Teologia/natura umana e l'anima: differenze tra le versioni
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<span style="line-height:120%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><font color="#000000"><font face="Lora Regular"><font size="3"><font style="font-size: 12pt"><font color="#000000"><span style="text-decoration:none"><font face="Lora Bold"><font size="3"><font style="font-size: 12pt"><span style="letter-spacing:normal"><span style="font-style:normal">'''C. Risposta.'''</span></span></font></font></font></span></font><font color="#000000"><span style="text-decoration:none"><font face="Lora Regular"><font size="3"><font style="font-size: 12pt"><span style="letter-spacing:normal"><span style="font-style:normal"><span style="font-weight:normal">Il mio pensiero è che trovo questa visione molto avvincente. Penso che siano problemi con la concezione tricootomista. La visione monista, a mio giudizio, fallisce del tutto sulla questione della morte di un essere umano secondo quei passaggi che abbiamo esaminato. John Cooper, un filosofo al Calvin Seminary, ha scritto un libro alcuni anni fa intitolato "Body, Soul, and Life Everlasting" e sottolinea questo punto. Non puoi avere una visione monista se prendi sul serio che alla morte siamo assenti dal corpo ma presenti con il Signore. Come può funzionare con una vista monista? L'unica cosa che potresti dire è che ha luogo una sorta di resurrezione spirituale; e alcuni hanno sostenuto questo, che l'assenza dal corpo presente con il Signore significa che sei spiritualmente elevato a quel punto. Il problema è che è in conflitto con la dottrina della risurrezione della carne che avviene alla venuta di Cristo. Quindi non funzionerà. Penso che la visione dicotomica sia chiaramente sulla buona strada nel sostenere almeno questi due. Allora la domanda diventa, dovremmo aggiungerne una terza: spirito? Il mio punto di vista probabilmente non lo è.</span></span></span></font></font></font></span></font></font></font></font></font></span></span></span> | <span style="line-height:120%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><font color="#000000"><font face="Lora Regular"><font size="3"><font style="font-size: 12pt"><font color="#000000"><span style="text-decoration:none"><font face="Lora Bold"><font size="3"><font style="font-size: 12pt"><span style="letter-spacing:normal"><span style="font-style:normal">'''C. Risposta.'''</span></span></font></font></font></span></font><font color="#000000"><span style="text-decoration:none"><font face="Lora Regular"><font size="3"><font style="font-size: 12pt"><span style="letter-spacing:normal"><span style="font-style:normal"><span style="font-weight:normal">Il mio pensiero è che trovo questa visione molto avvincente. Penso che siano problemi con la concezione tricootomista. La visione monista, a mio giudizio, fallisce del tutto sulla questione della morte di un essere umano secondo quei passaggi che abbiamo esaminato. John Cooper, un filosofo al Calvin Seminary, ha scritto un libro alcuni anni fa intitolato "Body, Soul, and Life Everlasting" e sottolinea questo punto. Non puoi avere una visione monista se prendi sul serio che alla morte siamo assenti dal corpo ma presenti con il Signore. Come può funzionare con una vista monista? L'unica cosa che potresti dire è che ha luogo una sorta di resurrezione spirituale; e alcuni hanno sostenuto questo, che l'assenza dal corpo presente con il Signore significa che sei spiritualmente elevato a quel punto. Il problema è che è in conflitto con la dottrina della risurrezione della carne che avviene alla venuta di Cristo. Quindi non funzionerà. Penso che la visione dicotomica sia chiaramente sulla buona strada nel sostenere almeno questi due. Allora la domanda diventa, dovremmo aggiungerne una terza: spirito? Il mio punto di vista probabilmente non lo è.</span></span></span></font></font></font></span></font></font></font></font></font></span></span></span> | ||
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<span style="letter-spacing:normal"><span style="font-style:normal"><span style="font-weight:normal"><span style="line-height:120%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><span style="text-decoration:none"><font color="#000000"><font face="Lora Regular"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">Un altro commento. Supponiamo di avere una visione dicotomica; che dire della questione monista dell'integralità della nostra esperienza? Penso che sia altrettanto vero dire che il modo in cui Dio ci ha creati è che ha creato il nostro spirito e il nostro corpo, che sono separabili, ma vuole che lavorino insieme. È solo che due cose sono fatte in modo tale da ereditare l'integrazione in base alla progettazione. Quindi non penso che tu debba mantenere una visione monista per tenere conto di tutta quell'integrazione che avviene.</font></font></font></font></span></span></span></span></span></span></span> | <span style="letter-spacing:normal"><span style="font-style:normal"><span style="font-weight:normal"><span style="line-height:120%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><span style="text-decoration:none"><font color="#000000"><font face="Lora Regular"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">Un altro commento. Supponiamo di avere una visione dicotomica; che dire della questione monista dell'integralità della nostra esperienza? Penso che sia altrettanto vero dire che il modo in cui Dio ci ha creati è che ha creato il nostro spirito e il nostro corpo, che sono separabili, ma vuole che lavorino insieme. È solo che due cose sono fatte in modo tale da ereditare l'integrazione in base alla progettazione. Quindi non penso che tu debba mantenere una visione monista per tenere conto di tutta quell'integrazione che avviene.</font></font></font></font></span></span></span></span></span></span></span> | ||
