Preghiera/Meditazioni quotidiane Proverbi/Gennaio: differenze tra le versioni

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== 16 Gennaio ==
== 16 Gennaio ==
<blockquote>''" Figlio mio, non dimenticare il mio insegnamento e il tuo cuore osservi i miei comandamenti, perché ti procureranno lunghi giorni, anni di vita e di prosperità"'' (Proverbi 3:1-2).</blockquote>Salomone si rivolge al lettore chiamandolo "figlio". Questo era un termine spesso usato da un insegnante per riferirsi a un discepolo. Sembra che Salomone o altri insegnassero agli studenti nella corte reale di Salomone. O forse "mio figlio" si riferisce a un figlio letterale in casa propria. In entrambi i casi, il termine e l'ambientazione onorano la tradizione stabilita in Deuteronomio 6, dove il Signore comanda ai padri in Israele di insegnare diligentemente i Suoi comandamenti ai loro figli (Deuteronomio 6:6–7). Salomone ordina al suo allievo di ricordare il suo insegnamento e di osservare i suoi comandamenti. Questa obbedienza deve scaturire dal cuore, il che implica un amore per i comandamenti. A meno che una persona non ami la Parola di Dio, la mera conoscenza intellettuale di essa non produrrà obbedienza. I farisei avevano certamente la testa piena di Scritture, ma i loro cuori erano lontani da Dio. All'esterno assomigliavano a tombe imbiancate, ma interiormente erano pieni di ossa di morti e di ogni impurità (Matteo 23:27–28).
Nel versetto 2 vi è la promessa che obbedire agli insegnamenti di Salomone dal cuore porterà al suo discepolo longevità e pace. Sebbene vivere fino alla vecchiaia non sia garantito per tutti i cristiani, il credente che evita gli effetti dannosi delle abitudini peccaminose ha molte più probabilità di godere di una lunga vita insieme alla pace del cuore e della mente (Giovanni 14:27; Efesini 4:17–24). Ciò è in linea con il concetto di "proverbio", che sono affermazioni generali di saggezza, non profezie assolute.
Nei Dieci Comandamenti che Dio dà al Suo popolo c'è una promessa di longevità a coloro che onorano il padre e la madre (Esodo 20:12). Questa promessa è ripetuta in Efesini 6:1–3. Inoltre, obbedire alla Parola di Dio è il modo migliore per evitare una coscienza turbata. Quando il re Davide, padre di Salomone, aveva violato il comandamento "Non commettere adulterio" (Esodo 20:14), la sua coscienza colpevole lo aveva fatto sentire come se le sue ossa fossero rotte mentre gemeva sotto il peso del peccato (Salmo 32:3). Con il perdono e una coscienza pulita scrisse ''"Grande pace hanno quelli che amano la tua legge e non c'è nulla che possa farli cadere"'' (Salmo 119:165).
'''Preghiera'''. Padre, vengo a Te nel nome di Gesù ringraziandoti per le Tue promesse. Grazie in particolar modo per la Tua promessa di pace nella mia vita oggi. Ti ringrazio perché quando divento ansioso o timoroso, posso portare quelle paure a Te e Tu le rimuoverai e mi darai la Tua pace. Signore, apprezzo anche la Tua promessa di una lunga vita. Ti ringrazio che una vita regolata dalla Tua Parola garantisce maggiore salute di coloro che la trascurano. Che la vita sia, però, breve o lunga, l'importante è viverla in comunione con te e secondo i Tuoi propositi. Rafforzami in questa persuasione come pure nel fatto che in Te ho, per grazia Tua, vita eterna. Grazie per la Tua protezione intorno a me, alla mia famiglia e ai miei amici. Grazie per tutte le Tue meravigliose promesse e possa io rimanere forte nella fede per riceverle e camminare in esse. Amen.
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== 17 Gennaio ==
<blockquote>''"Bontà e verità non ti abbandonino; legatele al collo, scrivile sulla tavola del tuo cuore; troverai così grazia e buon senno agli occhi di Dio e degli uomini"'' (Proverbi 3:3-4).</blockquote>Qui il sapiente consiglia al suo discepolo di dare sempre valore all'amore costante (tradotto come "bontà", ma anche come "misericordia") e alla fedeltà (tradotto qui come "verità"). Queste qualità dovevano adornare la vita del discepolo come una collana adorna chi la indossa, e dovevano essere scritte figurativamente sul suo cuore. La parola ebraica tradotta "bontà" (meglio: "amore costante")  è he'sed, che significa lealtà al proprio patto. Questo tipo di amore si riflette nella vita delle persone che rimangono fedeli ai loro voti matrimoniali, o comunque ai patti e agli impegni sottoscritti.
"Verità" (o meglio, "fedeltà") deriva dalla parola ebraica emet. Il significato principale è affidabilità, essere degni di fiducia. Quando qualcuno è disonesto o ingannevole, possiamo riferirci a lui come "falso". Qui si riflette l'opposto di questo. Alcune traduzioni scelgono parole come "verità" o "veracità" per questo motivo. Per tutta la vita di un credente, dovrebbe amare Dio costantemente ed essere affidabile nel fare ciò che Dio comanda.
Questo commento porta un messaggio simile a Deuteronomio 6:8: ''"Te li legherai alla mano come un segnale, ti saranno come frontali tra gli occhi".'' L'interpretazione letterale di tale istruzione, secondo cui l'israelita avrebbe dovuto legare i Suoi comandamenti come un segno sulla sua mano e come fasce tra gli occhi, portò gli ebrei a copiare alcuni testi delle Scritture, a metterli in un astuccio di pelle e a legare l'astuccio al braccio sinistro e alla fronte al momento della preghiera, ma è un'immagine non necessariamente da applicarsi alla lettera!
L'amore verso Dio e l'affidabilità si tradurranno in favore e buon successo agli occhi di Dio, e anche agli occhi della gente. Come per tutte le affermazioni nella letteratura sapienziale, il punto non deve essere preso come una promessa assoluta in tutte le situazioni. Piuttosto, questo deriva dall'idea generale che seguire la volontà di Dio si traduce in risultati migliori che sfidarlo... La parola ebraica per "grazia" o "favore" deriva da un verbo che significa "essere gentile o mostrare favore". La parola può essere quindi tradotta con "grazia" o "gentilezza di cuore" o "fascino", e porta con sé l'idea di popolarità o approvazione. Avere "buon successo" ("buon senno" agli occhi di Dio e della gente) significa godere di una reputazione di persona competente, saggia ed efficace. All'età di 12 anni Gesù esemplificava cosa significa trovare favore e buon successo agli occhi di Dio e anche agli occhi dell'uomo. Luca 2:40 dice che ''"Il bambino cresceva e si fortificava, essendo ripieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra lui. E il favore di Dio era su di lui"''. Il capitolo si chiude con l'affermazione: "''E Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini"'' (Luca 2:52). Una delle qualifiche per un responsabile di chiesa è questa: ''"Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori"'' (1 Timoteo 3:7). Ogni chiesa ha bisogno di uomini e donne che amino Dio e siano affidabili, così la loro reputazione agli occhi di Dio e degli uomini sarà irreprensibile.
'''Preghiera'''. Caro Padre celeste, sono grato che Tu ti sia rivelato a me. Voglio camminare nella Tua Verità e osservare le Tue Parole e i Tuoi comandamenti. So che non posso farlo senza la forza e l'ispirazione dello Spirito Santo, quindi che io mi avvalga pienamente del Tuo Santo Spirito in questo giorno. Che io possa mostrare misericordia a chiunque ne abbia bisogno, come ho bisogno anche della Tua misericordia. Signore, liberami da ogni tentazione di inganno o da qualsiasi modo disonesto. Che io possa essere onesto e sincero con tutti. Purifica il mio cuore da tutto ciò che sarebbe spiacevole ai Tuoi occhi. Desidero la Tua misericordia e verità affinché io possa camminare nel favore con Te e con gli uomini. Prego nel nome di Gesù. Amen.
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== 18 Gennaio ==
<blockquote>''"Confida nell'Eterno con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie ed egli appianerà i tuoi sentieri. Non ti stimare saggio da te stesso; temi l'Eterno e allontanati dal male; questo sarà la salute del tuo corpo e un refrigerio alle tue ossa"'' (Proverbi 3:5-8).</blockquote>Questo versetto (Proverbi 3:5) è tra i più citati della Bibbia. Salomone insegna a confidare nel Signore e a riconoscere i limiti della comprensione umana, che spesso può ingannare. Dio vede il quadro generale e agisce sempre per il nostro bene. Abramo, pur non comprendendo il comando di sacrificare Isacco (Genesi 22:1–2), confida pienamente nel Signore, credendo nella Sua promessa e nella Sua potenza (Ebrei 11:17–19). Alla fine, Dio intervenne, sostituendo Isacco con un montone (Genesi 22:9–14). Anche Giobbe, pur soffrendo, riverisce il Signore e rifiuta il male, ricevendo infine una grande ricompensa (Giobbe 42:10–17).
Confidare in Dio non significa agire senza riflettere, ma riconoscere che la saggezza umana è inferiore a quella divina. Romani 1:22–23 avverte contro l’idolatria e l’orgoglio intellettuale. Seguire il Signore porta saggezza e protezione, come dimostrano le promesse di Esodo 15:26. Il popolo di Israele, pur disperato, è guidato e guarito da Dio, trovando ristoro. Una stretta relazione con Dio favorisce salute e vitalità, riducendo le conseguenze negative di una vita lontana dai Suoi comandamenti.
Sono disponibili molti libri utili sulla salute, ma il consiglio più grande sulla vita sana si trova nella Parola di Dio. Egli desidera benedirci con menti, corpi e spiriti sani. Questa salute completa si ottiene quando la Parola di Dio governa ogni area della nostra vita.
'''Preghiera.''' Caro Padre nei cieli, vengo a Te nel nome di Gesù. Grazie Signore, per così tante meravigliose promesse nella Tua Parola. Vengo a Te umilmente e ti chiedo di rimuovere qualsiasi atteggiamento orgoglioso dal mio cuore e dalla mia vita. Voglio veramente seguire le Tue vie e servirti. Aiutami ad avere fiducia in Te quando le cose vanno male, tanto quanto quando vanno bene. Mi rendo conto che per camminare nella fede, devo credere che Tu mi aiuterai con i miei problemi attuali anche se in questo momento non vedo una via. Tu creerai una via, poiché non hai mai deluso nessuno che viene a Te con fede. Grazie per la buona salute, mentale e fisica. Sono così felice che il mio nome sia scritto nel Libro della Vita. Usami per aiutare gli altri a trovare la via dell'eterna comunione con Te. Grazie. Amen.
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== 19 Gennaio ==
<blockquote>''"Onora l'Eterno con i tuoi beni e con le primizie di ogni tua rendita; i tuoi granai saranno ripieni di abbondanza e i tuoi tini traboccheranno di mosto"'' (Ebrei 3:9-10).</blockquote>Il Signore aveva ordinato agli Israeliti di dare le primizie dei loro raccolti al Signore per gratitudine per le sue abbondanti provvigioni (Deuteronomio 26:1–3, 9–11). Era anche comandato loro di dare la decima: dare un decimo delle loro ricchezze al Signore (Numeri 18:21–24). Circa 400 anni dopo la morte di Salomone, il Signore accusava Israele di derubarlo non pagando la decima. Ordina: ''"Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché ci sia del cibo nella mia casa, e mettetemi alla prova in questo”, dice l'Eterno degli eserciti; “vedrete se io non vi apro le cateratte del cielo e non riverso su di voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla"'' (Malachia 3:10).
È importante riconoscere che la decima era obbligatoria per Israele, non per tutte le persone ovunque. Sebbene Dio non richieda ai cristiani di pagare la decima, l'idea di dare una parte del nostro reddito all'opera di Dio è un buon inizio per la nostra donazione. Dovremmo dare regolarmente e proporzionalmente (1 Corinzi 16:2), così come generosamente (2 Corinzi 9:6) e di nostra spontanea volontà (2 Corinzi 9:7).
Il Signore ritiene che il cuore del donatore abbia più valore del dono. Quando Gesù vede una povera vedova depositare due piccole monete di rame nel tesoro del tempio, la loda, dicendo: ''"poiché tutti vi hanno gettato del superfluo, ma lei, nella sua povertà, vi ha messo tutto ciò che possedeva, tutto quanto aveva per vivere"'' (Marco 12:44).
Il versetto 10 promette che il Signore ricompenserà la donazione fedele. Ciò riecheggia Deuteronomio 28:11–12, che promette a Israele: "''L'Eterno, il tuo Dio, ti colmerà di beni, moltiplicando il frutto del tuo seno, il frutto del tuo bestiame e il frutto del tuo suolo, nel paese che l'Eterno giurò ai tuoi padri di darti".'' Come sempre, il contesto è importante quando si interpretano queste Scritture. Le promesse del Deuteronomio sono pensate per la nazione di Israele, non per tutte le persone in ogni momento. Un "proverbio", per definizione, è un'affermazione generale. Salomone non sta facendo una garanzia ferrea a tutte le persone in tutte le circostanze. E tuttavia, coloro che onorano Dio si predispongono per risultati migliori di coloro che vivono in ribellione.
Il Signore non ha promesso ai cristiani prosperità materiale in cambio di donazioni fedeli. Tuttavia, ha promesso di soddisfare tutti i nostri bisogni (Matteo 6:33). Paolo riconosce la fedele donazione della chiesa di Filippi e promise: ''"Il mio Dio soddisferà abbondantemente ogni vostra necessità, secondo le sue ricchezze e con gloria, in Cristo Gesù"'' (Filippesi 4:19). È degno di nota che non disse "dalle sue ricchezze", ma "secondo le sue ricchezze". Dio è un donatore generoso, ma è improbabile che riversi benedizioni in una mano chiusa. Ama e ricompensa un donatore generoso.
'''Preghiera'''. Caro Padre celeste, grazie per esserti preso cura dei miei bisogni oggi. Aiutami a essere sempre fedele nel donare alla Tua opera in denaro. Signore, aiutami anche a essere fedele nel pregare per coloro che stanno lavorando nell'opera di diffondere l'Evangelo. Mostrami i luoghi in cui vuoi che io doni. So che dobbiamo sostenere le nostre chiese locali, ma aiutami anche a donare alle missioni e ai progetti cristiani che stanno lavorando per aiutare le persone a conoscerti. Signore, so che quando mi pronuncio e do, la Tua promessa è di benedirmi a mia volta. Grazie per le benedizioni in denaro, così che non solo i miei bisogni saranno soddisfatti, ma avrò un'abbondanza per aiutare gli altri nel bisogno. Aiutami a essere generoso in ogni buona opera, come è stato detto di Te, che sei andato in giro facendo del bene. Amen.
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== 20 Gennaio ==
<blockquote>''"Figlio mio, non disprezzare la correzione dell'Eterno e non ti ripugni la sua riprensione, perché l'Eterno riprende colui che egli ama, come un padre il figlio che gradisce"'' (Proverbi 3:11-12).</blockquote>Il Dio che guida, rimuove gli ostacoli e provvede abbondantemente al Suo popolo può essere considerato altrettanto affidabile per disciplinarlo per il suo bene e per la Sua gloria. Pertanto, l'autore di questi testi istruisce il suo discepolo a non disprezzare la disciplina del Signore o a stancarsi del Suo rimprovero. Disprezzare la disciplina del Signore significa rifiutarla o minimizzarla. Nell'uso biblico comune, questo suggerisce l'opposto di "preferire" qualcosa.
Essere stanchi del rimprovero di Dio significa detestarlo o aborrirlo. La disciplina del Signore non è una punizione; è un rimedio. Impariamo molto quando veniamo disciplinati. Impariamo a identificare le azioni che dispiacciono al Signore e impediscono il nostro progresso spirituale. Quando il Signore aveva disciplinato Giona per il suo atteggiamento ribelle, aveva disposto che un grande pesce lo inghiottisse. Esso era, per così dire, il messaggero del Signore per salvare Giona dal mare in tempesta, ma era anche il mezzo con cui il Signore insegnava a Giona a obbedirgli (Giona 1:10-2:10). La disciplina nelle mani del Signore è uno strumento efficace che Lui usa per plasmarci nel tipo di persone che Lui vuole che noi siamo.
