Preghiera/Meditazioni quotidiane Proverbi/Aprile: differenze tra le versioni
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<blockquote>''"L'uomo buono lascia un'eredità ai figli dei suoi figli, ma la ricchezza del peccatore è riservata al giusto. Il campo lavorato dal povero dà cibo in abbondanza, ma c'è chi perisce per mancanza di equità"'' (Proverbi 13:22-23).</blockquote>Vers. 22. La ricchezza materiale non è garantita in questa vita, nemmeno per coloro che sono morali e devoti (Giovanni 16:33). Un proverbio come questo non è inteso come una dichiarazione universale, ma come un'affermazione generale di buon senso. La lezione importante in questo tipo di affermazione sta nel contrasto che viene presentato. Qui, il punto è su come la rettitudine e il male in genere portino a risultati diversi, specialmente quando si tratta di successo duraturo. Coloro che ottengono ricchezza onestamente hanno maggiori possibilità di conservarla e di trasmetterla rispetto alla persona che vive di peccato e male. Un uomo buono gestisce il denaro e i beni saggiamente, secondo principi divini come prudenza e generosità (Proverbi 1:7; 11:25; 19:17). Non spende secondo i desideri della carne, i desideri degli occhi o l'orgoglio della vita; spende come un fedele amministratore di ciò che Dio gli ha affidato. Una persona che si accontenta di ciò che ha non si sente pressata a spendere più di quanto dovrebbe ragionevolmente (Proverbi 13:25; 1 Timoteo 6:6). Considera tutto ciò di cui il Signore lo ha benedetto come del Signore e non esclusivamente i suoi soldi e beni. Vive saggiamente entro i suoi mezzi, risparmia il più costantemente possibile e ha beni materiali e denaro da lasciare ai suoi figli e nipoti. Al contrario, la persona stolta rifiuta Dio (Salmo 10:4). Questo la rende più incline a sprecare o perdere la sua ricchezza, o a vedersela prendere come punizione per i suoi crimini. | |||
Vers. 23. Molte affermazioni nel libro dei Proverbi fanno riferimento alla regola generale della saggezza divina: fare del bene di solito porta al bene (Proverbi 3:21–23). Per la maggior parte, seguire i principi biblici e obbedire al Signore dà a una persona un successo maggiore che perseguire il peccato (Proverbi 2:3–8). Come minimo, la condotta divina evita le conseguenze negative della disonestà e del crimine (Proverbi 5:22; 11:5). Tuttavia, la Scrittura è anche onesta su come le persone malvagie possano togliere prosperità a coloro che sono giusti. Una forma di male particolarmente atroce è quando coloro che sono ricchi approfittano di coloro che sono poveri. Un uomo povero può lavorare la sua terra e ottenere abbastanza cibo da mettere in tavola, ma può perderlo rapidamente. Una o più persone ingiuste possono rubare ciò che la terra produce. Ordini ingiusti o poco saggi da parte di un proprietario terriero possono limitare gravemente ciò che il raccolto produce. L'apostolo Giacomo rimproverò i ricchi contadini senza scrupoli per aver mantenuto poveri i loro lavoratori. Erano ingiusti e si preoccupavano solo di aumentare la loro ricchezza in modo da poter vivere nel lusso. Scrive in Giacomo 5:4-6: ''"Ecco, il salario dei lavoratori, che hanno mietuto i vostri campi e del quale li avete frodati, grida e le grida di quelli che hanno mietuto sono giunte agli orecchi del Signore degli eserciti. Voi siete vissuti sulla terra nelle delizie e vi siete dati ai piaceri; avete pasciuto i vostri cuori in giorno di strage. Avete condannato, avete ucciso il giusto; egli non vi resiste".'' | |||
'''Preghiera'''. Caro Padre celeste, sono grato per il Tuo amore e per l'opportunità di servirTi. Voglio veramente lasciare ai miei figli e nipoti un'eredità divina. Prego che ciascuno di loro sia guidato da Te e che rimangano nella volontà di Dio. Possano tutti servirti e seguirti. Proteggili tutti e tienili lontani dal male. Signore, filtra l'umanismo di questo mondo in modo che non entri nei loro schemi di pensiero; possano essere influenzati dal pensiero divino. Signore, possano le Tue Parole diffondersi ai poveri in tutto il mondo in modo che possano essere liberati da ogni schiavitù e giungere alla conoscenza del Signore. Signore, usa tutti noi che siamo cristiani per raggiungere i poveri e i sofferenti e condividere con loro le vie di Dio. Lo chiedo nel nome di Gesù. Amen. | |||
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== 7 Aprile == | |||
<blockquote>''"Chi risparmia la verga odia suo figlio, ma chi lo ama, lo corregge per tempo"'' (Proverbi 13:24).</blockquote>Questa regola biblica, la punizione corporale, nelle attuali nazioni occidentali viene oggi considerata un assoluto abominio, tanto che vi sono stati genitori che, per averla applicata, sono stati denunciati alla magistratura ed è stata persino loro tolta la patria podestà, sottraendo loro così i figli ed affidandoli ad altri. Si tratta di situazioni che, però, andrebbero valutate caso per caso senza generalizzare, perché si può essere certo in presenza di abusi da parte di alcuni genitori e famiglie, e questo è sicuramente riprovevole. In alcune nazioni si proibisce però, non solo la verga, ma anche lo schiaffo e la sculacciata. In una cultura che radicalizza i diritti umani si tende così ad andare all'estremo opposto. Passati sono i tempi in cui la verga, come misura disciplinare, veniva usata anche dagli insegnanti nelle scuole. Presa comunque alla lettera, questa istanza biblica certo si riferisce alla punizione corporale. Tuttavia, questo principio biblico non riguarda solo la disciplina fisica, né intende giustificare forme di disciplina che oltrepassino il limite dell'abuso. | |||
Lo scopo principale di questa affermazione è quello di sostenere, di fatto, la disciplina amorevole. Questa è una correzione basata sui principi stabiliti da Dio (Proverbi 1:7). Una persona che ami veramente un bambino gli fornirà disciplina (Proverbi 3:11–12) per impedirgli di sviluppare cattive abitudini. Senza di questo, la tendenza naturale degli esseri umani è a peccare sempre di più (Proverbi 19:18). La mancanza di disciplina porta anche ad abitudini distruttive per la vita come la pigrizia e la disonestà (Proverbi 12:19, 24; 13:4). Poiché tutti ereditano una natura peccaminosa, tutti hanno bisogno di disciplina per rafforzare il fatto che peccare comporta sempre conseguenze negative. | |||
La disciplina cristiana, fisica o di altro tipo, non deve essere impartita con rabbia, né dovrebbe essere data senza una giusta provocazione. Un padre o una madre che disciplini il figlio dimostra di amarlo e di volerlo plasmare in un adulto responsabile che ama e serve Dio (Proverbi 22:6). Quel tipo di disciplina forma il carattere. Le risposte offensive, ingiuste o dure non fanno altro che frustrare il bambino e renderlo più resistente alla verità: ''"E voi, padri, non provocate a ira i vostri figli, ma allevateli in disciplina e in ammonizione del Signore"'' (Efesini 6:4). Alcuni genitori di fatto fanno ben poco per disciplinare i loro figli. Questo non è amorevole, premuroso o loro di supporto. Piuttosto, la mancata correzione del cattivo comportamento è un segno di codardia ed egoismo. Solo un genitore negligente e indifferente non disciplina il figlio o la figlia. | |||
Ebrei 12:5–6 esorta i credenti a non prendere alla leggera la correzione che Dio impartisce ai Suoi figli. Egli disciplina coloro che ama. Ebrei 12:11 ci assicura: "''Ora, ogni disciplina sembra, è vero, al presente non essere causa di gioia, ma di tristezza; poi, però, rende un pacifico frutto di giustizia per quelli che sono stati esercitati per mezzo di essa".'' | |||
'''Preghiera'''. Caro Padre celeste, grazie per i miei figli e nipoti. Ho imparato così tanto nel corso degli anni attraverso il processo genitoriale. Ho fallito così tante volte, ma Tu sei stato lì per sollevarmi e aiutarmi a superare le cose che si sono verificate contro me e i miei figli. Signore, essere genitori è una sfida. Solo con il Tuo aiuto e amore possiamo essere il tipo di genitori che ci chiami a essere. Signore, prego per tutte le madri e i padri che cercano il Tuo aiuto per le loro famiglie. Concedi loro il Tuo aiuto e favore. Dona loro il Tuo amore, saggezza e pazienza nel trattare con i loro figli. Possano tutti i cristiani essere i genitori devoti che Tu li chiami a essere, e possano i loro figli essere amorevoli e obbedienti così che tutti noi abbiamo famiglie felici e benedette. Lo chiedo nel nome del Signore Gesù Cristo. Amen. | |||
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== 8 Aprile == | |||
<blockquote>''"Il giusto ha di che mangiare a sazietà, ma il ventre degli empi manca di cibo"'' (Proverbi 13:25).</blockquote>Questo proverbio, come molti altri nella raccolta salomonica, propone un contrasto netto tra il giusto e l’empio, utilizzando un’immagine concreta e quotidiana: il cibo, segno di sostentamento e benedizione. Alla prima lettura, il testo sembra affermare una sorta di legge retributiva: chi è giusto vive nel benessere, mentre chi è empio sperimenta il bisogno. Tuttavia, questa interpretazione letterale appare problematica alla luce del Nuovo Testamento e della stessa esperienza umana, dove spesso i giusti soffrono la povertà mentre gli empi prosperano. È quindi necessario un approfondimento più spirituale e teologico. | |||
Alcuni commentari cristiani, come quello di Matthew Henry, leggono questo versetto non solo in termini materiali, ma anche in senso morale e spirituale: il giusto è soddisfatto perché la sua coscienza è in pace, si accontenta di ciò che ha, e vive nella comunione con Dio. Al contrario, l’empio è inquieto e insaziabile, perché il peccato genera una fame che nulla può saziare. Charles Bridges, nel suo commentario puritano sui Proverbi, sottolinea che il giusto, pur se povero materialmente, ha un “banchetto interiore”, frutto della grazia di Dio, mentre l’empio, per quanto abbondi di beni, rimane spiritualmente affamato. | |||
Nel Nuovo Testamento, questa lettura spirituale trova pieno compimento. Gesù stesso afferma: ''“Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati”'' (Matteo 5:6). Egli è il vero pane della vita (Giovanni 6:35), e solo chi si nutre di Lui trova vera sazietà. Così, il “giusto” del Proverbi può essere inteso come colui che cerca il Regno di Dio e la sua giustizia, mentre l’empio rappresenta chi vive per sé stesso, fuori dalla comunione con Dio, destinato quindi a una fame perpetua, che è tanto spirituale quanto, talvolta, anche materiale. | |||
In conclusione, questo versetto può essere letto come un’affermazione della beatitudine evangelica: il vero nutrimento, la vera sazietà, non consistono nelle ricchezze visibili, ma nella giustizia che viene da Dio per mezzo della fede. Il giusto, anche nel dolore, sperimenta la provvidenza e la pace che sorpassa ogni intelligenza; l’empio, anche nell’abbondanza, rimane un mendicante nello spirito. In questa luce, il proverbio diventa non una promessa automatica di benessere, ma un invito a cercare la vera giustizia, quella che solo Dio può donare. | |||
'''Preghiera.''' Caro Padre celeste, grazie per la Tua promessa di provvidenza quotidiana. Sei sempre stato così fedele nel provvedere a tutti i nostri bisogni. Signore, aiutami a essere sensibile ai bisogni degli altri e a condividere con loro le cose di cui mi hai benedetto. Signore, aiutami a non dimenticare i poveri e gli affamati, solo perché ho cibo in abbondanza. Prego per le persone nei paesi del mondo che soffrono per la carestia e la guerra. Signore, invia il cibo e l'aiuto necessari per tenerli in vita, così che possano trovare la vita eterna attraverso Cristo se non Ti conoscono. Muovi i cuori del Tuo popolo per inviare assistenza o andare ad aiutare. Aiuta il Tuo popolo a raggiungere il mondo con l'aiuto e la Parola del Signore così che possano arrivare a conoscere Te e il Tuo amore. Lo chiedo nel nome del Signore Gesù. Amen. | |||
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== 9 Aprile == | |||
<blockquote>''"La donna saggia costruisce la sua casa, ma la stolta l'abbatte con le proprie mani. Chi cammina nella rettitudine teme l'Eterno, ma chi è pervertito nelle sue vie lo disprezza"'' (Proverbi 14-1-2).</blockquote>Vers. 1 - Salomone osserva un contrasto tra una donna saggia e una donna stolta. Il libro dei Proverbi usa i termini "saggia" e "stolta", in generale, per descrivere coloro che seguono Dio o rifiutano Dio, rispettivamente (Proverbi 1:7; 3:5–8). La descrizione di Salomone qui si riferisce alle donne e alla loro influenza sulla casa, anche se questo non significa che gli interessi domestici siano gli unici che possono essere affrontati dalle donne. In questo versetto, Salomone non si riferisce alla costruzione ma alla cura della casa. La donna saggia benedice la sua casa, la sua famiglia. Esempi pratici di ciò includerebbero cose come la collaborazione con il marito nell'educazione devota dei loro figli (Proverbi 22:6; 29:15; Salmo 127:3–5; Efesini 6:1–4) e la facilitazione di un ambiente fisicamente, emotivamente e spiritualmente sano in casa attraverso cose semplici come le abitudini igieniche familiari, i modelli di linguaggio e la vigilanza sulla propria relazione con il Signore. Una donna saggia non spreca denaro o risorse, ma li investe nel suo ministero per la gloria di Dio e il beneficio della sua famiglia e di altre persone a cui ministra. Una donna saggia è come la donna virtuosa di Proverbi 31, sempre attenta alle necessità della sua famiglia e desiderosa di vivere la chiamata di Dio nella sua vita in ogni stagione. La donna stolta, d'altra parte, non si preoccupa delle necessità del marito e dei figli. Non onora il Signore né cerca di vivere la Sua chiamata nella sua vita. Invece di edificare la sua famiglia, le sue azioni la danneggiano. | |||
Vers. 2 - La Scrittura chiarisce che la verità ultima, incluso ciò che è buono, deriva dalla comprensione di Dio (Proverbi 1:7). Ciò porta a una spiegazione relativamente semplice di ciò che conduce a una condotta buona o cattiva. Una persona retta segue un percorso di rettitudine e teme il Signore. Una persona subdola segue un percorso di peccato e disprezza il Signore. Il termine tradotto "rettitudine" si trova anche in Proverbi 2:13 e Proverbi 4:11 e implica qualcosa di "retto" o onesto. Al contrario, il termine reso "subdola" significa qualcosa di "perduto, perverso o deviante" e si trova in Proverbi 2:15 e Proverbi 3:32. Lo stile di vita di una persona mostra se sta sinceramente cercando il bene, amando il Signore o se è ingiusta e ignora Dio (Giovanni 14:15). Gesù ha reso chiara questa distinzione. Egli dice: ''"Così, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l'albero cattivo fa frutti cattivi. Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buo''ni" (Matteo 7:17-18). Mentre dobbiamo stare attenti a non giudicare gli altri ingiustamente (Giovanni 7:24; 1 Samuele 16:7), la vita di una persona alla fine rivela se è giusta o ingiusta. "Così riconoscerete [i falsi profeti] dai loro frutti" (Matteo 7:20). Se una persona riverisce il Signore, disprezzerà il peccato; ma se disprezza il Signore, amerà il peccato. Non c'è via di mezzo. | |||
'''Preghiera'''. Caro Padre celeste, grazie per il Tuo amore e la Tua grazia che mi danno la forza di superare la paura e l'orgoglio che mi assalgono. Signore, mi umilio davanti a Te, chiedendoti di essere misericordioso con me e con tutta la mia famiglia. Abbiamo bisogno del Tuo amore per poter vincere il male con il bene. Signore, aiutaci tutti, nelle nostre famiglie e nei nostri uffici, a diventare più simili a Te. Donaci pazienza e tolleranza gli uni verso gli altri. Facci essere gentili e buoni con tutti, e specialmente possiamo esserlo nelle nostre case. Aiutaci a custodire le nostre bocche in modo da parlare con gentilezza gli uni degli altri. Aiutaci a edificarci a vicenda e a non distruggere mai gli altri con le nostre bocche. Te lo chiedo nel nome di Gesù Cristo, nostro Signore, le cui orme desideriamo seguire. Amen. | |||
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== 10 Aprile == | |||
<blockquote>''"Nella bocca dello stolto germoglia la superbia, ma le labbra dei saggi sono la loro custodia. Dove mancano i buoi il granaio è vuoto, ma l'abbondanza della raccolta sta nella forza del bue. Il testimone fedele non mente, ma il testimone falso spaccia menzogne"'' (Proverbi 14:3-5).</blockquote>Vers. 3. Qui, Salomone sottolinea l'idea che non riuscire a controllare le proprie parole è una ricetta per il disastro. Le parole incontrollate e sconsiderate di una persona sciocca feriscono gli altri, che alla fine faranno del male a lui. Le verghe venivano usate nel mondo antico per autodifesa e come forma di punizione governativa. La persona che usa un discorso sconsiderato e offensivo alla fine affronta le conseguenze (Giacomo 3:4–6). Il Salmo 64:3 paragona le lingue dei malvagi alle spade e le loro parole alle frecce. Tuttavia, i versetti successivi dicono: "Dio scaglierà le sue frecce contro di loro, e all'improvviso saranno coperti di ferite; saranno atterrati, e il male fatto dalle loro lingue ricadrà su loro" (Salmo 64:7-8). Le loro stesse parole offensive tornano a perseguitarli. D'altra parte, il discorso controllato e cortese di una persona saggia la tiene fuori dai guai. A volte, quella discrezione è semplicemente una questione di sapere quando non parlare, per niente (Proverbi 10:19). Nessuno ha una ragione inutile per fare del male a una persona del genere. I credenti dovrebbero usare un linguaggio che sia molto diverso dal linguaggio arrogante, rozzo e mordace dei malfattori. Il loro linguaggio dovrebbe assomigliare a quello del Salvatore. Primo Pietro 2:22 ci assicura che Egli non ha mai ingannato nessuno, e Luca 4:22 testimonia che tutti coloro che lo ascoltavano "si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca". | |||
