asseggia sulla volta dei cieli”'' (Giobbe 22:14), che dice dell’immensità della Sua presenza. ''“Cammina'' ''sulle ali del vento»'' (Salmi 104:3), il che significa la straordinaria rapidità del Suo operare. Quest’ultima espressione è notevole. Non è che Lui ''“voli”'' o ''“corra”'', ma che Egli “cammina” sulle ali stesse del vento - sul più impetuoso degli elementi; sbattuto nel suo grande furore, e scivolando via con inconcepibile rapidità; nonostante questo, esse sono ''sotto'' i Suoi piedi, sotto il Suo perfetto controllo!<br/> <br/> Consideriamo ora la potenza di Dio nella creazione. ''«I cieli sono tuoi, anche la terra è tua; tu hai fondato il mondo e tutto ciò che'' è ''in esso. Tu hai creato il settentrione e il'' ''mezzogiorno; il Tabor e l‘Hermon mandano grida di gioia al tuo nome»'' (Salmi 89:11,12). Prima che l’uomo voglia lavorare, egli deve possedere attrezzi e materiali, Dio però ha iniziato con nulla, e dal nulla Egli ha creato ogni cosa tramite la Sua sola Parola. L’intelletto non lo può afferrare. ''«Poiché egli parlò e la cosa fu''; ''egli comandò e la cosa sorse»'' (Salmi 33:9). La materia primordiale udì la Sua voce: ''«Dio disse: Sia... e fu così»'' (Genesi 1). Possiamo allora bene esclamare: ''«Tu hai un braccio forte; la tua mano'' è ''potente, la tua destra è esaltata»'' (Salmi 89:13).<br/> <br/> Chi, alzando lo sguardo di notte al cielo stellato con l’occhio della ragione, contemplando queste meraviglie, chi potrebbe fare a meno di chiedersi: Con che cosa sono stati formati questi mondi? Incredibile il solo dirlo, tutto questo è stato formato senza materiali di sorta. Tutto questo è sorto dal vuoto stesso. L’imponente fabbricato dell’universo è emerso ''dal nulla.'' Quali strumenti ha usato il Supremo Architetto per conforma­re questi oggetti di squisita fattura, e per dare un aspetto così armonioso al tutto? Come ha fatto per connettere ogni cosa in una tale struttura finemente proporzionata e nobilmente compiuta? Un semplice ''fiat'' ha reso tutto questo possibile. ''Sia,'' disse Dio. Non aggiunse altro, e questo meraviglioso edificio sorse, adornato d’ogni bellezza, manifestando innumerevoli perfezioni, e dichiarando, fra cherubini estasiati la lode del suo grande Creatore. ''«I cieli furono fatti per mezzo della parola dell‘Eterno, e tutto il loro esercito median­te il soffio della sua bocca»'' Salmi 33:6 (James Hervey, 1789).<br/> <br/> Considera la potenza di Dio ''nel conservare'' tutto questo. Nessuna creatura possiede il potere di conservare sé stessa in vita. ''«Può il papiro crescere fuori dalla palude, e il giunco svilupparsi senz‘acqua?»'' (Giobbe 8:11). Sia uomo che bestie perirebbero se non ci fosse erba per cibo, e l’erba seccherebbe e morirebbe se la terra non avesse il refrigerio di piogge fruttuose. Per questo di Dio è detto: ''«Oh Eterno, tu conservi uomini e bestie»'' (Salmi 36:6). ''«Sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza»'' (Ebrei 1:3). Che meraviglia del potere di Dio è la vita prenatale di ogni essere umano! Che un bambino possa di fatto vivere, e per tanti mesi, in tali stretti alloggiamenti, e senza respirare, può essere attributo solo alla potenza di Dio. Veramente ''«Egli è colui che ci mantiene in vita, e non permette che i nostri piedi vacillino»'' (Salmi 66:9).<br/> <br/> La preservazione della terra dalla violenza del mare è un’altro chiaro esempio della potenza di Dio. Com’è che questo elemento infuriato viene conservato entro determinati limiti, quelli in cui è stato confinato, e continua ad agitarsi senza inondare la terra e fare a pezzi la parte più bassa della creazio­ne? La situazione naturale dell’acqua è quella di stare sopra la terra, perché è più leggera, e di essere immediatamente sotto l’aria perché ne è più pesante. Chi ne reprime le sue naturali qualità? Certamente non l’uomo, e non lo può fare. È il ''fiat'' del Creatore che la imbriglia. ''«e dissi: “Tu arriverai fin qui, ma non oltre; qui si arresteranno le tue onde superbe!'' “» (Giobbe 38:11). Che monumento permanente alla potenza di Dio nella conservazione di questo mondo!