L'azione disciplinare è una prova dell'amore del Signore. Se non ci amasse, non ci disciplinerebbe. Un Dio indifferente ci lascerebbe seguire le nostre inclinazioni peccaminose senza conseguenze, andando a capofitto nel peccato e incontrandone la fine distruttiva. Vediamo lo stesso schema riecheggiato nei padri terreni. Un padre che non disciplina il figlio non dimostra amore, esibisce egoismo e vergogna. In breve, un padre che non disciplina mai i suoi figli è negligente. Non riesce a guidare il figlio lontano dal peccato distruttivo e lo lascia seguire la sua strada ostinata, con grande danno per la società. D'altra parte, un padre che ama il figlio indicherà il male e le sue conseguenze distruttive. La sua azione disciplinare guiderà il figlio nei sentieri della giustizia così che diventerà un uomo di carattere che onora il Signore. Ebrei 12:6 cita queste stesse parole: "...''perché il Signore corregge colui che egli ama, e flagella ogni figlio che egli gradisce''". Quando il Signore ci disciplina, è il momento di esaminare la nostra vita e confessare ogni peccato a noi conosciuto (1 Giovanni 1:9).
'''Preghiera'''. Carissimo Padre, ti ringrazio per tutte le volte che mi hai corretto. Per favore non smettere di correggermi, anche se piango per la mia situazione. Grazie per amarmi abbastanza da correggermi e non permettermi di continuare nella direzione sbagliata. Mi dispiace che a volte io mi lamenti delle mie prove. Voglio superare le lamentele e imparare a fidarmi di più di Te. Aiutami a superare le paure e i dubbi che provo quando affronto i problemi. Voglio arrivare al punto in cui, quando affronto una prova, vedrò la tua vastità e non la grandezza del mio problema. So che mi ami e ti prendi cura di me, quindi dammi pazienza, grazia e saggezza per superare ciò che il nemico porta contro di me. Nel nome di Gesù ti prego. Amen.
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== 21 Gennaio ==
<blockquote>''"Beato l'uomo che ha trovato la sapienza e l'uomo che ottiene l'intelligenza! Poiché il guadagno che essa procura è preferibile a quello dell'argento e il profitto che se ne trae vale più dell'oro fino. Essa è più pregiata delle perle, quanto hai di più prezioso non la equivale. Lunghezza di vita è nella sua destra, ricchezza e gloria nella sua sinistra. Le sue vie sono vie deliziose e tutti i suoi sentieri sono pace. Essa è un albero di vita per quelli che l'afferrano, e quelli che la tengono stretta sono beati"'' (Proverbi 3:13-18).</blockquote>Il testo di Proverbi 3:13-18 ci invita a riflettere sul valore incomparabile della sapienza. Essa non è una qualità intellettuale fine a se stessa, ma un dono divino che orienta la nostra vita secondo la volontà di Dio. La beatitudine attribuita a chi trova la sapienza deriva dal fatto che essa è fonte di vera soddisfazione, superiore a qualsiasi guadagno materiale. Argento, oro e perle, pur preziosi, non possono equiparare la ricchezza spirituale di una vita guidata dalla sapienza divina.
La sapienza qui descritta non è soltanto conoscenza, ma una realtà che trasforma profondamente l’esistenza. Essa offre lunghezza di vita, ricchezza e gloria in senso pieno, cioè benedizioni che trascendono il piano materiale per toccare quello spirituale ed eterno. Le sue vie, definite "deliziose" e "pace", ci ricordano che seguire la sapienza di Dio conduce a una vita armoniosa, in cui l’anima trova riposo e sicurezza nelle promesse divine.
Il versetto 18 la paragona a un albero di vita, evocando l’immagine dell’Eden e il desiderio profondo dell’uomo di essere in comunione con Dio. Afferrarla e tenerla stretta significa vivere una relazione continua e consapevole con il Signore, fonte di ogni saggezza. Questo atto richiede impegno e dedizione, ma la ricompensa è una beatitudine che non dipende dalle circostanze esteriori.
In un mondo che spesso misura il successo in termini di ricchezze materiali, il passo ci invita a ricalibrare le nostre priorità. La vera prosperità non si trova nelle cose che possediamo, ma nel cammino della sapienza, che ci guida a conoscere e amare Dio. Questa è la ricchezza che dura in eterno e che porta pace e gioia in ogni aspetto della nostra vita.
'''Preghiera''': Caro Padre, ti sono grato per tutto ciò che hai fatto per me. Apprezzo la pace, l'amore e la gioia che mi hai dato. Signore, il denaro non può comprare queste cose. Arrivano come virtù quando siamo "rinati". Aiutami a camminare nello Spirito secondo i princìpi della verità rivelata di Dio contenuta nella Sua Parola, affinché questi frutti possano crescere ogni giorno. Voglio essere più simile a Te in tutti i miei modi di fare. Cerco la Tua saggezza perché ho bisogno della Tua guida e comprensione negli affari della mia vita. Rafforzami mentre affronto quotidianamente sfide e circostanze che solo Tu puoi darmi la grazia di sopportare e superare. Grazie perché la Scrittura dice che quando sono debole, Tu sei forte. Voglio avvalermi della forza che per grazia Tua mi metti a disposizione. Nel nome di Gesù Ti prego, Amen.
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== 22 Gennaio ==
<blockquote>''"Con la sapienza l'Eterno fondò la terra, con l'intelligenza rese stabili i cieli. Per la sua scienza gli abissi furono aperti, e le nuvole stillano la rugiada"'' (Proverbi 3:19-20).</blockquote>Per sottolineare la straordinaria grandezza della saggezza di Dio, l'autore fa appello alla creazione. Non possiamo che rimanere in soggezione di fronte alla saggezza creativa di Dio. Ne vediamo i segni ovunque, dal colibrì all'Himalaya, dal corpo umano ai corpi celesti, dalla terra sotto di noi al cielo sopra di noi, dall'uccello azzurro a un raggio di sole, da un pesciolino a un lamantino e da una foresta pluviale a un arcobaleno. Solo il Dio onnisciente poteva creare un universo così vario. Il Salmo 19:1 presenta la potente testimonianza della creazione di Dio: ciò che Dio ha creato "dichiara" la Sua gloria.
Nel libro di Giobbe, Dio risponde alle domande difficili di Giobbe ricordandogli questa stessa idea. Dal turbine, Dio chiese: ''"Dov'eri tu quando io fondavo la terra? Dillo, se hai tanta intelligenza. Chi ne fissò le dimensioni? se lo sai! O chi tirò su di essa la corda da misurare?"'' (Giobbe 38:4–5). Nessuno può sondare le profondità della sapienza di Dio (Isaia 55:8–9), eppure Egli si degna di condividere parte della Sua sapienza con coloro che confidano in Lui e Gli obbediscono. Giacomo 1:5 afferma: ''"Se poi qualcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà donata".''
Poi l'autore esalta la conoscenza di Dio ricordando che il Signore fece scoppiare le riserve d'acqua che si trovavano sottoterra al tempo di Noè. Genesi 7:11 riporta che ''"Il seicentesimo anno della vita di Noè, il secondo mese, il diciassettesimo giorno del mese, in quel giorno, tutte le fonti del grande abisso scoppiarono e le cateratte del cielo si aprirono''". A quei tempi, i non credenti avrebbero potuto deridere Noè mentre costruiva un'arca e predicava. Si sentivano al sicuro. Ma nella Sua conoscenza il Signore fece saltare le sorgenti dell'abisso ...e fece tacere i critici di Noè.
La pioggia serve anche a ricordare come il progetto di Dio, attraverso la Sua saggezza, compia la Sua volontà. Quando il Signore interroga Giobbe, chiese: ''"Chi ha aperto i canali all'acquazzone e segnato la via al lampo dei tuoni, perché la pioggia cada sulla terra inabitata, sul deserto dove non c'è nessun uomo, e disseti le solitudini desolate, in modo che vi germogli e cresca l'erba?"'' (Giobbe 38:25–27).
'''Preghiera'''. Carissimo Padre, sono grato che Tu sia un Dio di ordine e di saggezza. Mostrami il Tuo ordine nei miei affari quotidiani. Ho bisogno che la mia vita e i miei modi siano ordinati da Te. Signore, vivo in un tempo in cui c'è così tanta frenesia e fretta, non farmi prendere dalla fretta della nostra società. Rallentami e mostrami le mie priorità. Lasciami fare le cose che sono importanti per Te. Non farmi lasciare incompiute le cose importanti della preghiera e dello studio della Tua Parola. Perdonami quando trascuro queste cose, perché ho esaurito il tempo e la forza che erano stati dati a cose meno importanti. So che se metto al primo posto le cose di Dio, allora avrò tempo per tutte le cose veramente importanti della mia vita. Aiutami a lavorare per "essere" come Te, invece di essere solo impegnato a "fare" cose per Te. Te lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.
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== 23 Gennaio ==
<blockquote>"Figlio mio, queste cose non si allontanino mai dai tuoi occhi! Conserva la saggezza e la riflessione! Esse saranno la vita della tua anima e un ornamento al tuo collo. Allora camminerai sicuro per la tua via, e il tuo piede non inciamperà. Quando ti coricherai non avrai paura; riposerai, e il sonno tuo sarà dolce" (Proverbi 3:21-24)</blockquote>Se siamo saggi, osserveremo le leggi e i comandamenti di Dio di tutto cuore. Ciò è possibile solo se ci affidiamo alla forza dello Spirito Santo e restiamo in stretta relazione con Gesù. Tenere le parole di Dio davanti ai nostri occhi (studiando la Bibbia) è un modo in cui manteniamo una stretta relazione con Lui. Manteniamo una sana saggezza e impariamo discrezione obbedendo alla Sua Parola.
Obbedire alla Parola di Dio porta vita alla nostra anima. L'anima dell'uomo è composta dalla sua mente, dalle sue emozioni e dalla sua volontà. L'uomo è uno spirito che ha un'anima e vive in un corpo. Il corpo è solo la casa che contiene il vero uomo. La vera persona è l'"uomo spirito". La parola greca per spirito è "pneuma", che significa anche "respiro". L'uomo spirito, invisibile all'occhio naturale, è il vero uomo interiore. È fatto per governare i regni dell'anima e del corpo. È la sfera dell'influenza divina, a cui la Scrittura fa riferimento come il cuore dell'uomo. ''"...ma quello che è intimo e nascosto nel cuore, la purezza incorruttibile di uno spirito dolce e pacifico, che agli occhi di Dio è di grande valore"'' (1 Pietro 3:4).
Il Signore ci promette la Sua grazia per vincere in questa vita oltre a molte altre benedizioni. Tra queste ci sono le benedizioni della sicurezza e la Sua grazia per impedirci di cadere.
Il dono del dolce sonno è una benedizione meravigliosa. Il sonno per molte persone non è lo stato pacifico che Dio intendeva che fosse, ma uno stato inquieto. Molti non riescono a riposare la notte perché riempiono la loro mente di cose malsane attraverso libri, film e così via durante il giorno. Altri sono preoccupati e ansiosi; le preoccupazioni della vita li tengono svegli. Alcuni sperimentano sogni e incubi tormentosi. Molti devono persino usare farmaci da prescrizione per dormire. Sebbene le prescrizioni possano essere un aiuto temporaneo, possiamo avere il dolce sonno di Dio senza di esse, se Gli chiediamo di liberarci dal problema alla radice che causa l'insonnia. "Figlio mio, non dimenticare la mia legge, e il tuo cuore custodisca i miei comandamenti" (Proverbi 3:1). Dio ci promette un sonno dolce. ''"In pace mi coricherò e in pace dormirò, perché tu solo, o Eterno, mi fai abitare al sicuro"'' (Salmo 4:8). "Il sonno del lavoratore è dolce, che mangi poco o molto; ma l'abbondanza del ricco non gli permetterà di dormire" (Ecclesiaste 5:12). ''"Invano vi alzate di buon mattino e tardi andate a riposare e mangiate pane tribolato; egli dà altrettanto ai suoi diletti, mentre essi dormono"'' (Salmo 127:2).
'''Preghiera'''. Caro Padre nei cieli, sono così grato di essere Tuo figlio e ti ringrazio per le Tue meravigliose promesse nei miei confronti. Grazie per le Parole incoraggianti che si trovano nella Bibbia. Voglio camminare nella Tua saggezza. Apri la mia comprensione alle Tue Parole e poi dammi la grazia di obbedire ad esse. Aiutami a essere in grado di gettare tutte le mie preoccupazioni su di Te, quando sono tentato di preoccuparmi o agitarmi per i miei problemi. Apprezzo molto il fatto di potermi sdraiare e avere una notte di sonno ristoratore. Grazie anche per la sanità della mente e del corpo. Aiutami a condividere con gli altri oggi la Tua bontà. Lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.
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== 24 Gennaio ==
<blockquote>''"Non temerai gli spaventi improvvisi, né la rovina degli empi, quando verrà; perché l'Eterno sarà la tua sicurezza e preserverà il tuo piede da ogni insidia"'' (Proverbi 3:25-26).</blockquote>"Salomone" consiglia al figlio di non aver paura del terrore improvviso o dell'imminente rovina dei malvagi. Anche in questo caso, il contesto è importante. I versetti precedenti spiegavano i benefici del vivere secondo la saggezza e la discrezione divina (Proverbi 3:21–24). Tra questi, vi è la libertà naturale dalle conseguenze della ribellione e della depravazione; una persona che cerca la volontà di Dio ha molto meno da temere e maggiori possibilità di successo. Questa è un'interpretazione comune di questo versetto: coloro che evitano il male evitano anche le conseguenze del male.
Gli studiosi notano, tuttavia, che questa frase potrebbe anche significare qualcosa di esterno. "La rovina degli empi" menzionata qui potrebbe essere un riferimento a quei momenti in cui le persone malvagie turbano i giusti. La Scrittura è chiara nel dire che seguire la volontà di Dio non impedisce magicamente ai credenti di affrontare le difficoltà. Tale riconoscimento è tipificato da versetti come questo. Questo avvertimento sarebbe dato perché anche coloro che credono a volte si troveranno di fronte "all'assalto dei malvagi".
Niente di dannoso che coglie di sorpresa il popolo di Dio dovrebbe fargli temere. Realisticamente, sappiamo che la paura è una risposta naturale. Ma non è la nostra unica opzione. Il Signore è con noi anche quando arrivano guai inaspettati. Raramente la persona che cade vittima di una bomba terroristica o del proiettile di un assassino di massa si aspetta l'attacco improvviso, ma il credente non deve temere, nemmeno sotto la minaccia del terrore. Gesù insegna ai suoi seguaci a non temere coloro che uccidono il corpo. Dice che non possono uccidere l'anima (Matteo 10:28). Davide scrive nel Salmo 27:1: "L'Eterno è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò? L'Eterno è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura?"
Ancora più importante, i credenti non devono avere paura del terribile destino dei malvagi, secondo Proverbi 3:25. Non saremo colti nel loro giudizio, perché il Signore ci ha salvati da esso (Romani 8:1).
Secondo il versetto 26 la nostra sicurezza è affidata al Signore. Lui ci proteggerà. Nessuno potrà intrappolarci. Quando abbiamo confidato in Gesù come nostro Salvatore, siamo diventati figli di Dio e suoi amici, ma siamo anche diventati bersagli del diavolo e del mondo non rigenerato. Il mondo ci odia e si oppone a noi, ma non dovremmo essere sorpresi o sgomenti (Giovanni 15:18–21). Gli ultimi versetti hanno sottolineato la pace mentale che giunge a coloro che seguono la saggezza e la discrezione divina. Mentre le nostre azioni non possono salvarci (Efesini 2:8–9), esse riflettono le nostre convinzioni (Giacomo 2:18–20). Agire in conformità con la pietà non solo ci protegge dai rischi di comportamenti peccaminosi (Proverbi 3:21–24), ma rafforza la nostra rassicurazione che Dio è al nostro fianco (Ebrei 11:13–16). Gesù predice che avremmo avuto tribolazione nel mondo, ma ci assicura che Lui ha vinto il mondo (Giovanni 16:33). Anche l'apostolo Paolo predice che avremmo dovuto affrontare opposizione a causa del nostro impegno a condurre una vita devota. Scrive: ''"D'altronde, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati"'' (2 Timoteo 3:12), ma si rivolge anche ai credenti come ''"più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati"'' (Romani 8:37). Anche l'apostolo Giovanni nota che siamo vincitori a causa della nostra fede in Gesù come Figlio di Dio (1 Giovanni 5:5).
'''Preghiera'''. Caro Signore, vengo a Te nel nome di Gesù. Tu sai che a volte provo paura. Sono così felice di poter venire a Te e quando prego, Tu rimuovi quella paura e mi dai la fede e la sicurezza di cui ho bisogno per fidarmi di Te. Aiutami a fidarmi di più di Te. Grazie che tu vegli su me e sui miei cari. Sono sicuro che quando arriverò alla tua eterna presenza sarò stupito dalle tante cose da cui mi hai protetto in questa vita. Signore, abbi pietà dei perduti e dai loro l'opportunità di venire a Te ed essere risparmiati dai terribili giudizi di questo mondo. Usami per condividere il Tuo amore con coloro che mi circondano e che non Ti conoscono. Grazie, Signore, per le opportunità di testimoniare ai perduti. Dammi le parole giuste da dire loro e prepara i loro cuori a riceverle. Amen.