Vers. 4. I buoi erano essenziali per l'agricoltura ai tempi della Bibbia. Gli agricoltori li usavano per arare e trasportare. Se un contadino non aveva un bue, non poteva arare i suoi campi e quindi non aveva raccolto. Naturalmente, i buoi consumano una grande quantità di cibo e producono una notevole quantità di rifiuti. Ciò significa che una mangiatoia e il granaio attorno ad essa devono essere puliti e riforniti spesso. Bisogna fare lavori sgradevoli e umili per mantenere i buoi nutriti e sani. La ricompensa per quel lavoro, tuttavia, è qualcosa che solo la forza dei buoi può fornire: un raccolto abbondante. Facendo riferimento in questo versetto al valore dei buoi, Salomone sottolinea due cose. Primo, gli animali devono essere trattati in modo appropriato. Questo è buon senso; un animale trattato bene è più produttivo (Proverbi 12:10; Deuteronomio 25:4). Secondo, il duro lavoro paga dividendi. Nessuno dovrebbe aspettarsi di realizzare un profitto senza guadagnarselo. Un onesto giorno di lavoro per un onesto giorno di paga è un principio degno. Cercare di nutrire e pulire i buoi è difficile, ma non è neanche lontanamente così difficile come cercare di coltivare senza di loro. | |||
Vers. 5. L'affermazione qui assomiglia molto a Proverbi 12:17. La Bibbia ci insegna a essere sinceri. Il libro dei Proverbi sottolinea l'importanza di questo concetto contrapponendo frequentemente inganno e bugie a onestà e verità. La maggior parte di questi riferimenti si trovano nel contesto di questioni legali o giudiziarie: circostanze in cui inganno o disonestà sono ovviamente vietati e ingiustificabili. Ciò fornisce un sottile contrasto con situazioni come la recitazione teatrale, lo sport, i giochi o la guerra, in cui c'è una tacita aspettativa di parole o azioni fuorvianti. L'immagine di una persona che "respira" bugie è quella di una persona che è perpetuamente disonesta, ingannevole o subdola. Spesso giudice in controversie legali, Salomone era profondamente consapevole dell'importanza di testimoni affidabili. Più avanti in questo stesso libro, ci assicura che un falso testimone sarà punito per aver mentito (Proverbi 19:5). Afferma inoltre che un bugiardo perirà (Proverbi 19:9). In Proverbi 24:28, esorta: "Non testimoniare, senza motivo, contro il tuo prossimo; non farti ingannatore con le tue parole". In Proverbi 25:18, paragona una persona che rende falsa testimonianza contro il suo prossimo a un'arma. Proprio come queste infliggono gravi danni a un corpo, così anche le bugie feriscono gravemente la loro vittima. Gesù si aspetta che il Suo popolo dia una testimonianza onesta su di Lui. Disse ai Suoi discepoli: "Mi sarete testimoni in Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino all'estremità della terra" (Atti 1:8). Paolo, uno dei principali testimoni di Gesù, disse al governatore Festo: "Eccellentissimo Festo... dico parole vere e ragionevoli" (Atti 26:25). | |||
'''Preghiera.''' Caro Padre celeste, grazie per il Tuo amore e la Tua pazienza con tutti noi come Tuoi figli. Padre, Ti chiediamo di liberarci dall'orgoglio e dalla stoltezza e di donarci la Tua saggezza. Dacci la forza di fare tutto ciò che ci aspetta ogni giorno. Che possiamo fare il nostro lavoro come per Te e non per la gente. Che le nostre fatiche contino qualcosa. Che possiamo condurre vite buone e pure davanti a coloro con cui viviamo e lavoriamo. Signore, liberaci dalla tentazione di mentire. Che la sincerità possa sempre essere trovata sulle nostre lingue. Aiutami a essere un buon testimone per tutti coloro con cui entro in contatto. Lo chiedo nel nome di Gesù. Amen. | |||
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== 11 Aprile == | |||
<blockquote>''"Il beffardo cerca la sapienza e non la trova, ma per l'uomo intelligente la scienza è cosa facile. Vattene lontano dallo stolto; sulle sue labbra certo non hai trovato scienza. La sapienza dell'uomo accorto sta nel discernere la propria strada, ma la follia degli stolti non è che inganno. Gli insensati si burlano delle colpe commesse, ma il favore dell'Eterno sta fra gli uomini retti"'' (Proverbi 14:6-9).</blockquote>Il brano dei Proverbi ci invita a riflettere sulla differenza tra la sapienza autentica e la stoltezza che conduce all’inganno. Chi cerca la verità con arroganza o beffarda presunzione, come il beffardo, non la troverà, perché la sapienza si dona solo a chi la cerca con umiltà e cuore aperto. Al contrario, per chi è intelligente – cioè docile alla voce di Dio – la conoscenza diventa un cammino luminoso e accessibile. Chiediamo al Signore di purificare il nostro cuore da ogni orgoglio, perché possiamo accogliere la sua Parola con semplicità. | |||
Il testo ci esorta anche a discernere le compagnie che frequentiamo: ''"Vattene lontano dallo stolto"''. Lo stolto non offre vera sapienza, ma solo parole vuote o ingannevoli. La vera saggezza, invece, si manifesta nella capacità di scegliere con discernimento la propria strada, guidati dalla luce di Dio. Quante volte ci lasciamo influenzare da chi disprezza il bene o minimizza il peccato? Lo Spirito Santo ci aiuti a riconoscere le vie che conducono a Lui e a fuggire dalla seduzione della stoltezza. | |||
Gli stolti non solo rifiutano la sapienza, ma deridono anche il peccato, trattandolo con superficialità. Questo atteggiamento li allontana sempre più dalla verità e dalla grazia. Al contrario, ''"il favore dell’Eterno sta fra gli uomini retti"'': Dio benedice chi cammina nell’integrità, anche quando il mondo lo giudica ingenuo. La vera saggezza ci porta a temere il Signore, a riconoscere i nostri errori e a cercare la sua misericordia. | |||
Preghiamo oggi per essere tra coloro che accolgono la sapienza divina, rifuggendo l’orgoglio e la stoltezza. Che il nostro cuore sia aperto alla correzione, alle scelte giuste e alla compagnia di chi ci edifica nella fede. Chiediamo la grazia di camminare nella rettitudine, certi che il favore di Dio riposa su chi Lo cerca con umile e sincero amore. | |||
'''Preghiera'''. Caro Padre celeste, grazie per il Tuo favore nella mia vita. Non voglio mai darlo per scontato. Hai provveduto in abbondanza e sono grato per tutte le mie benedizioni. Signore, desidero mantenere un atteggiamento "da bambino" in modo da poter imparare di più su di Te e sul Tuo regno. Grazie per l'amore e la forza per ogni nuovo giorno. So che mi farai strada per camminare nella vittoria in questo giorno. Apprezzo la Tua bontà e grazia verso me e coloro per cui sto pregando. Benedici i miei amici, la mia famiglia e tutti i miei cari. Lo chiedo nel nome di Gesù Cristo. Amen. | |||
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== 12 Aprile == | |||
<blockquote>''"Il cuore conosce la propria amarezza e alla sua gioia non può prendere parte un estraneo. La casa degli empi sarà distrutta, ma la tenda degli uomini retti fiorirà"'' (Proverbi 14:10-11).</blockquote>Vers. 10. Nessun altro essere umano può conoscere appieno il dolore che una persona sta provando (1 Samuele 16:7). Solo il Signore lo sa, e a Lui importa (Ebrei 4:14-16; 1 Pietro 5:7). 1 Corinzi 2:11 chiede: "Infatti chi, fra gli uomini, conosce le cose dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui?". Anche se possiamo offrire parole di conforto e incoraggiamento, forse è meglio semplicemente avvicinarsi a una persona in lutto e tacere (Romani 12:15). Potremmo non comprendere il dolore di un'altra persona; potremmo persino non essere d'accordo sul fatto che la sua infelicità sia giustificata. Tuttavia, la sofferenza altrui è reale, che sia razionale o meno, e che la comprendiamo appieno o meno. È anche vero che nessuno può provare la gioia di un'altra persona. Ogni persona attraversa emozioni intime nel suo essere interiore. Tuttavia, possiamo: "Rallegratevi con quelli che sono allegri, piangete con quelli che piangono" (Romani 12:15). La chiesa è una comunità di credenti che condividono un amore reciproco per Dio e per gli altri. Quando un membro della chiesa soffre, tutti i membri soffrono; quando un membro riceve onore, tutti i membri gioiscono insieme (1 Corinzi 12:26). | |||
Vers. 11. Il contrasto in questo versetto intende giocare sulle differenze tra un rifugio temporaneo e uno permanente. Normalmente, si considererebbe una casa più durevole di una tenda. Ma una "casa" costruita sul male è molto più debole persino di una "tenda" costruita sulla saggezza divina (Proverbi 1:7). Gli sforzi più vigorosi e riusciti degli empi alla fine si riveleranno vani. Quelli che sembrano guadagni fragili, per coloro che onorano Dio, dureranno (Matteo 6:19–21; Proverbi 12:7). Per un po' può sembrare che i beni e la posterità dei malvagi siano consistenti (Salmo 73:2–3). Sia in questa vita, sia sotto il giudizio eterno del Signore, quelle cose malvagie saranno portate via. I giusti possono avere pochi beni e una posterità limitata, ma ciò che hanno germoglierà e fiorirà come un albero. Gli Erode erano una famiglia malvagia che governò durante la vita di Gesù. Vivevano in palazzi ed erano ricchi, ma le loro cattive azioni li portarono, insieme a tutto ciò che possedevano, a perire sotto il giudizio del Signore. Gesù non aveva dove posare il capo (Luca 9:58) e fu perseguitato (Isaia 53:3), ma coloro che credono in Lui formano "una folla immensa, che nessun uomo poteva contare, di tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue" (Apocalisse 7:9) e sono coeredi con Lui (Romani 8:17). | |||
'''Preghiera''' [di una donna]. Caro Padre Celeste, grazie per il meraviglioso marito devoto che mi hai dato. Te ne sono profondamente riconoscente. Aiutami a essere la moglie amorevole e solidale di cui ha bisogno. Perdonami quando non riesco a vivere all'altezza di ciò che una moglie cristiana dovrebbe esemplificare. Signore, aiutami a essere la persona che dovrei essere in tutte le mie relazioni con gli altri. Ti ringrazio per un cuore pronto a perdonare quando sento di essere stata offesa da qualcuno. Riempimi del Tuo Spirito Santo e del Tuo amore ogni giorno, affinché coloro che vivono nella mia casa siano sempre benedetti. Te lo chiedo nel nome di Gesù, nostro Salvatore. Amen. | |||
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== 13 Aprile == | |||
<blockquote>"C'è una via che all'uomo sembra dritta, ma finisce per condurre alla morte" (Proverbi 14:12).</blockquote>Le Scritture spesso avvertono che il ragionamento e il desiderio umano possono portare al disastro: ''"Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi lo conoscerà?"'' (Geremia 17:9). Il problema non è che non possiamo usare la ragione, o che non possiamo mai avere desideri giusti. Piuttosto, è che siamo troppo facilmente influenzati da ciò che desideriamo, non da ciò che è vero (Proverbi 1:7). Proverbi 12:15 anticipa questo pericolo: lo "stolto" è la persona che confida nel proprio pensiero più che in quello di Dio (Proverbi 3:5). Questo versetto sottolinea la necessità di un autoesame (2 Corinzi 13:5). Altri proverbi sottolineano l'importanza di cercare consiglio e saggezza da persone devote (Proverbi 11:14; 15:5). | |||
Tuttavia, anche di fronte a prove schiaccianti, una persona che è decisa a rifiutare Dio può trovare scuse per farlo (Giovanni 5:39–40). Lasciato a se stesso, un uomo simile rifiuterà la via della salvezza (Ebrei 2:3). Egli fa affidamento sulla sua conoscenza finita e corrotta per illuminare la sua via nella vita (Colossesi 2:8). Tuttavia, cammina nelle tenebre e, se non giunge alla fede in Gesù Cristo, sperimenterà la morte eterna (Giovanni 3:36). Isaia 53:6 conferma: ''"Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via".'' | |||
Romani 1:18-32 racconta la triste storia del rifiuto da parte dei pagani della rivelazione naturale, la manifestazione di Dio attraverso la natura. Il versetto 18 dice che l'ira di Dio "si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia". Il resto del capitolo racconta dove li ha condotti il rifiuto della rivelazione di Dio da parte dei pagani. Sebbene gli uomini preferissero la propria via a quella di Dio, la loro scelta li ha condotti a pensieri futili e degradati, all'idolatria, alla dissolutezza fisica, a ogni sorta di ingiustizia, al male, all'avidità e alla cupidigia. malizia; odio verso Dio; insolenza; arroganza; omicidio; contesa; inganno; malizia; pettegolezzo; vanteria; ribellione; stoltezza; infedeltà; e spietatezza. | |||
Chiunque accetti Gesù come Salvatore ha la certezza della vita eterna. Lo Spirito Santo cercherà sempre di liberare le persone dalla schiavitù della falsa religione. Dio esaudirà la preghiera di chiunque ne sia sinceramente alla ricerca. Non dovremmo condannare, ma amare e pregare per chiunque sappiamo essere coinvolto in una falsa religione. Satana li ha accecati, ma Dio li ama e desidera che giungano alla conoscenza della verità. Nel cristianesimo, la chiesa di Dio non è una particolare confessione o edificio. La vera chiesa è composta da tutti i credenti in Cristo di tutte le epoche, e il vero Regno di Dio è al suo interno. Satana cerca di condurre le persone su qualsiasi sentiero tranne quello che conduce alla vita in Cristo. | |||
'''Preghiera'''. Caro Padre celeste, grazie perché il mio nome è scritto nel Libro della Vita. Signore, prego per tutti coloro che non Ti conoscono come il Dio vero e vivente. Rivelati a loro affinché anche loro possano avere la vita eterna. Signore, libera coloro che sono in qualsiasi forma di inganno che impedisce loro di conoscerTi. Padre, ti chiedo anche di preservarmi dall'errore. Liberami da ogni orgoglio e inganno. Signore, rivelati a tutti coloro che desiderano sinceramente conoscere il vero Dio. Signore, benedici e mantieni la mia famiglia e i miei amici sul sentiero della verità. Te lo chiedo nel nome di Gesù. Amen. | |||
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== 14 Aprile == | |||
<blockquote>''"Anche ridendo, il cuore può essere triste; e la gioia può finire in dolore. Lo sviato di cuore avrà la ricompensa del suo modo di vivere, l'uomo onesto quella delle sue opere"'' (Proverbi 14:13-14).</blockquote>Vers. 13. La felicità terrena è fugace (Matteo 6:19-21). Le apparenze possono ingannare (1 Samuele 16:7; Giovanni 7:24). Chi ride, esteriormente, potrebbe provare un profondo dolore nel cuore. Le attività terrene non cambieranno questo, e qualsiasi gioia portino è temporanea. Anche quando un peccatore ride, il suo cuore può essere addolorato, e quando la sua gioia finisce, egli prova dolore (Proverbi 10:8; 11:23). Chi ripone la propria fede in Cristo può riposare nella consapevolezza che il suo dolore sarà veramente guarito (Apocalisse 21:4). In Ecclesiaste, Salomone ci dice dove cercò significato e soddisfazione. Tra i luoghi in cui cercò c'era il piacere, ma non vi trovò alcun significato o soddisfazione. Conclude il suo libro esortando i lettori a ricordare il Signore (Ecclesiaste 12:13). 1 Timoteo 5:6 afferma che "chi si abbandona ai piaceri è morto, anche se vive". Il vero significato deriva solo da una giusta relazione con Dio. Il salmista attesta che Dio è la fonte di una gioia autentica e duratura. Scrive: ''"Tu mi mostrerai il sentiero della vita; vi sono gioie a sazietà alla tua presenza; vi sono delizie alla tua destra in eterno"'' (Salmo 16:11). | |||
Vers. 14. Un'espressione pure comune dice: "Si raccoglie quel che si semina". Il significato di questa espressione è lo stesso del proverbio. La vita che una persona conduce determina i risultati che può aspettarsi di ottenere. È vero che le persone buone possono affrontare innumerevoli circostanze difficili e persino persecuzioni (Salmo 9:9-10), e le persone malvagie a volte possono sembrare vincenti (Salmo 73:2-3). Entrambe sono, tuttavia, situazioni temporanee. La naturale relazione causa-effetto di solito porta conseguenze negative ai malfattori e benefici a coloro che fanno il bene. L'eternità, senza eccezioni, ricompenserà il bene e punirà il male (Apocalisse 20:11-15). L'espressione "sviato di cuore" significa letteralmente "un cuore deviato" o "una comprensione perversa". Si tratta di qualcuno che ha rifiutato la sapienza di Dio (Proverbi 1:7; 3:5) in favore delle proprie preferenze (Proverbi 14:11-12). Come spesso osserva il libro dei Proverbi, ignorare Dio aumenta i rischi nella vita terrena (Proverbi 13:21) e garantisce la morte nell'eternità (Proverbi 10:29; 11:4). Galati 6:7-9 ci dice: ''"Non v'ingannate: non ci si può beffare di Dio, poiché quello che l'uomo avrà seminato, quello pure mieterà. Perché chi semina per la propria carne, mieterà dalla carne corruzione, ma chi semina per lo Spirito, mieterà dallo Spirito vita eterna. E non ci scoraggiamo nel fare il bene, perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo".'' Ma il versetto seguente proclama la benedizione sui fedeli: ''"Ditelo che il giusto avrà del bene, perché egli mangerà il frutto delle sue opere!"'' (Isaia 3:10). | |||