<span style="line-height:120%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><font color="#000000"><font face="Lora Regular"><font size="3"><font style="font-size: 12pt"><font color="#000000"><span style="text-decoration:none"><font face="Lora Regular"><font size="3"><font style="font-size: 12pt"><span style="letter-spacing:normal"><span style="font-style:normal"><span style="font-weight:normal">Un commento su questo punto di vista. La visione tricotomista ha implicazioni per la spiritualità che sono preoccupanti. È preoccupante perché se lo spirito è davvero ciò che ci collega più direttamente al Signore, e lo spirito non è l'anima, cos'è l'anima? La mente, le emozioni, la volontà, gli affetti, i desideri, gli impulsi, le aspirazioni sono tutti qui, ma cos'è? Numero uno, è molto etereo. Questa visione promuove una visione mistica della spiritualità, un tipo di connessione con Dio che in realtà non è collegata al modo in cui pensiamo o al modo in cui ci sentiamo. Si adatta molto bene alla visione di ''La nube della non-conoscenza'' [</span></span></span></font></font></font></span></font> | <span style="line-height:120%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><font color="#000000"><font face="Lora Regular"><font size="3"><font style="font-size: 12pt"><font color="#000000"><span style="text-decoration:none"><font face="Lora Regular"><font size="3"><font style="font-size: 12pt"><span style="letter-spacing:normal"><span style="font-style:normal"><span style="font-weight:normal">Un commento su questo punto di vista. La visione tricotomista ha implicazioni per la spiritualità che sono preoccupanti. È preoccupante perché se lo spirito è davvero ciò che ci collega più direttamente al Signore, e lo spirito non è l'anima, cos'è l'anima? La mente, le emozioni, la volontà, gli affetti, i desideri, gli impulsi, le aspirazioni sono tutti qui, ma cos'è? Numero uno, è molto etereo. Questa visione promuove una visione mistica della spiritualità, un tipo di connessione con Dio che in realtà non è collegata al modo in cui pensiamo o al modo in cui ci sentiamo. Si adatta molto bene alla visione di ''La nube della non-conoscenza'' [1</span></span></span></font></font></font></span></font><font color="#000000"><span style="text-decoration:none"><font face="Lora Regular"><font size="3"><font style="font-size: 12pt"><span style="letter-spacing:normal"><span style="font-style:normal"><span style="font-weight:normal">] (se conoscete quel documento della storia della chiesa nel tardo medioevo), in cui entrare in relazione con Dio è il finito che entra nell'infinito, il corporale entrando nello spirituale. Così fuggiamo dalla realtà in cui ci troviamo. Entriamo nell'ignoto. Questo si adatta davvero bene. Cerchi di non pensare, cerchi di non sentire, e finisce per essere una sorta di strana spiritualità che si adatta alla cultura in cui viviamo. È molto più simile alla meditazione buddista e zen che alla meditazione cristiana. Ma cosa succede se spirito e anima sono in effetti la stessa cosa? Siamo esseri corporei e spirituali, quindi ci rendiamo conto che la crescita spirituale ha tutto a che fare con come pensiamo, come ci sentiamo, cosa scegliamo, cosa apprezziamo. Quelle cose diventano centrali per la crescita spirituale, non qualcosa di marginale rispetto all'intera questione. Quindi la crescita spirituale diventa una questione di come rieducare le nostre menti, come parla in Romani 12:1,2. Come sviluppiamo gli affetti per amare il Signore nostro Dio con il cuore, l'anima, mente e forza? Come sviluppiamo volontà che sceglieranno di seguire la volontà di Dio come fece Cristo? Mi sembra che questo sia un senso molto più concreto di cosa sia la spiritualità. La meditazione non è sfuggire al pensiero razionale su Dio. La meditazione biblica si concentra sui pensieri razionali di Dio come si è rivelato nella sua parola; è pensare intensamente a chi è Dio e ai suoi attributi e verità scritturali che rimodellano il nostro modo di pensare. Penso che questo abbia qualche implicazione in termini di come comprendiamo cosa sia la vita come cristiani e come crescere in Cristo.</span></span></span></font></font></font></span></font></font></font></font></font></span></span></span> | ||
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<span style="line-height:120%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><font color="#000000"><font face="Lora Regular"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">[https://www.biblicaltraining.org/library/human-nature-soul/systematic-theology-i/bruce-ware <font color="#0000ff"><font face="Lora Regular"><font size="3"><font style="font-size: 12pt"><span style="letter-spacing:normal"><span style="font-style:normal"><u><span style="font-weight:normal">https://www.biblicaltraining.org/library/human-nature-soul/systematic-theology-i/bruce-ware</span></u></span></span></font></font></font></font>]</font></font></font></font></span></span></span> | <span style="line-height:120%"><span style="orphans:2"><span style="widows:2"><font color="#000000"><font face="Lora Regular"><font size="3"><font style="font-size: 12pt">[https://www.biblicaltraining.org/library/human-nature-soul/systematic-theology-i/bruce-ware <font color="#0000ff"><font face="Lora Regular"><font size="3"><font style="font-size: 12pt"><span style="letter-spacing:normal"><span style="font-style:normal"><u><span style="font-weight:normal">https://www.biblicaltraining.org/library/human-nature-soul/systematic-theology-i/bruce-ware</span></u></span></span></font></font></font></font>]</font></font></font></font></span></span></span> | ||
== Note == | |||
[1] [https://it.wikipedia.org/wiki/La_nube_della_non-conoscenza] | |||
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Versione attuale delle 19:41, 19 nov 2021
La natura umana e l'anima
Teorie sulla struttura della natura umana
Vi sono due questioni che sono coinvolte nella questione della costituzione dell'essere umano. Una è, come siamo fatti? Cosa costituisce un essere umano? Siamo una cosa? Siamo due cose? Siamo tre cose o più? Questo è l'argomento di questa sezione, la struttura della natura umana, ciò che costituisce un essere umano. Se rispondete a questa domanda che siamo fatti di qualcosa di fisico e spirituale, allora la domanda successiva è: come otteniamo la parte spirituale? Da dove viene? Quindi la trasmissione dell'anima sarà la prossima cosa che qui esamineremo. In termini di struttura della natura umana, cioè ciò che ci costituisce come esseri umani, ci sono tre posizioni principali.