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== 25 Gennaio ==
<blockquote>''"Non rifiutare un beneficio a chi ne ha diritto, quando è in tuo potere di farlo. Non dire al tuo prossimo: “Va' e torna” e “te lo darò domani”, quando hai di che dare. Non tramare il male contro il tuo prossimo, mentre egli abita fiducioso con te"'' (Proverbi 3:27-29).</blockquote>L'autore ora dirige l'attenzione del suo discepolo verso il nostro prossimo. La formulazione usata qui sottolinea questo come un dovere: non dobbiamo "rifiutare un beneficio". Ciò implica che questo "beneficio" sia qualcosa che siamo obbligati a dare agli altri. E' come dire "tratta gli altri bene". Per questo motivo, questa prima istruzione tocca l'uso moderno della parola "onore", come usata per soddisfare un obbligo. Soprattutto quando ci si aspetta qualcosa di buono, o ci è dovuto, dovremmo cercare attivamente di adempiere a quel comando. Ciò è ribadito nel versetto seguente (28). Questo fare del bene, o onorare, può assumere molte forme diverse. Un bambino può onorare i genitori essendo obbediente e rispettoso (Efesini 6:1–2). I genitori possono onorare i propri figli non prendendoli di mira per ogni piccola cosa. Invece, dovrebbero considerare i propri figli un'amministrazione del Signore e allevarli nella disciplina e nell'istruzione del Signore (Efesini 6:4). I servi o i dipendenti possono onorare un datore di lavoro lavorando sodo e sinceramente come per il Signore (Efesini 6:5–7). I padroni o i datori di lavoro dovrebbero trattare i propri dipendenti in modo equo (Efesini 6:9). Un datore di lavoro può onorare i dipendenti leali e produttivi concedendo una promozione, un regalo di apprezzamento o un aumento. I giovani possono onorare e rispettare i cittadini anziani (1 Pietro 5:5). I membri della chiesa possono onorare i loro leader spirituali retribuendoli adeguatamente per il loro fedele servizio (1 Timoteo 5:17) e "Fratelli, vi preghiamo di avere in considerazione quelli che faticano fra voi, che vi sono preposti nel Signore e vi ammoniscono, di tenerli in grande stima e amarli a motivo dell'opera loro" (1 Tessalonicesi 5:12–13).
Nel versetto 28 l'autore approva sia la carità che la trasparenza. Fare del bene agli altri, specialmente quando è qualcosa di atteso o dovuto, non deve essere ritardato. L'immagine usata qui suggerisce anche che qualcuno venga con una richiesta di aiuto. Dire "torna più tardi", quando l'aiuto è disponibile ora, è ostinato e disonesto. Nel Nuovo Testamento, Giacomo evoca questa stessa idea, condannando la pratica di offrire parole ai poveri senza sostenerle con donazioni caritatevoli (Giacomo 2:15–16). Ulteriori contesti per questo approccio provengono da altri comandi scritturali sull'aiutare i propri vicini. Il Signore istruisce Israele a non mietere i propri campi fino al bordo, ma a lasciare parte del raccolto per i poveri e i pellegrini (Levitico 23:22). Essendo un devoto israelita, il contadino Boaz osserva questa ingiunzione e dà istruzioni ai suoi lavoratori di lasciare che la vedova Ruth spigolasse "anche tra i covoni" (Ruth 2:15). Ezechiele 18:12 condanna la persona che "opprime il povero e il bisognoso". La chiesa primitiva si prendeva cura diligentemente dei poveri. A Pentecoste i credenti vendevano i loro beni e averi e distribuivano il ricavato ai bisognosi (Atti 2:45). I bisognosi a quel tempo erano ebrei provenienti da paesi stranieri che erano venuti per osservare la festa di Pentecoste ed erano diventati credenti in Gesù. Lontani da casa, non avevano mezzi di sostentamento. Più tardi, in un periodo di carestia, l'apostolo Paolo avvia un'offerta per i poveri (1 Corinzi 16:1–4; 2 Corinzi 9:1–2).
Il versetto 29 condanna la progettazione di danneggiare o causare problemi al vicino di qualcuno. La parola ebraica tradotta qui come "trama" si riferisce principalmente all'aratura di un campo scavando solchi. Tuttavia è anche usata per l'incisione e come sostantivo può riferirsi a un artista esperto. Usata qui, suggerisce un male premeditato e intenzionale contro il proprio vicino. Questo è particolarmente malvagio perché il vicino è totalmente ignaro. Presuppone che il suo vicino lo tratterà con rispetto. Esodo 20:16-17 difende il diritto del vicino a essere onorato e protetto. Progettare intenzionalmente il male contro un vicino fiducioso è una grave trasgressione. Forse, quando scrive il versetto 29 Salomone ricorda il malvagio piano di suo padre Davide contro il suo vicino Uria. Dopo aver rubato la moglie di Uria, Betsabea, e aver commesso adulterio con lei, Davide ordina al suo generale Ioab di mettere Uria in prima linea contro il nemico, sapendo che Uria sarebbe stato ucciso. Il piano funziona, ma il Signore avrebbe presto smascherato il peccato di Davide (2 Samuele 11:1—12:7).
'''Preghiera'''. Caro Padre, grazie per il libro di Proverbi. Ci sono così tanti buoni consigli in questo libro. Aiutami a prenderli a cuore e ad applicarli alla mia vita. Vedo che c'è molto in questo libro sulle relazioni. Signore, so che se devo avere una giusta relazione con Te, devo avere una giusta relazione con la mia famiglia, i miei amici e i miei vicini. Aiutami a essere un buon vicino. Aiutami anche a essere sensibile ai bisogni degli altri. Aiutami a sorvegliare la mia bocca e perdonami, perché a volte ho parlato male degli altri. Signore, aiutami a essere un donatore generoso e ad avere il Tuo discernimento nel mio dare. Ti chiedo che Tuo Spirito Santo mi sospinga in modo che io possa essere amorevole in tutto ciò che faccio e amare veramente il mio prossimo come me stesso. Nel nome di Gesù, Amen.
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== 26 Gennaio ==
<blockquote>''" Non fare causa a nessuno senza motivo, se non ti è stato fatto nessun torto. Non portare invidia all'uomo violento e non scegliere nessuna delle sue vie; poiché l'Eterno ha in abominio l'uomo perverso, ma la sua amicizia è per gli uomini retti"'' (Proverbi 3:30-32).</blockquote>Salomone insegna che una persona saggia non attacca briga. Se una persona non ci ha fatto un torto grave, non abbiamo motivo di litigare con lui. Nota, tuttavia, che questo versetto ammette che alcuni conflitti con gli altri sono giustificati: ciò che è condannato è il conflitto senza una ragione impellente. Romani 12:18 istruisce: ''"Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti"''. Il buon senso dice che è meglio non iniziare liti e discussioni che esserne costantemente coinvolti. Coloro che vivono secondo la natura peccaminosa fomentano conflitti e dissensi (Galati 5:20), mentre coloro che camminano nello Spirito manifestano pace nelle loro vite (Galati 5:16, 22). Paolo rimprovera i membri litigiosi  delle chiese della Galazia e li avvertì delle conseguenze delle loro azioni. Scrive: ''"Ma se vi mordete e divorate gli uni gli altri, guardate di non essere consumati gli uni dagli altri''" (Galati 5:15). Nell'elencare i requisiti dei responsabili della comunità cristiana, Paolo scrive che dovevano essere non dediti al vino né violenti, ma siano miti, non litigiosi, non amanti del denaro (1 Timoteo 3:3). Verso la fine della sua vita, Paolo chiama per nome Alessandro il ramaio. Così lo accusa: ''"Alessandro, il ramaio, mi ha procurato molti mali. Il Signore gli renderà secondo le sue opere"'' (2 Timoteo 4:14). Potete immaginare quanto meno conflitti e amarezza ci sarebbero nella chiesa, per non parlare del mondo, se ogni credente obbedisse all'ingiunzione di questo versetto?
Il comando dato al vers. 31 segue prosegue avvertendo di non guardare a "un uomo violento" come a un modello o con gelosia. Nel contesto, questo significa qualcosa di più di una persona che si impegna in risse o caos. Si riferisce anche a qualcosa di più del semplice essere gelosi di ciò che una persona del genere ha guadagnato. Come usato qui, "l'uomo violento" sarebbe qualcuno che fa l'opposto dei comandi appena dati. Coloro che sono egoisti, crudeli, che complottano o sono avidi verso gli altri potrebbero sembrare guadagnare ricchezza materiale. L'istruzione che Salomone dà qui è che tali azioni non dovrebbero essere riecheggiate. Nel Salmo 37:1, Davide, il padre di Salomone, dà un consiglio simile. Scrive: ''"Non adirarti a causa dei malvagi; non portare invidia a quelli che operano perversamente".'' Invece di invidiare i malfattori, i credenti dovrebbero confidare nel Signore. Nel versetto 16 Davide ragiona: ''"Vale meglio il poco del giusto che l'abbondanza di molti empi"''. L'altro significato di questo versetto è che le persone devote non dovrebbero diventare amareggiate o gelose quando i malfattori sembrano prosperare. Asaf, lo scrittore del Salmo 73, aveva fatto quasi "naufragio" nella fede perché invidiava gli arroganti malvagi perché erano prosperi (Salmo 73:1–3). Li vedeva come privi di problemi, grassi, maliziosi, blasfemi e sempre più ricchi (Salmo 73:3–12). Tuttavia, smette di invidiare i malvagi quando il Signore gli rivelò il loro destino disastroso (Salmo 73:17–20, 27). La via dei malvagi può sembrare facile e prospera, ma il disastro attende alla fine della strada. È molto meglio seguire la strada che conduce a benedizioni infinite.
Nel versetto 32 la parola ebraica tradotta come "perverso" qui implica qualcosa di piegato, deviato o perverso. Ciò è direttamente in contrasto con una parola ebraica che implica qualcosa di allungato, dritto e liscio: qualcuno che è "retto". Questo versetto fa una forte affermazione sulla visione di Dio di coloro che sono disonesti e fraudolenti: sono "un abominio" per Dio. Invece di percorrere la strada dritta e stretta che il Signore ha tracciato nella Scrittura, la persona subdola percorre la sua strada, la via dell'illegalità, dell'egoismo e della violenza. Proverbi 14:2 dice che la persona subdola disprezza il Signore. La parola "abominio" si applica a qualsiasi cosa e chiunque sia offensivo in senso morale. L'orgoglio peccaminoso, la menzogna, lo spargimento di sangue innocente, un cuore che fa piani malvagi, piedi che si affrettano a fare il male e chiunque semini discordia tra fratelli sono tutti abomini per il Signore (Proverbi 6:16–19). I credenti devono stare alla larga da questo tipo di persona e rifiutare le sue vie. Non hanno nulla da guadagnare dalla comunione con lui. Tuttavia, hanno tutto da guadagnare dalla comunione con il Signore. Egli tiene i credenti "nella sua fiducia". Questa frase, in ebraico, implica un cerchio interno di fiducia e intimità.
'''Preghiera'''. Caro Padre celeste, grazie per tutti i Tuoi meravigliosi doni. Sono particolarmente grato per il dono del discernimento. Grazie per le tante volte in cui mi hai salvato da brutte situazioni in cui mi sarei trovato coinvolto, se non fossi stato Tu ad avvertirmi. Ti ringrazio per la vista spirituale. Signore, oggi prego di camminare sempre nella Tua via e di cercare di evitare conflitti ed essere un pacificatore. Hai detto: "Beati i pacificatori". Ho bisogno delle Tue benedizioni oggi, quindi cerco di essere in pace con chi mi circonda. Aiutami a risolvere le mie divergenze in modo pacifico, secondo la Tua volontà. Lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.
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== 27 Gennaio ==
<blockquote>''"La maledizione dell'Eterno è nella casa dell'empio, ma egli benedice la casa dei giusti. Se schernisce gli schernitori, fa grazia agli umili. I saggi erediteranno la gloria, ma l'infamia è la parte degli stolti"'' (Proverbi 3:33-35).</blockquote>La Scrittura non è ingenua riguardo al mondo. Seguire la buona saggezza ha più probabilità di portare successo, ma non è una garanzia ferrea di prosperità. Questo stesso passaggio avverte che la paura e le difficoltà arriveranno comunque (Proverbi 3:25–26). Allo stesso modo, Proverbi non si tira indietro dal fatto che coloro che sfidano apertamente Dio a volte sembrano avere una grande prosperità terrena (Proverbi 3:31). Ciò che separa il valore di questi approcci è una prospettiva a lungo termine, specialmente una che guarda all'eternità. In Matteo 7:24–27 Gesù descrive la differenza tra una casa costruita sulla sabbia e una costruita su una roccia. La casa sulla sabbia cadde vittima di un'inondazione, mentre la casa sulla roccia rimase salda. La casa sulla sabbia rappresenta una vita senza le parole di Gesù come fondamento. La casa su una roccia rappresenta una vita costruita sul fondamento delle parole di Gesù. In un altro passaggio della Scrittura, Gesù parla di un uomo ricco che deve aver vissuto in una bella casa. Vive la cosiddetta bella vita. Indossava abiti costosi e mangiava estremamente bene ogni giorno, ma la sua vita non era fondata sul Signore e alla fine della sua vita soffre l'angoscia del fuoco (Luca 16:19–24). Il suo destino dovrebbe servire da monito per i malvagi.
Il verbo "schernire" deriva dalla parola ebraica yā'lis', che si riferisce al comportamento di chi deride gli altri. Il sostantivo "schernitore" deriva dalla parola lē'sim, che significa uno che è derisorio o arrogante. Coloro che hanno opinioni eccessivamente gonfie di sé stessi saranno umiliati di fronte a un Dio supremo. Al contrario, coloro che ammettono la propria debolezza e i propri limiti possono trovare misericordia e grazia in Dio (Ebrei 4:15–16). Questo concetto è spesso ripetuto negli insegnamenti del Nuovo Testamento (Giacomo 4:6; 1 Pietro 5:5). Anche una persona che si definisce "religiosa" può disprezzare la grazia e la misericordia di Dio affidandosi orgogliosamente alla propria rettitudine. Ciò è illustrato nella storia di Gesù su due uomini che entrano nel tempio per pregare (Luca 18:9–14). Un uomo, un orgoglioso fariseo, recita le sue azioni religiose e si paragonòa favorevolmente ad altri uomini, incluso il pubblicano. Ma l'umiltà del pubblicano trova favore agli occhi di Dio. Il pubblicano stava lontano, non alzava gli occhi al cielo, ma si percuoteva il petto e pregava umilmente: "O Dio, abbi pietà di me, peccatore" (Luca 18:13). Gesù disse che il pubblicano torna poi a casa giustificato, al contrario dell'orgoglioso fariseo. Gesù conclud il racconto dicendo: "Perché chiunque si esalta sarà umiliato, ma chi si umilia sarà esaltato" (Luca 18:14).
La saggezza porta all'onore, mentre la stoltezza porta alla vergogna. In Proverbi, "saggezza" è la capacità di agire secondo la conoscenza divina. "Stoltezza" non significa stupidità o mancanza di informazioni. Piuttosto, gli "stolti" sono chiusi di mente, testardi, arroganti, induriti alla verità spirituale e ridicolizzano le prospettive divine. Queste conseguenze della pietà contro la stoltezza sono generalmente vere nella vita terrena (Proverbi 3:31; Salmo 73:16–20), ma sono assolutamente il caso nell'eternità. Filippesi 3:18 descrive molti che disprezzano la verità spirituale come nemici della croce di Cristo. Il versetto seguente dice chiaramente: "la loro fine è la perdizione" (Filippesi 3:19). Un giorno, tutti coloro che sono stolti agli occhi di Dio finiranno come il ricco contadino che riponeva la sua fiducia nei beni materiali invece che in Dio. Quando si era vantato di poter mangiare, bere e divertirsi perché aveva accumulato così tanti beni, Dio lo chiama stolto e quella stessa notte gli chiede di restituirgli l'anima (Luca 12:20).
'''Preghiera'''. Caro Padre, grazie per le Tue numerose benedizioni. Quando mi fermo davvero a contarle tutte, non c'è fine a ogni benedizione che mi hai dato. Ogni respiro che faccio è una benedizione. È una benedizione essere in grado di vedere, sentire, camminare e parlare. Mi hai concesso benedizioni nei molti amici e familiari che ho. Grazie anche per tutte le benedizioni fisiche e materiali che ho. Le apprezzo, ma sono oscurate dalle Tue benedizioni di pace, amore e gioia che ho nel mio cuore. Grazie perché mi hai redento dalla maledizione del peccato e della morte e mi hai dato la vita eterna. Sono molto grato per ciò che Gesù ha fatto per me sulla croce. Signore, aiutami a vivere la vita cristiana così che altri pure possano ricevere le Tue benedizioni. Nel nome di Gesù Ti prego. Amen.