'''Preghiera.''' Caro Padre Celeste, ti ringrazio per la gioia che mi hai donato. Non voglio dare per scontato il frutto dello Spirito Santo. Sono benedetto di sperimentare il Tuo amore, la Tua gioia e la Tua pace, specialmente nel mezzo delle mie prove. Davvero Tu ci doni una pace che supera ogni comprensione. Padre, dammi un amore continuo per la Tua Parola e il desiderio di studiarla fedelmente. Ho anche bisogno della grazia di applicarla nella mia vita quotidiana. Aiuta tutto il Tuo popolo ad apprezzare la Tua Parola e ad onorarti osservandola. Che possiamo tutti dichiarare come fece Davide nel Salmo 119:11: "Ho conservato la tua parola nel mio cuore, per non peccare contro di te". Te lo chiedo nel nome del Signore, Gesù Cristo. Amen. | |||
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== 15 Aprile == | |||
<blockquote>''"L'ingenuo crede tutto quello che si dice, ma l'uomo prudente bada ai suoi passi. Il saggio teme ed evita il male, ma lo stolto è arrogante e presuntuoso. Chi è pronto all'ira commette follie, e l'uomo pieno di malizia diventa odioso. Gli sciocchi ereditano stoltezza, ma i prudenti si incoronano di scienza"'' (Proverbi 14:15-18).</blockquote>Vers. 15. La Prudenza che Custodisce il Cuore. La Parola di Dio ci mette in guardia dalla credulità superficiale. L’ingenuità, se non temperata dal discernimento, può condurci all’inganno. Il mondo è pieno di voci contrastanti: alcune ci edificano, altre ci sviano. L’uomo prudente, invece, valuta ogni cosa alla luce della verità divina e cammina con attenzione, chiedendo a Dio sapienza per distinguere il bene dal male. Impariamo a non accettare passivamente ogni insegnamento, ma a ''"esaminare ogni cosa e ritenere ciò che è buono"'' (1 Tessalonicesi 5:21). | |||
Vers. 16. Il Timore del Signore che Allontana dal Male. La vera saggezza nasce dal timore del Signore, che ci spinge a fuggire il peccato con santo orrore. Lo stolto, invece, confida nella propria forza e disprezza i confini posti da Dio, cadendo così nell’orgoglio e nella rovina. La nostra società spesso celebra l’autosufficienza e la ribellione, ma il credente sa che l’umile dipendenza da Dio è la via della vita. Chiediamo al Signore un cuore sensibile alla Sua voce, pronto a obbedire senza discutere. | |||
Vers. 17. L’Ira e la Malizia che Distruggono. L’ira incontrollata e l’astuzia malvagia sono segni di un cuore lontano da Dio. Chi si abbandona alla collera spesso agisce in modo insensato, ferendo se stesso e gli altri. Allo stesso modo, chi coltiva malizia si isola, diventando un peso per chi gli sta intorno. Il Vangelo ci chiama a imitare Cristo, ''"mite e umile di cuore"'' (Matteo 11:29), e a vincere il male con il bene (Romani 12:21). Rinnoviamo ogni giorno la scelta di camminare nell’amore e nella pazienza. | |||
Vers. 18. L’Eredità della Sapienza. Le nostre scelte determinano il nostro futuro: chi persegue la stoltezza raccoglierà vuoto e insensatezza, mentre chi cerca la sapienza sarà coronato di benedizione. La conoscenza di Dio non è solo intellettuale, ma trasforma la vita, rendendoci simili a Cristo. Ogni giorno abbiamo l’opportunità di accumulare tesori in cielo (Matteo 6:20), scegliendo la via della prudenza e della fedeltà. Chiediamo al Signore di guidarci, perché la nostra eredità sia una vita piena della Sua grazia. | |||
'''Preghiera'''. Caro Padre Celeste, grazie per la Tua saggezza e guida quotidiana. È così emozionante camminare nelle Tue vie. Apprezzo le benedizioni inaspettate che porti sul mio cammino ogni giorno. Grazie per le persone meravigliose che hai portato nella mia vita. Signore, dammi il discernimento per riconoscere ciò che non ti appartiene. Dammi la vista spirituale per vedere ciò che appartiene al nemico, così che io non ne sia ingannato. Proteggimi dalla rabbia e aiutami a conoscere la Tua volontà, così che io possa seguirti da vicino in ogni mia via. Benedici la mia famiglia e i miei amici e proteggili anche dal maligno. Te lo chiedo nel nome di Gesù Cristo. Amen. | |||
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== 16 Aprile == | |||
<blockquote>''"I malvagi si inchinano davanti ai buoni, e gli empi alle porte dei giusti"'' (Proverbi 14:19).</blockquote>La Sovranità della Giustizia Divina. Questo versetto ci ricorda che, prima o poi, la giustizia di Dio trionfa. Anche se oggi i malvagi sembrano prosperare e i giusti soffrono, verrà un giorno in cui ogni ginocchio si piegherà davanti alla verità (Filippesi 2:10). La storia biblica è piena di esempi in cui Dio umilia i superbi ed esalta gli umili—pensiamo a Faraone che si piega a Mosè o a Nabucodonosor che riconosce la grandezza del Dio di Daniele. Anche oggi, davanti a una vita retta e irreprensibile, persino i cuori più ostili possono essere toccati. | |||
Il Potere di una Vita Trasformata. Il comportamento dei malvagi che si inchinano davanti ai giusti non è sempre un atto di sincera conversione, ma può essere il riconoscimento forzato di una superiorità morale. Quando viviamo in modo coerente con il Vangelo, la nostra integrità diventa una testimonianza silenziosa ma potente. Come Giuseppe in Egitto, che da schiavo divenne governatore, il credente fedele può, nel tempo, guadagnarsi il rispetto anche di chi lo opponeva (Genesi 41:39-43). Questo ci incoraggia a perseverare nel bene, anche quando sembra che nessuno ci noti. | |||
Le "Porte dei Giusti" e l’Influenza nella Società. Nell’antico Israele, le porte della città erano il luogo delle decisioni importanti, dove si amministrava la giustizia. Il fatto che "gli empi stiano alle porte dei giusti" suggerisce che, alla fine, anche i potenti del mondo devono confrontarsi con la saggezza di chi teme Dio. Oggi, questo può tradursi nell’influenza che i credenti hanno nella società quando si impegnano per la giustizia, la verità e il bene comune. Non dobbiamo ritirarci dal mondo, ma essere "sale e luce" (Matteo 5:13-16), affinché persino chi ci osteggia sia costretto a riconoscere la mano di Dio nelle nostre opere. | |||
Una Promessa e un Avvertimento. Questo proverbio è sia una promessa per i giusti che un avvertimento per gli empi: Dio non lascia che il male abbia l’ultima parola. Tuttavia, non dobbiamo desiderare l’umiliazione dei malvagi, ma piuttosto la loro redenzione. Come Cristo, che ha perdonato i suoi crocifissori (Luca 23:34), siamo chiamati a pregare per i nostri nemici, affinché anche loro si inchinino non per forza, ma per aver incontrato l’amore di Dio attraverso di noi. | |||
'''Preghiera.''' Signore, insegnaci a vivere con integrità, affinché la nostra vita sia una testimonianza della Tua giustizia. Donaci pazienza nelle prove e umiltà nelle vittorie, ricordando che ogni ginocchio un giorno si piegherà davanti a Te. Usaci per portare luce dove c’è tenebra, affinché molti, anche tra coloro che ci resistono, possano ravvedersi e conoscerti. Amen. | |||
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== 17 Aprile == | |||
<blockquote>"Il povero è odiato anche dal suo compagno, ma gli amici del ricco sono molti. Chi disprezza il prossimo pecca, ma beato chi ha pietà dei miseri!" (Proverbi 14:20-21).</blockquote>Vers. 20. Un "proverbio" è una breve dichiarazione di buon senso, di saggezza generale. Spesso, i proverbi offrono una visione di come "è" il mondo, non necessariamente di come "dovrebbe essere". Questo esempio evidenzia come povertà e ricchezza possano alimentare pregiudizi. Notate anche quanto spesso le persone siano amichevoli con i ricchi solo per amore delle loro ricchezze. Il versetto seguente denuncia l'odio per il prossimo (Proverbi 14:21), e altri versetti della Scrittura condannano la pratica di evitare i poveri (Isaia 10:1-2; Proverbi 29:14). Chi lotta contro la povertà spesso subisce ingiustizia sociale perché i vicini lo evitano. I ricchi, d'altra parte, trovano più facilmente aiuto e sostegno. Purtroppo, questo pregiudizio è comune oggi, poiché le persone snobbano i poveri ma si compiacciono dei ricchi per ottenere qualcosa da loro. L'amicizia simulata e quella vera sono mondi a parte. L'apostolo Giacomo si oppone a qualsiasi trattamento pregiudizievole e condanna l'ipocrisia di favorire i ricchi (Giacomo 2:1-9). Cita l'episodio in cui un uomo con un anello d'oro e abiti costosi riceve un trattamento di gran lunga migliore di un povero vestito in modo trasandato. Quando gli uomini entrano nell'assemblea dei credenti, il ricco viene fatto accomodare a un posto privilegiato, mentre al povero viene detto di stare in piedi. Nel condannare questo pregiudizio, afferma che Dio ha scelto i poveri perché siano ricchi nella fede ed eredi del regno. | |||
Vers. 21. A differenza della maggior parte delle altre opere della Scrittura, le singole affermazioni nel libro dei Proverbi sono spesso intese come indipendenti. Ciò non significa che il contesto non sia mai pertinente. In questo caso, il prossimo menzionato è probabilmente lo stesso a cui si fa riferimento nel versetto precedente. Le due affermazioni insieme implicano che favorire i ricchi maltrattando i poveri sia un peccato grave. Sia l'orgoglio che l'avarizia fanno parte del peccato descritto, ma può includere anche l'odio. Dio ha previsto nella Legge la cura dei poveri (Esodo 23:11; Levitico 19:15; 23:22; Deuteronomio 15:7–8). Il termine qui tradotto "disprezza" deriva da una radice che letteralmente significa "mostrare disprezzo" o "sminuire". Chi deride i poveri o non si prende cura di loro pecca contro il Signore. Il rovescio della medaglia è la benedizione che il Signore pronuncia su coloro che mostrano generosità verso i poveri. Il Nuovo Testamento racconta la storia di un uomo ricco e di un povero mendicante. Il ricco avrebbe potuto mostrare gentilezza e generosità al mendicante, ma non lo fece. Il mendicante dovette cercare di saziare la sua fame mangiando gli avanzi della tavola del ricco. La situazione, tuttavia, era diversa nell'eternità. Il mendicante godeva di un conforto beato, mentre il ricco era tormentato e desiderava ardentemente che gli venisse messa una goccia d'acqua sulla lingua (Luca 16:19-31). Il punto di questa parabola non è che il destino eterno di una persona dipenda da come tratta i poveri. Piuttosto, è che la ricchezza terrena non è un segno di condotta morale. Nel caso di questo versetto dei Proverbi, è vero che coloro che sono generosi con i poveri spesso beneficiano della propria generosità. La loro reputazione e influenza possono essere accresciute, e con esse anche il loro successo. | |||
'''Preghiera'''. Caro Padre Celeste, sono così grato di conoscerti. Mi hai benedetto immensamente e ti sono grato per questa bontà nei miei confronti. Padre, dammi la forza di camminare ogni giorno nell'obbedienza ai Tuoi comandamenti. Signore, aiutami anche ad essere sensibile ai bisogni degli altri. Desidero essere un donatore e tendere la mano e aiutare chi è povero. Aiutami a non sminuire o guardare dall'alto in basso coloro che sono meno fortunati di me, ma piuttosto lasciami sollevarli e dare loro speranza e incoraggiamento. Aiutami ad avere fiducia in Te per il sostentamento quotidiano e a donare ciò che ho. Posso sempre condividere un sorriso, incoraggiamento, fede, amore e preghiere con gli altri. Te lo chiedo nel nome di Gesù. Amen. | |||
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== 18 Aprile == | |||
<blockquote>''"Quelli che meditano il male non sono forse traviati? ma quelli che meditano il bene trovano grazia e fedeltà. In ogni fatica c'è profitto, ma il chiacchierare conduce alla povertà. La corona dei saggi è la loro ricchezza, ma la follia degli stolti non è che follia. Il testimone veritiero salva delle vite, ma chi spaccia bugie non fa che ingannare"'' (Proverbi 14:22-25).</blockquote>Vers. 22. Il Potere dei Pensieri e delle Intenzioni. Le nostre intenzioni interiori determinano la direzione della nostra vita. Chi coltiva pensieri malvagi finisce per smarrirsi, perché il peccato, anche solo meditato, allontana da Dio (Matteo 15:19). Al contrario, chi si impegna a pensare al bene – alla verità, alla giustizia, alla misericordia – sperimenta la grazia di Dio e la fedeltà nelle relazioni. Paolo ci esorta a fissare i nostri pensieri su ciò che è vero, nobile e giusto (Filippesi 4:8). Chiediamo al Signore di purificare il nostro cuore e di guidare le nostre meditazioni. | |||
Vers. 23. Il Valore del Lavoro e il Pericolo delle Chiacchiere. Dio ci chiama a essere operosi, perché il lavoro onesto porta frutto, sia materialmente che spiritualmente (2 Tessalonicesi 3:10). Al contrario, chi spreca tempo in parole ozioso o maldicenze si ritrova impoverito, perché le chiacchiere inutili dissipano energie e danneggiano la comunità (Efesini 4:29). Impariamo a usare le nostre parole per edificare e a dedicarci con diligenza alle opere che Dio ci affida, affinché la nostra vita sia produttiva e benedetta. | |||
Vers. 24. La Vera Ricchezza dei Saggi. La ricchezza del saggio non è solo materiale, ma soprattutto spirituale: è la sapienza che viene dal timore del Signore (Proverbi 3:13-15). Chi costruisce la sua vita sulla Parola di Dio possiede un tesoro incorruttibile (Matteo 6:20). Lo stolto, invece, anche se accumula beni terreni, rimane vuoto, perché la sua vita è fondata su scelte insensate. Cerchiamo prima il Regno di Dio (Matteo 6:33), e tutto il resto ci sarà dato in aggiunta. | |||
Vers. 25. L’Importanza della Verità. La verità ha un potere salvifico: un’affermazione onesta può proteggere gli innocenti, risolvere conflitti e guidare verso la giustizia. Al contrario, la menzogna distrugge la fiducia e porta alla rovina (Colossesi 3:9). Gesù è la Verità incarnata (Giovanni 14:6), e come suoi discepoli siamo chiamati a essere testimoni di integrità in un mondo pieno di inganni. Chiediamo coraggio per dire sempre la verità con amore (Efesini 4:15), affinché le nostre parole portino vita e non distruzione. | |||
'''Preghiera'''. Signore, rendici uomini e donne che meditano il bene e rifuggono il male. Donaci la forza di lavorare con fedeltà, di parlare con saggezza e di cercare la Tua giustizia sopra ogni cosa. Fa’ che la nostra vita sia una testimonianza di verità e grazia, per la Tua gloria. Amen. | |||
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== 19 Aprile == | |||
<blockquote>''"C'è grande sicurezza nel timore dell'Eterno; egli sarà un rifugio per i figli di chi lo teme. Il timore dell'Eterno è fonte di vita e fa evitare le insidie della morte"'' (Proverbi 14:26-27).</blockquote>Vers. 26. Il timore del Signore rafforza la fiducia. Né le circostanze personali difficili né gli eventi mondiali allarmanti possono incrinare la certezza del credente che Dio abbia il controllo. Il termine qui tradotto "timore" implica rispetto e riverenza; pur includendo un certo senso di spavento o allarme, non significa orrore, panico o terrore (Proverbi 1:7). Un buon esempio della differenza tra questi due concetti è espresso da Mosè in Esodo 20:20. Lì, egli dice al popolo "non abbiate paura", e poi incoraggia il riverente "timore" di Dio di cui si parla in proverbi come questo. In un credente, un sano rispetto per Dio e la Sua verità aiuta una persona a evitare le conseguenze del peccato nella sua vita terrena (Proverbi 12:28; 13:13–14; 14:27). Incoraggia anche la fiducia che tutti i torti e le sofferenze saranno corretti nell'eternità (Proverbi 10:29–30; Apocalisse 20:11–15). In Romani 8:28 l'apostolo Paolo scrive: ''"Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proposito''". Più avanti elenca le cose che non possono separarci dall'amore di Dio. Include tribolazione, angoscia, persecuzione, carestia, nudità, pericolo e spada (Romani 8:31–39). Oltre a questa rassicurazione, la Bibbia contiene numerosi comandamenti a non temere. Sapendo che Dio si prende cura di noi, i credenti possono gettare su di Lui ogni loro preoccupazione (1 Pietro 5:7). Inoltre, i figli di chi teme il Signore godono della Sua protezione. La Scrittura afferma chiaramente che ogni persona viene giudicata per le proprie azioni (Ezechiele 18:4, 20). I figli che seguono le orme dei genitori, tuttavia, possono aspettarsi lo stesso giudizio (Deuteronomio 5:9–10; 6:4–9). Il punto qui è che l'insegnamento e l'esempio di un genitore timorato di Dio influenzano i figli a riverire Dio (Proverbi 22:6; Efesini 6:1–4). Quando lo fanno, quei figli possono condividere la stessa fiducia dei loro genitori. Sanno che il Signore ha tutto sotto controllo. | |||