1. Monismo
A. Definizione.Il monismo è la visione secondo la quale gli esseri umani sono indivisibili. Quando la Bibbia parla di esseri umani lo fa riferendosi a parti di noi, ma quelle parti non sono mai da intendersi, secondo questa visione, come separabili da noi. Parla della nostra mente o del nostro cuore o della nostra anima o del nostro corpo o qualsiasi altra cosa, ma nessuno di questi casi di riferimento a parti intende indicare che si tratta di sostanze separate. Sono davvero solo aspetti di una sostanza unificata; da qui il termine monismo. Siamo una cosa, non due o tre o più sostanze messe insieme. Siamo una sostanza.
Uno dei principali sostenitori di questo punto di vista è H. Wheeler Robinson. Un altro sostenitore più recente è Robert Brinsmead. Probabilmente la persona più famosa di cui potresti aver sentito parlare è GC Berkouwer, che sostenne il monismo nel suo libro "L'uomo, l'immagine di Dio".
B. Supporto.La Bibbia ci descrive come esseri umani interi che sono influenzati da influenze fisiche oltre che emotive, spirituali e intellettuali; cioè, le cose che influenzano le nostre emozioni possono influenzarci fisicamente. Non indica forse che c'è questa integrazione e unità di chi siamo? Se sei depresso, potresti non mangiare come dovresti. Le cose intellettuali possono influenzare la tua realtà spirituale. Quante persone hanno avuto dubbi sulle cose intellettualmente, e la loro vita spirituale è ostacolata da questo? C'è questa integrazione che indica che siamo tutti collegati insieme; un'unità corpo-anima. Siamo tutti collegati insieme e non dovremmo vedere parti di noi come unità ontologiche separabili, secondo questa visione; non sono separabili l'uno dall'altro, ma funzionano sempre insieme. Quindi non siamo umani a meno che tutto non sia insieme.
C. Risposta.Penso che sia assolutamente giusto che ci sia questa integrazione che avviene in chi siamo. Chiaramente Dio ci ha creati in modo tale che le nostre menti, emozioni, corpi e volontà siano interconnessi. Questo sembra essere sperimentalmente così vero per noi. Ma questa osservazione implica che siamo tutti una cosa, siamo un'unità monista? Non potrebbe essere vera la stessa cosa con un'ontologia diversa; ovvero, siamo fatti di sostanze diverse che insieme lavorano in maniera integrata via? In altre parole, non penso che tu debba attenerti al monismo per rendere conto dell'integrazione. Il monismo non è necessario per spiegare un senso unificato della nostra interconnessione come esseri umani. Quindi la domanda è: ci sono prove bibliche alle quali i Monisti non possono fare appello; prove bibliche per capire chi siamo come sostanze inseparabili? A questo punto la mia risposta è guardiamo oltre. Ha senso, ma ci sono ragioni bibliche per pensare che ci siano effettivamente sostanze separabili che compongono la natura umana? Se è così, allora devi tornare a questa domanda, come avviene l'integrazione?
2. Dicotomia
A. Definizione.Questa visione sostiene che siamo costituiti da due sostanze. Siamo una realtà dicotomica; due sostanze messe insieme che sono sostanze fisiche e non fisiche, sostanze materiali e non, normalmente chiamate corpo e anima. Anche se non dovresti usare la parola anima, questo è il termine più comune usato in termini di aspetto non materiale di noi. Siamo esseri fisici e siamo esseri immateriali, spirituali. Queste due cose si uniscono per formare chi siamo come esseri umani. Ma nondimeno, sono realtà separabili. Nel dire ciò, il dicotomo non sta dicendo che sono meglio separati, o che dovrebbero essere separati, o che siamo esseri umani pienamente funzionanti come Dio ci ha creati quando sono separati. Il Dicotomista afferma che sono in linea di principio separabili; puoi dividere queste due realtà di materiale e spirituale o corpo e anima. La prima persona a sostenere una visione dicotomica nella storia della chiesa fu Tertulliano. Tertulliano ha dato una difesa di questo punto di vista nel suo Trattato sull'anima, in cui ha sostenuto la separazione dell'anima dal corpo. È stata una visione dominante nella storia della chiesa; c'è probabilmente più rappresentazione nella visione dicotomica teologicamente rispetto alla visione tricotomica. Altri hanno mantenuto una visione dicotomica. c'è probabilmente più rappresentazione nella visione dicotomica teologicamente rispetto alla visione tricotomica. Altri hanno mantenuto una visione dicotomica. c'è probabilmente più rappresentazione nella visione dicotomica teologicamente rispetto alla visione tricotomica. Altri hanno mantenuto una visione dicotomica.
B. Supporto.In termini di differenza con il monismo in particolare, il dicotomista vorrebbe indicare passaggi che sembrano indicare una chiara separazione dell'anima dal corpo al punto della morte fisica. Se è vero, questo presenta alla visione monista problemi enormi. Come può essere? Siamo davvero umani? Forse non in senso pieno, ma non continuiamo ad esistere dopo la morte, eppure i nostri corpi sono nella tomba? Guardate Luca 23:43, la dichiarazione di Gesù al ladro sulla croce.