<br/> <br/> Considera la potenza di Dio nel Suo ''governo.'' Considerate il limite che Egli pone alla malizia di Satana. ''«il vostro avversario,'' il ''diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare»'' (1 Pietro 5:8). Egli è pieno d’odio verso Dio, e pieno di una rabbiosa inimicizia verso l’essere umano, particolarmente verso i santi. Colui che aveva avuto invidia di Adamo nel paradiso, ci invidia per il fatto che possiamo godere delle benedizioni di Dio. Se potesse non avere limite alcuno, tratterebbe tutti alla stregua di Giobbe: mande­rebbe il fuoco dal cielo sui frutti della terra, distruggerebbe il bestiame, manderebbe dei tornado per distruggere le abitazioni, coprirebbe il nostro corpo di piaghe. Per quanto però gli uomini possano supporre, Dio lo imbriglia in larga misura, e gli impedisce di portare a compimento i Suoi malvagi propositi, confinandolo nei limiti che Egli stesso ha determinato.<br/> <br/> Allo stesso modo Dio reprime la corruzione naturale dell’uomo Egli già soffre di sufficienti manifestazioni di peccato per mostrare n quale terribile condizione egli è stato portato dalla propria apostasia dal suo Fattore, ma chi potrebbe concepire le ben più orribili manifestazioni del carattere umano se Dio non mettesse ad esse un limite con la Sua mano? ''«la loro bocca, è piena di maledizione e di amarezza, i loro piedi sono veloci per spandere il sangue»'' (Romani ''3:14,15).'' Questa è la natura d'''ogni'' discendente di Adamo. Allora quale sfrenata licenziosità e caparbia follia trionferebbe nel mondo se non si interponesse la potenza di Dio per serrare le paratie contro una tale inondazione? Vedi il Salmo 93:3,4.<br/> <br/> Considera la potenza di Dio nel ''giudizio.'' Quando Egli colpisce, nessuno gli può resistere (vedi Ezechiele 22:14). In qual terribile maniera questo era stato esemplificato nel Diluvio! Dio aprì le cataratte del cielo e si liberarono le fonti degli abissi e (ad eccezione di coloro che stavano nell’arca), l’intera razza umana, impotente di fronte alla tempesta della Sua ira, venne spazzata via. Una pioggia di fuoco e di zolfo dal cielo, e le città della pianura vennero sterminate. Faraone e il suo grande esercito era impotente quando Dio lo sommerse nel Mar Rosso.<br/> <br/> Che parola terrificante è quella che troviamo in Romani 9:22: ''«E che dire se Dio, volendo mostrare la sua, ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta pazienza i vasi d’ira preparati per la perdizione?».'' Dio sta per manifesta­re la Sua possente forza sui reprobi, non solo incarcerandoli nella Geenna, ma preservando in modo sovrannaturale il loro corpo e la loro anima nell’ardore eterno del Lago di Fuoco. ‘Faremmo bene a ''tremare'' davanti a un simile Dio! Trattare con impudenza Colui che ci può schiacciare come una pulce, è veramente un comportamento suicida! Sfidare apertamente Colui che è rivestito d’onnipotenza, che ci può fare a pezzi in meno che non si dica, oppure gettarci all’inferno in qualsiasi momento a Lui piaccia, è follia pura. Se lo volessimo mettere sulla base più bassa, sarebbe solo da furbi prestare ascolto al Suo comando che dice: ''«Sottomettevi al Figlio, perché non si adiri e non penate per via, perché la sua ira può accendersi in un momento»'' (Salmi 2:12).<br/> Farebbe bene l’anima illuminata ad ''adorare'' un tale Dio. Le meravigliose ed infinite perfezioni di un tale Essere, invitano solo ad un culto fervente. Se uomini potenti e famosi reclama­no l’ammirazione del mondo, quanto più dovrebbe la potenza dell’Onnipotente riempirci di stupefazione e di omaggio. ''“Chi è pari a te fra gli dei, o Eterno? Chi è pari a te, mirabile nella santità; maestoso nelle lodi, o operatore di prodigi?”'' (Esodo 15:11).<br/> <br/> Farebbe bene il santo (il credente) a ''confidare'' in un tale Dio! Egli è degno di implicita fiducia. Niente è troppo difficile per Lui. Se Dio fosse limitato in potenza e la sua forza avesse un limite, potremmo ben disperare. Dato però che Egli è rivestito onnipotenza, non c’è preghiera che Egli non possa esaudire, non c’è bisogno per il quale non potrebbe supplire, nessuna passione che Egli non potrebbe sottomettere, nessuna tentazione abbastanza forte dalla quale Egli non potrebbe liberarci, nessuna miseria troppo profonda dalla quale non potrebbe sollevarci. ''«L’Eterno è la mia luce e la mia salvezza, di chi temerò? L‘Eterno è la roccaforte della mia vita: di chi avrò paura?»'' (Salmi 27:1) ''«O''''ra a colui che può, secondo la potenza che opera in noi, fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo, a lui sia la gloria nella chiesa in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli. Amen»'' (Efesini 3:20,21).