Vers. 27. In questo versetto Salomone commenta ulteriormente il timore del Signore (Proverbi 14:26). Questo "timore" non è un orrore terrorizzato, ma un rispetto riverente e umile per Dio (Esodo 20:20; Proverbi 1:7). Questa obbedienza fiduciosa e sottomessa alla volontà di Dio produce un flusso vivificante, che ci collega all'amore sincero del nostro Creatore (Giovanni 10:10). Confidare nel Signore come Salvatore porta vita abbondante ed eterna (Giovanni 3:16; 4:13-14; 10:10). Inoltre, onorare Dio si traduce in una vita ristoratrice e piena di significato. Il credente non vaga senza meta per la vita (Proverbi 14:15). Al contrario, avanza nella vita come un corridore il cui obiettivo è arrivare in cima. Corre la gara con lo sguardo fisso su Gesù (Ebrei 12:1-2). Egli sa che alla fine della vita terrena c'è la vita in cielo (2 Corinzi 5:1–10). Temendo con riverenza il Signore, si evitano le conseguenze naturali del peccato e del male (Proverbi 12:28; 13:13–14). Questa sicurezza si estende oltre la vita terrena; gli animali catturati in una trappola vanno incontro alla morte, ma il credente non morirà mai in eterno (Giovanni 10:27–28). Gesù disse a Marta: ''"Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà e chiunque vive e crede in me, non morirà mai"'' (Giovanni 11:25-26). | |||
'''Preghiera'''. Caro Padre Celeste, grazie per le Tue numerose promesse di benedizioni. Ti sono grato perché Tu sei il mio rifugio e posso ricorrere a Te quando sono nei guai. Ti sono anche grato perché mi proteggi dalle trappole del maligno. Signore, Ti amo e Ti chiedo di purificare il mio cuore da tutto ciò che non è come Te. Rafforzami per camminare degnamente davanti a Te e ai miei simili. Signore, ripristina il "timore del Signore" nel Tuo popolo oggi. Signore, perdonaci quando, in certi ambiti, siamo diventati troppo superficiali riguardo alle cose di Dio. Instilla in noi, Tuo popolo, un timore reverenziale del Tuo Santo Nome e della Tua Parola. Te lo chiedo nel nome di Gesù. Amen. | |||
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== 20 Aprile == | |||
<blockquote>"La moltitudine del popolo è la gloria del re, ma la scarsezza dei sudditi è la rovina del principe. Chi è lento all'ira ha un grande buon senso, ma chi è pronto ad andare in collera mostra la sua follia. Un cuore calmo è la vita del corpo, ma l'invidia è la carie delle ossa" (Proverbi 14:28-30).</blockquote>Vers. 28. Un titolo reale non significa nulla senza persone che lo governino. Le persone sono la risorsa più importante di un leader. Questi seguaci occupano posizioni di servizio, arricchiscono il regno e forniscono un esercito per proteggerlo. Un principe senza popolo può avere un'etichetta prestigiosa, ma non ha risorse se non ha persone, e va in rovina. Questo è un saggio promemoria per coloro che ricoprono posizioni di leadership. I datori di lavoro veramente degni non allontanano i buoni lavoratori. I buoni leader non frustrano né allontanano i seguaci. I leader politici che maltrattano o non proteggono il loro popolo alla fine non hanno nulla da guidare. 1 Re 4:20 riporta che Re Salomone regnò su un numero incalcolabile di persone. Erano "numerose come la sabbia del mare". Godevano di prosperità ed erano felici (1 Re 4:20-21). Il consiglio di Salomone qui si applica ai capi di stato, ai presidenti di aziende, agli amministratori delegati e a tutti gli altri leader. I loro dipendenti sono la loro risorsa più preziosa. Senza dipendenti, un'azienda potrebbe avere una struttura spaziosa, attrezzature all'avanguardia e scaffali ben forniti, ma se perde i propri dipendenti, la sua produttività e la sua efficacia crolleranno e l'azienda fallirà. | |||
Vers. 29. Ancora una volta, Salomone affronta il tema del controllo del proprio temperamento (Proverbi 14:17). La capacità di pensare prima di parlare o agire è segno di grande maturità. Nel contesto del libro dei Proverbi (Proverbi 1:1–7), "imparare" porta alla "conoscenza", che permette a una persona di usare la "saggezza". La saggezza ben sviluppata diventa "intelligenza", che può poi essere trasmessa agli altri. Una persona dotata di autocontrollo dimostra questa forma raffinata e avanzata di saggezza. La persona comprensiva valuta attentamente la situazione (Proverbi 11:14; 14:12; 18:13, 17) e reagisce solo quando la situazione lo richiede (Proverbi 14:15–17). Uno "stolto" non è necessariamente una persona priva di intelligenza; è qualcuno che ignora la saggezza divina e fa scelte empie (Proverbi 12:15). Un segno di stoltezza è perdere la calma alla minima provocazione o addirittura senza alcuna provocazione. Reagire d'istinto (Giuda 1:10) senza aver raccolto tutti i fatti porta a imbarazzo e a una cattiva reputazione. | |||
Vers. 30. I termini ebraici qui usati suggeriscono una figura retorica; il significato va oltre la semplice definizione delle parole incluse. In termini letterali, il versetto parla di un "cuore calmo" o di un "cuore che guarisce" in contrapposizione a "gelosia" o "passione". I risultati di questi sono contrapposti a "vita per la carne" o "vivacità del corpo" in contrapposizione a "carie delle ossa" o "decomposizione della sostanza". Le varie traduzioni, quindi, inquadrano questo come la differenza tra avere uno spirito contento o uno geloso, entrambi con un impatto sulla salute fisica. La ricerca medica conferma ciò che questo versetto insegna. Un cuore in pace mette da parte preoccupazioni, stress e ansia, per quanto possibile. Questo contribuisce a una vita sana. Invidia, gelosia, angoscia e amarezza causano malattie. L'invidia agisce come un cancro, consumando la persona invidiosa dall'interno. Accontentarsi di ciò che abbiamo mantiene il cuore stabile. Stressarsi per ciò che non abbiamo e invidiare chi ha più di noi può aumentare la pressione sanguigna, causare ansia, ulcere e stress mentale ed emotivo. | |||
'''Preghiera'''. Caro Padre Celeste, grazie per la Tua grazia che abbonda nella mia vita. Ti sono profondamente grato per le Tue provviste quotidiane. Signore, aiutami a superare i difetti del carattere nella mia vita. Che io possa essere arrabbiato per le cose per cui Tu sei arrabbiato, ma Signore, non voglio essere arrabbiato per la mia stessa ira. Rimuovi quel tipo di rabbia dalla mia vita e dammi uno spirito gentile e paziente con tutti. Signore, desidero essere controllato dal Tuo Spirito Santo. Benedici i miei fratelli e sorelle nel Signore e aiuta ciascuno di loro a camminare nello Spirito affinché tutti possiamo glorificarti sulla terra. Te lo chiedo nel nome di Gesù. Amen. | |||
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== 21 Aprile == |
Versione attuale delle 23:37, 17 apr 2025
Meditazioni quotidiane basate sul libro di Proverbi
1 Aprile
"L'anima del pigro desidera, e non ha nulla, ma l'anima dei diligenti sarà soddisfatta pienamente. Il giusto odia la menzogna, ma l'empio getta sugli altri calunnie e vergogna. La giustizia protegge l'uomo che cammina nell'integrità, ma l'empietà abbatte il peccatore" (Proverbi 13:4-6).
Vers. 4. Questo versetto descrive qualcosa di abbastanza comune da essere sia uno stereotipo che una triste verità. Una persona pigra spesso fantastica su ciò che vuole o su ciò che desidera realizzare. Eppure non raggiunge mai quegli obiettivi perché è troppo pigra per lavorarci. D'altra parte, una persona laboriosa ha molte più probabilità di raggiungere i propri obiettivi, perché lavora duramente per ottenerli. Proverbi 20:4 offre un'affermazione complementare sulla persona pigra. Osserva: "Il pigro non ara in autunno; cercherà al momento della mietitura e non avrà nulla". Ogni contadino sa che deve lavorare la sua terra, spesso dal tramonto all'alba, per godere di un buon raccolto. La pigrizia può essere facile, ma non produce altro che miseria. Anche nel giardino dell'Eden, prima che il peccato entrasse nella razza umana, Dio diede ad Adamo la responsabilità di lavorare. Genesi 2:15 ci dice: "Il SIGNORE Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino dell'Eden perché lo lavorasse e lo custodisse". Il lavoro è sia terapeutico che gratificante. Altre affermazioni nel libro dei Proverbi riecheggiano questo contrasto tra duro lavoro e ozio (Proverbi 6:6; 10:4; 12:11).
Vers. 5. Secondo questo versetto, le persone devote hanno un naturale disgusto per le bugie e l'inganno. Al contrario, le persone immorali spesso si comportano in modo disonesto, il che comporta delle conseguenze. Ciò rafforza altre affermazioni sul pericolo delle bugie (Proverbi 11:3; 21:28) e l'associazione tra onestà e saggezza divina (Proverbi 10:32; 12:17, 22). La falsità include più della menzogna verbale. L'ipocrisia è una forma di falsità che Gesù condannò nei leader religiosi del suo tempo. Egli istruì: "Ora, quando digiunate, non siate malinconici d'aspetto come gli ipocriti, poiché essi si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno" (Matteo 6:16). Egli avvertì: "Guardatevi dai falsi profeti, i quali vengono a voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci" (Matteo 7:15). L'ipocrita mente fingendo di credere in una cosa mentre ne fa un'altra. Anania e Saffira non solo portarono vergogna e disonore su se stessi, ma anche la morte (Atti 5:1–11). Essi falsamente suggerirono di aver dato l'intero importo di vendita di un pezzo di proprietà. Tragicamente, questa era una bugia inutile. Non erano obbligati a dare nulla, ma volevano essere altamente considerati per la loro generosità simulata. Lo stesso uomo che pronunciò il loro giudizio, Pietro, in seguito ammonisce in 1 Pietro 2:1 a Gettando dunque lontano da voi ogni malizia, ogni frode, le ipocrisie e le invidie, e ogni sorta di maldicenze".
Vers. 6. Ciò osserva due risultati contrastanti. "Integrità" significa una sincera ricerca della volontà di Dio e obbedienza ai Suoi comandamenti (Proverbi 1:7). Coloro che seguono la pietà e la sana saggezza hanno molte più possibilità di felicità e successo (Proverbi 3:6; 12:28). Coloro che ignorano Dio si aprono a tutti i tipi di problemi mondani (Proverbi 1:32; 15:10; 18:6–7), per non parlare della condanna nell'eternità (Proverbi 11:7). Poiché una persona giusta conduce una vita retta che nessuno può legittimamente criticare, non lascia spazio agli altri per biasimarlo per la sua vita. Giuseppe è un esempio di una persona la cui vita era priva di legittimi difetti. La sua fiducia nel Signore rimase salda e il male che i suoi fratelli cercarono di imporgli si tradusse nel suo bene. Disse loro: "Quanto a voi, avevate pensato del male contro di me, ma Dio ha pensato di farlo per il bene" (Genesi 50:20). Daniele è un altro buon esempio di una persona la cui vita era al di sopra di ogni colpa. Quando i suoi nemici inventarono un'occasione che lo portò a essere rinchiuso in una tana di leoni affamati, Dio lo protesse. I leoni non gli fecero del male e il re ordinò la sua liberazione dalla tana dei leoni. Tuttavia, gli uomini malvagi che erano responsabili della prigionia di Daniele finirono nella stessa tana dei leoni e morirono tra i denti dei leoni affamati prima di raggiungere il fondo della tana. Il loro peccato li sopraffece (Daniele 6). Come nota questo proverbio, il peccato dei nemici di Daniele finì per diventare la loro stessa rovina. Entrambi gli esempi dimostrano la completa comprensione della sofferenza umana da parte della Bibbia. Un "proverbio" è un'affermazione generale di buon senso. La Scrittura nota che anche le brave persone possono soffrire in un mondo decaduto. Tuttavia, il modello previsto nella maggior parte dei casi è che "fare del bene" porta qualcuno a "sperimentare" il bene.
Preghiera. Caro Padre celeste, grazie per la Tua provvidenza quotidiana. Sei stato generoso con me e la mia famiglia. Sono veramente grato. Signore, prego per coloro che oggi potrebbero essere rimasti intrappolati nell'inganno di cercare di ottenere ricchezza nel modo sbagliato. Liberali e guidali nelle Tue vie. Insegnaci tutti a usare saggiamente il nostro denaro e a dare quando ci parli di dare, e ad aiutare quando c'è bisogno. Signore, libera i Tuoi figli dall'avidità e dalla lussuria. Togli dal mio cuore qualsiasi cosa che mi impedirebbe di seguirti completamente. Liberaci dal male. Lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.
2 Aprile
"C'è chi fa il ricco e non ha nulla; c'è chi fa il povero e ha grandi beni. La ricchezza di un uomo serve come riscatto della sua vita, ma il povero non ode mai minacce. La luce dei giusti è gaia, ma la lampada degli empi si spegne" (Proverbi 13:7-9).
Vers. 7. La lingua originale di questo versetto porta a sottili differenze nel modo in cui può essere interpretato. Una presentazione estremamente letterale dell'ebraico potrebbe suonare più o meno così: "Chi si arricchisce non ha niente, chi si impoverisce ha grandi ricchezze". Questo sembra giocare sull'idea di coloro che fingono di essere ricchi quando non hanno niente, mentre altri si atteggiano a poveri quando hanno molto (Proverbi 11:26; 16:19; 22:9). Un altro possibile significato è che coloro che si concentrano sulla ricchezza materiale sono spiritualmente poveri, mentre coloro che sono meno interessati alla ricchezza mondana sono spiritualmente ricchi (Proverbi 11:24, 28; 22:1). Entrambe le visioni hanno il supporto della Scrittura; entrambe le lezioni sono supportate altrove nel libro dei Proverbi. Il vanaglorioso ipocrita che non ha ricchezze è insicuro; per aumentare la sua autostima finge di essere ricco. Il ricco contadino nella parabola di Gesù si vantava dei suoi raccolti abbondanti, ma era spiritualmente in bancarotta. Quando chiese la sua anima, Dio definisce una persona del genere uno stolto e gli ricorda che i beni materiali non lo avrebbero accompagnato oltre la tomba (Luca 12:20). La chiesa di Laodicea si vantava della sua opulenza, ma mancava di vera ricchezza. Gesù disse alla chiesa: "Tu dici: sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di nulla; tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo" (Apocalisse 3:17). L'apostolo Paolo assunse una posizione sinceramente umile. Scrisse in 2 Corinzi 6:10 che era povero ma aveva reso ricchi molti e non aveva nulla, ma possedeva tutto. È meglio essere spiritualmente ricchi che fingere ricchezza materiale.
Vers. 8. Questo proverbio usa un colpo di scena inaspettato per scoprire un vantaggio nascosto della povertà. Una persona ricca può "riscattare" se stessa. Questo potrebbe significare comprarsi fuori dai guai, ma in questo contesto, significa un riscatto più letterale. Questa è la tariffa richiesta da qualcuno per restituire una persona catturata o rapita, o per liberare uno schiavo. La persona ricca è soggetta a richieste di riscatto a causa della sua ricchezza. Nessuno farà tali minacce contro una persona povera perché non ha ricchezze da dare. Le minacce alla ricchezza, alla proprietà o al denaro sono impotenti contro qualcuno che non ha nessuna di queste cose. La ricchezza materiale, infatti, ha i suoi svantaggi. Ciò include il rischio di essere derubati, rapiti o assassinati per i propri soldi. Inoltre, un uomo ricco potrebbe chiedersi se i suoi "amici" siano veramente amici o se stiano semplicemente fingendo di esserlo per ottenere qualcosa da lui. La ricchezza, nella migliore delle ipotesi, è solo temporanea, mentre "La pietà, con animo contento del proprio stato, è un grande guadagno. Infatti, non abbiamo portato nulla nel mondo, quindi non possiamo nemmeno portarne via nulla" (1 Timoteo 6:6-7). Ebrei 13:5 fornisce la giusta prospettiva su ciò che è veramente importante. Dice: "Non siate amanti del denaro, siate contenti delle cose che avete, poiché egli stesso ha detto: 'Io non ti lascerò, e non ti abbandonerò'".
Vers. 9. Salomone sottolinea l'osservazione di buon senso secondo cui la pietà tende a tenere una persona lontana dal pericolo (Proverbi 1:7, 32–33, mentre il peccato comporta rischi che portano a una morte prematura (Proverbi 6:32–33; 11:5, 21; 12:21). Il riferimento a una "lampada" in questo versetto allude all'illuminazione che una persona nell'antico Medio Oriente aveva nella sua tenda. La sua lampada a olio non rimaneva accesa per tutta la notte e quando si spegneva, tutto diventava completamente buio. Allo stesso modo, la vita del malvagio, la sua lampada, non rimarrà accesa per sempre. Tra poco si spegnerà e la persona malvagia morirà e sarà circondata da un'oscurità totale (Proverbi 11:7). La vita del giusto, la sua luce, si estenderà non solo per un lungo periodo sulla terra, ma anche per tutta l'eternità (Giovanni 8:12). Mentre l'inferno è descritto come un luogo di tenebre esteriori (Matteo 8:12), il paradiso è descritto come un luogo di luce brillante e abbagliante. In cielo, il Signore sarà la luce dei giusti, e non ci sarà notte né alcun bisogno della luce o della lampada del sole (Apocalisse 22:5).
Preghiera. Caro Padre celeste, apprezzo il Tuo consiglio e la Tua guida ogni giorno. Grazie per il Tuo amore e la Tua cura su di me e sulla mia famiglia. Signore, desidero le Tue vere ricchezze più di ogni altra cosa in questo mondo. Ti chiedo di rafforzarmi affinché io possa obbedirTi in ogni cosa. Voglio la Tua rettitudine prima di tutto nella mia vita. Purificami dalle cose che mi impedirebbero di ricevere tutto ciò che desideri fare nella mia vita. Signore, aiutami a essere audace e coraggioso come lo era Davide quando mi trovavo di fronte agli attacchi del nemico. So che attraverso il potere dello Spirito Santo, posso fare ogni cosa con la forza che Cristo fornisce. Signore, dichiaro che non sarò derubato di nulla di ciò che hai affidato alle mie cure. Dammi la grazia di prevalere sul nemico quando tenta di derubarmi. Te lo chiedo nel potente nome di Gesù. Amen.