Luca 23:43"E Gesù gli disse: Io ti dico in verità che oggi tu sarai meco in paradiso".
Più tardi quel giorno il corpo del ladro sulla croce era nella tomba. Che ne dite di Gesù che dice che oggi sarai con me? Sappiamo che il corpo di Gesù era in una tomba fino al mattino della risurrezione. Quindi, come può essere questo a meno che il "tu" e il "me" non indichino le identità degli individui che esistono dopo che si sono separati dai loro corpi. Sembra indicare che è così.
Matteo 10:28"E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccider l'anima; temete piuttosto colui che può far perire e l'anima e il corpo nella geenna".
2 Corinzi 5:8"...ma siamo pieni di fiducia e abbiamo molto più caro di partire dal corpo e d'abitare col Signore".
Questo è un grande conforto per coloro che perdono i propri cari che sono credenti pensare di essere assenti dal corpo proprio così, ma il nonno o la mamma sono con il Signore. Questo è un meraviglioso conforto.
In Filippesi 1:21-24 Paolo esprime il suo desiderio di essere Cristo, ma rimanere nella carne è più necessario per il bene degli altri.
Filippesi 1:21"Poiché per me il vivere è Cristo, e il morire guadagno. Ma se il continuare a vivere nella carne rechi frutto all'opera mia e quel ch'io debba preferire, non saprei dire. Io sono stretto dai due lati: ho il desiderio di partire e d'esser con Cristo; perché è cosa di gran lunga migliore; ma il mio rimanere nella carne è più necessario per voi".
Partire e stare con Cristo significa morire fisicamente. Rimanere nella carne non è stare con Cristo. Così Paolo anticipa che nell'istante in cui muore, viene separato dal suo corpo e va a stare con il Signore.
Il secondo argomento è più un argomento in risposta alla visione tricotomista che dice che ci sono tre parti di chi siamo: corpo, anima e spirito. Il Dicotomista vuole qui fornire alcuni argomenti che indicano che anima e spirito sono usati in modo intercambiabile abbastanza spesso nella Scrittura.
Giovanni 12:27"Ora è turbata l'anima mia; e che dirò? Padre, salvami da quest'ora! Ma è per questo che son venuto incontro a quest'ora".
Giovanni 13:21"Dette queste cose, Gesù fu turbato nello spirito, e così apertamente si espresse: In verità, in verità vi dico che uno di voi mi tradirà".
Nella prima Gesù dice: "Ora l'anima mia si è turbata" e nella seconda dice di lui: "fu turbato nello spirito". Cosa ne dobbiamo fare? Il dicotomista sosterrà che in realtà non c'è una distinzione che puoi mantenere tra pneuma (spirito) e psiche (anima). Sono utilizzati funzionalmente allo stesso modo.
Isaia 26:9"Con l'anima mia ti desidero, durante la notte; con lo spirito ch'è dentro di me, ti cerco; poiché, quando i tuoi giudizi si compion sulla terra, gli abitanti del mondo imparan la giustizia".
Ecco di nuovo questo parallelismo. La mia anima anela a te; il mio spirito dentro di me ti cerca diligentemente.
Luca 1:46-47"L'anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio mio Salvatore".
Questi sono sinonimi di tipo di parallelismo indicatori che è difficile distinguere anima e spirito nei riferimenti dell'Antico Testamento o del Nuovo Testamento.
Il terzo e ultimo argomento che i dicotomi darebbero è che ci sono occasioni in cui la Scrittura si riferisce a tutto ciò che siamo e lo spirito non è menzionato. Ciò diventerà significativo quando pensiamo alla visione dei tricotomisti. La parola per spirito è "pneuma" in greco e "ruach" in ebraico.
Genesi 2:7 "E l'Eterno Iddio formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale, e l'uomo divenne un'anima vivente".
Qui non si fa menzione dello spirito. È pienamente umano quando ha un corpo formato dalla polvere della terra e l'ha respirato nell'anima. Questo lo fa; non c'è un terzo componente che è necessario, vale a dire, uno spirito.
Matteo 10:28"E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccider l'anima; temete piuttosto colui che può far perire e l'anima e il corpo nella geenna".
Uccidere il corpo non è necessariamente uccidere l'anima, eppure corpo e anima insieme sono usati come una frase riassuntiva per tutto ciò che siamo.
Matteo 22:37"Gesù gli disse: Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua e con tutta la mente tua".
Questo è un passaggio interessante perché in tutti i sinottici non trovi spirito in nessuna delle loro interpretazioni. Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, e con tutta la tua anima, e con tutta la tua mente e forza (se li hai tutti e quattro presenti). Dov'è lo spirito? Presumo che Gesù, o la persona che dice questo a Gesù, significhi ama il Signore Dio tuo con tutto ciò che sei, ogni aspetto della tua natura. Ama il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, anima, mente e forza. La notevole assenza alla luce del punto di vista tricotomista non fa menzione dello spirito.