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== 28 Gennaio ==
<blockquote>"Figlioli, ascoltate l'istruzione di un padre e state attenti a imparare il discernimento; perché io vi do una buona dottrina; non abbandonate il mio insegnamento. Quando ero ancora bambino presso mio padre, tenero e unico presso mia madre, egli mi ammaestrava e mi diceva: “Il tuo cuore conservi le mie parole; osserva i miei comandamenti e vivrai" (Proverbi 4:1-4).</blockquote>Con tenerezza paterna, Salomone invita i suoi "figli" ad ascoltare i suoi insegnamenti, promettendo intuizione a chi vi presta attenzione. Come un albero cresce secondo la forma del ramo, così la vita si plasma in gioventù. Le buone abitudini acquisite da giovani sono più facili da mantenere rispetto a cambiarle in età avanzata. Gesù mostrò grande considerazione per i bambini, ammonendo i discepoli quando li respingevano, dichiarando che il regno di Dio appartiene a chi è come loro (Marco 10:14). Timoteo, istruito fin dall'infanzia, divenne saggio per la salvezza (2 Timoteo 3:15). Salomone obbediva al comando di Dio di insegnare diligentemente la Sua Parola ai figli (Deuteronomio 6:7).
Salomone ricorda ai suoi figli che i suoi insegnamenti sono buoni e non devono essere abbandonati. In Proverbi, si passa dall’apprendimento alla comprensione, fino alla capacità di insegnare la saggezza divina. Salomone, avendo esperienza, offre consigli da seguire. I credenti devono discernere il vero e rifiutare il falso, come ammonito da Giovanni (1 Giovanni 4:1) e Giuda (Giuda 1:3–4). Paolo avvertì Timoteo di un tempo in cui la verità sarebbe stata rifiutata a favore di favole (2 Timoteo 4:3–4). Prestare attenzione agli avvertimenti apostolici ci porta a custodire la Parola di Dio, che è verità e utile per ogni buona opera (2 Timoteo 3:16–17).
Il versetto 3 suggerisce che Salomone, figlio di Davide e Betsabea, abbia goduto di un'attenzione speciale, forse come figlio unico per un periodo. Questo gli permise di ricevere insegnamenti che lo resero saggio. I genitori non dovrebbero trascurare l'educazione spirituale dei figli. Coloro che insegnano bene saranno ricordati con affetto. Anche Giuseppe e Maria investirono tempo con Gesù, come indicato in Luca 2:52, dove si afferma che Gesù crebbe in sapienza e grazia.
Il ricordo di Salomone del padre Davide evidenzia insegnamenti simili a quelli di Proverbi. Davide esortava Salomone a custodire i suoi comandamenti nel cuore, mostrando che la sola conoscenza intellettuale non produce saggezza: bisogna amare la Parola di Dio. Sebbene Salomone avesse sapienza, lottò nel seguirla (1 Re 11:4). Davide consigliò a Salomone di servire Dio con cuore integro (1 Cronache 28:9). Questo consiglio, appreso attraverso l'esperienza, divenne centrale per Salomone, come espresso in Ecclesiaste 12:13.
'''Preghiera'''. Caro Padre, grazie per i giovani della nostra nazione che Ti conoscono e stanno cercando di seguire Te e le Tue vie. So che non è facile per loro in una società come la nostra. Dona loro grazia e forza per vivere la vita cristiana. Dona loro la santa audacia di testimoniare ai loro coetanei. Signore, aiutami a essere il tipo di esempio che ispirerà i miei figli e nipoti a volerti conoscere e seguirti. Dona alla mia prole cuori rispettosi per i loro anziani e tutti coloro che sono in autorità, proprio come Tu hai istruito. Signore, anche quando coloro che sono in autorità possono sbagliare, dammi la grazia di onorare l'ufficio che rappresentano. Lascia che io sia un esempio onorevole per i giovani dei nostri giorni. Nel nome di Gesù, te ne prego. Amen.
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== 29 Gennaio ==
<blockquote>''"Acquista sapienza, acquista intelligenza; non dimenticare le parole della mia bocca e non te ne sviare; non abbandonare la sapienza, ed essa ti custodirà; amala, ed essa ti proteggerà. Il principio della sapienza è: Acquista la sapienza. Sì, a costo di quanto possiedi, acquista l'intelligenza. Esaltala, ed essa ti innalzerà; essa ti coprirà di gloria, quando l'avrai abbracciata. Essa ti metterà sul capo un fregio di grazia, ti farà dono di un magnifico diadema"'' (Proverbi 4:5-9).</blockquote>La sapienza come dono di Dio, rivelato in Cristo. Il testo esorta a "comprare" sapienza e intelligenza, sottolineando il loro valore inestimabile. Tuttavia, nella prospettiva cristocentrica, riconosciamo che la vera sapienza non può essere acquisita con le nostre risorse umane. Essa è un dono di Dio, rivelato pienamente in Gesù Cristo, "nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza" (Colossesi 2:3). Questo ci ricorda che, mentre siamo chiamati a cercare attivamente la sapienza, è solo nella relazione con Cristo che possiamo trovarla, poiché Lui è "potenza di Dio e sapienza di Dio" (1 Corinzi 1:24).
Una sapienza che custodisce e protegge. Il testo descrive la sapienza come una compagna che custodisce e protegge chi la ama. In Cristo vediamo come questa protezione diventa una realtà spirituale: Egli è il nostro buon pastore, che ci guida lungo sentieri di giustizia e ci protegge dalle insidie del peccato e dell'errore. Amare la sapienza significa quindi amare Cristo, seguire la sua Parola e fidarci della sua guida. È nel dimorare in Lui che troviamo sicurezza per l'anima e stabilità nelle tempeste della vita.
La sapienza come principio di gloria. Il testo promette che la sapienza "esalterà" chi la abbraccia e lo coprirà di gloria. In Cristo, questa promessa trova il suo compimento definitivo. Egli non solo ci dona la sapienza per vivere in modo giusto, ma ci conduce anche alla gloria eterna. La vera esaltazione non si trova nella fama o nel successo terreno, ma nell'essere trasformati a immagine di Cristo e partecipare alla sua gloria celeste (2 Corinzi 3:18). La sapienza divina ci eleva spiritualmente, portandoci a vivere per ciò che ha valore eterno.
Un fregio di grazia e un diadema di vita. Infine, il testo parla della sapienza come di un fregio di grazia e un magnifico diadema. Questi simboli di onore e bellezza trovano la loro realizzazione nel dono della salvezza in Cristo. La grazia che riceviamo non è il frutto dei nostri sforzi, ma un dono immeritato, che ci rende figli di Dio e co-eredi con Cristo. Il "diadema" di cui parla il testo prefigura la corona della vita promessa a coloro che amano il Signore (Giacomo 1:12). Vivere nella sapienza significa, quindi, abbracciare la vita abbondante che Cristo ci offre, camminando con Lui giorno per giorno.
'''Preghiera.''' Caro Padre, sono grato per le Tue numerose benedizioni. Grazie per aver aperto i miei occhi alle Tue verità e per le Tue numerose promesse per me. Voglio diventare più saggio, quindi aiutami a studiare e comprendere la Bibbia. Apri le mie orecchie spirituali per sentire le cose che ho bisogno di comprendere in questo momento. Grazie per la conoscenza che mi hai già dato, ma desidero saperne di più, così da poter conoscere meglio Te. Voglio che il mio rapporto con Te sia più stretto che mai. Per favore, dammi il desiderio di pregare di più e di leggere di più la Bibbia. Perdonami quando trascuro queste due cose molto importanti. Grazie per la promessa di salute per me. Ricevo quella promessa affinché io possa occuparmi dei Tuoi affari. Quanto sei meraviglioso per me e per tutti i Tuoi figli. Mantieni la mia famiglia e i miei amici nella Tua salute e benedici anche loro. Nel nome di Gesù ti prego. Amen.
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== 30 Gennaio ==
<blockquote>''"Ascolta, figlio mio, ricevi le mie parole, e anni di vita ti saranno moltiplicati. Io ti mostro la via della sapienza, ti guido per i sentieri della rettitudine. Se cammini, i tuoi passi non saranno intralciati; e se corri, non inciamperai. Afferra saldamente l'istruzione, non lasciarla andare; custodiscila, perché essa è la tua vita"'' (Proverbi 4:10-13).</blockquote>La Parola di Dio come fonte di vita abbondante. Il testo inizia con un invito personale: "Ascolta, figlio mio, ricevi le mie parole, e anni di vita ti saranno moltiplicati." Questo ci ricorda che l’ascolto della Parola di Dio è essenziale per una vita piena e significativa. Gesù stesso disse: "Le mie parole sono spirito e vita" (Giovanni 6:63). La vera vita, non solo in termini di durata, ma soprattutto di qualità, si trova nel ricevere e mettere in pratica ciò che Cristo ci ha insegnato. In Lui, abbiamo la vita eterna, ma anche una guida per vivere oggi con scopo e abbondanza (Giovanni 10:10).
La guida del Signore sui sentieri della rettitudine. "Ti mostro la via della sapienza, ti guido per i sentieri della rettitudine." Questa promessa di guida trova il suo perfetto compimento in Gesù, che è "la via, la verità e la vita" (Giovanni 14:6). Non camminiamo da soli nei sentieri della vita, ma siamo guidati dal nostro buon pastore, che ci conduce lungo sentieri di giustizia per amore del suo nome (Salmo 23:3). Seguire la via della sapienza significa seguire Cristo, confidando nella sua guida sicura anche quando il cammino sembra incerto.
La sicurezza e la stabilità nella vita in Cristo. "Se cammini, i tuoi passi non saranno intralciati; e se corri, non inciamperai." Questa promessa di sicurezza è fondata su Cristo, la nostra roccia. Quando camminiamo nella sua luce, i nostri passi sono saldi, perché il Signore illumina il nostro cammino (Salmo 119:105). Anche nei momenti in cui il ritmo della vita accelera, possiamo correre senza inciampare, sapendo che Egli è il nostro sostegno. La fede in Cristo ci dà stabilità anche nelle sfide più grandi, perché nulla può separarci dal suo amore (Romani 8:38-39).
Custodire l’istruzione come tesoro prezioso. "Afferra saldamente l'istruzione, non lasciarla andare; custodiscila, perché essa è la tua vita." Questo comando ci invita a tenere stretta la Parola di Dio, riconoscendola come il nostro tesoro più grande. Gesù ci esorta a costruire la nostra vita sulla solida roccia della sua Parola, così che possiamo resistere alle tempeste della vita (Matteo 7:24-25). Custodire l’istruzione significa anche rimanere in Cristo, lasciando che la sua Parola dimori in noi abbondantemente e trasformi il nostro cuore (Colossesi 3:16). Solo così possiamo vivere una vita radicata nella grazia e nella verità che si trovano in Lui.
'''Preghiera'''. Caro Padre celeste, grazie per averci dato istruzioni nella Bibbia su come avere una vita significativa e piena. Signore, so che quando prego e ti chiedo di vegliare su di me e sui miei cari, tu ascolti e rispondi alle mie preghiere. Sei un Padre meraviglioso! Sono grato per il tuo amore e la tua cura. Desidero camminare nel sentiero della vita, quindi Signore, ti chiedo di tenermi su quel sentiero. Avvertimi, Te ne prego, quando sto deviando, così non esco dalla via retta e angusta. Mi rendo conto che posso essere accecato dai miei desideri e dalle mie idee, che a volte mi sembrano buoni, ma potrebbero non esserlo più in seguito. Aiutami oggi a non essere scoraggiato da ciò che sembra un ritardo nella risposta alle mie preghiere. So che mentre continuo a guardare a te con fede, prevarrai per me. Nel nome di Gesù, ti prego. Amen.
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== 31 Gennaio ==
<blockquote>''"Non entrare nel sentiero degli empi e non ti inoltrare per la via dei malvagi; schivala, non passare per essa, allontanatene, e va' oltre. Poiché essi non possono dormire se non hanno fatto del male, e il sonno è loro tolto se non hanno fatto cadere qualcuno. Essi mangiano il pane dell'empietà e bevono il vino della violenza; ma il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va sempre più risplendendo, finché sia giorno perfetto. La via degli empi è come il buio; essi non scorgono ciò che li farà cadere"'' (Proverbi 4:14-19).</blockquote>Il richiamo alla santità e alla separazione dal male. Il testo di Proverbi 4:14-19 ci invita a una scelta radicale: allontanarci dal sentiero degli empi e non inoltrarci sulla via dei malvagi. Questo richiamo è profondamente cristocentrico, poiché ci ricorda che Gesù, il Santo, ci ha chiamati a essere santi come Lui è santo (1 Pietro 1:16). La via del male può apparire allettante, ma è un inganno che allontana dalla presenza di Dio. Come discepoli di Cristo, siamo chiamati a vivere una vita di separazione dal peccato, camminando nella luce della Sua verità. Questo significa non solo evitare il male, ma anche prendere posizione attiva contro di esso, rifuggendo ogni compromesso che possa offuscare la nostra testimonianza.
La natura distruttiva del peccato. Il passaggio descrive vividamente la condizione degli empi: non trovano riposo se non nel fare il male, e il loro sonno è turbato se non hanno causato la caduta di qualcuno. Questo ci ricorda che il peccato non è mai statico; è un potere distruttivo che corrode l’anima e porta alla rovina. Gesù, però, è venuto per liberarci da questa schiavitù. In Lui troviamo il vero riposo (Matteo 11:28) e la libertà dalla catena del peccato. La vita degli empi è caratterizzata da un vuoto interiore che cercano di colmare con l’empietà e la violenza, ma noi, in Cristo, abbiamo accesso a una pienezza che il mondo non può dare.
Il cammino dei giusti: una luce che cresce. Il sentiero dei giusti è paragonato a una luce che spunta e va sempre più risplendendo. Questa immagine ci parla della crescita spirituale che avviene quando camminiamo con Cristo, la Luce del mondo (Giovanni 8:12). La nostra vita, se radicata in Lui, diventa una testimonianza sempre più luminosa della Sua grazia e verità. Questo cammino non è sempre facile, ma è sicuro, perché è guidato dalla presenza di Dio. Ogni giorno, attraverso la preghiera, la meditazione della Parola e l’ubbidienza, la nostra luce può splendere sempre di più, portando gloria a Dio e speranza a chi è nelle tenebre.
La via degli empi: un buio senza speranza. La via degli empi, invece, è descritta come il buio, un luogo dove non si scorge il pericolo imminente. Questo è il risultato di una vita lontana da Dio, dove l’assenza della Sua luce porta a una cecità spirituale. Gesù è venuto proprio per liberarci da questo buio, offrendoci la luce della vita eterna. La scelta tra la luce e le tenebre è fondamentale: in Cristo, abbiamo la possibilità di abbandonare il buio del peccato e camminare nella luce del Suo amore. Questo passaggio ci sprona a riflettere sulla nostra vita: stiamo camminando nella luce di Cristo, o ci stiamo lasciando attirare dalle tenebre del mondo? La risposta a questa domanda determina non solo il nostro presente, ma anche il nostro destino eterno.
In conclusione, Proverbi 4:14-19 ci invita a una scelta consapevole: seguire Cristo, la Luce del mondo, o cadere nelle tenebre del peccato. La via dei giusti, illuminata dalla Sua presenza, è un cammino di crescita, speranza e vittoria. Che possiamo, ogni giorno, camminare con Lui, allontanandoci dal male e brillando come luci in un mondo bisognoso della Sua grazia.
'''Preghiera'''. Caro Padre nei cieli, sono grato per la luce che mi hai dato. Rafforzami per rimanere sulla retta via. Prego per la grazia, non solo per resistere alla tentazione, ma per fuggire da essa. Signore, prego anche per coloro che conosco che stanno lottando in questo momento per liberarsi dalla dipendenza o da altri peccati. Liberali dal male e aiutali a tornare sulla retta via con Te. Signore, aiutami a non criticarli, ma a essere compassionevole e sollevarli nella preghiera finché non saranno liberi. Li perdono per i problemi che alcuni di loro hanno portato nella mia vita. So che se non avessi la Tua grazia e misericordia nella mia vita, potrei anche essere preso prigioniero da sentimenti non buoni. Se dovessi cadere, Signore, vorrei che qualcuno pregasse per me, quindi ti chiedo di essere misericordioso con loro, così che anch'io possa ottenere misericordia quando ne ho bisogno. Nel nome di Gesù, prego. Amen.
Vedi qui la riflessione d'autore diverso su questo stesso testo: [[Speciale:UrlRedirector/J]]
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Versione attuale delle 23:57, 28 gen 2025