3 Aprile
"Dall'orgoglio non viene che contesa, ma la sapienza è con chi dà retta ai consigli. La ricchezza male acquistata va diminuendo, ma chi accumula a poco a poco la aumenta. La speranza insoddisfatta fa languire il cuore, ma il desiderio adempiuto è un albero di vita" (Proverbi 13:10-12).
Vers. 10. La parola tradotta "orgoglio" (anche tradotta come "insolenza") deriva da un verbo ebraico che letteralmente significa "bollire". Ciò suggerisce una specie di orgoglio interiore e ribollente che si rifiuta di imparare qualcosa da chiunque (Proverbi 1:22; 12:15; 13:1). Una persona insolente è un individuo litigioso, saputello, egocentrico con un atteggiamento di superiorità. È veloce a litigare e non è disposto a concordare con chiunque abbia un'opinione diversa. Tali persone creano molto dramma ma realizzano poco altro (Tito 3:9–11). I filosofi di Atene che avevano rifiutato il messaggio dell'apostolo Paolo su Gesù erano insolenti. Chiamano Paolo un chiacchierone (Atti 17:18). Alcuni di coloro che ascoltano Paolo predicare sulla risurrezione lo prendono in giro (Atti 17:32). Paolo consiglia al giovane Timoteo di farsi consigliare. Egli scrive in 2 Timoteo 1:13: "Attieniti con fede e con l'amore che è in Cristo Gesù al modello delle sane parole che hai udite da me". Egli ha anche offerto buoni consigli in Romani 12:16: "Abbiate fra voi un medesimo sentimento; non abbiate l'animo alle cose alte, ma lasciatevi attirare dalle umili. Non vi stimate saggi da voi stessi".
Vers. 11. In questo versetto Salomone osserva la differenza tra ricchezza acquisita all'improvviso e ricchezza ottenuta lentamente ma onestamente. Le implicazioni di questo proverbio riguardano sia il denaro che viene portato avidamente o attraverso mezzi discutibili, sia quello che viene semplicemente guadagnato all'istante. Coloro che cercano la ricchezza in modo disonesto, approfittando degli altri o impegnandosi in schemi, possono aspettarsi che la loro ricchezza scompaia con la stessa rapidità con cui è arrivata. Un parallelo moderno a questo è noto come la "maledizione della lotteria". Partecipare a una piccola scommessa con la speranza di vincere un premio enorme è un vizio comune in molte nazioni moderne. Purtroppo, molti di coloro che ricevono il "grande premio" si ritrovano in una situazione finanziaria peggiore, dopo molti anni, di quanto non fossero prima di vincere il denaro. Poiché non hanno guadagnato quel denaro, spesso non hanno esperienza su come usarlo, proteggerlo o gestirlo. L'altro tipo di ricchezza qui implicito è quella sequestrata all'improvviso e in modo disonesto. Questo è denaro che potrebbe essere stato preso tramite rapina, furto, truffa, imbroglio o in qualche altro modo disonesto. Acan si è impossessato della ricchezza in modo disonesto. Il Signore aveva comandato al popolo di Israele di non prendere da Gerico ciò che gli era stato consacrato (Giosuè 6:17–19), ma Acan prese un bel mantello, 200 sicli d'argento e una barra d'oro del peso di 50 sicli e li nascose nel terreno all'interno della sua tenda (Giosuè 7:21). Tuttavia, ciò che guadagnò frettolosamente diminuì rapidamente. Il suo peccato fu scoperto e il popolo di Israele lo mise a morte per lapidazione (Giosuè 7:24–25). È molto meglio acquisire ricchezza gradualmente ma onestamente, come sottolinea Salomone qui. L'eternità fornisce un altro contrasto nel modo in cui accumuliamo ricchezza. Le risorse materiali possono essere guadagnate rapidamente, ma non appena lasciamo questa vita, vengono completamente abbandonate (Proverbi 11:7; Luca 12:16–21; 1 Corinzi 3:15). Le ricompense spirituali, guadagnate nel tempo tramite il servizio a Dio, dureranno per sempre (Matteo 6:19–20; 10:42).
Vers. 12. Anche tradotto con "l'attesa differita", siamo qui di fronte a qualcosa di "rinviato" è rimandato, ritardato o sospeso. Più a lungo una persona non vede realizzata la propria speranza, più è probabile che si scoraggi. Vedere le proprie speranze avverarsi è edificante. Molti passaggi della Scrittura sono suppliche a Dio, chiedendogli di realizzare promesse che sembrano essere state rinviate (Abacuc 1:2–4; Salmo 89:46). Naturalmente, se la speranza è qualcosa che non accadrà mai, è una falsa speranza. Ciò può solo portare al dolore. Quando una persona arriva a credere che la sua speranza non abbia senso, può diventare depressa. I falsi insegnanti che affermano che coloro che pregano e donano denaro saranno ricchi e sani stanno vendendo false speranze. Altri, che promuovono la salvezza tramite le opere invece che tramite la grazia, corrompono le speranze delle persone che credono di andare in cielo facendo buone azioni. Tuttavia, quelle speranze sono false. Paolo scrive in Efesini 2:8-9: "Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio. Non è in virtù di opere, affinché nessuno se ne vanti". Paolo era così irritato dal falso insegnamento secondo cui le opere religiose erano necessarie per la salvezza che comandò ai credenti galati: "Ma, anche se noi o un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anatema" (Galati 1:8). "Anatema" significa votato alla distruzione. La speranza del cielo che hanno i credenti è una speranza sicura (Giovanni 10:28–29). È sicura perché è fondata su un Dio perfetto e senza peccato (Ebrei 4:15; Tito 3:5; 1 Timoteo 2:5).
Preghiera. Padre celeste, ti ringrazio per l'incoraggiamento che mi dai, quando a volte sono tentato di scoraggiarmi in certe situazioni. Sono molto incoraggiato quando rispondi alle mie preghiere. Sei veramente un Dio fedele che ascolta e risponde alle nostre preghiere. A volte sono stupito, quando ho completamente dimenticato una preghiera che ho pregato anni fa e all'improvviso si avvera. Signore, incoraggia i miei fratelli e sorelle nel Signore e rispondi alle loro preghiere che sono state pregate secondo la Tua volontà. Invia speranza a coloro che ne hanno bisogno e dona loro la fede per credere in Te per le loro risposte. Aiutami a rispondere a coloro che non sono d'accordo con me nel modo in cui vorresti che rispondessi. Riempimi del Tuo amore e dammi il potere del Tuo Spirito Santo per fare la Tua volontà in ogni situazione. Lo chiedo nel nome del Signore, Gesù Cristo. Amen.
4 Aprile
"Chi disprezza la parola si costituisce, di fronte a essa, debitore, ma chi rispetta il comandamento sarà ricompensato. L'insegnamento del saggio è una fonte di vita per schivare le insidie della morte. Buon senno procura favore, ma il procedere dei perfidi è nocivo. Ogni uomo accorto agisce con conoscenza, ma l'insensato fa sfoggio di follia" (Proverbi 13:13-16).
La Parola di Dio è luce sul nostro cammino e fondamento della vita saggia. Il versetto iniziale di questo passo di Proverbi ci mette di fronte a una scelta decisiva: disprezzare la Parola significa assumersi un debito, ovvero caricarsi della responsabilità delle proprie trasgressioni, con le inevitabili conseguenze. Al contrario, chi onora i comandamenti divini sperimenta la ricompensa della fedeltà: non si tratta solo di benedizioni materiali, ma soprattutto della pace e della comunione con Dio. La nostra attitudine verso la Parola rivela dunque la nostra vera condizione spirituale.
L’insegnamento del saggio è descritto come una fonte di vita, un'immagine potente che richiama l’acqua viva promessa da Cristo (Giovanni 4:14). La vera saggezza non è un semplice accumulo di conoscenze, ma una guida pratica che preserva dalla morte, ovvero dal peccato e dalla rovina. Chi si lascia ammaestrare dalla sapienza divina trova protezione contro le insidie della vita, mentre chi la ignora cammina in una via di pericolo. La Bibbia non è solo un libro di regole, ma una mappa per navigare in un mondo insidioso, conducendoci a un destino di vita anziché di perdizione.
Il buon senno, o discernimento, è il segreto del favore di Dio e degli uomini. Essere saggi non significa solo avere intelletto, ma vivere con prudenza e rettitudine, in modo da ispirare fiducia e rispetto. Il contrasto con i perfidi è evidente: la loro condotta, fondata sulla frode e sull’inganno, si rivela autodistruttiva. Anche quando l’ingiustizia sembra trionfare, essa porta con sé il seme della propria rovina. La saggezza, invece, costruisce relazioni sane e porta prosperità morale e spirituale.
Infine, la differenza tra l’uomo accorto e l’insensato si manifesta nelle azioni: il primo agisce con conoscenza, il secondo si compiace della propria stoltezza. Qui si percepisce un forte richiamo alla responsabilità individuale: non basta avere accesso alla verità, occorre metterla in pratica. Il folle ostenta la sua sregolatezza senza nemmeno rendersene conto, mentre il saggio coltiva l’umiltà e il timore di Dio. La vera intelligenza non è nell’ostentazione, ma nella ricerca del bene. In un mondo che spesso confonde arroganza e audacia con saggezza, Proverbi ci invita a un discernimento che si traduce in una vita benedetta e fruttuosa.
Preghiera. Caro Padre celeste, ti ringrazio perché ci hai dato la Tua Parola e la Tua saggezza. Aiutaci a camminare nelle Tue vie così da evitare le trappole del nemico. Signore, sono grato che seguendo i Tuoi comandamenti hai impedito al maligno di farmi del male. Chiedo la Tua protezione su tutti i Tuoi figli. Signore, aiutami oggi a camminare nell'amore ed essere un buon testimone per tutti coloro con cui entro in contatto. Aiutami a essere sensibile al Tuo Spirito e a rispondere alle cose che mi chiedi di fare. Dammi il coraggio e la forza di fare tutto ciò che mi chiedi. Te lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.
5 Aprile
"Il messo malvagio cade in sciagure, ma l'ambasciatore fedele porta guarigione. Miseria e vergogna a chi rifiuta la correzione, ma chi dà retta alla riprensione è onorato. Il desiderio adempiuto è dolce all'anima, ma agli insensati fa orrore evitare il male. Chi va con i saggi diventa saggio, ma il compagno degli insensati diventa cattivo. Il male perseguita i peccatori, ma il giusto è ricompensato con il bene" (Proverbi 13:17-21).
Le parole di Proverbi 13:17-21 ci offrono un insegnamento prezioso sulla saggezza e la stoltezza, sul bene e il male, sulle conseguenze delle nostre scelte. Il messo malvagio, che diffonde menzogna e inganno, trova la propria rovina, mentre l’ambasciatore fedele, portatore di verità e giustizia, diventa strumento di guarigione. Ogni cristiano è chiamato a essere un testimone fedele di Cristo, poiché le nostre parole e azioni hanno il potere di edificare o distruggere, di portare pace o seminare discordia.
L’accoglienza della correzione è segno di umiltà e desiderio di crescita. Chi rifiuta la riprensione rimane nella sua miseria, incapace di progredire, mentre chi ascolta e si lascia guidare dalla disciplina trova onore. Dio, come Padre amorevole, corregge i suoi figli affinché crescano nella giustizia. Accettare la correzione significa riconoscere la nostra fragilità e aprirci alla trasformazione che solo la sua grazia può operare.
Il desiderio adempiuto porta gioia all’anima, ma la stoltezza rende l’uomo incapace di fuggire il male. È una verità profonda: chi si compiace del peccato si allontana sempre più dalla rettitudine, mentre chi desidera il bene trova nella volontà di Dio la vera soddisfazione. Per questo, la Scrittura ci esorta a scegliere con saggezza le nostre compagnie: camminare con i saggi ci rende saggi, mentre la frequentazione degli insensati ci corrompe. Le relazioni influenzano il nostro carattere e la nostra direzione spirituale.
Infine, il testo ci ricorda la certezza della giustizia divina: il male insegue chi persiste nel peccato, ma il giusto riceve la sua ricompensa. Il cammino della giustizia non è privo di prove, ma la benedizione di Dio riposa su chi lo segue con fedeltà. La promessa del bene per i giusti è un invito alla perseveranza, nella fiducia che il Signore è fedele e non lascia mai senza frutto coloro che camminano nelle sue vie.
Preghiera. Caro Padre celeste, ti lodo per tutta la Tua bontà verso di noi come Tuoi figli. Sono benedetto nel conoscerti e nel seguirti. Signore, aiutami a prendere decisioni sagge in tutte le cose che affronto quotidianamente. Donami il Tuo amore per tutto ciò che incontro. Signore, in tutti i miei affari, aiutami a non procrastinare nell'affrontare le responsabilità che mi attendono. Ho bisogno della Tua guida per sapere quali cose dovrebbero essere prioritarie nella mia vita, perché a volte non so cosa devo fare prima. Aiutami, in tutte le mie attività quotidiane a casa e in ufficio, a dimostrare la Tua natura. Te lo chiedo nel nome del nostro Signore, Gesù Cristo. Amen.
6 Aprile
"L'uomo buono lascia un'eredità ai figli dei suoi figli, ma la ricchezza del peccatore è riservata al giusto. Il campo lavorato dal povero dà cibo in abbondanza, ma c'è chi perisce per mancanza di equità" (Proverbi 13:22-23).
Vers. 22. La ricchezza materiale non è garantita in questa vita, nemmeno per coloro che sono morali e devoti (Giovanni 16:33). Un proverbio come questo non è inteso come una dichiarazione universale, ma come un'affermazione generale di buon senso. La lezione importante in questo tipo di affermazione sta nel contrasto che viene presentato. Qui, il punto è su come la rettitudine e il male in genere portino a risultati diversi, specialmente quando si tratta di successo duraturo. Coloro che ottengono ricchezza onestamente hanno maggiori possibilità di conservarla e di trasmetterla rispetto alla persona che vive di peccato e male. Un uomo buono gestisce il denaro e i beni saggiamente, secondo principi divini come prudenza e generosità (Proverbi 1:7; 11:25; 19:17). Non spende secondo i desideri della carne, i desideri degli occhi o l'orgoglio della vita; spende come un fedele amministratore di ciò che Dio gli ha affidato. Una persona che si accontenta di ciò che ha non si sente pressata a spendere più di quanto dovrebbe ragionevolmente (Proverbi 13:25; 1 Timoteo 6:6). Considera tutto ciò di cui il Signore lo ha benedetto come del Signore e non esclusivamente i suoi soldi e beni. Vive saggiamente entro i suoi mezzi, risparmia il più costantemente possibile e ha beni materiali e denaro da lasciare ai suoi figli e nipoti. Al contrario, la persona stolta rifiuta Dio (Salmo 10:4). Questo la rende più incline a sprecare o perdere la sua ricchezza, o a vedersela prendere come punizione per i suoi crimini.
Vers. 23. Molte affermazioni nel libro dei Proverbi fanno riferimento alla regola generale della saggezza divina: fare del bene di solito porta al bene (Proverbi 3:21–23). Per la maggior parte, seguire i principi biblici e obbedire al Signore dà a una persona un successo maggiore che perseguire il peccato (Proverbi 2:3–8). Come minimo, la condotta divina evita le conseguenze negative della disonestà e del crimine (Proverbi 5:22; 11:5). Tuttavia, la Scrittura è anche onesta su come le persone malvagie possano togliere prosperità a coloro che sono giusti. Una forma di male particolarmente atroce è quando coloro che sono ricchi approfittano di coloro che sono poveri. Un uomo povero può lavorare la sua terra e ottenere abbastanza cibo da mettere in tavola, ma può perderlo rapidamente. Una o più persone ingiuste possono rubare ciò che la terra produce. Ordini ingiusti o poco saggi da parte di un proprietario terriero possono limitare gravemente ciò che il raccolto produce. L'apostolo Giacomo rimproverò i ricchi contadini senza scrupoli per aver mantenuto poveri i loro lavoratori. Erano ingiusti e si preoccupavano solo di aumentare la loro ricchezza in modo da poter vivere nel lusso. Scrive in Giacomo 5:4-6: "Ecco, il salario dei lavoratori, che hanno mietuto i vostri campi e del quale li avete frodati, grida e le grida di quelli che hanno mietuto sono giunte agli orecchi del Signore degli eserciti. Voi siete vissuti sulla terra nelle delizie e vi siete dati ai piaceri; avete pasciuto i vostri cuori in giorno di strage. Avete condannato, avete ucciso il giusto; egli non vi resiste".
Preghiera. Caro Padre celeste, sono grato per il Tuo amore e per l'opportunità di servirTi. Voglio veramente lasciare ai miei figli e nipoti un'eredità divina. Prego che ciascuno di loro sia guidato da Te e che rimangano nella volontà di Dio. Possano tutti servirti e seguirti. Proteggili tutti e tienili lontani dal male. Signore, filtra l'umanismo di questo mondo in modo che non entri nei loro schemi di pensiero; possano essere influenzati dal pensiero divino. Signore, possano le Tue Parole diffondersi ai poveri in tutto il mondo in modo che possano essere liberati da ogni schiavitù e giungere alla conoscenza del Signore. Signore, usa tutti noi che siamo cristiani per raggiungere i poveri e i sofferenti e condividere con loro le vie di Dio. Lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.
7 Aprile
"Chi risparmia la verga odia suo figlio, ma chi lo ama, lo corregge per tempo" (Proverbi 13:24).