C. Risposta.Il mio pensiero è che trovo questa visione molto avvincente. Penso che siano problemi con la concezione tricootomista. La visione monista, a mio giudizio, fallisce del tutto sulla questione della morte di un essere umano secondo quei passaggi che abbiamo esaminato. John Cooper, un filosofo al Calvin Seminary, ha scritto un libro alcuni anni fa intitolato "Body, Soul, and Life Everlasting" e sottolinea questo punto. Non puoi avere una visione monista se prendi sul serio che alla morte siamo assenti dal corpo ma presenti con il Signore. Come può funzionare con una vista monista? L'unica cosa che potresti dire è che ha luogo una sorta di resurrezione spirituale; e alcuni hanno sostenuto questo, che l'assenza dal corpo presente con il Signore significa che sei spiritualmente elevato a quel punto. Il problema è che è in conflitto con la dottrina della risurrezione della carne che avviene alla venuta di Cristo. Quindi non funzionerà. Penso che la visione dicotomica sia chiaramente sulla buona strada nel sostenere almeno questi due. Allora la domanda diventa, dovremmo aggiungerne una terza: spirito? Il mio punto di vista probabilmente non lo è.
3. Tricotomia
A.Concezione. Siamo formati da tre parti: corpo, anima e spirito. La visione prevalente di questa nozione attraverso la storia della chiesa è stata che tutti gli esseri umani sono fatti di corpo, anima e spirito insieme, ma lo spirito non è orientato verso Dio fino a quando non avviene la rigenerazione. Questa visione ha tutto più senso quando si guarda allo spiritualismo che è presente in così tanto del mondo che non è cristiano. C'è un altro punto di vista che è stato sostenuto più di recente secondo cui non c'è spirito finché non si diventa cristiani. Quindi hai un corpo e un'anima, e lo spirito viene aggiunto in quel punto particolare. Per la maggior parte della storia della chiesa coloro che sostenevano una visione tricotomista sostenevano che tutti e tre fossero presenti.
Qual è la differenza tra i tre? Il corpo è il nostro aspetto fisico. L'anima sono gli aspetti della natura umana che abbiamo in comune con il regno animale. Quindi anche cose come il ragionamento non sono distintive dell'umanità. Lo sappiamo anche meglio ora di quanto sarebbe stato il caso centinaia di anni fa. Con le emozioni, almeno i cani hanno emozioni; Non so se i gatti lo fanno o no. Non ne sono mai stato convinto. I cani lo fanno sicuramente. Guarda Fido quando torni a casa. Certamente ci sono appetiti, desideri, pulsioni, aspirazioni; tutto questo fa parte dell'anima secondo questa visione. Sono emozioni, sentimenti, pensieri, pulsioni, istinti, appetiti; quel genere di cose. Che cos'è lo spirito? Lo spirito, secondo questa visione, è il centro della nostra connessione con la realtà spirituale. Non tornerai mai a casa alla fine della giornata e troverai il tuo cane o il tuo gatto o il tuo scimpanzé o il tuo delfino che adorano Dio. Non succederà. Non staranno inginocchiati davanti a un altare, pregando; ma potresti scoprire che tuo figlio o tua figlia lo fanno; trovi persone che lo fanno. Quindi è questa connessione con, consapevolezza di e protendersi verso una realtà spirituale, una realtà di trascendenza che segna lo spirito secondo questa visione.
B. Supporto.La prima osservazione che un tricotomista vorrebbe fare è che è interessante che sia l'Antico che il Nuovo Testamento abbiano le rispettive parole per anima e spirito. Nell'Antico Testamento la parola nephesh è usata nel Nuovo Testamento la parola psyche è usata per anima. Per spirito, nell'Antico Testamento si usa ruach e nel Nuovo Testamento pneuma. Quindi hai in entrambi i Testamenti una terminologia distintiva e ciò solleva la domanda: la terminologia è indicativa dell'ontologia? Si riferisce a cose separate? Se lo analizzi, non è un argomento molto forte. Perché quanti termini ci sono per parti diverse? Ci sono orecchie, nasi e occhi, quante parole faremo perché abbiamo delle parti per loro. Non ci porta da nessuna parte.
Il secondo argomento certamente favorisce la loro posizione intesa come loro. Ci sono un paio di passaggi in particolare e due principali che sostengono sono come una prova completa per una visione tricotomista.
In 1 Tessalonicesi 5:23 Paolo indica che desidera ardentemente che Dio svolga quest'opera di santificazione in queste persone.
1 Tessalonicesi 5:23"Or l'Iddio della pace vi santifichi Egli stesso completamente; e l'intero essere vostro, lo spirito, l'anima ed il corpo, sia conservato irreprensibile, per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo".
Dicono che qui c'è un testo chiaro che indica che questo è chi siamo: spirito, anima e corpo preservati completi. Possa lui santificarti interamente. Questo si avvicina di più, sostengono, a qualcosa di simile a un elenco di parti di un essere umano, un indicatore della nostra ontologia, di ciò che siamo, di queste tre cose.
Il secondo passaggio, non altrettanto energico, sebbene nondimeno importante, è Ebrei 4:12.
Ebrei 4:12"Perché la parola di Dio è vivente ed efficace, e più affilata di qualunque spada a due tagli, e penetra fino alla divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolle; e giudica i sentimenti ed i pensieri del cuore".
Si possono dividere? Sì, ecco: la divisione dell'anima e dello spirito, che indica che queste sono cose separate.
Si riferiscono anche a 1 Corinzi 2:14,15 e 1 Corinzi 15:44 dove Paolo usa psychikos e pneumatos indicando la persona "anima" e la persona spirituale. Dicono che indica che anima e spirito sono distinti.
1 Corinzi 2:14-15"Or l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché gli sono pazzia; e non le può conoscere, perché le si giudicano spiritualmente. Ma l'uomo spirituale giudica d'ogni cosa, ed egli stesso non è giudicato da alcuno"
1 Cor 15:44"...è seminato corpo naturale, e risuscita corpo spirituale. Se c'è un corpo naturale, c'è anche un corpo spirituale".