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Meditazioni quotidiane basate sul libro di Proverbi

1 Gennaio

"Proverbi di Salomone, figlio di Davide, re d'Israele; perché l'uomo conosca la sapienza e l'istruzione, e comprenda i detti sensati" (Proverbi 1:1-2)-

Il primo versetto di Proverbi identifica specificamente Salomone, figlio di Davide e legittimo erede al trono, come autore del libro dei Proverbi. Ciò è importante a causa della promessa di Dio a Davide, che si trova in 2 Samuele 7:11–16. Tramite il profeta Nathan, Dio aveva fatto tre promesse a Davide. Primo, che suo figlio, Salomone, avrebbe costruito il Tempio di Dio (2 Samuele 7:13). Secondo, che suo figlio si sarebbe allontanato da Lui, ma che Dio lo avrebbe disciplinato come un padre e non avrebbe rimosso il Suo amore da lui (2 Samuele 7:14–15). E terzo, che la casa di Davide sarebbe stata stabilita per sempre (2 Samuele 7:16). Questa promessa finale è una profezia messianica, ma è comunque una parte molto importante della discendenza di Salomone.

A Salomone era stata data data un'intelligenza e una saggezza incredibili da Dio (1 Re 3:1–15; 2 Cronache 1:7–13). Sfortunatamente, sebbene la saggezza sia la capacità di fare il bene, Salomone non sempre aveva scelto correttamente. Il libro dell'Ecclesiaste racconta dettagliatamente alcune delle sue esperienze e la sua scoperta che le vie di Dio sono davvero le migliori, dopotutto.

I quattro passi della consapevolezza, nei Proverbi, sono apprendimento, conoscenza, saggezza e comprensione. L'apprendimento è l'acquisizione di informazioni grezze. La conoscenza è l'informazione che è stata ricordata per un uso futuro. La saggezza è la capacità di fare scelte giuste, basate sulla conoscenza e sull'informazione. La comprensione è una forma più profonda di saggezza, che può essere trasmessa ad altri.

Il secondo versetto inizia le dichiarazioni di scopo del libro dei Proverbi. Il primo scopo è imparare. Tuttavia, è più che raccogliere fatti casuali; è il riconoscimento di un insegnamento saggio. I verbi all'infinito usati nel versetto 2 sono "conoscere" e "capire". Salomone non sta saltando in avanti nel processo di apprendimento-conoscenza-saggezza-comprensione. Sta semplicemente istruendo il lettore che questo libro è scritto per aiutarlo a riconoscere e discernere l'istruzione saggia. In sostanza, il libro dei Proverbi è uno strumento. I principi che fornisce possono essere utilizzati per misurare altre istruzioni.

Per essere saggi, dobbiamo seguire le istruzioni di Dio registrate nella Sacra Bibbia. Se chiediamo al Signore la saggezza divina, Lui ce la darà, insieme alla capacità di comprendere la Bibbia. Dobbiamo conoscere l'Autore della Bibbia per essere in grado di comprendere le parole della Bibbia. Non significherà nulla per noi senza un rapporto con Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Il re Salomone ottenne saggezza perché aveva un rapporto vivo con Dio (2 Cronache 1). Anche noi possiamo diventare saggi, se cerchiamo Dio con tutto il nostro cuore e leggiamo il Libro che ci ha dato.

Preghiera. Caro Padre, vengo a Te nel nome di Gesù all'inizio di questo nuovo giorno, chiedendo la Tua saggezza affinché io possa ordinare la mia vita, la mia famiglia, il mio ministero, i miei affari e tutti i miei affari secondo la Tua Parola. Ti prego di trasmettermi la comprensione della Tua Parola in modo che io sappia come fare ciò che Ti piace e che produce benedizione nella mia vita e nella vita di tutti coloro che mi conoscono. Grazie, Signore, per tutta la bella musica e i libri di ispirazione che mi hai benedetto di poter ascoltare e leggere. Benedici coloro che sono stati obbedienti nel corso degli anni per condividere la Tua vita attraverso queste vie. Hanno reso la mia vita più piena e mi hanno fatto conoscere meglio Te. Te lo chiedo nel Nome di Gesù. Amen.


2 Gennaio

"... perché riceva istruzione riguardo al buon senso, la giustizia, l'equità, la rettitudine; per dare accorgimento ai semplici e conoscenza e riflessione al giovane" (Proverbi 1:3-4).

Proverbi 1:2 fornisce quattro termini che portano l'apprendimento a un nuovo livello. Il lettore viene istruito a usare Proverbi per discernere e identificare l'istruzione "di buon senso". Letteralmente "trattare saggiamente" letteralmente significa "prudenza", "istruzione" o "saggezza". Nel versetto tre, Salomone esorta il lettore a "ricevere" quell'istruzione o a affidare le informazioni alla conoscenza. La frase ebraica tradotta "ricevere istruzione" letteralmente significa "insegnare o causare intelligenza". Questo è il tratto caratteriale di "imparare ad imparare". Questa transizione avviene attraverso l'istruzione in quattro tratti caratteriali: buon senso, giustizia, equità e rettitudine. Rettitudine è anche un termine causativo e significa "moralità" o "giustizia". Ricevere la rettitudine significa imparare a vivere una vita morale. La parola tradotta come giustizia significa "discrezione" o "determinazione"; è il termine usato per un verdetto o giudizio. Il terzo tratto caratteriale da ricevere è il discernimento, ovvero la capacità di giudicare informazioni e situazioni. Infine, equità significa "prosperità e accordo". Questo tratto caratteriale riguarda il trattamento equo degli altri, ma non significa uguaglianza assoluta. Invece, si traduce in qualcosa di più simile a "equità". Essere "equo" significa dare a qualcuno ciò che gli è dovuto. Insieme, questi quattro tratti delineano il secondo scopo del libro dei Proverbi. Dobbiamo ricevere la capacità di: imparare, vivere vite morali, discernere il giusto corso d'azione e trattare gli altri secondo ciò che meritano.

Nei versetti 2 e 3 siamo stati istruiti a conoscere e a ricevere, entrambi processi interni. Al contrario, il versetto 4 ci incoraggia a "dare". Qui Salomone ci istruisce a rispondere con l'azione, radicata nella conoscenza che riceveremo nel corso del libro. I quattro passaggi della consapevolezza sono apprendimento, conoscenza, saggezza e comprensione. L'apprendimento è l'acquisizione di informazioni grezze. La conoscenza è l'informazione che è stata ricordata per un uso futuro. La saggezza è la capacità di fare scelte giuste, basata sulla conoscenza e sull'informazione. La comprensione è una forma più profonda di saggezza, che può essere trasmessa ad altri. Agire "saggiamente" significa mettere in pratica la conoscenza. Cosa dobbiamo dare, secondo questo versetto? Dobbiamo dare prudenza ai semplici, conoscenza e discernimento ai giovani. Salomone descrive chiaramente che con la conoscenza è richiesta l'azione. Tale azione è vivere saggiamente, mostrando discrezione e discernimento a coloro che sono più giovani o meno informati di te. Il termine "semplice" qui non significa "stupido". Piuttosto, si riferisce a qualcuno che non è istruito o non è consapevole. Lo stesso termine è spesso tradotto come "inesperto" o "ingenuo".

Preghiera. Caro Padre, oggi vengo a Te con un cuore umile, rendendomi conto che ho bisogno di Te nella mia vita per aiutarmi e guidarmi in tutto il mio comportamento. Da solo, non potrei assolvere a tutte le mie responsabilità. Mostrami, Te ne prego, quali debbono essere le mie priorità e aiutami ad abbandonare ciò che di fatto non mi compete. Aiutami ad avere fiducia in Te per prenderti cura delle cose che non posso cambiare e aiutami a lavorare su quelle cose che sono mia responsabilità. Desidero camminare in modo imparziale con gli altri. Aiutami a trattarli oggi come io stesso desidero essere trattato; raccoglierò, infatti, ciò che semino. Se semino semi di misericordia ed equità, raccoglierò lo stesso in cambio. Voglio essere più simile a Cristo oggi attraverso il potere del Tuo Spirito Santo. Nel nome di Gesù prego. Amen.


3 Gennaio

"Il saggio ascolterà e accrescerà il suo sapere; l'uomo intelligente ne trarrà buone direttive per capire i proverbi e le allegorie, le parole dei saggi e i loro enigmi" (Proverbi 1:5-6).

Proverbi 1:5 è un versetto di transizione. A differenza dei versetti 3, 4 e 6, il versetto 5 non contiene una delle dichiarazioni di scopo ("per"). Invece mostra la transizione dalla saggezza alla comprensione. Le prime tre fasi (conoscere l'insegnamento saggio, ricevere quell'istruzione in conoscenza e agire saggiamente) ora prendono una netta svolta. Salomone darà ai suoi figli una direttiva che accompagna questa saggezza. Una volta che si è saggi e si aumenta la conoscenza, si ha la responsabilità di trasmettere tale conoscenza. La motivazione ideale per cercare la saggezza non è tanto quella di ottenerla per noi stessi, ma di raggiungere una posizione in cui possiamo guidare gli altri. Coloro che hanno conoscenza e comprensione hanno una responsabilità intrinseca di guidare o dare "saggi consigli". Non dovremmo imbottigliare la nostra saggezza e nasconderla. Dobbiamo addestrare gli altri, allo stesso modo, a vivere saggiamente. Per coloro che hanno guadagnato la loro esperienza a caro prezzo, questa è una richiesta molto sentita. Soprattutto quando abbiamo a che fare con i nostri figli, vogliamo disperatamente essere sicuri che non commettano gli stessi errori che abbiamo fatto noi. Li "imploriamo" senza mezzi termini di prestare attenzione ai nostri consigli, basati sulla dura esperienza.

Il versetto 6 riporta la dichiarazione dello scopo finale dei Proverbi: "per capire". Salomone incoraggia i suoi figli a raggiungere il livello di comprensione delineato nel versetto precedente. Ciò richiede di trasmettere quella conoscenza ad altri. Il primo scopo dei Proverbi è discernere l'insegnamento corretto. Il secondo scopo è vivere secondo tratti caratteriali appropriati fondati su quell'insegnamento. Il terzo scopo è dare un buon esempio agendo saggiamente. Lo scopo finale è essere intenzionali nell'insegnare agli altri, riavviando il ciclo di apprendimento. In breve, lo scopo del libro dei Proverbi è darci il potere di ottenere comprensione, in modo che possiamo trasmettere la saggezza alla prossima generazione. Un termine chiave per comprendere tutto il libro dei Proverbi è la parola ebraica hidah. Questo è più spesso tradotto come "enigma". Hidah si riferisce a una figura retorica o altra affermazione indiretta. Nello specifico, significa un'affermazione che richiede un'attenta interpretazione. Secondo il libro dei Proverbi, una componente fondamentale della saggezza è la capacità di interpretare correttamente affermazioni che possono o meno essere intese in modo semplicistico.

Preghiera. Caro Padre, nel nome di Gesù ti ringrazio per ogni briciolo di comprensione che ho ricevuto dalla Tua Parola, la Sacra Bibbia. Mi rendo conto che è tramite il Tuo Spirito Santo che mi è stata data la grazia di comprendere questo magnifico Libro. Grazie per il messaggio che traspare dalle sue pagine e penetra nel mio cuore; un messaggio che porta conforto e amore e anche un messaggio di correzione quando ne ho bisogno. Signore, fa' che io possa sempre cedere a quelle "correzioni di rotta" e allinearmi con la Tua Parola. So che quando lo faccio divento più saggio e sono benedetto. E dammi anche che, attraverso la mia testimonianza coerente, io possa guidare anche altri su questa strada. Amen.


4 Gennaio

"Il timore dell'Eterno è il principio della scienza; gli stolti disprezzano la sapienza e l'istruzione" (Proverbi 1:7).

Questo versetto (1:7) conclude l'introduzione al libro dei Proverbi. Si tratta della pietra angolare dell'intero libro. Salomone sta facendo un'affermazione assoluta, contro qualsiasi conoscenza che abbia la precedenza sul Signore. L'uso di "timore", in questo contesto, non intende implicare un senso di orrore, disperazione o spavento. È un termine sicuramente forte. Qui, indica di più un senso di estremo rispetto. Questo è il senso in cui gli adulti maturi "temono" cose come il fuoco, i coltelli o le sostanze chimiche. Non è panico e terrore, ma è accompagnato da un suggerimento di conseguenze. Secondo la Bibbia, la vera conoscenza non può esistere senza un riverente "timore" di Dio.

Certamente ci sono molti individui molto intelligenti che non seguono Dio, quindi questa affermazione può sembrare contraddittoria. Nella frase originale ebraica, "li lprincipio" non indica la conoscenza, ma appartiene invece al "timore del Signore". La stessa frase può essere tradotta più letteralmente come "dare priorità a". In questo contesto, il termine "principio" significa il luogo principale nel tempo, nello spazio e nell'ordine. La tesi qui non è che non si possa ottenere conoscenza senza Dio. Invece, questo implica che la conoscenza è fuori posto senza il timore del Signore.

La conoscenza stessa può diventare un idolo e prendere il posto principale nella propria vita (Romani 1:22). Salomone iaveva imparato nel corso della sua vita che c'è una grande differenza tra la conoscenza mondana e la saggezza divina (1 Corinzi 1:25). In questo libro, ci avverte di mettere le cose nel giusto ordine. Il "timore del Signore" è l'inizio: dovrebbe occupare la posizione principale, il posto di priorità nelle nostre vite, e poi otterremo conoscenza e la metteremo al suo posto. Tuttavia, solo perché la conoscenza non dovrebbe superare il Signore in priorità, non dobbiamo disprezzare l'istruzione saggia. Invece, quando tutto è al suo posto, temeremo il Signore, otterremo conoscenza e godremo dell'istruzione saggia.

Preghiera. Signore Iddio, che in ogni cosa io non abbandoni mai un sano timore di Dio. Che io giammai Ti tratti alla leggera, senza il sommo rispetto che Ti è dovuto. Per il Tuo popolo Ti sei rivelato Padre e Amico: che io giammai, però, abusi della familiarità che, nella Tua grazia mi concedi supponendo che tutto mi sia permesso o tollerato. Il mio comportamento, infatti, non sarà mai privo di conseguenze, se questo si allontana dai Tuoi comandamenti, e Tu mi farai oggetto, nel caso, di azioni disciplinari, com'è testimoniato dalla storia biblica del Tuo popolo. Nel Tuo sano timore aiutami a valorizzare e seguire fedelmente la Tua sapienza ed istruzione. Nel nome di Gesù Ti prego. Amen.


[Meditazione da spostare più avanti]

"Mancò poco che non mi trovassi immerso in ogni male, in mezzo al popolo e all'assemblea”. Bevi l'acqua della tua cisterna, l'acqua viva del tuo pozzo. Le tue fonti devono forse spargersi al di fuori? e i tuoi ruscelli devono forse scorrere per le strade? Siano solo per te, e non per degli stranieri con te. Sia benedetta la tua fonte, e vivi felice con la sposa della tua gioventù. Cerva d'amore, capriola di grazia, le sue carezze ti inebrino in ogni tempo, e sii sempre rapito nel suo amore. Perché, figlio mio, ti dovresti invaghire di un'estranea, e dovresti abbracciare il seno della donna altrui? Infatti le vie dell'uomo stanno davanti agli occhi dell'Eterno, il quale osserva tutti i suoi sentieri. L'empio sarà preso nelle proprie iniquità, e tenuto stretto dalle funi del suo peccato. Egli morirà per mancanza di correzione, andrà vacillando per la grandezza della sua follia" (Proverbi 5:14-23).

Utilizzando un simbolismo poetico, i versetti di oggi insegnano il principio della monogamia e mettono in guardia dalla distruzione che l'adulterio produce. Il matrimonio è paragonato a una cisterna d'acqua. L'acqua disseta ed è un buon simbolo di una relazione d'amore. Abbiamo tutti sete di intimità. Il vero ristoro nel matrimonio nasce dall'intimità tra un uomo e una moglie. Il Cantico dei Cantici si riferisce anche all'esclusività della relazione matrimoniale, paragonata a un giardino segreto. Salomone descrisse la sua amata come una fontana sigillata; chiusa a tutti gli altri, ma aperta a lui - una "fonte di giardini, un pozzo di acque vive e ruscelli dal Libano" (Cantico dei Cantici 4:12,15). L'intrusione di una terza parte rovina "l'acqua". La cisterna d'amore che rinfresca marito e moglie diventa amara, influenzando la relazione e tutta la famiglia. L'adulterio può produrre figli illegittimi e una disgregazione della famiglia. I versetti sopra esaltano la gioia che si può avere all'interno di un'unità familiare indistruttibile, idealmente composta da un uomo, sua moglie e la loro prole.

A volte, la gioia per il coniuge della propria giovinezza può svanire. Il nemico cerca quindi di tentare le persone a placare la loro sete nell'abbraccio di un estraneo. Mentre leggi questo, potresti trovarti di fronte alla tentazione di abbracciare qualcuno al di fuori del tuo matrimonio. Questi versetti mettono in guardia dalle conseguenze dell'infedeltà. Dovremmo prenderli a cuore. L'immagine finale dell'adultero è quella di essere legato ai propri peccati. Come un animale che cade in una trappola, non può scappare. Morirà. Nel matrimonio, come in ogni altra cosa nella vita, la posta in gioco è alta. Scegliamo la pace e la gioia obbedendo ai precetti di Dio, o il dolore e la confusione seguendo i desideri della nostra carne. Per grazia di Dio, scegliamo di fare il bene, non solo per il nostro bene, ma anche per quello dei nostri figli.

Preghiera. Padre, ti ringrazio per la tua grazia verso ognuno di noi, perché quando siamo tentati, ci aiuti a fare ciò che è giusto. Signore, intercedo per tutti coloro che affrontano tentazioni e lottano per fare ciò che è giusto. Signore, abbi pietà di loro. Offri loro una porta aperta per sfuggire alle trappole del nemico! Dona loro occhi per vedere la via di fuga e la convinzione e la forza per fuggire dal peccato. Prego per i matrimoni che barcollano per l'adulterio e sono sull'orlo del collasso. Dio, prego che tu conforti coloro che sono stati feriti dall'adulterio, sia colui che ha commesso adulterio, sia colui che è stato tradito. Prego per la guarigione nella loro relazione, la guarigione per i figli e la grazia per un vero pentimento e un vero perdono. Solo tu puoi ripristinare le relazioni più rotte e ti chiedo ora di mostrarti potente a nome di tutti coloro che ti invocano con un cuore sincero. Rispondi alle loro preghiere, Dio, e riempili oggi di fede, speranza e amore. Nel nome di Gesù prego! Amen.