Versione delle 12:05, 26 giu 2020


Indice generale

Gli attributi di Dio (A. W. Pink)

Prefazione - 01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - 07 - 08 - 09 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19

 

9. Il potere di Dio


Non potremo avere una giusta concezione di Dio fintanto che non penseremo a Lui come all’Onnipotente e all’Onnisciente. Colui che non possa fare ciò che vuole e compiere tutto ciò che gli piace non può essere Dio. Allo stesso modo in cui Dio intende realizzare ciò che Gli pare buono, così Egli possiede la totale capacità e potere di eseguire la Sua volontà.

“Il potere di Dio è quella capacità e forza, per la quale Egli può portare a compimento tutto ciò che Gli piace, qualunque cosa la Sua infinita sapienza possa ideare e qualunque cosa l’infinita purezza della Sua volontà possa decretare... Così come la santità è la bellezza stessa di tutti gli attributi di Dio, così la potenza è ciò che dà vita ed azione a tutte le perfezioni della Sua natura divina. Sarebbero del tutto vani gli eterni Suoi consigli se Egli non avesse potere per portarli a compimento. Senza potenza la Sua misericordia non sarebbe che debole pietà. Le Sue promesse sarebbero un suono vuoto, le Sue minacce, minacce da spaventapasseri, Il potere di Dio è come la Sua stessa Persona: infinito, eterno, incomprensibile; non può essere frustrato, represso, né messo in scacco da creatura alcuna” (Ste­phen Charnock).

«Dio ha parlato una volta; due volta ho udito questo: che la potenza appartiene a Dio» (Salmi 62:11). «L’Eterno tuonò nei cieli, e l’Altissimo fece udire la sua voce con grandine e carboni ardenti. Scagliò le sue saette e disperse i nemici; lanciò fulmini in gran numero e li mise in fuga. Ai tuo rimpro­vero, o Eterno, e al soffio del vento delle tue narici, gli alvei dei fiumi apparvero e le fondamenta del mondo furono scoper­te» (Salmi 18:13-15). «Poiché chi può in cielo essere paragonato all‘Eterno? E chi è simile ali ‘Eterno tra i figli del Potente?» (Salmi 89:6). «Tutti gli abitanti della terra davanti a lui sono considerati come un nulla; egli agisce come vuole con l’esercito del cielo e còn gli abitanti della terra. Nessuno può fermare la sua mano e dirgli: “Che cosa fai?” (Daniele 4:35).

Tutto questo venne apertamente manifestato quando Dio divenne uomo ed abitò tra gli uomini. Al lebbroso Egli disse: « “Si, io lo voglio, sii mondato”. E in quell’istante egli fu guarito dalla sua lebbra» (Matteo ‘8:3). Ad uno che era stato deposto nella tomba da morto già da tre giorni, Egli disse: “'Lazzaro, vieni fuori!” Ed il morto venne fuori. Egli poteva calmare onde tempestose e venti turbolenti. Una legione intera di demoni non aveva potuto resistere al Suo autorevole comando.