Questa regola biblica, la punizione corporale, nelle attuali nazioni occidentali viene oggi considerata un assoluto abominio, tanto che vi sono stati genitori che, per averla applicata, sono stati denunciati alla magistratura ed è stata persino loro tolta la patria podestà, sottraendo loro così i figli ed affidandoli ad altri. Si tratta di situazioni che, però, andrebbero valutate caso per caso senza generalizzare, perché si può essere certo in presenza di abusi da parte di alcuni genitori e famiglie, e questo è sicuramente riprovevole. In alcune nazioni si proibisce però, non solo la verga, ma anche lo schiaffo e la sculacciata. In una cultura che radicalizza i diritti umani si tende così ad andare all'estremo opposto. Passati sono i tempi in cui la verga, come misura disciplinare, veniva usata anche dagli insegnanti nelle scuole. Presa comunque alla lettera, questa istanza biblica certo si riferisce alla punizione corporale. Tuttavia, questo principio biblico non riguarda solo la disciplina fisica, né intende giustificare forme di disciplina che oltrepassino il limite dell'abuso.
Lo scopo principale di questa affermazione è quello di sostenere, di fatto, la disciplina amorevole. Questa è una correzione basata sui principi stabiliti da Dio (Proverbi 1:7). Una persona che ami veramente un bambino gli fornirà disciplina (Proverbi 3:11–12) per impedirgli di sviluppare cattive abitudini. Senza di questo, la tendenza naturale degli esseri umani è a peccare sempre di più (Proverbi 19:18). La mancanza di disciplina porta anche ad abitudini distruttive per la vita come la pigrizia e la disonestà (Proverbi 12:19, 24; 13:4). Poiché tutti ereditano una natura peccaminosa, tutti hanno bisogno di disciplina per rafforzare il fatto che peccare comporta sempre conseguenze negative.
La disciplina cristiana, fisica o di altro tipo, non deve essere impartita con rabbia, né dovrebbe essere data senza una giusta provocazione. Un padre o una madre che disciplini il figlio dimostra di amarlo e di volerlo plasmare in un adulto responsabile che ama e serve Dio (Proverbi 22:6). Quel tipo di disciplina forma il carattere. Le risposte offensive, ingiuste o dure non fanno altro che frustrare il bambino e renderlo più resistente alla verità: "E voi, padri, non provocate a ira i vostri figli, ma allevateli in disciplina e in ammonizione del Signore" (Efesini 6:4). Alcuni genitori di fatto fanno ben poco per disciplinare i loro figli. Questo non è amorevole, premuroso o loro di supporto. Piuttosto, la mancata correzione del cattivo comportamento è un segno di codardia ed egoismo. Solo un genitore negligente e indifferente non disciplina il figlio o la figlia.
Ebrei 12:5–6 esorta i credenti a non prendere alla leggera la correzione che Dio impartisce ai Suoi figli. Egli disciplina coloro che ama. Ebrei 12:11 ci assicura: "Ora, ogni disciplina sembra, è vero, al presente non essere causa di gioia, ma di tristezza; poi, però, rende un pacifico frutto di giustizia per quelli che sono stati esercitati per mezzo di essa".
Preghiera. Caro Padre celeste, grazie per i miei figli e nipoti. Ho imparato così tanto nel corso degli anni attraverso il processo genitoriale. Ho fallito così tante volte, ma Tu sei stato lì per sollevarmi e aiutarmi a superare le cose che si sono verificate contro me e i miei figli. Signore, essere genitori è una sfida. Solo con il Tuo aiuto e amore possiamo essere il tipo di genitori che ci chiami a essere. Signore, prego per tutte le madri e i padri che cercano il Tuo aiuto per le loro famiglie. Concedi loro il Tuo aiuto e favore. Dona loro il Tuo amore, saggezza e pazienza nel trattare con i loro figli. Possano tutti i cristiani essere i genitori devoti che Tu li chiami a essere, e possano i loro figli essere amorevoli e obbedienti così che tutti noi abbiamo famiglie felici e benedette. Lo chiedo nel nome del Signore Gesù Cristo. Amen.
8 Aprile
"Il giusto ha di che mangiare a sazietà, ma il ventre degli empi manca di cibo" (Proverbi 13:25).
Questo proverbio, come molti altri nella raccolta salomonica, propone un contrasto netto tra il giusto e l’empio, utilizzando un’immagine concreta e quotidiana: il cibo, segno di sostentamento e benedizione. Alla prima lettura, il testo sembra affermare una sorta di legge retributiva: chi è giusto vive nel benessere, mentre chi è empio sperimenta il bisogno. Tuttavia, questa interpretazione letterale appare problematica alla luce del Nuovo Testamento e della stessa esperienza umana, dove spesso i giusti soffrono la povertà mentre gli empi prosperano. È quindi necessario un approfondimento più spirituale e teologico.
Alcuni commentari cristiani, come quello di Matthew Henry, leggono questo versetto non solo in termini materiali, ma anche in senso morale e spirituale: il giusto è soddisfatto perché la sua coscienza è in pace, si accontenta di ciò che ha, e vive nella comunione con Dio. Al contrario, l’empio è inquieto e insaziabile, perché il peccato genera una fame che nulla può saziare. Charles Bridges, nel suo commentario puritano sui Proverbi, sottolinea che il giusto, pur se povero materialmente, ha un “banchetto interiore”, frutto della grazia di Dio, mentre l’empio, per quanto abbondi di beni, rimane spiritualmente affamato.
Nel Nuovo Testamento, questa lettura spirituale trova pieno compimento. Gesù stesso afferma: “Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati” (Matteo 5:6). Egli è il vero pane della vita (Giovanni 6:35), e solo chi si nutre di Lui trova vera sazietà. Così, il “giusto” del Proverbi può essere inteso come colui che cerca il Regno di Dio e la sua giustizia, mentre l’empio rappresenta chi vive per sé stesso, fuori dalla comunione con Dio, destinato quindi a una fame perpetua, che è tanto spirituale quanto, talvolta, anche materiale.
In conclusione, questo versetto può essere letto come un’affermazione della beatitudine evangelica: il vero nutrimento, la vera sazietà, non consistono nelle ricchezze visibili, ma nella giustizia che viene da Dio per mezzo della fede. Il giusto, anche nel dolore, sperimenta la provvidenza e la pace che sorpassa ogni intelligenza; l’empio, anche nell’abbondanza, rimane un mendicante nello spirito. In questa luce, il proverbio diventa non una promessa automatica di benessere, ma un invito a cercare la vera giustizia, quella che solo Dio può donare.
Preghiera. Caro Padre celeste, grazie per la Tua promessa di provvidenza quotidiana. Sei sempre stato così fedele nel provvedere a tutti i nostri bisogni. Signore, aiutami a essere sensibile ai bisogni degli altri e a condividere con loro le cose di cui mi hai benedetto. Signore, aiutami a non dimenticare i poveri e gli affamati, solo perché ho cibo in abbondanza. Prego per le persone nei paesi del mondo che soffrono per la carestia e la guerra. Signore, invia il cibo e l'aiuto necessari per tenerli in vita, così che possano trovare la vita eterna attraverso Cristo se non Ti conoscono. Muovi i cuori del Tuo popolo per inviare assistenza o andare ad aiutare. Aiuta il Tuo popolo a raggiungere il mondo con l'aiuto e la Parola del Signore così che possano arrivare a conoscere Te e il Tuo amore. Lo chiedo nel nome del Signore Gesù. Amen.
9 Aprile
"La donna saggia costruisce la sua casa, ma la stolta l'abbatte con le proprie mani. Chi cammina nella rettitudine teme l'Eterno, ma chi è pervertito nelle sue vie lo disprezza" (Proverbi 14-1-2).
Vers. 1 - Salomone osserva un contrasto tra una donna saggia e una donna stolta. Il libro dei Proverbi usa i termini "saggia" e "stolta", in generale, per descrivere coloro che seguono Dio o rifiutano Dio, rispettivamente (Proverbi 1:7; 3:5–8). La descrizione di Salomone qui si riferisce alle donne e alla loro influenza sulla casa, anche se questo non significa che gli interessi domestici siano gli unici che possono essere affrontati dalle donne. In questo versetto, Salomone non si riferisce alla costruzione ma alla cura della casa. La donna saggia benedice la sua casa, la sua famiglia. Esempi pratici di ciò includerebbero cose come la collaborazione con il marito nell'educazione devota dei loro figli (Proverbi 22:6; 29:15; Salmo 127:3–5; Efesini 6:1–4) e la facilitazione di un ambiente fisicamente, emotivamente e spiritualmente sano in casa attraverso cose semplici come le abitudini igieniche familiari, i modelli di linguaggio e la vigilanza sulla propria relazione con il Signore. Una donna saggia non spreca denaro o risorse, ma li investe nel suo ministero per la gloria di Dio e il beneficio della sua famiglia e di altre persone a cui ministra. Una donna saggia è come la donna virtuosa di Proverbi 31, sempre attenta alle necessità della sua famiglia e desiderosa di vivere la chiamata di Dio nella sua vita in ogni stagione. La donna stolta, d'altra parte, non si preoccupa delle necessità del marito e dei figli. Non onora il Signore né cerca di vivere la Sua chiamata nella sua vita. Invece di edificare la sua famiglia, le sue azioni la danneggiano.
Vers. 2 - La Scrittura chiarisce che la verità ultima, incluso ciò che è buono, deriva dalla comprensione di Dio (Proverbi 1:7). Ciò porta a una spiegazione relativamente semplice di ciò che conduce a una condotta buona o cattiva. Una persona retta segue un percorso di rettitudine e teme il Signore. Una persona subdola segue un percorso di peccato e disprezza il Signore. Il termine tradotto "rettitudine" si trova anche in Proverbi 2:13 e Proverbi 4:11 e implica qualcosa di "retto" o onesto. Al contrario, il termine reso "subdola" significa qualcosa di "perduto, perverso o deviante" e si trova in Proverbi 2:15 e Proverbi 3:32. Lo stile di vita di una persona mostra se sta sinceramente cercando il bene, amando il Signore o se è ingiusta e ignora Dio (Giovanni 14:15). Gesù ha reso chiara questa distinzione. Egli dice: "Così, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l'albero cattivo fa frutti cattivi. Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni" (Matteo 7:17-18). Mentre dobbiamo stare attenti a non giudicare gli altri ingiustamente (Giovanni 7:24; 1 Samuele 16:7), la vita di una persona alla fine rivela se è giusta o ingiusta. "Così riconoscerete [i falsi profeti] dai loro frutti" (Matteo 7:20). Se una persona riverisce il Signore, disprezzerà il peccato; ma se disprezza il Signore, amerà il peccato. Non c'è via di mezzo.
Preghiera. Caro Padre celeste, grazie per il Tuo amore e la Tua grazia che mi danno la forza di superare la paura e l'orgoglio che mi assalgono. Signore, mi umilio davanti a Te, chiedendoti di essere misericordioso con me e con tutta la mia famiglia. Abbiamo bisogno del Tuo amore per poter vincere il male con il bene. Signore, aiutaci tutti, nelle nostre famiglie e nei nostri uffici, a diventare più simili a Te. Donaci pazienza e tolleranza gli uni verso gli altri. Facci essere gentili e buoni con tutti, e specialmente possiamo esserlo nelle nostre case. Aiutaci a custodire le nostre bocche in modo da parlare con gentilezza gli uni degli altri. Aiutaci a edificarci a vicenda e a non distruggere mai gli altri con le nostre bocche. Te lo chiedo nel nome di Gesù Cristo, nostro Signore, le cui orme desideriamo seguire. Amen.
10 Aprile
"Nella bocca dello stolto germoglia la superbia, ma le labbra dei saggi sono la loro custodia. Dove mancano i buoi il granaio è vuoto, ma l'abbondanza della raccolta sta nella forza del bue. Il testimone fedele non mente, ma il testimone falso spaccia menzogne" (Proverbi 14:3-5).
Vers. 3. Qui, Salomone sottolinea l'idea che non riuscire a controllare le proprie parole è una ricetta per il disastro. Le parole incontrollate e sconsiderate di una persona sciocca feriscono gli altri, che alla fine faranno del male a lui. Le verghe venivano usate nel mondo antico per autodifesa e come forma di punizione governativa. La persona che usa un discorso sconsiderato e offensivo alla fine affronta le conseguenze (Giacomo 3:4–6). Il Salmo 64:3 paragona le lingue dei malvagi alle spade e le loro parole alle frecce. Tuttavia, i versetti successivi dicono: "Dio scaglierà le sue frecce contro di loro, e all'improvviso saranno coperti di ferite; saranno atterrati, e il male fatto dalle loro lingue ricadrà su loro" (Salmo 64:7-8). Le loro stesse parole offensive tornano a perseguitarli. D'altra parte, il discorso controllato e cortese di una persona saggia la tiene fuori dai guai. A volte, quella discrezione è semplicemente una questione di sapere quando non parlare, per niente (Proverbi 10:19). Nessuno ha una ragione inutile per fare del male a una persona del genere. I credenti dovrebbero usare un linguaggio che sia molto diverso dal linguaggio arrogante, rozzo e mordace dei malfattori. Il loro linguaggio dovrebbe assomigliare a quello del Salvatore. Primo Pietro 2:22 ci assicura che Egli non ha mai ingannato nessuno, e Luca 4:22 testimonia che tutti coloro che lo ascoltavano "si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca".
Vers. 4. I buoi erano essenziali per l'agricoltura ai tempi della Bibbia. Gli agricoltori li usavano per arare e trasportare. Se un contadino non aveva un bue, non poteva arare i suoi campi e quindi non aveva raccolto. Naturalmente, i buoi consumano una grande quantità di cibo e producono una notevole quantità di rifiuti. Ciò significa che una mangiatoia e il granaio attorno ad essa devono essere puliti e riforniti spesso. Bisogna fare lavori sgradevoli e umili per mantenere i buoi nutriti e sani. La ricompensa per quel lavoro, tuttavia, è qualcosa che solo la forza dei buoi può fornire: un raccolto abbondante. Facendo riferimento in questo versetto al valore dei buoi, Salomone sottolinea due cose. Primo, gli animali devono essere trattati in modo appropriato. Questo è buon senso; un animale trattato bene è più produttivo (Proverbi 12:10; Deuteronomio 25:4). Secondo, il duro lavoro paga dividendi. Nessuno dovrebbe aspettarsi di realizzare un profitto senza guadagnarselo. Un onesto giorno di lavoro per un onesto giorno di paga è un principio degno. Cercare di nutrire e pulire i buoi è difficile, ma non è neanche lontanamente così difficile come cercare di coltivare senza di loro.
Vers. 5. L'affermazione qui assomiglia molto a Proverbi 12:17. La Bibbia ci insegna a essere sinceri. Il libro dei Proverbi sottolinea l'importanza di questo concetto contrapponendo frequentemente inganno e bugie a onestà e verità. La maggior parte di questi riferimenti si trovano nel contesto di questioni legali o giudiziarie: circostanze in cui inganno o disonestà sono ovviamente vietati e ingiustificabili. Ciò fornisce un sottile contrasto con situazioni come la recitazione teatrale, lo sport, i giochi o la guerra, in cui c'è una tacita aspettativa di parole o azioni fuorvianti. L'immagine di una persona che "respira" bugie è quella di una persona che è perpetuamente disonesta, ingannevole o subdola. Spesso giudice in controversie legali, Salomone era profondamente consapevole dell'importanza di testimoni affidabili. Più avanti in questo stesso libro, ci assicura che un falso testimone sarà punito per aver mentito (Proverbi 19:5). Afferma inoltre che un bugiardo perirà (Proverbi 19:9). In Proverbi 24:28, esorta: "Non testimoniare, senza motivo, contro il tuo prossimo; non farti ingannatore con le tue parole". In Proverbi 25:18, paragona una persona che rende falsa testimonianza contro il suo prossimo a un'arma. Proprio come queste infliggono gravi danni a un corpo, così anche le bugie feriscono gravemente la loro vittima. Gesù si aspetta che il Suo popolo dia una testimonianza onesta su di Lui. Disse ai Suoi discepoli: "Mi sarete testimoni in Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino all'estremità della terra" (Atti 1:8). Paolo, uno dei principali testimoni di Gesù, disse al governatore Festo: "Eccellentissimo Festo... dico parole vere e ragionevoli" (Atti 26:25).
Preghiera. Caro Padre celeste, grazie per il Tuo amore e la Tua pazienza con tutti noi come Tuoi figli. Padre, Ti chiediamo di liberarci dall'orgoglio e dalla stoltezza e di donarci la Tua saggezza. Dacci la forza di fare tutto ciò che ci aspetta ogni giorno. Che possiamo fare il nostro lavoro come per Te e non per la gente. Che le nostre fatiche contino qualcosa. Che possiamo condurre vite buone e pure davanti a coloro con cui viviamo e lavoriamo. Signore, liberaci dalla tentazione di mentire. Che la sincerità possa sempre essere trovata sulle nostre lingue. Aiutami a essere un buon testimone per tutti coloro con cui entro in contatto. Lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.
11 Aprile
"Il beffardo cerca la sapienza e non la trova, ma per l'uomo intelligente la scienza è cosa facile. Vattene lontano dallo stolto; sulle sue labbra certo non hai trovato scienza. La sapienza dell'uomo accorto sta nel discernere la propria strada, ma la follia degli stolti non è che inganno. Gli insensati si burlano delle colpe commesse, ma il favore dell'Eterno sta fra gli uomini retti" (Proverbi 14:6-9).
Il brano dei Proverbi ci invita a riflettere sulla differenza tra la sapienza autentica e la stoltezza che conduce all’inganno. Chi cerca la verità con arroganza o beffarda presunzione, come il beffardo, non la troverà, perché la sapienza si dona solo a chi la cerca con umiltà e cuore aperto. Al contrario, per chi è intelligente – cioè docile alla voce di Dio – la conoscenza diventa un cammino luminoso e accessibile. Chiediamo al Signore di purificare il nostro cuore da ogni orgoglio, perché possiamo accogliere la sua Parola con semplicità.