5 Gennaio

"Ascolta, figlio mio, l'istruzione di tuo padre e non rifiutare l'insegnamento di tua madre; poiché saranno un fregio di grazia sul tuo capo e monili al tuo collo" (Proverbi 1:8-9).

Il comandamento di Esodo 20:12 ci comanda di onorare nostra madre e nostro padre. Questo va oltre la semplice obbedienza e include le idee di rispetto e considerazione. Nel Nuovo Testamento Paolo ci fa notare che questo comando è il primo che viene con una promessa (Efesini 6:1–4). Paolo comanda anche ai padri di crescere i loro figli nella "disciplina e istruzione del Signore". Qui nel primo capitolo dei Proverbi, vediamo Salomone dare la stessa esortazione a seguire la saggia istruzione dei tuoi genitori.

Questo suggerimento è particolarmente toccante, proveniente da Salomone. Sebbene fosse stato benedetto da Dio con un'incredibile saggezza (2 Cronache 1:11–12), Salomone non scelse sempre di usarla. Il libro dell'Ecclesiaste registra come egli perseguì molte cose, diverse da Dio, e le trovò vuote e inutili (Ecclesiaste 2:9–11). Alla fine, Salomone giunse alla conclusione che seguire la volontà di Dio è di gran lunga l'obiettivo più importante della nostra vita (Ecclesiaste 12:13–14).

Il versetto 9 paragona i nostri genitori a una ghirlanda o a un ciondolo. Questa usanza di adornarsi con gioielli non è cambiata molto in migliaia di anni. I gioielli sono uno status symbol e servono come elemento di abbellimento. Salomone fornisce un quadro chiaro del fatto che i genitori (più specificamente le istruzioni dei genitori) non devono essere disprezzati. Al contrario, dovrebbero essere visti come tesori.

Le sagge istruzioni di un genitore, come i gioielli pregiati, sono spesso ottenute a caro prezzo. Hanno una storia, un valore e possono persino essere tramandate alle generazioni future. Inoltre, coloro che usano attivamente la saggezza dei loro genitori la vedranno riflessa nelle loro vite. Altre persone noteranno le sagge scelte, il saggio comportamento e le sagge parole, proprio come qualcuno noterà i gioielli pregiati che una persona indossa. In termini di saggezza, questo è molto meglio dei gioielli, poiché la saggezza può essere trasmessa ad altri che la vedono e imparano da essa.

Preghiera. Caro Signore, grazie per tutti i genitori devoti che cercano di crescere i loro figli nella disciplina e nell'ammonimento del Signore. Dona loro la Tua Saggezza mentre guidano i loro figli e li conducono nelle Tue vie. Fai sì che i loro figli si sottomettano alla loro guida e li obbediscano, salvando così questi bambini da molti dolori e sofferenze in questa vita. Signore, guarisci le rotture del rapporto genitori/figli e metti nei cuori dei bambini di sottomettersi ai loro genitori. Fai sì che i genitori siano pazienti e amorevoli verso i loro figli. Dona a tutti noi di amarci gli uni gli altri nelle nostre case e anche nelle nostre famiglie in chiesa. Nel nome di Tuo figlio, Gesù, ti prego. Amen.


6 Gennaio

"Figlio mio, se i peccatori ti vogliono sedurre, non dare loro retta. Se ti dicono: “Vieni con noi, mettiamoci in agguato per uccidere; tendiamo insidie, senza motivo, all'innocente; inghiottiamoli vivi, come il soggiorno dei morti, e tutti interi come quelli che scendono nella tomba; noi troveremo ogni sorta di beni preziosi, riempiremo le nostre case di bottino; tu estrarrai a sorte la tua parte con noi, non ci sarà fra noi tutti che una borsa sola”, figlio mio, non ti incamminare con loro; trattieni il tuo piede lontano dal loro sentiero; poiché i loro piedi corrono al male ed essi si affrettano a spargere il sangue. Si tende invano la rete davanti a ogni sorta di uccelli; ma costoro pongono agguati al loro proprio sangue e tendono insidie alla loro stessa vita. Questa è la sorte di chiunque è avido di guadagno; esso toglie la vita a chi lo possiede" (Proverbi 1:10-19).

Dio si prende cura dei Suoi figli. Non abbiamo bisogno di seguire la via dei peccatori per realizzare i nostri desideri; perché il Signore promette di concederli se confidiamo e Gli obbediamo (Salmo 37:1-4). L'avidità può portare a rapine e persino omicidi. Le bande sono dilaganti oggi perché i versetti sopra citati non vengono ascoltati da molte persone. Quelli di noi che hanno figli sono responsabili di avvertirli dei pericoli di seguire la gente sbagliata. Gli uccelli dello stesso piumaggio si radunano insieme. Se non desideriamo diventare come persone empie, non dobbiamo essere loro amici intimi. Se giochiamo con il fuoco, saremo bruciati. Né i giovani né gli anziani dovrebbero prendere in considerazione l'idea di poter rimanere vicini alla malvagità e alla fine non fare come fanno i malvagi. Se non resistiamo al male, ci sopraffarà. I peccati più piccoli alla fine portano a quelli più grandi.

Non è facile vivere per Cristo in una società empia. Lodo Dio per i giovani che lo stanno facendo. Diventare amici di persone empie, tuttavia, è un'esca che Satana usa per intrappolare i cristiani. Sussurra che diventando loro amici, possiamo conquistarli a Cristo, ma la loro influenza di solito sopraffà la persona benintenzionata. Non sto dicendo che dovremmo snobbarli, ma che non dovremmo diventare loro amici intimi. Farlo è stata la rovina di molti cristiani. Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c'è tra la giustizia e l'iniquità? O quale comunione fra la luce e le tenebre? E quale armonia fra Cristo e Beliar? O quale relazione c'è tra il fedele e l'infedele? E quale accordo fra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché noi siamo il tempio del Dio vivente, come disse Dio: “Io abiterò in mezzo a loro e camminerò fra loro; e sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo”. Perciò uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d'impuro; e io vi accoglierò" (2 Corinzi 6:14-17).

Il modo migliore per aiutare le persone empie è pregare per loro e vivere rettamente davanti a loro. Siate loro testimoni, siate gentili con loro, ma non cedete alle lusinghe di unirvi alle loro vie.

Preghiera: Caro Padre nei cieli, vengo a Te nel nome di Gesù e prego per i genitori e i giovani di oggi in ogni ceto sociale che stanno lottando con la minaccia di relazioni sbagliate. Aiutali a vivere una vita che Ti sia gradita. Liberali dalla paura degli uomini e dona loro la grazia di tagliare tutti i legami con coloro che li porterebbero alla malvagità. Riempili del Tuo Spirito affinché abbiano la santa audacia di prendere posizione per la verità e la rettitudine. Che possiamo tutti trattare i malvagi che incontriamo con compassione e gentilezza, ma essere in grado di dire la verità con amore, così da aiutarli e non unirci a loro. Dona ai genitori la Tua saggezza per aiutare i loro adolescenti attraverso le tentazioni che li circondano, specialmente nei centri urbani dove la criminalità è dilagante. Benedici i lavoratori e gli evangelisti che hai inviato in queste città. Provvedi a loro e proteggili mentre lavorano per le strade. Proteggici tutti dal male e dalla distruzione. Aiutaci a vincere il male con il bene, come ci hai detto di fare, e facci essere quella luce che splende nell'oscurità. Amen.


7 Gennaio

"La sapienza grida per le vie, fa udire la sua voce per le piazze; negli incroci affollati essa chiama, all'ingresso delle porte, in città, pronuncia i suoi discorsi: Fino a quando, o ingenui, amerete l'ingenuità? Fino a quando gli schernitori prenderanno gusto a schernire e gli stolti avranno in odio la scienza? Volgetevi ad ascoltare la mia riprensione; ecco, io farò sgorgare su di voi il mio spirito, vi farò conoscere le mie parole" (Proverbi 1:20-23).

Il versetto 20 dipinge un'immagine di saggezza, personificata come una donna, che grida nel mercato, il luogo in cui anticamente si aveva maggiore visibilità. In altre parole, la saggezza (la sapienza) è accessibile a chiunque e a tutti coloro che la desiderano davvero. E, poiché "grida forte" e "alza la voce" in un luogo pubblico, anche coloro che non la cercano specificamente la incontreranno, almeno per caso.... La saggezza non si nasconde. È chiara e presente. Anche coloro che non cercano la saggezza a volte inciamperanno in essa. L'unico modo per evitare completamente la saggezza è ignorarla intenzionalmente. La saggezza è disponibile e accessibile a chiunque, ma richiede anche di prestarle seriamente attenzione. Le strade sono trafficate... eppure la gente continua a farsi i fatti propri. Anche se la saggezza è a loro disposizione e li chiama, la ignorano senza accorgersene. L'immagine qui usata non è casuale. Una donna che chiama in un luogo pubblico affollato sarà vista e ascoltata, essenzialmente, da tutti nella comunità. Che la stiano cercando o meno, tutti dovranno prendere una decisione sulla sua offerta. Spiritualmente parlando, nessuno ha la scusa di affermare di non aver mai avuto l'opportunità di acquisire saggezza. Ciò riecheggia altre Scritture che indicano che Dio ci darà sempre abbastanza conoscenza per prendere la decisione giusta (Romani 1:18–20; Matteo 7:7). Il fatto che non ascoltiamo la saggezza è interamente colpa nostra. Nel caso della saggezza, anche coloro che non cercano "lei" avranno l'opportunità di incontrarla. L'unico modo in cui si può evitare completamente la saggezza è scegliere intenzionalmente di ignorarla. Il versetto 22 afferma chiaramente che questo, snobbare deliberatamente la saggezza, è esattamente ciò che sta accadendo. La saggezza sta gridando, ma le persone la ignorano per i loro desideri egoistici (e sciocchi). È stato detto che non esiste una cosa come "ignoranza invincibile". Ogni mancanza di conoscenza può essere superata. Il problema non è che non possiamo sapere, ma che non vogliamo sapere. Quando vediamo come il mondo senza Dio reagisce alla tragedia, alla moralità e al conflitto, spesso vediamo questo esatto principio in azione: le persone preferirebbero "amare la semplicità" piuttosto che agire con saggezza. "Ingenui" non significa "stupidi". Piuttosto, significa qualcuno che è disinformato o ignorante. La parola "schernitore" significa una persona che deride o parla con arroganza. Questa è una persona che schernisce la saggezza, la prende in giro o ne ride, invece di ascoltarla. La maggior parte delle persone preferisce "amare l'ingenuità". In altri termini, queste sono le persone che preferiscono essere ignoranti.

Qui vediamo i benefici disponibili per coloro che si fermeranno ad ascoltare. In mezzo a tutta la confusione, la folla, il trambusto dell'attività, alcuni si fermeranno ad ascoltare e accetteranno queste parole difficili. Queste sono le persone che ascoltano ciò che dice la saggezza e credono, allontanandosi dalle tentazioni. A queste persone, la saggezza darà conoscenza gratuitamente. L'autore ci dice che la saggezza sarà riversata su di loro. Nel Nuovo Testamento questo concetto è ulteriormente approfondito da Giacomo quando afferma: "Se poi qualcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà donata" (Giacomo 1:5).

Preghiera. Padre, dammi saggezza nei miei affari personali così che io possa camminare nelle Tue benedizioni, così che io, a mia volta, possa essere in grado di benedire gli altri. Signore, donaci persone sagge nei luoghi di autorità per guidarci come nazione. Possa la Tua saggezza essere applicata nei mercati della nostra terra e anche alla nostra situazione economica ai massimi livelli. Padre, donaci persone saggie per governarci, persone che siano giuste ed eque nei loro rapporti, persone di carattere. Grazie per averci insegnato le Tue vie e per averci dato il dono dello Spirito Santo. Ti prego nel prezioso nome di Gesù, Amen.


8 Gennaio

"Ma poiché quando ho chiamato avete rifiutato di ascoltare, quando ho steso la mano nessun vi ha badato, anzi avete respinto ogni mio consiglio e della mia correzione non ne avete voluto sapere, anche io riderò delle vostre sventure, mi farò beffe quando lo spavento vi piomberà addosso; quando lo spavento vi piomberà addosso come una tempesta, quando la sventura vi investirà come un uragano, e vi cadranno addosso la distretta e l'angoscia. Allora mi chiameranno, ma io non risponderò; mi cercheranno con premura ma non mi troveranno. Poiché hanno odiato la scienza, non hanno scelto il timore dell'Eterno e non hanno voluto sapere dei miei consigli e hanno disprezzato ogni mia riprensione, si nutriranno del frutto della loro condotta, e saranno saziati dei loro propri consigli. Poiché lo sviamento degli insensati li uccide e la compiacenza degli stolti li fa morire; ma chi mi ascolta se ne starà al sicuro, vivrà tranquillo, senza paura di alcun male" (Proverbi 1:24-33).

Questo brano di Proverbi 1:24-33 ci mette di fronte a una realtà solenne: Dio chiama costantemente l'umanità a ravvedersi e a camminare nelle sue vie, ma la risposta dell'uomo spesso è quella del rifiuto e dell'indifferenza. Le parole di saggezza della Scrittura non sono un invito opzionale, ma un richiamo urgente alla vita. Ignorare la chiamata di Dio significa preparare il terreno per una rovina inevitabile, poiché la separazione volontaria da Lui non può che portare a distretta e angoscia.

L'immagine di Dio che "ride delle sventure" non è da intendersi come una mancanza di compassione, ma come una rappresentazione simbolica della giustizia divina. Chi rifiuta la correzione e preferisce seguire i propri desideri si rende responsabile delle conseguenze delle proprie scelte. Questo avvertimento ci invita a riflettere sulla serietà del peccato e sull'importanza di accogliere i consigli e la disciplina del Signore come espressioni del suo amore per noi.

Eppure, questo testo non si conclude con il giudizio, ma con una promessa piena di speranza. Chi ascolta la voce di Dio "se ne starà al sicuro" e vivrà senza paura. Questa sicurezza non si basa sulle circostanze esterne, ma sulla comunione con Dio, quella che il Cristo ci ha guadagnato. Accogliere il timore del Signore significa scegliere la vita, trovare rifugio nella sua fedeltà e godere della pace che solo Lui può dare.

Questo brano ci chiama a un'autentica decisione: rifiutare o ascoltare la voce di Dio. La scelta non è solo una questione intellettuale, ma una decisione di cuore che trasforma tutta la nostra esistenza. Lasciamoci dunque guidare dalla saggezza di Dio, che non solo ci corregge, ma ci invita a vivere sotto la sua protezione, nella certezza che chi si affida a Lui non sarà mai abbandonato.

Preghiera. Padre, fa' che io abbia la forza di resistere alla tentazione e di camminare sempre nelle Tue vie. Signore, le Tue vie non sono ardue e difficili, ma mi sono state date per aiutarmi e benedirmi. Fa' che io capisca questo, quando mi correggi e non mi ribelli alle Tue restrizioni. Dammi la grazia di superare quelle cose che non sono gradite ai Tuoi occhi e di arrendermi agli impulsi costanti del Tuo Spirito Santo. So che non c'è tentazione che affronto che Tu non abbia creato per me per sfuggirvi e superarla. Tu sei onnipotente e riconosco il mio bisogno del Tuo aiuto nel mio momento di prova. Grazie, per la Tua promessa di protezione e libertà dalla paura. Sono felice che Tu sia un Padre premuroso che mi ama. Chiedo queste cose nel nome di Gesù, Amen.


9 Gennaio

"Figlio mio, se ricevi le mie parole e serbi con cura i miei comandamenti, prestando orecchio alla sapienza e inclinando il cuore all'intelligenza; sì, se chiami il discernimento e rivolgi la tua voce all'intelligenza, se la cerchi come l'argento e ti dai a scavarla come un tesoro, allora comprenderai il timore dell'Eterno, e troverai la conoscenza di Dio" (Proverbi 2:1-5).

Questo brano di Proverbi 2:1-5 ci invita a riflettere sull'importanza di un cuore aperto e ricettivo alla parola di Dio. L'immagine del "ricevere" e "serbare" i comandamenti sottolinea l'atteggiamento di chi non si limita ad ascoltare superficialmente, ma custodisce con cura ciò che il Signore ha rivelato. È un invito a fare della Parola di Dio il fondamento della nostra vita, accogliendola con umiltà e determinazione.

La ricerca della sapienza e dell'intelligenza viene descritta come un’attività intenzionale e diligente. Come chi cerca con fatica l’argento e scava per trovare un tesoro nascosto, così siamo chiamati a investire tempo ed energia per comprendere la volontà di Dio. Questa immagine ci ricorda che la saggezza divina non si ottiene con passività o superficialità, ma richiede impegno, perseveranza e desiderio autentico.