Il potere appartiene a Dio» e solo a Lui. Neanche una creatura nell’intero universo ha un atomo soltanto di potere, salvo quello che le è stato concesso.

Il potere di Dio, però, non è qualcosa di acquisito, né dipende dal riconoscimento di qualunque altra autorità: esso appartiene a Lui in modo inerente.

“Il potere di Dio è come Egli stesso, esistente da sé stesso, sostenuto da sé stesso. Il più potente fra gli uomini non può aggiungervi nemmeno un ombra, perché è già potere supremo. Egli non siede sui un trono in necessità di alleati, né si appoggia su alcun braccio che lo assista. La Sua corte non è mantenuta dai Suoi cortigiani, né Egli deriva il Suo splendore dalle Sue creature. Egli è in sé stesso la grande fonte centrale e l’origine di ogni potere” (C. H. Spurgeon).

Non è soltanto la Sua creazione a rendere testimonianza al grande potere di Dio, ma pure la Sua totale indipendenza da tutte le cose create. Ascoltate alla Sua stessa sfida: “Dov‘eri tu quando, io gettavo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza. Chi ha stabilito le sue dimensioni, se lo sai, chi tracciò su di essa la corda per misurarla? Dove sono fissate le sue fondamenta o chi pose, la sua pietra angolare?» (Giobbe 38:4-6). Non è forse l’orgoglio umano gettato nella polvere davanti ad una simile potenza?

La Potenza è anche sinonimo di Dio. «Il Figlio dell‘uomo siederà alla destra della Potenza e verrà con le nuvole del cielo» (Marco 14:62), cioè alla destra di Dio. Dio e la potenza sono così inseparabili da essere reciproche. Come la Sua essenza è immensa, sconfinata; come essa è eterna, cioè non misurabile con il tempo; così è onnipotente,, cioè non limitato quanto ad azione.

Ecco, questi sono solamente le frange delle sue opere. Quale debole sussurro di lui riusciamo a percepire! Ma chi mai potrà comprendere il tuono della sua potenza?» (Giobbe 26:14). Chi è in grado di contare tutte le evidenze della. Sua potenza?
Ciò che della Sua potenza viene manifestato in ciò che della creazione è a noi visibile è totalmente al di là del nostro potere di comprensione, tanto meno siamo in grado di concepire l’onnipotenza stessa. C’è infinitamente più potere che risiede nella natura di Dio di quanto sia espresso in tutte le Sue opere.

“Le frange delle sue opere” le contempliamo nella creazio­ne, provvidenza, e redenzione: ma quanto maggior potenza c’è in Lui! Questo pensiero è esprèsso in modo rimarchevole in Abacuc 3:4: «il suo splendore era come la luce, raggi si sprigionavano dalla sua mano e là era nascosta la sua potenza” È a mala pena possibile immaginare qualcosa di più magniloquente che le immagini descritte in questo capitolo, ciononostante nulla in esso sorpassa la nobiltà di questa affermazione. Il profeta (in visione) aveva contemplato la potenza di Dio che disperdeva le colline e sovvertiva le montagne: una dimostrazione veramente sconvolgente del Suo potere. Questo però ancora “nasconde” la Sua effettiva potenza. Che vuoi dire? Che la potenza della Deità è così inconcepibile, così immensa; così incontrollabile, che temibili convulsioni che Egli opera nella natura celano, molto più che rivelare, la Sua infinita potenza!

È molto bello congiungere i seguenti brani: “cammina sulle alte onde del mare» (Giobbe 9:8), che esprime l’incontrollabile potere di Dio, con “p'
asseggia sulla volta dei cieli” (Giobbe 22:14), che dice dell’immensità della Sua presenza. “Cammina sulle ali del vento» (Salmi 104:3), il che significa la straordinaria rapidità del Suo operare. Quest’ultima espressione è notevole. Non è che Lui “voli” o “corra”, ma che Egli “cammina” sulle ali stesse del vento - sul più impetuoso degli elementi; sbattuto nel suo grande furore, e scivolando via con inconcepibile rapidità; nonostante questo, esse sono sotto i Suoi piedi, sotto il Suo perfetto controllo!