Il testo ci esorta anche a discernere le compagnie che frequentiamo: "Vattene lontano dallo stolto". Lo stolto non offre vera sapienza, ma solo parole vuote o ingannevoli. La vera saggezza, invece, si manifesta nella capacità di scegliere con discernimento la propria strada, guidati dalla luce di Dio. Quante volte ci lasciamo influenzare da chi disprezza il bene o minimizza il peccato? Lo Spirito Santo ci aiuti a riconoscere le vie che conducono a Lui e a fuggire dalla seduzione della stoltezza.
Gli stolti non solo rifiutano la sapienza, ma deridono anche il peccato, trattandolo con superficialità. Questo atteggiamento li allontana sempre più dalla verità e dalla grazia. Al contrario, "il favore dell’Eterno sta fra gli uomini retti": Dio benedice chi cammina nell’integrità, anche quando il mondo lo giudica ingenuo. La vera saggezza ci porta a temere il Signore, a riconoscere i nostri errori e a cercare la sua misericordia.
Preghiamo oggi per essere tra coloro che accolgono la sapienza divina, rifuggendo l’orgoglio e la stoltezza. Che il nostro cuore sia aperto alla correzione, alle scelte giuste e alla compagnia di chi ci edifica nella fede. Chiediamo la grazia di camminare nella rettitudine, certi che il favore di Dio riposa su chi Lo cerca con umile e sincero amore.
Preghiera. Caro Padre celeste, grazie per il Tuo favore nella mia vita. Non voglio mai darlo per scontato. Hai provveduto in abbondanza e sono grato per tutte le mie benedizioni. Signore, desidero mantenere un atteggiamento "da bambino" in modo da poter imparare di più su di Te e sul Tuo regno. Grazie per l'amore e la forza per ogni nuovo giorno. So che mi farai strada per camminare nella vittoria in questo giorno. Apprezzo la Tua bontà e grazia verso me e coloro per cui sto pregando. Benedici i miei amici, la mia famiglia e tutti i miei cari. Lo chiedo nel nome di Gesù Cristo. Amen.
12 Aprile
"Il cuore conosce la propria amarezza e alla sua gioia non può prendere parte un estraneo. La casa degli empi sarà distrutta, ma la tenda degli uomini retti fiorirà" (Proverbi 14:10-11).
Vers. 10. Nessun altro essere umano può conoscere appieno il dolore che una persona sta provando (1 Samuele 16:7). Solo il Signore lo sa, e a Lui importa (Ebrei 4:14-16; 1 Pietro 5:7). 1 Corinzi 2:11 chiede: "Infatti chi, fra gli uomini, conosce le cose dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui?". Anche se possiamo offrire parole di conforto e incoraggiamento, forse è meglio semplicemente avvicinarsi a una persona in lutto e tacere (Romani 12:15). Potremmo non comprendere il dolore di un'altra persona; potremmo persino non essere d'accordo sul fatto che la sua infelicità sia giustificata. Tuttavia, la sofferenza altrui è reale, che sia razionale o meno, e che la comprendiamo appieno o meno. È anche vero che nessuno può provare la gioia di un'altra persona. Ogni persona attraversa emozioni intime nel suo essere interiore. Tuttavia, possiamo: "Rallegratevi con quelli che sono allegri, piangete con quelli che piangono" (Romani 12:15). La chiesa è una comunità di credenti che condividono un amore reciproco per Dio e per gli altri. Quando un membro della chiesa soffre, tutti i membri soffrono; quando un membro riceve onore, tutti i membri gioiscono insieme (1 Corinzi 12:26).
Vers. 11. Il contrasto in questo versetto intende giocare sulle differenze tra un rifugio temporaneo e uno permanente. Normalmente, si considererebbe una casa più durevole di una tenda. Ma una "casa" costruita sul male è molto più debole persino di una "tenda" costruita sulla saggezza divina (Proverbi 1:7). Gli sforzi più vigorosi e riusciti degli empi alla fine si riveleranno vani. Quelli che sembrano guadagni fragili, per coloro che onorano Dio, dureranno (Matteo 6:19–21; Proverbi 12:7). Per un po' può sembrare che i beni e la posterità dei malvagi siano consistenti (Salmo 73:2–3). Sia in questa vita, sia sotto il giudizio eterno del Signore, quelle cose malvagie saranno portate via. I giusti possono avere pochi beni e una posterità limitata, ma ciò che hanno germoglierà e fiorirà come un albero. Gli Erode erano una famiglia malvagia che governò durante la vita di Gesù. Vivevano in palazzi ed erano ricchi, ma le loro cattive azioni li portarono, insieme a tutto ciò che possedevano, a perire sotto il giudizio del Signore. Gesù non aveva dove posare il capo (Luca 9:58) e fu perseguitato (Isaia 53:3), ma coloro che credono in Lui formano "una folla immensa, che nessun uomo poteva contare, di tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue" (Apocalisse 7:9) e sono coeredi con Lui (Romani 8:17).
Preghiera [di una donna]. Caro Padre Celeste, grazie per il meraviglioso marito devoto che mi hai dato. Te ne sono profondamente riconoscente. Aiutami a essere la moglie amorevole e solidale di cui ha bisogno. Perdonami quando non riesco a vivere all'altezza di ciò che una moglie cristiana dovrebbe esemplificare. Signore, aiutami a essere la persona che dovrei essere in tutte le mie relazioni con gli altri. Ti ringrazio per un cuore pronto a perdonare quando sento di essere stata offesa da qualcuno. Riempimi del Tuo Spirito Santo e del Tuo amore ogni giorno, affinché coloro che vivono nella mia casa siano sempre benedetti. Te lo chiedo nel nome di Gesù, nostro Salvatore. Amen.
13 Aprile
"C'è una via che all'uomo sembra dritta, ma finisce per condurre alla morte" (Proverbi 14:12).
Le Scritture spesso avvertono che il ragionamento e il desiderio umano possono portare al disastro: "Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi lo conoscerà?" (Geremia 17:9). Il problema non è che non possiamo usare la ragione, o che non possiamo mai avere desideri giusti. Piuttosto, è che siamo troppo facilmente influenzati da ciò che desideriamo, non da ciò che è vero (Proverbi 1:7). Proverbi 12:15 anticipa questo pericolo: lo "stolto" è la persona che confida nel proprio pensiero più che in quello di Dio (Proverbi 3:5). Questo versetto sottolinea la necessità di un autoesame (2 Corinzi 13:5). Altri proverbi sottolineano l'importanza di cercare consiglio e saggezza da persone devote (Proverbi 11:14; 15:5).
Tuttavia, anche di fronte a prove schiaccianti, una persona che è decisa a rifiutare Dio può trovare scuse per farlo (Giovanni 5:39–40). Lasciato a se stesso, un uomo simile rifiuterà la via della salvezza (Ebrei 2:3). Egli fa affidamento sulla sua conoscenza finita e corrotta per illuminare la sua via nella vita (Colossesi 2:8). Tuttavia, cammina nelle tenebre e, se non giunge alla fede in Gesù Cristo, sperimenterà la morte eterna (Giovanni 3:36). Isaia 53:6 conferma: "Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via".
Romani 1:18-32 racconta la triste storia del rifiuto da parte dei pagani della rivelazione naturale, la manifestazione di Dio attraverso la natura. Il versetto 18 dice che l'ira di Dio "si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia". Il resto del capitolo racconta dove li ha condotti il rifiuto della rivelazione di Dio da parte dei pagani. Sebbene gli uomini preferissero la propria via a quella di Dio, la loro scelta li ha condotti a pensieri futili e degradati, all'idolatria, alla dissolutezza fisica, a ogni sorta di ingiustizia, al male, all'avidità e alla cupidigia. malizia; odio verso Dio; insolenza; arroganza; omicidio; contesa; inganno; malizia; pettegolezzo; vanteria; ribellione; stoltezza; infedeltà; e spietatezza.
Chiunque accetti Gesù come Salvatore ha la certezza della vita eterna. Lo Spirito Santo cercherà sempre di liberare le persone dalla schiavitù della falsa religione. Dio esaudirà la preghiera di chiunque ne sia sinceramente alla ricerca. Non dovremmo condannare, ma amare e pregare per chiunque sappiamo essere coinvolto in una falsa religione. Satana li ha accecati, ma Dio li ama e desidera che giungano alla conoscenza della verità. Nel cristianesimo, la chiesa di Dio non è una particolare confessione o edificio. La vera chiesa è composta da tutti i credenti in Cristo di tutte le epoche, e il vero Regno di Dio è al suo interno. Satana cerca di condurre le persone su qualsiasi sentiero tranne quello che conduce alla vita in Cristo.
Preghiera. Caro Padre celeste, grazie perché il mio nome è scritto nel Libro della Vita. Signore, prego per tutti coloro che non Ti conoscono come il Dio vero e vivente. Rivelati a loro affinché anche loro possano avere la vita eterna. Signore, libera coloro che sono in qualsiasi forma di inganno che impedisce loro di conoscerTi. Padre, ti chiedo anche di preservarmi dall'errore. Liberami da ogni orgoglio e inganno. Signore, rivelati a tutti coloro che desiderano sinceramente conoscere il vero Dio. Signore, benedici e mantieni la mia famiglia e i miei amici sul sentiero della verità. Te lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.
14 Aprile
"Anche ridendo, il cuore può essere triste; e la gioia può finire in dolore. Lo sviato di cuore avrà la ricompensa del suo modo di vivere, l'uomo onesto quella delle sue opere" (Proverbi 14:13-14).
Vers. 13. La felicità terrena è fugace (Matteo 6:19-21). Le apparenze possono ingannare (1 Samuele 16:7; Giovanni 7:24). Chi ride, esteriormente, potrebbe provare un profondo dolore nel cuore. Le attività terrene non cambieranno questo, e qualsiasi gioia portino è temporanea. Anche quando un peccatore ride, il suo cuore può essere addolorato, e quando la sua gioia finisce, egli prova dolore (Proverbi 10:8; 11:23). Chi ripone la propria fede in Cristo può riposare nella consapevolezza che il suo dolore sarà veramente guarito (Apocalisse 21:4). In Ecclesiaste, Salomone ci dice dove cercò significato e soddisfazione. Tra i luoghi in cui cercò c'era il piacere, ma non vi trovò alcun significato o soddisfazione. Conclude il suo libro esortando i lettori a ricordare il Signore (Ecclesiaste 12:13). 1 Timoteo 5:6 afferma che "chi si abbandona ai piaceri è morto, anche se vive". Il vero significato deriva solo da una giusta relazione con Dio. Il salmista attesta che Dio è la fonte di una gioia autentica e duratura. Scrive: "Tu mi mostrerai il sentiero della vita; vi sono gioie a sazietà alla tua presenza; vi sono delizie alla tua destra in eterno" (Salmo 16:11).
Vers. 14. Un'espressione pure comune dice: "Si raccoglie quel che si semina". Il significato di questa espressione è lo stesso del proverbio. La vita che una persona conduce determina i risultati che può aspettarsi di ottenere. È vero che le persone buone possono affrontare innumerevoli circostanze difficili e persino persecuzioni (Salmo 9:9-10), e le persone malvagie a volte possono sembrare vincenti (Salmo 73:2-3). Entrambe sono, tuttavia, situazioni temporanee. La naturale relazione causa-effetto di solito porta conseguenze negative ai malfattori e benefici a coloro che fanno il bene. L'eternità, senza eccezioni, ricompenserà il bene e punirà il male (Apocalisse 20:11-15). L'espressione "sviato di cuore" significa letteralmente "un cuore deviato" o "una comprensione perversa". Si tratta di qualcuno che ha rifiutato la sapienza di Dio (Proverbi 1:7; 3:5) in favore delle proprie preferenze (Proverbi 14:11-12). Come spesso osserva il libro dei Proverbi, ignorare Dio aumenta i rischi nella vita terrena (Proverbi 13:21) e garantisce la morte nell'eternità (Proverbi 10:29; 11:4). Galati 6:7-9 ci dice: "Non v'ingannate: non ci si può beffare di Dio, poiché quello che l'uomo avrà seminato, quello pure mieterà. Perché chi semina per la propria carne, mieterà dalla carne corruzione, ma chi semina per lo Spirito, mieterà dallo Spirito vita eterna. E non ci scoraggiamo nel fare il bene, perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo". Ma il versetto seguente proclama la benedizione sui fedeli: "Ditelo che il giusto avrà del bene, perché egli mangerà il frutto delle sue opere!" (Isaia 3:10).
Preghiera. Caro Padre Celeste, ti ringrazio per la gioia che mi hai donato. Non voglio dare per scontato il frutto dello Spirito Santo. Sono benedetto di sperimentare il Tuo amore, la Tua gioia e la Tua pace, specialmente nel mezzo delle mie prove. Davvero Tu ci doni una pace che supera ogni comprensione. Padre, dammi un amore continuo per la Tua Parola e il desiderio di studiarla fedelmente. Ho anche bisogno della grazia di applicarla nella mia vita quotidiana. Aiuta tutto il Tuo popolo ad apprezzare la Tua Parola e ad onorarti osservandola. Che possiamo tutti dichiarare come fece Davide nel Salmo 119:11: "Ho conservato la tua parola nel mio cuore, per non peccare contro di te". Te lo chiedo nel nome del Signore, Gesù Cristo. Amen.
15 Aprile
"L'ingenuo crede tutto quello che si dice, ma l'uomo prudente bada ai suoi passi. Il saggio teme ed evita il male, ma lo stolto è arrogante e presuntuoso. Chi è pronto all'ira commette follie, e l'uomo pieno di malizia diventa odioso. Gli sciocchi ereditano stoltezza, ma i prudenti si incoronano di scienza" (Proverbi 14:15-18).
Vers. 15. La Prudenza che Custodisce il Cuore. La Parola di Dio ci mette in guardia dalla credulità superficiale. L’ingenuità, se non temperata dal discernimento, può condurci all’inganno. Il mondo è pieno di voci contrastanti: alcune ci edificano, altre ci sviano. L’uomo prudente, invece, valuta ogni cosa alla luce della verità divina e cammina con attenzione, chiedendo a Dio sapienza per distinguere il bene dal male. Impariamo a non accettare passivamente ogni insegnamento, ma a "esaminare ogni cosa e ritenere ciò che è buono" (1 Tessalonicesi 5:21).
Vers. 16. Il Timore del Signore che Allontana dal Male. La vera saggezza nasce dal timore del Signore, che ci spinge a fuggire il peccato con santo orrore. Lo stolto, invece, confida nella propria forza e disprezza i confini posti da Dio, cadendo così nell’orgoglio e nella rovina. La nostra società spesso celebra l’autosufficienza e la ribellione, ma il credente sa che l’umile dipendenza da Dio è la via della vita. Chiediamo al Signore un cuore sensibile alla Sua voce, pronto a obbedire senza discutere.
Vers. 17. L’Ira e la Malizia che Distruggono. L’ira incontrollata e l’astuzia malvagia sono segni di un cuore lontano da Dio. Chi si abbandona alla collera spesso agisce in modo insensato, ferendo se stesso e gli altri. Allo stesso modo, chi coltiva malizia si isola, diventando un peso per chi gli sta intorno. Il Vangelo ci chiama a imitare Cristo, "mite e umile di cuore" (Matteo 11:29), e a vincere il male con il bene (Romani 12:21). Rinnoviamo ogni giorno la scelta di camminare nell’amore e nella pazienza.
Vers. 18. L’Eredità della Sapienza. Le nostre scelte determinano il nostro futuro: chi persegue la stoltezza raccoglierà vuoto e insensatezza, mentre chi cerca la sapienza sarà coronato di benedizione. La conoscenza di Dio non è solo intellettuale, ma trasforma la vita, rendendoci simili a Cristo. Ogni giorno abbiamo l’opportunità di accumulare tesori in cielo (Matteo 6:20), scegliendo la via della prudenza e della fedeltà. Chiediamo al Signore di guidarci, perché la nostra eredità sia una vita piena della Sua grazia.
Preghiera. Caro Padre Celeste, grazie per la Tua saggezza e guida quotidiana. È così emozionante camminare nelle Tue vie. Apprezzo le benedizioni inaspettate che porti sul mio cammino ogni giorno. Grazie per le persone meravigliose che hai portato nella mia vita. Signore, dammi il discernimento per riconoscere ciò che non ti appartiene. Dammi la vista spirituale per vedere ciò che appartiene al nemico, così che io non ne sia ingannato. Proteggimi dalla rabbia e aiutami a conoscere la Tua volontà, così che io possa seguirti da vicino in ogni mia via. Benedici la mia famiglia e i miei amici e proteggili anche dal maligno. Te lo chiedo nel nome di Gesù Cristo. Amen.
16 Aprile
"I malvagi si inchinano davanti ai buoni, e gli empi alle porte dei giusti" (Proverbi 14:19).
La Sovranità della Giustizia Divina. Questo versetto ci ricorda che, prima o poi, la giustizia di Dio trionfa. Anche se oggi i malvagi sembrano prosperare e i giusti soffrono, verrà un giorno in cui ogni ginocchio si piegherà davanti alla verità (Filippesi 2:10). La storia biblica è piena di esempi in cui Dio umilia i superbi ed esalta gli umili—pensiamo a Faraone che si piega a Mosè o a Nabucodonosor che riconosce la grandezza del Dio di Daniele. Anche oggi, davanti a una vita retta e irreprensibile, persino i cuori più ostili possono essere toccati.
Il Potere di una Vita Trasformata. Il comportamento dei malvagi che si inchinano davanti ai giusti non è sempre un atto di sincera conversione, ma può essere il riconoscimento forzato di una superiorità morale. Quando viviamo in modo coerente con il Vangelo, la nostra integrità diventa una testimonianza silenziosa ma potente. Come Giuseppe in Egitto, che da schiavo divenne governatore, il credente fedele può, nel tempo, guadagnarsi il rispetto anche di chi lo opponeva (Genesi 41:39-43). Questo ci incoraggia a perseverare nel bene, anche quando sembra che nessuno ci noti.