La promessa contenuta nel testo è straordinaria: chi cerca con tutto il cuore troverà il "timore dell'Eterno" e "la conoscenza di Dio". Il timore del Signore non è paura, ma un atteggiamento di rispetto reverente e fiducia. È la base di una relazione autentica con Dio, che trasforma ogni aspetto della nostra vita e ci conduce verso la vera conoscenza, non solo intellettuale ma personale e intima. E' quella che Dio, nella Sua grazia, ci dona in Cristo.

Dobbiamo renderci conto che la Bibbia non può essere letta come un comune romanzo. È un libro sacro concesso all'umanità, ispirato dallo Spirito Santo. Non può essere letto semplicemente con i nostri occhi naturali, né studiato con il solo intelletto. Dobbiamo portare i nostri cuori a Dio e chiedergli di illuminarci; di darci orecchie spirituali per ascoltare ciò che sta dicendo. Se cerchiamo seriamente i tesori del Libro in questo modo, troveremo davvero verità e gemme di conoscenza, come oro non estratto nelle sue pagine.

Questo brano, quindi, ci incoraggia a rivalutare le nostre priorità. Investiamo tanto per ottenere ciò che è temporaneo, ma quanto tempo dedichiamo alla ricerca del tesoro eterno della conoscenza di Dio? Lasciamoci guidare dalla sua Parola, scaviamo nelle Scritture con passione e impegno, e scopriremo che in Lui si trova tutto ciò che il nostro cuore desidera davvero.

Preghiera. Caro Signore Dio, vengo a Te nel nome di Gesù e ti ringrazio per avermi dato la Bibbia, il Tuo meraviglioso libro, che non è solo pieno della Tua conoscenza e saggezza, ma è la Tua lettera all'umanità. In tutto questo libro c'è il piano di redenzione. Ci mostri come noi, come mortali, possiamo trovare un Dio amorevole che ha dato Gesù, Suo Figlio, a morire per noi e redimerci dal nostro peccato e dalla nostra distruzione. Sono grato che il mio nome sia scritto nel Libro della Vita. Signore, aiutami oggi a essere una persona premurosa e amorevole che si prodiga per condividere il messaggio della Bibbia con gli altri. Dammi comprensione mentre leggo la Bibbia, ma soprattutto, dammi la grazia di obbedire alle cose che mi hai rivelato nella Tua Parola. Amen.


10 Gennaio

"Poiché l'Eterno dà la sapienza; dalla sua bocca procedono la scienza e l'intelligenza. Egli tiene in serbo per gli uomini retti un aiuto potente, uno scudo per quelli che camminano integramente" (Proverbi 2:6-7).

Sebbene questo sia l'inizio di una nuova sezione e di una nuova affermazione nel suo complesso, esso serve anche come conclusione per i cinque versetti precedenti. L'autore ha ricordato al lettore di dare priorità al timore del Signore (Proverbi 2:5). Ora ci ricorda che l'unica vera fonte di conoscenza, saggezza e comprensione è il Signore stesso. Se Dio è il deposito di questi doni meravigliosi e siamo stati incoraggiati a cercarli come un grande tesoro, come possiamo ottenerli? Qui, la risposta è semplice: cercandoli da Dio. Il tema di fondo di questi versetti è un sottile senso di un'altra caratteristica virtuosa: il coraggio. Quando la Bibbia fornisce incoraggiamento, spesso lo collega a un comando di perseverare o di essere coraggiosi. Ad esempio, Ebrei 4:16 ci dice di avvicinarci al trono della grazia con fiducia o audacia, dopo averci rassicurato che Cristo comprende le nostre debolezze (Ebrei 4:15). Allo stesso modo, Giacomo 1:5–6 ci dice di chiedere a Dio, senza dubitare, la saggezza. Il capitolo 6 di Ebrei termina con un invito a ricordare l'esempio di Abramo e l'opera di Cristo, mentre andiamo avanti oltre l'immaturità spirituale, di fronte alla persecuzione. In quanto tale, la Bibbia sottolinea che il vero coraggio è qualcosa che viene da Dio, in risposta a Dio. In un certo senso, il "coraggio" può essere considerato un attributo di Dio, ma deve essere definito con attenzione. A.W. Tozer ha affermato che "[Dio] non possiede [i Suoi attributi] come qualità; sono come Dio è quando rivela Se stesso alle Sue creature". Pertanto, Dio non mostra coraggio di fronte alle avversità, perché nessuno può opporsi a Lui. Piuttosto, Egli è l'esempio perfetto di coraggio in quanto agisce con audacia, senza paura.

Nel complesso, questo brano dei Proverbi descrive l'idea di vivere virtuosamente; nel contesto della filosofia antica, ciò significa perseguire determinati attributi, come saggezza, giustizia, integrità e coraggio. Il risultato finale di una vita virtuosa è dato, in parte, in questo versetto. Coloro che "camminano nell'integrità" possono contare su Dio come loro scudo. Il termine ebraico tradotto "scudo" qui è mā-gēn, che si riferisce a un "difensore", e talvolta è stato usato in riferimento alla pelle squamosa di un coccodrillo. L'immagine è di qualcosa che fornisce un senso di sicurezza personale, di salvezza.

Questo brano lega anche insieme le idee di vita virtuosa e discernimento. Il discernimento può essere visto in un tratto di saggezza ben praticato, ricordando che nei Proverbi la saggezza è la corretta applicazione della conoscenza. Conoscere semplicemente i fatti nella propria mente non è sufficiente per vedere buoni risultati. Dobbiamo applicare ciò che sappiamo, nel modo giusto e al momento giusto. Spesso, questo è più facile a dirsi che a farsi. Può richiedere una buona dose di coraggio, e questo brano ci dà la certezza che Dio è dalla parte di coloro che fanno proprio questo.

Preghiera. Caro Padre, ti sono grato che Tu ci abbia lasciato la Bibbia con tutta la sua saggezza e conoscenza, così che non ci perdiamo in questa vita o siamo sopraffatti dai problemi che affrontiamo. Ti ringrazio perché per ogni problema che affrontiamo, Tu mi aiuti a trovare la risposta e a superare la situazione. Aiutami non solo a essere in grado di superare i miei problemi, ma anche aiutami a mantenere il giusto atteggiamento del cuore mentre lavoro sulle situazioni della mia vita che hanno bisogno di cambiare. So che devo reagire ai miei problemi con il Tuo amore e in un modo che Ti sia gradito. Dammi la grazia di farlo, poiché con le mie forze non sono in grado di affrontare molti dei miei problemi con un atteggiamento divino. Nel nome di Gesù, Amen.


11 Gennaio

"... per proteggere i sentieri dell'equità e custodire la via dei suoi fedeli" (Proverbi 2:8).

I versetti 6 e 7 hanno fornito motivi per essere fiduciosi quando cerchiamo saggezza e intendimento presso Dio. Coloro che lo faranno scopriranno che Lui ha molto da offrire in entrambi i casi e agirà come uno "scudo" di protezione per noi. Ciò è correlato al concetto di vivere virtuosamente, che nell'antica filosofia significava perseguire diversi tratti chiave. Il versetto 7, in particolare, fonda il nostro senso di coraggio sulla fiducia. Come in altri passaggi biblici (Ebrei 6:13–20), questo tipo di rassicurazione è intesa come "incoraggiante", letteralmente "ciò che dà coraggio agli altri".

Qui, il versetto 8 conclude fornendo ulteriori esempi del perché possiamo essere coraggiosi nel ricercare la saggezza del Signore. Le due parole usate in questo versetto che sono tradotte come "custodire, vegliare o preservare" derivano dalle parole radice ebraiche natsar e shamar. Queste letteralmente significano mantenere una guardia vigile o mantenere in modo protettivo. Se Dio ci chiama a essere una luce (Matteo 5:14), sarà il custode del faro. Se Dio ci chiama a essere sale (Matteo 5:13), si assicurerà che il sale non perda il suo sapore. Nessuno può opporsi a Dio. Se è il nostro custode, anche noi possiamo vivere coraggiosamente "Che diremo dunque a queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?"(Romani 8:31).

Questo versetto usa anche il termine equità, un'altra virtù chiave presente nella filosofia antica. La saggezza, la corretta applicazione della conoscenza, si traduce in equità o giustizia quando agiamo come Dio vuole; ciò richiede sia fede che coraggio, che in ultima analisi solo la fiducia in Dio può fornire. I prossimi versetti forniranno maggiori dettagli sul significato di giustizia nel libro dei Proverbi.

"Coloro che cercano seriamente la sapienza celeste non si lamenteranno mai di aver perso la loro fatica; e la gratuità del dono non elimina la necessità della nostra diligenza, Giovanni 6;27: 'Cercate e troverete; chiedete e vi sarà dato'. Osservate chi è così favorito. Sono i giusti, sui quali si rinnova l'immagine di Dio, che consiste nella giustizia. Se dipendiamo da Dio e cerchiamo in lui la sapienza, egli ci metterà in grado di seguire le vie del giudizio".

Preghiera. Signore Dio: dammi di essere coraggioso nel ricercare e nell'applicare i principi della Tua sapienza, soprattutto perché Tu mi assicuri della Tua protezione. Ho completa fiducia in questo: null'altro potrà alla fine prevalere che la Tua giustizia. Chi pensa che valgano altri princìpi sarà immancabilmente svergognato. Il Signore Gesù ne è garante. Amen.


12 Gennaio

"Allora comprenderai la giustizia, l'equità, la rettitudine, tutte le vie del bene" (Proverbi 2:9).

Il contesto del capitolo 2 è la vita virtuosa, ovvero la ricerca onnicomprensiva di certi tratti che ci rendono simili a quelli posseduti da Dio. Le idee di fondo di questo brano includono quattro virtù, saggezza, coraggio, integrità e giustizia, che non sono tratti completamente individuali. Non sono pensate per essere costruite in sequenza l'una sull'altra. Invece, esistono tutte in modo proporzionale l'una all'altra. Nella prima sezione del capitolo 2 siamo incoraggiati ad aumentare la saggezza. La seconda sezione discute le nostre ragioni per cui abbiamo fiducia nel perseguire la verità di Dio, con conseguente aumento del nostro coraggio. Questo versetto rappresenta la seconda affermazione "allora" del capitolo 2, una spiegazione di come possiamo incrementare la giustizia.

Qui vengono usate tre parole per descrivere l'argomento di questa sezione: "giustizia, equità e rettitudine". La rettitudine descrive una rettitudine naturale o morale. La giustizia, o giudizio, è la pronuncia legale di un verdetto giudiziario. L'equità è un atteggiamento di accordo equo. Questi tre termini si rafforzano a vicenda, dandoci una descrizione più completa di cosa sia veramente la giustizia. La giustizia, in quanto virtù, è tutte e tre queste cose insieme: "La giustizia, seguirai soltanto la giustizia, affinché tu viva e possegga il paese che l'Eterno, il tuo Dio, ti dà" (Deuteronomio 16:20).

La definizione biblica di rettitudine è "essere in regola con Dio". C'è un solo modo per essere in regola con Dio: dobbiamo accogliere Gesù come nostro Salvatore, pentirci dei nostri peccati e ricevere il perdono di Dio per essi attraverso ciò che Gesù ha fatto sulla croce. Nel momento in cui affidiamo le nostre vite a Cristo, diventiamo giusti, entriamo in regola con Dio. Agli occhi di Dio, siamo puri come il Suo stesso Figlio, Gesù. Questo è un dono di Dio e non ha nulla a che fare con ciò che abbiamo o non abbiamo fatto. L'unico requisito per mantenere questa rettitudine è rimanere in una giusta relazione con Cristo per fede. Non siamo salvati dalle opere, ma dalla grazia. Le buone opere sono il frutto della salvezza, ma non ci fanno ottenere la vita eterna.

"Ma, quando la benignità di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore verso gli uomini sono stati manifestati, egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo, che egli ha copiosamente sparso su di noi per mezzo di Gesù Cristo, nostro Salvatore, affinché, giustificati per la sua grazia, noi fossimo fatti eredi secondo la speranza della vita eterna" (Tito 3:4-7).

Il giudizio, in parole povere, è un decreto legale o una sentenza emessa da un giudice. Un giorno, Dio giudicherà ogni uomo in base alle sue azioni. Qui sta la verità più meravigliosa del cristianesimo. Chiunque acolga Gesù come Salvatore è giudicato giusto e non sarà condannato, perché la pena per il suo peccato è stata pagata da Gesù. Se apparteniamo a Dio, possiamo avvicinarci con coraggio al Padre tramite Gesù e chiedere le cose di cui abbiamo bisogno. Siamo accettati come giusti e le nostre preghiere vengono ascoltate grazie a Lui (Ebrei 4:16).

Praticare l'equità significa essere "giusti, retti o giusti". Quando confidiamo in Dio e obbediamo ai Suoi comandamenti, raccoglieremo il bene da ciò che seminiamo. Tuttavia, poiché nel mondo c'è il male, sopporteremo delle ingiustizie. Sebbene non sempre saremo trattati equamente in questa vita, possiamo essere certi che Dio farà in modo che riceviamo ricompense giuste ed eque nel mondo a venire.

Preghiera. Carissimo Padre, grazie per aver mandato Gesù a morire per i miei peccati. Ero un peccatore e non ne ero degno. Grazie perché mentre confesso i miei peccati, Tu sei fedele nel perdonarmi e nel considerarmi giusto ai Tuoi occhi. Poiché mi hai perdonato, aiutami a perdonare coloro che mi hanno fatto del male, come ci hai insegnato a fare. Sii misericordioso con noi per i nostri peccati collettivi. Meritiamo il giudizio, ma ti chiedo di inviare un risveglio affinché possiamo allontanarci dalla nostra malvagità e la nostra terra sia risparmiata. Aiutami a fare la mia parte per portare un cambiamento. Sebbene la mia vita possa rappresentare solo una goccia, ci sono molti altri che sono "gocce di pioggia". Aggiungi la vita di ogni cristiano e la sua influenza divina a questo suono di pioggia, finché il Tuo amore e la Tua Parola ricoprono la nostra terra arida e assetata. Nel Tuo prezioso nome prego. Amen.


13 Gennaio

"Perché la sapienza ti entrerà nel cuore, e la scienza sarà la delizia della tua anima; la riflessione veglierà su te, e l'intelligenza ti proteggerà; ti scamperà così dalla via malvagia, dalla gente che parla di cose perverse, da quelli che lasciano i sentieri della rettitudine per camminare nella via delle tenebre, che godono a fare il male e si compiacciono delle perversità del malvagio, i cui sentieri sono contorti e percorrono vie tortuose" (Proverbi 2:10-15).

La Parola di Dio impartisce saggezza, ed essa può liberarci da gente malvagia. Quando la Sua conoscenza ci è gradita, riceviamo discrezione ("scienza"), che ci protegge in molti modi; uno dei quali è sostituire qualsiasi desiderio di associarci a persone malvagie o di dire cose perverse. Perverso significa contrario o avverso.

Se obbediamo alla sapienza di Dio, anche le persone che parlano male di noi non saranno in grado di farci del male. Tutti affrontiamo la tentazione di vendicarci quando qualcuno parla contro di noi. Rispondere a parole brutte con parole brutte distrugge molti matrimoni. 1 Pietro 3:8-11 consiglia questo quando altri ci accusano o ci inveiscono contro: "Siate tutti concordi, compassionevoli, pieni d'amor fraterno, misericordiosi e umili, non rendete male per male od oltraggio per oltraggio ma, al contrario, benedite, poiché a questo siete stati chiamati affinché ereditiate la benedizione. Perché: “Chi vuol amare la vita e vedere buoni giorni, trattenga la sua lingua dal male e le sue labbra dal parlare con frode; si ritragga dal male e faccia il bene; cerchi la pace e la persegua". Dobbiamo chiedere al Signore di darci la forza di obbedire a queste istruzioni. Abbiamo bisogno del Suo aiuto per essere gentili con coloro che sono scortesi con noi e per vincere il male con il bene. Se non scegliamo di obbedire a Dio quando siamo tentati di entrare in conflitto, diventeremo spietati e malvagi come coloro che ci perseguiterebbero.

Coloro che lasciano il sentiero dell'amore di Dio per camminare nell'oscurità sono ciechi rispetto alla verità. Ciò li porta a fare il passo successivo nel male e a deliziarsi nelle loro vie malvagie e in quelle degli altri. Le loro vie diventano tortuose, ed è per questo che chiamiamo queste persone "truffaldine". Scegliendo la strada sbagliata, si perdono. Dobbiamo pregare per coloro che camminano in vie sbagliate; specialmente per i fratelli e le sorelle cristiani che cadono nella trappola di parlare male di noi. Dobbiamo cercare di camminare in pace e gentilezza indipendentemente dalla loro condotta. Possono essere colpevoli, ma noi saremo colpevoli in un modo diverso, se ci vendichiamo. Dobbiamo scegliere di camminare nell'amore.