C. Risposta. 1 Tessalonicesi 5:23, in superficie, prima facie come si dice in latino, questo sembra un caso molto forte per la visione tricotomista. Posso capire perché le persone ne sono persuase. Tuttavia, a mio giudizio, la cosa principale che mi porta a dubitare di questo è che non penso che questo passaggio sia di genere diverso dal passaggio "Ama il tuo Signore Dio tuo" (Matteo 22:37 o qualsiasi racconto sinottico di quello). Ama il Signore tuo Dio con tutto ciò che sei; chiaramente questa è l'implicazione. Riuscite a immaginare se, in effetti, lo spirito è ciò che dice il tricotomista? Pensa a quel passaggio. "Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, anima, mente e forza", e lascia fuori lo spirito. Che omissione. La parte di te che è più essenziale per connettersi con Dio viene esclusa. Mi sembra più probabile dire che nessuno di questi passaggi è destinato a dare un'ontologia. Nessuno dei due è quello di fornire una lista delle parti di chi siamo come esseri umani. È cogliere gli aspetti principali per indicare il tutto; parti per il tutto. Avrebbero potuto essere due elementi. Anche con l'affermazione "Ama il Signore Dio tuo", i resoconti sinottici non sono identici. Quindi hai differenza tra loro. Bene, la mia ipotesi è che per uno scrittore non abbia importanza questa parte, giusto? No, è la parte per il tutto che è il punto di esso. Avresti potuto scegliere più parti; avresti potuto scegliere meno parti, ma il punto è che le parti rappresentano il tutto. Il mio sospetto è che sia la stessa cosa che accade in 1 Tessalonicesi 5:23. Non fornisce un elenco esatto delle parti, ma indica le parti per l'intero. Avrebbero potuto essere due; avrebbero potuto essere quattro, qualunque cosa. Ma il fatto che menzioni corpo, spirito e anima non è di per sé decisivo.
E Ebrei 4:12? Questo è, a mio giudizio, più facile mostrare il problema con l'argomento Trichotomist perché se leggi l'intero verso ti rendi conto che c'è un problema qui.
Ebrei 4:12"Perché la parola di Dio è vivente ed efficace, e più affilata di qualunque spada a due tagli, e penetra fino alla divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolle; e giudica i sentimenti ed i pensieri del cuore".
Vorresti dire che le articolazioni e il midollo sono sostanze separabili? O il punto non è in realtà l'opposto di ciò che sta dicendo il tricotomista? Il tricotomista è dire che indica la divisione di due cose separabili. Il punto non è piuttosto che la parola di Dio è così potente che può entrare in ciò che è una cosa, giunture e midollo, e portare una divisione in ciò che è uno? Non è questo il punto? Ciò rimarrebbe quindi inquieto per la divisione dell'anima e dello spirito che non è ontologicamente separata, ma che la Parola di Dio può entrare in ciò che è una cosa e dividerla o può aprirla in modo da esporre ciò che c'è? Questo sembra adattarsi meglio a quello che sta dicendo.
Quindi mi sembra che nessuno dei passaggi che sarebbe il caso più forte per una visione tricotomista in effetti lo sostenga, sebbene le persone siano libere di dissentire su questo. Il mio giudizio è che non trovo nessuno di quei passaggi chiaramente convincenti.
Un altro commento. Supponiamo di avere una visione dicotomica; che dire della questione monista dell'integralità della nostra esperienza? Penso che sia altrettanto vero dire che il modo in cui Dio ci ha creati è che ha creato il nostro spirito e il nostro corpo, che sono separabili, ma vuole che lavorino insieme. È solo che due cose sono fatte in modo tale da ereditare l'integrazione in base alla progettazione. Quindi non penso che tu debba mantenere una visione monista per tenere conto di tutta quell'integrazione che avviene.
Un commento su questo punto di vista. La visione tricotomista ha implicazioni per la spiritualità che sono preoccupanti. È preoccupante perché se lo spirito è davvero ciò che ci collega più direttamente al Signore, e lo spirito non è l'anima, cos'è l'anima? La mente, le emozioni, la volontà, gli affetti, i desideri, gli impulsi, le aspirazioni sono tutti qui, ma cos'è? Numero uno, è molto etereo. Questa visione promuove una visione mistica della spiritualità, un tipo di connessione con Dio che in realtà non è collegata al modo in cui pensiamo o al modo in cui ci sentiamo. Si adatta molto bene alla visione di La nube della non-conoscenza [1] (se conoscete quel documento della storia della chiesa nel tardo medioevo), in cui entrare in relazione con Dio è il finito che entra nell'infinito, il corporale entrando nello spirituale. Così fuggiamo dalla realtà in cui ci troviamo. Entriamo nell'ignoto. Questo si adatta davvero bene. Cerchi di non pensare, cerchi di non sentire, e finisce per essere una sorta di strana spiritualità che si adatta alla cultura in cui viviamo. È molto più simile alla meditazione buddista e zen che alla meditazione cristiana. Ma cosa succede se spirito e anima sono in effetti la stessa cosa? Siamo esseri corporei e spirituali, quindi ci rendiamo conto che la crescita spirituale ha tutto a che fare con come pensiamo, come ci sentiamo, cosa scegliamo, cosa apprezziamo. Quelle cose diventano centrali per la crescita spirituale, non qualcosa di marginale rispetto all'intera questione. Quindi la crescita spirituale diventa una questione di come rieducare le nostre menti, come parla in Romani 12:1,2. Come sviluppiamo gli affetti per amare il Signore nostro Dio con il cuore, l'anima, mente e forza? Come sviluppiamo volontà che sceglieranno di seguire la volontà di Dio come fece Cristo? Mi sembra che questo sia un senso molto più concreto di cosa sia la spiritualità. La meditazione non è sfuggire al pensiero razionale su Dio. La meditazione biblica si concentra sui pensieri razionali di Dio come si è rivelato nella sua parola; è pensare intensamente a chi è Dio e ai suoi attributi e verità scritturali che rimodellano il nostro modo di pensare. Penso che questo abbia qualche implicazione in termini di come comprendiamo cosa sia la vita come cristiani e come crescere in Cristo.