Consideriamo ora la potenza di Dio nella creazione. «I cieli sono tuoi, anche la terra è tua; tu hai fondato il mondo e tutto ciò che è in esso. Tu hai creato il settentrione e il mezzogiorno; il Tabor e l‘Hermon mandano grida di gioia al tuo nome» (Salmi 89:11,12). Prima che l’uomo voglia lavorare, egli deve possedere attrezzi e materiali, Dio però ha iniziato con nulla, e dal nulla Egli ha creato ogni cosa tramite la Sua sola Parola. L’intelletto non lo può afferrare. «Poiché egli parlò e la cosa fu; egli comandò e la cosa sorse» (Salmi 33:9). La materia primordiale udì la Sua voce: «Dio disse: Sia... e fu così» (Genesi 1). Possiamo allora bene esclamare: «Tu hai un braccio forte; la tua mano è potente, la tua destra è esaltata» (Salmi 89:13).

Chi, alzando lo sguardo di notte al cielo stellato con l’occhio della ragione, contemplando queste meraviglie, chi potrebbe fare a meno di chiedersi: Con che cosa sono stati formati questi mondi? Incredibile il solo dirlo, tutto questo è stato formato senza materiali di sorta. Tutto questo è sorto dal vuoto stesso. L’imponente fabbricato dell’universo è emerso dal nulla. Quali strumenti ha usato il Supremo Architetto per conforma­re questi oggetti di squisita fattura, e per dare un aspetto così armonioso al tutto? Come ha fatto per connettere ogni cosa in una tale struttura finemente proporzionata e nobilmente compiuta? Un semplice fiat ha reso tutto questo possibile. Sia, disse Dio. Non aggiunse altro, e questo meraviglioso edificio sorse, adornato d’ogni bellezza, manifestando innumerevoli perfezioni, e dichiarando, fra cherubini estasiati la lode del suo grande Creatore. «I cieli furono fatti per mezzo della parola dell‘Eterno, e tutto il loro esercito median­te il soffio della sua bocca» Salmi 33:6 (James Hervey, 1789).

Considera la potenza di Dio nel conservare tutto questo. Nessuna creatura possiede il potere di conservare sé stessa in vita. «Può il papiro crescere fuori dalla palude, e il giunco svilupparsi senz‘acqua?» (Giobbe 8:11). Sia uomo che bestie perirebbero se non ci fosse erba per cibo, e l’erba seccherebbe e morirebbe se la terra non avesse il refrigerio di piogge fruttuose. Per questo di Dio è detto: «Oh Eterno, tu conservi uomini e bestie» (Salmi 36:6). «Sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza» (Ebrei 1:3). Che meraviglia del potere di Dio è la vita prenatale di ogni essere umano! Che un bambino possa di fatto vivere, e per tanti mesi, in tali stretti alloggiamenti, e senza respirare, può essere attributo solo alla potenza di Dio. Veramente «Egli è colui che ci mantiene in vita, e non permette che i nostri piedi vacillino» (Salmi 66:9).

La preservazione della terra dalla violenza del mare è un’altro chiaro esempio della potenza di Dio. Com’è che questo elemento infuriato viene conservato entro determinati limiti, quelli in cui è stato confinato, e continua ad agitarsi senza inondare la terra e fare a pezzi la parte più bassa della creazio­ne? La situazione naturale dell’acqua è quella di stare sopra la terra, perché è più leggera, e di essere immediatamente sotto l’aria perché ne è più pesante. Chi ne reprime le sue naturali qualità? Certamente non l’uomo, e non lo può fare. È il fiat del Creatore che la imbriglia. «e dissi: “Tu arriverai fin qui, ma non oltre; qui si arresteranno le tue onde superbe! “» (Giobbe 38:11). Che monumento permanente alla potenza di Dio nella conservazione di questo mondo!

Considera la potenza di Dio nel Suo governo. Considerate il limite che Egli pone alla malizia di Satana. «il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare» (1 Pietro 5:8). Egli è pieno d’odio verso Dio, e pieno di una rabbiosa inimicizia verso l’essere umano, particolarmente verso i santi. Colui che aveva avuto invidia di Adamo nel paradiso, ci invidia per il fatto che possiamo godere delle benedizioni di Dio. Se potesse non avere limite alcuno, tratterebbe tutti alla stregua di Giobbe: mande­rebbe il fuoco dal cielo sui frutti della terra, distruggerebbe il bestiame, manderebbe dei tornado per distruggere le abitazioni, coprirebbe il nostro corpo di piaghe. Per quanto però gli uomini possano supporre, Dio lo imbriglia in larga misura, e gli impedisce di portare a compimento i Suoi malvagi propositi, confinandolo nei limiti che Egli stesso ha determinato.