Le "Porte dei Giusti" e l’Influenza nella Società. Nell’antico Israele, le porte della città erano il luogo delle decisioni importanti, dove si amministrava la giustizia. Il fatto che "gli empi stiano alle porte dei giusti" suggerisce che, alla fine, anche i potenti del mondo devono confrontarsi con la saggezza di chi teme Dio. Oggi, questo può tradursi nell’influenza che i credenti hanno nella società quando si impegnano per la giustizia, la verità e il bene comune. Non dobbiamo ritirarci dal mondo, ma essere "sale e luce" (Matteo 5:13-16), affinché persino chi ci osteggia sia costretto a riconoscere la mano di Dio nelle nostre opere.
Una Promessa e un Avvertimento. Questo proverbio è sia una promessa per i giusti che un avvertimento per gli empi: Dio non lascia che il male abbia l’ultima parola. Tuttavia, non dobbiamo desiderare l’umiliazione dei malvagi, ma piuttosto la loro redenzione. Come Cristo, che ha perdonato i suoi crocifissori (Luca 23:34), siamo chiamati a pregare per i nostri nemici, affinché anche loro si inchinino non per forza, ma per aver incontrato l’amore di Dio attraverso di noi.
Preghiera. Signore, insegnaci a vivere con integrità, affinché la nostra vita sia una testimonianza della Tua giustizia. Donaci pazienza nelle prove e umiltà nelle vittorie, ricordando che ogni ginocchio un giorno si piegherà davanti a Te. Usaci per portare luce dove c’è tenebra, affinché molti, anche tra coloro che ci resistono, possano ravvedersi e conoscerti. Amen.
17 Aprile
"Il povero è odiato anche dal suo compagno, ma gli amici del ricco sono molti. Chi disprezza il prossimo pecca, ma beato chi ha pietà dei miseri!" (Proverbi 14:20-21).
Vers. 20. Un "proverbio" è una breve dichiarazione di buon senso, di saggezza generale. Spesso, i proverbi offrono una visione di come "è" il mondo, non necessariamente di come "dovrebbe essere". Questo esempio evidenzia come povertà e ricchezza possano alimentare pregiudizi. Notate anche quanto spesso le persone siano amichevoli con i ricchi solo per amore delle loro ricchezze. Il versetto seguente denuncia l'odio per il prossimo (Proverbi 14:21), e altri versetti della Scrittura condannano la pratica di evitare i poveri (Isaia 10:1-2; Proverbi 29:14). Chi lotta contro la povertà spesso subisce ingiustizia sociale perché i vicini lo evitano. I ricchi, d'altra parte, trovano più facilmente aiuto e sostegno. Purtroppo, questo pregiudizio è comune oggi, poiché le persone snobbano i poveri ma si compiacciono dei ricchi per ottenere qualcosa da loro. L'amicizia simulata e quella vera sono mondi a parte. L'apostolo Giacomo si oppone a qualsiasi trattamento pregiudizievole e condanna l'ipocrisia di favorire i ricchi (Giacomo 2:1-9). Cita l'episodio in cui un uomo con un anello d'oro e abiti costosi riceve un trattamento di gran lunga migliore di un povero vestito in modo trasandato. Quando gli uomini entrano nell'assemblea dei credenti, il ricco viene fatto accomodare a un posto privilegiato, mentre al povero viene detto di stare in piedi. Nel condannare questo pregiudizio, afferma che Dio ha scelto i poveri perché siano ricchi nella fede ed eredi del regno.
Vers. 21. A differenza della maggior parte delle altre opere della Scrittura, le singole affermazioni nel libro dei Proverbi sono spesso intese come indipendenti. Ciò non significa che il contesto non sia mai pertinente. In questo caso, il prossimo menzionato è probabilmente lo stesso a cui si fa riferimento nel versetto precedente. Le due affermazioni insieme implicano che favorire i ricchi maltrattando i poveri sia un peccato grave. Sia l'orgoglio che l'avarizia fanno parte del peccato descritto, ma può includere anche l'odio. Dio ha previsto nella Legge la cura dei poveri (Esodo 23:11; Levitico 19:15; 23:22; Deuteronomio 15:7–8). Il termine qui tradotto "disprezza" deriva da una radice che letteralmente significa "mostrare disprezzo" o "sminuire". Chi deride i poveri o non si prende cura di loro pecca contro il Signore. Il rovescio della medaglia è la benedizione che il Signore pronuncia su coloro che mostrano generosità verso i poveri. Il Nuovo Testamento racconta la storia di un uomo ricco e di un povero mendicante. Il ricco avrebbe potuto mostrare gentilezza e generosità al mendicante, ma non lo fece. Il mendicante dovette cercare di saziare la sua fame mangiando gli avanzi della tavola del ricco. La situazione, tuttavia, era diversa nell'eternità. Il mendicante godeva di un conforto beato, mentre il ricco era tormentato e desiderava ardentemente che gli venisse messa una goccia d'acqua sulla lingua (Luca 16:19-31). Il punto di questa parabola non è che il destino eterno di una persona dipenda da come tratta i poveri. Piuttosto, è che la ricchezza terrena non è un segno di condotta morale. Nel caso di questo versetto dei Proverbi, è vero che coloro che sono generosi con i poveri spesso beneficiano della propria generosità. La loro reputazione e influenza possono essere accresciute, e con esse anche il loro successo.
Preghiera. Caro Padre Celeste, sono così grato di conoscerti. Mi hai benedetto immensamente e ti sono grato per questa bontà nei miei confronti. Padre, dammi la forza di camminare ogni giorno nell'obbedienza ai Tuoi comandamenti. Signore, aiutami anche ad essere sensibile ai bisogni degli altri. Desidero essere un donatore e tendere la mano e aiutare chi è povero. Aiutami a non sminuire o guardare dall'alto in basso coloro che sono meno fortunati di me, ma piuttosto lasciami sollevarli e dare loro speranza e incoraggiamento. Aiutami ad avere fiducia in Te per il sostentamento quotidiano e a donare ciò che ho. Posso sempre condividere un sorriso, incoraggiamento, fede, amore e preghiere con gli altri. Te lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.
18 Aprile
"Quelli che meditano il male non sono forse traviati? ma quelli che meditano il bene trovano grazia e fedeltà. In ogni fatica c'è profitto, ma il chiacchierare conduce alla povertà. La corona dei saggi è la loro ricchezza, ma la follia degli stolti non è che follia. Il testimone veritiero salva delle vite, ma chi spaccia bugie non fa che ingannare" (Proverbi 14:22-25).
Vers. 22. Il Potere dei Pensieri e delle Intenzioni. Le nostre intenzioni interiori determinano la direzione della nostra vita. Chi coltiva pensieri malvagi finisce per smarrirsi, perché il peccato, anche solo meditato, allontana da Dio (Matteo 15:19). Al contrario, chi si impegna a pensare al bene – alla verità, alla giustizia, alla misericordia – sperimenta la grazia di Dio e la fedeltà nelle relazioni. Paolo ci esorta a fissare i nostri pensieri su ciò che è vero, nobile e giusto (Filippesi 4:8). Chiediamo al Signore di purificare il nostro cuore e di guidare le nostre meditazioni.
Vers. 23. Il Valore del Lavoro e il Pericolo delle Chiacchiere. Dio ci chiama a essere operosi, perché il lavoro onesto porta frutto, sia materialmente che spiritualmente (2 Tessalonicesi 3:10). Al contrario, chi spreca tempo in parole ozioso o maldicenze si ritrova impoverito, perché le chiacchiere inutili dissipano energie e danneggiano la comunità (Efesini 4:29). Impariamo a usare le nostre parole per edificare e a dedicarci con diligenza alle opere che Dio ci affida, affinché la nostra vita sia produttiva e benedetta.
Vers. 24. La Vera Ricchezza dei Saggi. La ricchezza del saggio non è solo materiale, ma soprattutto spirituale: è la sapienza che viene dal timore del Signore (Proverbi 3:13-15). Chi costruisce la sua vita sulla Parola di Dio possiede un tesoro incorruttibile (Matteo 6:20). Lo stolto, invece, anche se accumula beni terreni, rimane vuoto, perché la sua vita è fondata su scelte insensate. Cerchiamo prima il Regno di Dio (Matteo 6:33), e tutto il resto ci sarà dato in aggiunta.
Vers. 25. L’Importanza della Verità. La verità ha un potere salvifico: un’affermazione onesta può proteggere gli innocenti, risolvere conflitti e guidare verso la giustizia. Al contrario, la menzogna distrugge la fiducia e porta alla rovina (Colossesi 3:9). Gesù è la Verità incarnata (Giovanni 14:6), e come suoi discepoli siamo chiamati a essere testimoni di integrità in un mondo pieno di inganni. Chiediamo coraggio per dire sempre la verità con amore (Efesini 4:15), affinché le nostre parole portino vita e non distruzione.
Preghiera. Signore, rendici uomini e donne che meditano il bene e rifuggono il male. Donaci la forza di lavorare con fedeltà, di parlare con saggezza e di cercare la Tua giustizia sopra ogni cosa. Fa’ che la nostra vita sia una testimonianza di verità e grazia, per la Tua gloria. Amen.
19 Aprile
"C'è grande sicurezza nel timore dell'Eterno; egli sarà un rifugio per i figli di chi lo teme. Il timore dell'Eterno è fonte di vita e fa evitare le insidie della morte" (Proverbi 14:26-27).
Vers. 26. Il timore del Signore rafforza la fiducia. Né le circostanze personali difficili né gli eventi mondiali allarmanti possono incrinare la certezza del credente che Dio abbia il controllo. Il termine qui tradotto "timore" implica rispetto e riverenza; pur includendo un certo senso di spavento o allarme, non significa orrore, panico o terrore (Proverbi 1:7). Un buon esempio della differenza tra questi due concetti è espresso da Mosè in Esodo 20:20. Lì, egli dice al popolo "non abbiate paura", e poi incoraggia il riverente "timore" di Dio di cui si parla in proverbi come questo. In un credente, un sano rispetto per Dio e la Sua verità aiuta una persona a evitare le conseguenze del peccato nella sua vita terrena (Proverbi 12:28; 13:13–14; 14:27). Incoraggia anche la fiducia che tutti i torti e le sofferenze saranno corretti nell'eternità (Proverbi 10:29–30; Apocalisse 20:11–15). In Romani 8:28 l'apostolo Paolo scrive: "Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proposito". Più avanti elenca le cose che non possono separarci dall'amore di Dio. Include tribolazione, angoscia, persecuzione, carestia, nudità, pericolo e spada (Romani 8:31–39). Oltre a questa rassicurazione, la Bibbia contiene numerosi comandamenti a non temere. Sapendo che Dio si prende cura di noi, i credenti possono gettare su di Lui ogni loro preoccupazione (1 Pietro 5:7). Inoltre, i figli di chi teme il Signore godono della Sua protezione. La Scrittura afferma chiaramente che ogni persona viene giudicata per le proprie azioni (Ezechiele 18:4, 20). I figli che seguono le orme dei genitori, tuttavia, possono aspettarsi lo stesso giudizio (Deuteronomio 5:9–10; 6:4–9). Il punto qui è che l'insegnamento e l'esempio di un genitore timorato di Dio influenzano i figli a riverire Dio (Proverbi 22:6; Efesini 6:1–4). Quando lo fanno, quei figli possono condividere la stessa fiducia dei loro genitori. Sanno che il Signore ha tutto sotto controllo.
Vers. 27. In questo versetto Salomone commenta ulteriormente il timore del Signore (Proverbi 14:26). Questo "timore" non è un orrore terrorizzato, ma un rispetto riverente e umile per Dio (Esodo 20:20; Proverbi 1:7). Questa obbedienza fiduciosa e sottomessa alla volontà di Dio produce un flusso vivificante, che ci collega all'amore sincero del nostro Creatore (Giovanni 10:10). Confidare nel Signore come Salvatore porta vita abbondante ed eterna (Giovanni 3:16; 4:13-14; 10:10). Inoltre, onorare Dio si traduce in una vita ristoratrice e piena di significato. Il credente non vaga senza meta per la vita (Proverbi 14:15). Al contrario, avanza nella vita come un corridore il cui obiettivo è arrivare in cima. Corre la gara con lo sguardo fisso su Gesù (Ebrei 12:1-2). Egli sa che alla fine della vita terrena c'è la vita in cielo (2 Corinzi 5:1–10). Temendo con riverenza il Signore, si evitano le conseguenze naturali del peccato e del male (Proverbi 12:28; 13:13–14). Questa sicurezza si estende oltre la vita terrena; gli animali catturati in una trappola vanno incontro alla morte, ma il credente non morirà mai in eterno (Giovanni 10:27–28). Gesù disse a Marta: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà e chiunque vive e crede in me, non morirà mai" (Giovanni 11:25-26).
Preghiera. Caro Padre Celeste, grazie per le Tue numerose promesse di benedizioni. Ti sono grato perché Tu sei il mio rifugio e posso ricorrere a Te quando sono nei guai. Ti sono anche grato perché mi proteggi dalle trappole del maligno. Signore, Ti amo e Ti chiedo di purificare il mio cuore da tutto ciò che non è come Te. Rafforzami per camminare degnamente davanti a Te e ai miei simili. Signore, ripristina il "timore del Signore" nel Tuo popolo oggi. Signore, perdonaci quando, in certi ambiti, siamo diventati troppo superficiali riguardo alle cose di Dio. Instilla in noi, Tuo popolo, un timore reverenziale del Tuo Santo Nome e della Tua Parola. Te lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.
20 Aprile
"La moltitudine del popolo è la gloria del re, ma la scarsezza dei sudditi è la rovina del principe. Chi è lento all'ira ha un grande buon senso, ma chi è pronto ad andare in collera mostra la sua follia. Un cuore calmo è la vita del corpo, ma l'invidia è la carie delle ossa" (Proverbi 14:28-30).
Vers. 28. Un titolo reale non significa nulla senza persone che lo governino. Le persone sono la risorsa più importante di un leader. Questi seguaci occupano posizioni di servizio, arricchiscono il regno e forniscono un esercito per proteggerlo. Un principe senza popolo può avere un'etichetta prestigiosa, ma non ha risorse se non ha persone, e va in rovina. Questo è un saggio promemoria per coloro che ricoprono posizioni di leadership. I datori di lavoro veramente degni non allontanano i buoni lavoratori. I buoni leader non frustrano né allontanano i seguaci. I leader politici che maltrattano o non proteggono il loro popolo alla fine non hanno nulla da guidare. 1 Re 4:20 riporta che Re Salomone regnò su un numero incalcolabile di persone. Erano "numerose come la sabbia del mare". Godevano di prosperità ed erano felici (1 Re 4:20-21). Il consiglio di Salomone qui si applica ai capi di stato, ai presidenti di aziende, agli amministratori delegati e a tutti gli altri leader. I loro dipendenti sono la loro risorsa più preziosa. Senza dipendenti, un'azienda potrebbe avere una struttura spaziosa, attrezzature all'avanguardia e scaffali ben forniti, ma se perde i propri dipendenti, la sua produttività e la sua efficacia crolleranno e l'azienda fallirà.
Vers. 29. Ancora una volta, Salomone affronta il tema del controllo del proprio temperamento (Proverbi 14:17). La capacità di pensare prima di parlare o agire è segno di grande maturità. Nel contesto del libro dei Proverbi (Proverbi 1:1–7), "imparare" porta alla "conoscenza", che permette a una persona di usare la "saggezza". La saggezza ben sviluppata diventa "intelligenza", che può poi essere trasmessa agli altri. Una persona dotata di autocontrollo dimostra questa forma raffinata e avanzata di saggezza. La persona comprensiva valuta attentamente la situazione (Proverbi 11:14; 14:12; 18:13, 17) e reagisce solo quando la situazione lo richiede (Proverbi 14:15–17). Uno "stolto" non è necessariamente una persona priva di intelligenza; è qualcuno che ignora la saggezza divina e fa scelte empie (Proverbi 12:15). Un segno di stoltezza è perdere la calma alla minima provocazione o addirittura senza alcuna provocazione. Reagire d'istinto (Giuda 1:10) senza aver raccolto tutti i fatti porta a imbarazzo e a una cattiva reputazione.
Vers. 30. I termini ebraici qui usati suggeriscono una figura retorica; il significato va oltre la semplice definizione delle parole incluse. In termini letterali, il versetto parla di un "cuore calmo" o di un "cuore che guarisce" in contrapposizione a "gelosia" o "passione". I risultati di questi sono contrapposti a "vita per la carne" o "vivacità del corpo" in contrapposizione a "carie delle ossa" o "decomposizione della sostanza". Le varie traduzioni, quindi, inquadrano questo come la differenza tra avere uno spirito contento o uno geloso, entrambi con un impatto sulla salute fisica. La ricerca medica conferma ciò che questo versetto insegna. Un cuore in pace mette da parte preoccupazioni, stress e ansia, per quanto possibile. Questo contribuisce a una vita sana. Invidia, gelosia, angoscia e amarezza causano malattie. L'invidia agisce come un cancro, consumando la persona invidiosa dall'interno. Accontentarsi di ciò che abbiamo mantiene il cuore stabile. Stressarsi per ciò che non abbiamo e invidiare chi ha più di noi può aumentare la pressione sanguigna, causare ansia, ulcere e stress mentale ed emotivo.
Preghiera. Caro Padre Celeste, grazie per la Tua grazia che abbonda nella mia vita. Ti sono profondamente grato per le Tue provviste quotidiane. Signore, aiutami a superare i difetti del carattere nella mia vita. Che io possa essere arrabbiato per le cose per cui Tu sei arrabbiato, ma Signore, non voglio essere arrabbiato per la mia stessa ira. Rimuovi quel tipo di rabbia dalla mia vita e dammi uno spirito gentile e paziente con tutti. Signore, desidero essere controllato dal Tuo Spirito Santo. Benedici i miei fratelli e sorelle nel Signore e aiuta ciascuno di loro a camminare nello Spirito affinché tutti possiamo glorificarti sulla terra. Te lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.