B. Trasmissione dell'Anima
Ci sono due concezioni principali. Se hai una visione dicotomica o tricotomica, una delle due, allora hai la domanda: come diventiamo esseri "animati"? Dove abbiamo la parte immateriale, come avviene?
1. Creazionismo
A. La concezione.Questa è l'opinione ampiamente diffusa nei circoli cattolici e riformati, in particolare, che Dio crea un'anima umana e la unisce al corpo umano in qualche momento tra il concepimento e la nascita fisica. C'è chi sostiene questo punto di vista e lo usa per giustificare la sua posizione favorevole alla scelta sull'aborto. La sua argomentazione era che finché non nasce un bambino, non è una persona. Prendono Genesi 2:7 come indicatore della vita piena; Dio soffiò in Adamo ed egli divenne un'anima vivente. Quindi, quando un bambino fa il suo primo respiro da solo, è allora che ha luogo "l'anima", secondo alcuni che sostengono questa visione. Quindi fino alla nascita, anche parziale, se il bambino non ha ancora respirato, allora non è un essere umano; non è una persona secondo alcuni che sostengono questo punto di vista. Ci sono sostenitori di questa visione, del creazionismo, che dicono, non sappiamo quando avviene l'"anima", quindi non osiamo abortire il feto perché potrebbe essere una persona umana; potremmo uccidere una persona umana. Questa è la visione cattolica romana. Forse "l'anima" ha luogo al momento del concepimento. È una specie di argomento per evitare il male più grande di uccidere ciò che potrebbe, in effetti, essere una persona umana. avviene al momento del concepimento. È una specie di argomento per evitare il male più grande di uccidere ciò che potrebbe, in effetti, essere una persona umana. avviene al momento del concepimento. È una specie di argomento per evitare il male più grande di uccidere ciò che potrebbe, in effetti, essere una persona umana.
Dio crea Adamo ed Eva e attraverso la riproduzione biologica si formano i corpi, attraverso la riproduzione sessuale. La donna concepisce e si forma un feto, un corpo umano, ma Dio fornisce l'anima in ogni caso a quel particolare individuo. Le persone che sostengono questa visione, la visione creazionista dell'anima, tendono ad avere anche una visione federale su come diventiamo peccatori. Il peccato di Adamo è addebitato contro di noi, e così Dio crea un'anima buona e poi imputa il peccato di Adamo a quell'anima. Quindi siamo animati dall'anima peccaminosa di Adamo. La visione creazionista della trasmissione dell'anima è solitamente collegata, specialmente nella teologia riformata, alla visione dell'autorità federale del peccato originale, di come diventiamo peccatori.
B. Supporto.Genesi 2:7 è visto come un paradigma. Che Dio ha creato il corpo dalla polvere della terra, così ha finito con il corpo. Poi vi respira il respiro della vita. Quindi Adamo è il paradigma.
Sostengono che si accorda meglio con l'umanità di Cristo. In questo modo Cristo può nascere da Maria e avere un corpo pienamente umano, ma l'anima gli può essere data da Dio che è senza peccato. Per ogni altra persona che è in Adamo, il peccato di Adamo è imputato a quella persona, ognuno di noi, ogni singolo essere umano, tranne uno: Cristo perché è il secondo Adamo. Non è nella linea di Adamo, perché riceve un'anima buona e pura. Non è imputato di peccato. Quindi il corpo passa attraverso la linea di Adamo ed Eva e l'anima è creata da Dio. Sostengono che questo aiuta.
L'altro argomento è che si adatta meglio alla visione dell'autorità federale. Se sei incline a una visione federale del peccato, allora probabilmente sarai incline anche a questa visione creazionista perché i due si integrano abbastanza bene.
C. Risposta.Conserverò la risposta fino a quando non eseguirò l'altra. C'è molto da lodarlo, ma devi guardare più prove.
2. Traducianesimo
A. La concezione.Da dove deriva questo termine traduciano? Traducianesimo deriva dalla parola latina traduco che significa riportare o portare attraverso o trasferire. È stato tenuto principalmente nelle tradizioni luterana e battista, sebbene alcuni teologi riformati lo tengano. Ad esempio, la Teologia Sistematica di WGT Shedd sostiene questo punto di vista. Secondo questa visione, Dio crea Adamo e poi Eva e dà loro la responsabilità di procreare chi sono come sono come esseri umani; cioè corpo e anima vengono trasmessi, tradotti, trasferiti attraverso il sistema riproduttivo umano. Quindi, quando i genitori concepiscono un bambino, concepiscono un essere umano non solo un corpo umano. C'è procreazione che avviene in questa visione. C'è un senso in cui nella visione del creazionismo e nella visione del traducianesimo, l'anima e il corpo sono, in entrambi i casi, da Dio. Ma nella visione creazionista l'anima è creata da Dio direttamente o immediatamente senza alcuna mediazione mentre in questa visione l'anima è creata da Dio immediatamente attraverso la mediazione dei genitori che realizzano una persona corpo-anima.