Allo stesso modo Dio reprime la corruzione naturale dell’uomo Egli già soffre di sufficienti manifestazioni di peccato per mostrare n quale terribile condizione egli è stato portato dalla propria apostasia dal suo Fattore, ma chi potrebbe concepire le ben più orribili manifestazioni del carattere umano se Dio non mettesse ad esse un limite con la Sua mano? «la loro bocca, è piena di maledizione e di amarezza, i loro piedi sono veloci per spandere il sangue» (Romani 3:14,15). Questa è la natura dogni discendente di Adamo. Allora quale sfrenata licenziosità e caparbia follia trionferebbe nel mondo se non si interponesse la potenza di Dio per serrare le paratie contro una tale inondazione? Vedi il Salmo 93:3,4.

Considera la potenza di Dio nel
giudizio. Quando Egli colpisce, nessuno gli può resistere (vedi Ezechiele 22:14). In qual terribile maniera questo era stato esemplificato nel Diluvio! Dio aprì le cataratte del cielo e si liberarono le fonti degli abissi e (ad eccezione di coloro che stavano nell’arca), l’intera razza umana, impotente di fronte alla tempesta della Sua ira, venne spazzata via. Una pioggia di fuoco e di zolfo dal cielo, e le città della pianura vennero sterminate. Faraone e il suo grande esercito era impotente quando Dio lo sommerse nel Mar Rosso.

Che parola terrificante è quella che troviamo in Romani 9:22:
«E che dire se Dio, volendo mostrare la sua, ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta pazienza i vasi d’ira preparati per la perdizione?». Dio sta per manifesta­re la Sua possente forza sui reprobi, non solo incarcerandoli nella Geenna, ma preservando in modo sovrannaturale il loro corpo e la loro anima nell’ardore eterno del Lago di Fuoco. ‘Faremmo bene a tremare davanti a un simile Dio! Trattare con impudenza Colui che ci può schiacciare come una pulce, è veramente un comportamento suicida! Sfidare apertamente Colui che è rivestito d’onnipotenza, che ci può fare a pezzi in meno che non si dica, oppure gettarci all’inferno in qualsiasi momento a Lui piaccia, è follia pura. Se lo volessimo mettere sulla base più bassa, sarebbe solo da furbi prestare ascolto al Suo comando che dice: «Sottomettevi al Figlio, perché non si adiri e non penate per via, perché la sua ira può accendersi in un momento» (Salmi 2:12).
Farebbe bene l’anima illuminata ad
adorare un tale Dio. Le meravigliose ed infinite perfezioni di un tale Essere, invitano solo ad un culto fervente. Se uomini potenti e famosi reclama­no l’ammirazione del mondo, quanto più dovrebbe la potenza dell’Onnipotente riempirci di stupefazione e di omaggio. “Chi è pari a te fra gli dei, o Eterno? Chi è pari a te, mirabile nella santità; maestoso nelle lodi, o operatore di prodigi?” (Esodo 15:11).

Farebbe bene il santo (il credente) a
confidare in un tale Dio! Egli è degno di implicita fiducia. Niente è troppo difficile per Lui. Se Dio fosse limitato in potenza e la sua forza avesse un limite, potremmo ben disperare. Dato però che Egli è rivestito onnipotenza, non c’è preghiera che Egli non possa esaudire, non c’è bisogno per il quale non potrebbe supplire, nessuna passione che Egli non potrebbe sottomettere, nessuna tentazione abbastanza forte dalla quale Egli non potrebbe liberarci, nessuna miseria troppo profonda dalla quale non potrebbe sollevarci. «L’Eterno è la mia luce e la mia salvezza, di chi temerò? L‘Eterno è la roccaforte della mia vita: di chi avrò paura?» (Salmi 27:1) «O'
ra a colui che può, secondo la potenza che opera in noi, fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo, a lui sia la gloria nella chiesa in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli. Amen» (Efesini 3:20,21).