B. Supporto.Potresti guardare Genesi 1:26-28. Potresti anche guardare Genesi 5:3 dove si dice che la coppia umana sia feconda, si moltiplichi e riempia la terra. L'implicazione è proprio come mucche, cavalli e pesci. Cosa riproducono? Mucche, cavalli e pesci. E gli umani riproducono gli umani; procreano davvero. Sono coinvolti nel compito che Dio aveva dato loro di riempire la terra di esseri umani. Genesi 5:3 credo sia davvero significativo su questo punto; è un testo molto forte che indica questo punto di vista.
Genesi 5:3"Adamo visse centotrent'anni, generò un figliuolo, a sua somiglianza, conforme alla sua immagine, e gli pose nome Seth".
Questo è il linguaggio esatto di Genesi 1:26.
Genesi 1:26"Poi Dio disse: 'Facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, ed abbia dominio sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sul bestiame e su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra".
In Genesi 5:23 Seth è fatto a somiglianza di Adamo. È immagine di Dio? Sì, vai al capitolo 9; non puoi uccidere perché stai uccidendo qualcuno che è fatto a immagine di Dio. In che modo Seth è diventato a immagine di Dio? Essendo fatto a immagine di Adamo che è a immagine di Dio. Come sei a immagine di Dio? Essendo a immagine dei tuoi genitori che sono a immagine dei loro genitori, che sono a immagine dei loro genitori, che sono in definitiva a immagine di Adamo. Quindi c'è questa procreazione che ha luogo. Seth è a immagine e somiglianza di suo padre.
Il secondo argomento è che la Bibbia parla in alcuni casi di discendenti come se fossero nei lombi dei loro antenati. Ad esempio, Genesi 46:26 ed Ebrei 7:9,10.
Gen 46:26"Le persone che vennero con Giacobbe in Egitto, discendenti da lui, senza contare le mogli de' figliuoli di Giacobbe, erano in tutto sessantasei".
Ebrei 7:9-10"E, per così dire, nella persona d'Abramo, Levi stesso, che prende le decime, fu sottoposto alla decima; perch'egli era ancora ne' lombi di suo padre, quando Melchisedec incontrò Abramo".
Ciò sembra indicare che esiste un legame tra Levi e Abramo che indica che viene davvero da Abramo. Sembra indicare questa linea di trasferimento dell'umanità attraverso.
Che dire dell'argomento su Cristo nell'altra posizione? Può questa visione spiegare l'assenza di peccato di Cristo? Sì, è possibile, semplicemente argomentando in due modi. Quando veniamo a Cristo, un argomento è che il peccato che era stato imputato e trasmesso a tutte le generazioni successive semplicemente per intercettazione miracolosa non è consentito in relazione a Cristo. Un altro argomento, quello che preferisco, invoca la nozione di autorità maschile. Notate, sono i peccati dei padri visitati alla terza e alla quarta generazione. Notate, quando Adamo ed Eva peccarono nel giardino, Eva peccò per prima e Adamo ne è ritenuto responsabile. E nota la nascita verginale di Cristo. Ciò realizza, a mio giudizio, almeno due cose. Uno, era pienamente Dio e pienamente uomo. Così lo Spirito Santo prese il posto di un padre umano e determinò questo concepimento affinché il nato fosse chiamato Figlio di Dio (Luca 1:35). La seconda cosa era che impediva che la linea peccaminosa di Adamo venisse trasmessa dal padre. Ogni altro essere umano nato, io e te inclusi, aveva un papà; almeno al momento del concepimento era coinvolto un padre umano e il peccato si trasmette. Non con Cristo; non c'era nessun padre umano.
L'altro punto che farò non è un argomento biblico; è semplicemente esperienziale o psicologico. Se osservi queste due opinioni e ti poni la domanda, quale punto di vista sostiene meglio ciò che pensiamo di una somiglianza di famiglia che c'è tra bambini e genitori; che è più che fisico? Sì, una figlia può avere gli occhi di suo padre, ma un figlio può avere la disposizione di sua madre o di suo padre. Se le nostre anime sono create individualmente da Dio, si spezza il legame, a quanto pare, di ciò che passa immaterialmente dai genitori ai figli. Ciò si manifesta anche quando avvengono le adozioni; i figli vengono subito sottratti ai genitori naturali e gli studi hanno dimostrato quante somiglianze ci siano con i genitori naturali. I gemelli sono separati e scoprono che ci sono queste vaste somiglianze.
A mio avviso, questo punto di vista spiega meglio anche il tipo di comunanza nelle linee familiari che è più che fisico. È spirituale, emotivo, disposizionale, personale e ogni genere di cose, sembra essere trasmesso.
Un'altra cosa su questa visione, se è vera, aumenta davvero la tua concezione del concepimento. Solleva la stima di cosa sia quando una madre e un padre procreano, facendo a immagine di Dio. È uno dei motivi per cui non dovrebbe essere trattato alla leggera; non dovrebbero esserci rapporti sessuali tra persone non sposate o fuori dal matrimonio in adulterio? Dovremmo fare un passo indietro ed essere colpiti dal privilegio che Dio ha dato a una madre e a un padre di essere così come è, Creatore dell'immagine di Dio nell'umanità.
https://www.biblicaltraining.org/library/human-nature-soul/systematic-theology-i/bruce-ware
Note
[1] [1]