Preghiera. Padre, vengo a Te nel nome di Gesù, desiderando la Tua saggezza e conoscenza. Voglio camminare in modo tale da poter essere gentile con coloro che parlano contro di me, cercando veramente il loro bene. So che senza lo Spirito Santo non posso farlo; quindi voglio attingere ai Siuoi doni oggi. Lasciami essere gentile; cambia il mio cuore dall'essere polemico e difensivo. Aiutami a dire la verità con amore, ricordando che Tu mi difenderai. Quando vedo i difetti degli altri, aiutami a esaminare il mio cuore e le mie motivazioni. Liberaci da quelle cose che non Ti piacciono. Voglio essere un pacificatore, non un piantagrane. Confido che Tu cambierai qualsiasi cosa ci sia in me e in coloro che mi circondano, che ci porterebbe a impegnarci in discorsi scortesi. Te lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.


14 Gennaio

"Ti salverà dalla donna adultera, dall'infedele che usa parole seducenti, che ha abbandonato il compagno della sua gioventù e ha dimenticato il patto del suo Dio. Poiché la sua casa pende verso la morte, e i suoi sentieri conducono ai defunti. Nessuno di quelli che vanno da lei fa ritorno, nessuno riprende i sentieri della vita. Così camminerai per la via dei buoni e rimarrai nei sentieri dei giusti" (Proverbi 2:16-20).

La meditazione di ieri ci ha detto che se nascondiamo la Parola di Dio nei nostri cuori e Gli obbediamo, non cadremo nella trappola del nemico. I versetti di oggi mettono in guardia contro la trappola dell'immoralità e sono applicabili oggi come quando furono scritti per la prima volta. Molti uomini hanno rovinato sia la loro reputazione che la loro vita avendo relazioni sessuali. Ciò è stato dimostrato negli ultimi decenni nelle vite di leader politici e religiosi. Modelli di ruolo disonorevoli hanno lasciato la nostra nazione e le nostre chiese indebolite; i nostri giovani disillusi. Dio perdonerà le relazioni illecite se uno si pente, ma la maggior parte delle persone non è così indulgente. Le ricordano. Una donna dissoluta è infedele al marito e dimentica il suo patto con Dio. Diventa intrappolata dalla lussuria e il diavolo la incita a flirtare con gli uomini per sviarli.

Il versetto 18 qui descrive la sua casa come se stesse sprofondando nella morte. Questa è un'immagine del peccato che porta con sé il principio di morte (il che significa che libera quelle cose che alla fine portano alla morte). Il peccato porta sempre una maledizione. La nostra nazione oggi è maledetta da molte malattie dolorose e incurabili trasmesse sessualmente. Molti di questi sono bambini, nati da madri infette. Ciò dimostra che la vita di peccato di una persona non rimane un'isola per sé, ma alla fine infetterà gli altri, persino gli innocenti.

Coloro che sono infedeli non possono tornare sui sentieri della rettitudine senza l'aiuto di Dio. L'avvertimento dei Proverbi agli uomini di rimanere puri è applicabile anche alle donne che sarebbero tentate da uomini lussuriosi. Dobbiamo pregare affinché i nostri giovani e la nostra nazione ritornino alle virtù bibliche della purezza e della fedeltà ai voti matrimoniali dopo il matrimonio. Fornicazione, adulterio e altri peccati sessuali dividono le nostre famiglie e distruggono il cuore stesso del nostro Paese, così come le nazioni del mondo.

Preghiera. Libera noi, il tuo popolo, dalla lussuria, dalla perversione, dalla pornografia e da tutti gli altri peccati sessuali. Lascia che nascondiamo la Tua Parola nei nostri cuori così che non peccheremo contro di Te. Purifica la nostra nazione dalle sue perversioni sessuali e libera i nostri giovani dalle tentazioni del diavolo. Guarisci coloro che si sono pentiti, non solo emotivamente, ma anche da qualsiasi malattia sessuale che potrebbero aver contratto prima di trovare Te. Donaci pensieri puri e liberaci dal male dei nostri giorni. E Signore, se non siamo colpevoli di alcun peccato sessuale, aiutaci a non criticare coloro che lo sono. Aiutiamo gli altri pregando per loro e credendo che possano essere liberati. Nel nome di Gesù ti prego, Amen.


15 Gennaio

"Perché gli uomini retti abiteranno la terra e quelli che sono integri vi rimarranno, ma gli empi saranno sterminati dalla terra e gli sleali ne saranno strappati via" (Proverni 2:21-22).

Versetti precedenti davano terribili avvertimenti sulle conseguenze del peccato, con la pena finale che era la morte. Il versetto 20 ha toccato una nota di speranza, in quanto coloro che seguono un percorso migliore possono aspettarsi risultati migliori. Qui, nel versetto 21, il tono cambia verso qualcosa di molto più positivo: la promessa di una ricompensa.

Gli esseri umani sono programmati per godere sistemi di ricompensa. In tutta la Scrittura Dio delinea varie ricompense che ci attendono per essere diligenti nel nostro servizio a Lui. Per il lettore moderno, una promessa di "abitare la terra" non sembra essere una grande ricompensa. Il contesto culturale, tuttavia, è importante. Per gli Israeliti, i lettori originali di queste parole, i patti che Dio aveva stipulato con Abramo e Davide per dare loro la Terra Promessa erano promesse eterne (Genesi 12; 2 Samuele 7:16). Abitare la Terra Promessa di Dio diventa quindi una ricompensa significativa per colui che segue Dio fedelmente. Questa ricompensa indicava che erano eredi delle promesse di Dio. In Cristo la Terra Promessa non ha più una limitazione geografica, ma comprende l'intero globo terracqueo che a Dio appartiene e in cui il popolo di Dio redento in Cristo godrà della shalom di Dio. "Beati i mansueti, perché essi erediteranno la terra" (Matteo 5:5): sono gli eletti di Dio che Egli nella Sua sovranità ha destinato alla grazia della salvezza. Questo particolare aspetto della benedizione viene così esteso ai credenti di altre genti quando, attraverso la fede in Cristo, il Salvatore del mondo, veniamo adottati nella famiglia di Dio (Galati 3:17–29; 4:4–7). Il significato della promessa di vivere nella terra è ribadito dall'autore di Ebrei. Ebrei 3:12–19 spiega quanto sia significativa questa promessa. "Abitare la terra", applicato ai cristiani (Ebrei 3:12–19) "sia Giudei che Greci", è un simbolo delle promesse e delle benedizioni di Dio. Ebrei 3:12–19 non solo lo descrive come una benedizione, ma ci dice anche quanto sia terribile esserne strappati via, tagliati fuori da esse.

Il capitolo 2 di Proverbi si chiude con questo ultimo avvertimento contro la malvagità. La maggior parte degli avvertimenti dati finora sono pratici, si applicano alla nostra vita materiale quotidiana. Qui Salomone inserisce la nozione di essere sradicati. Paolo scrive una bellissima analogia che si sposa bene con questo in Romani 11:17–24. Mentre Israele è l'olivo scelto, piantato dal giardiniere, le sue radici sono sante. Tuttavia, alcuni dei suoi rami possono a volte essere spezzati. Nello spezzare si fa spazio all'innesto di rami di olivo selvatico. Il terribile avvertimento di Salomone qui è che i nemici impenitenti di Dio saranno sradicati. Le metafore della terra e dell'agricoltura erano molto personali per i lettori ebrei di questi passaggi dell'Antico Testamento. I riferimenti all'essere "sradicati" invocavano l'idea di Dio che rimuoveva un'influenza corruttrice dalla Sua Terra Promessa. E quindi il decreto di vivere una vita giusta e virtuosa è da prendere molto sul serio. Come Dio santo, non deve esigere niente di meno della santità dal Suo popolo. Coloro che, impenitenti, persistono nel male, come descritto in questo passaggio, sono stati di fatto "sradicati", tirati fuori dalla promessa di Dio. L'Apostolo ringrazia però Dio "che ci ha fatti degni di partecipare alla sorte dei santi nella luce" (Colossesi 1:12).

Preghiera. Caro Padre celeste, voglio essere una luce per Te su questa terra. Signore, viviamo in un mondo oscuro, quindi desidero che Tu brilli in me affinché gli altri possano vedere la Tua luce. Aiutami oggi a vivere perfettamente verso di Te e a camminare nella Tua volontà. So che quando lo farò, Tu mi userai per aiutare gli altri. So che mentre sono impegnato con i Tuoi affari, Tu mi proteggerai da ogni male. Grazie per un'altra delle Tue promesse nel Salmo 37 che dice: la nostra progenie sarà benedetta. Sono molto benedetto ad avere le promesse della Tua Parola. Possano gli altri sapere che quelle stesse promesse sono anche per loro e per le loro famiglie. Nel nome di Gesù, Amen.


16 Gennaio

" Figlio mio, non dimenticare il mio insegnamento e il tuo cuore osservi i miei comandamenti, perché ti procureranno lunghi giorni, anni di vita e di prosperità" (Proverbi 3:1-2).

Salomone si rivolge al lettore chiamandolo "figlio". Questo era un termine spesso usato da un insegnante per riferirsi a un discepolo. Sembra che Salomone o altri insegnassero agli studenti nella corte reale di Salomone. O forse "mio figlio" si riferisce a un figlio letterale in casa propria. In entrambi i casi, il termine e l'ambientazione onorano la tradizione stabilita in Deuteronomio 6, dove il Signore comanda ai padri in Israele di insegnare diligentemente i Suoi comandamenti ai loro figli (Deuteronomio 6:6–7). Salomone ordina al suo allievo di ricordare il suo insegnamento e di osservare i suoi comandamenti. Questa obbedienza deve scaturire dal cuore, il che implica un amore per i comandamenti. A meno che una persona non ami la Parola di Dio, la mera conoscenza intellettuale di essa non produrrà obbedienza. I farisei avevano certamente la testa piena di Scritture, ma i loro cuori erano lontani da Dio. All'esterno assomigliavano a tombe imbiancate, ma interiormente erano pieni di ossa di morti e di ogni impurità (Matteo 23:27–28).

Nel versetto 2 vi è la promessa che obbedire agli insegnamenti di Salomone dal cuore porterà al suo discepolo longevità e pace. Sebbene vivere fino alla vecchiaia non sia garantito per tutti i cristiani, il credente che evita gli effetti dannosi delle abitudini peccaminose ha molte più probabilità di godere di una lunga vita insieme alla pace del cuore e della mente (Giovanni 14:27; Efesini 4:17–24). Ciò è in linea con il concetto di "proverbio", che sono affermazioni generali di saggezza, non profezie assolute.

Nei Dieci Comandamenti che Dio dà al Suo popolo c'è una promessa di longevità a coloro che onorano il padre e la madre (Esodo 20:12). Questa promessa è ripetuta in Efesini 6:1–3. Inoltre, obbedire alla Parola di Dio è il modo migliore per evitare una coscienza turbata. Quando il re Davide, padre di Salomone, aveva violato il comandamento "Non commettere adulterio" (Esodo 20:14), la sua coscienza colpevole lo aveva fatto sentire come se le sue ossa fossero rotte mentre gemeva sotto il peso del peccato (Salmo 32:3). Con il perdono e una coscienza pulita scrisse "Grande pace hanno quelli che amano la tua legge e non c'è nulla che possa farli cadere" (Salmo 119:165).

Preghiera. Padre, vengo a Te nel nome di Gesù ringraziandoti per le Tue promesse. Grazie in particolar modo per la Tua promessa di pace nella mia vita oggi. Ti ringrazio perché quando divento ansioso o timoroso, posso portare quelle paure a Te e Tu le rimuoverai e mi darai la Tua pace. Signore, apprezzo anche la Tua promessa di una lunga vita. Ti ringrazio che una vita regolata dalla Tua Parola garantisce maggiore salute di coloro che la trascurano. Che la vita sia, però, breve o lunga, l'importante è viverla in comunione con te e secondo i Tuoi propositi. Rafforzami in questa persuasione come pure nel fatto che in Te ho, per grazia Tua, vita eterna. Grazie per la Tua protezione intorno a me, alla mia famiglia e ai miei amici. Grazie per tutte le Tue meravigliose promesse e possa io rimanere forte nella fede per riceverle e camminare in esse. Amen.


17 Gennaio

"Bontà e verità non ti abbandonino; legatele al collo, scrivile sulla tavola del tuo cuore; troverai così grazia e buon senno agli occhi di Dio e degli uomini" (Proverbi 3:3-4).

Qui il sapiente consiglia al suo discepolo di dare sempre valore all'amore costante (tradotto come "bontà", ma anche come "misericordia") e alla fedeltà (tradotto qui come "verità"). Queste qualità dovevano adornare la vita del discepolo come una collana adorna chi la indossa, e dovevano essere scritte figurativamente sul suo cuore. La parola ebraica tradotta "bontà" (meglio: "amore costante") è he'sed, che significa lealtà al proprio patto. Questo tipo di amore si riflette nella vita delle persone che rimangono fedeli ai loro voti matrimoniali, o comunque ai patti e agli impegni sottoscritti.

"Verità" (o meglio, "fedeltà") deriva dalla parola ebraica emet. Il significato principale è affidabilità, essere degni di fiducia. Quando qualcuno è disonesto o ingannevole, possiamo riferirci a lui come "falso". Qui si riflette l'opposto di questo. Alcune traduzioni scelgono parole come "verità" o "veracità" per questo motivo. Per tutta la vita di un credente, dovrebbe amare Dio costantemente ed essere affidabile nel fare ciò che Dio comanda.

Questo commento porta un messaggio simile a Deuteronomio 6:8: "Te li legherai alla mano come un segnale, ti saranno come frontali tra gli occhi". L'interpretazione letterale di tale istruzione, secondo cui l'israelita avrebbe dovuto legare i Suoi comandamenti come un segno sulla sua mano e come fasce tra gli occhi, portò gli ebrei a copiare alcuni testi delle Scritture, a metterli in un astuccio di pelle e a legare l'astuccio al braccio sinistro e alla fronte al momento della preghiera, ma è un'immagine non necessariamente da applicarsi alla lettera!

L'amore verso Dio e l'affidabilità si tradurranno in favore e buon successo agli occhi di Dio, e anche agli occhi della gente. Come per tutte le affermazioni nella letteratura sapienziale, il punto non deve essere preso come una promessa assoluta in tutte le situazioni. Piuttosto, questo deriva dall'idea generale che seguire la volontà di Dio si traduce in risultati migliori che sfidarlo... La parola ebraica per "grazia" o "favore" deriva da un verbo che significa "essere gentile o mostrare favore". La parola può essere quindi tradotta con "grazia" o "gentilezza di cuore" o "fascino", e porta con sé l'idea di popolarità o approvazione. Avere "buon successo" ("buon senno" agli occhi di Dio e della gente) significa godere di una reputazione di persona competente, saggia ed efficace. All'età di 12 anni Gesù esemplificava cosa significa trovare favore e buon successo agli occhi di Dio e anche agli occhi dell'uomo. Luca 2:40 dice che "Il bambino cresceva e si fortificava, essendo ripieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra lui. E il favore di Dio era su di lui". Il capitolo si chiude con l'affermazione: "E Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini" (Luca 2:52). Una delle qualifiche per un responsabile di chiesa è questa: "Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori" (1 Timoteo 3:7). Ogni chiesa ha bisogno di uomini e donne che amino Dio e siano affidabili, così la loro reputazione agli occhi di Dio e degli uomini sarà irreprensibile.

Preghiera. Caro Padre celeste, sono grato che Tu ti sia rivelato a me. Voglio camminare nella Tua Verità e osservare le Tue Parole e i Tuoi comandamenti. So che non posso farlo senza la forza e l'ispirazione dello Spirito Santo, quindi che io mi avvalga pienamente del Tuo Santo Spirito in questo giorno. Che io possa mostrare misericordia a chiunque ne abbia bisogno, come ho bisogno anche della Tua misericordia. Signore, liberami da ogni tentazione di inganno o da qualsiasi modo disonesto. Che io possa essere onesto e sincero con tutti. Purifica il mio cuore da tutto ciò che sarebbe spiacevole ai Tuoi occhi. Desidero la Tua misericordia e verità affinché io possa camminare nel favore con Te e con gli uomini. Prego nel nome di Gesù. Amen.


18 Gennaio

"Confida nell'Eterno con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie ed egli appianerà i tuoi sentieri. Non ti stimare saggio da te stesso; temi l'Eterno e allontanati dal male; questo sarà la salute del tuo corpo e un refrigerio alle tue ossa" (Proverbi 3:5-8).

Questo versetto (Proverbi 3:5) è tra i più citati della Bibbia. Salomone insegna a confidare nel Signore e a riconoscere i limiti della comprensione umana, che spesso può ingannare. Dio vede il quadro generale e agisce sempre per il nostro bene. Abramo, pur non comprendendo il comando di sacrificare Isacco (Genesi 22:1–2), confida pienamente nel Signore, credendo nella Sua promessa e nella Sua potenza (Ebrei 11:17–19). Alla fine, Dio intervenne, sostituendo Isacco con un montone (Genesi 22:9–14). Anche Giobbe, pur soffrendo, riverisce il Signore e rifiuta il male, ricevendo infine una grande ricompensa (Giobbe 42:10–17).

Confidare in Dio non significa agire senza riflettere, ma riconoscere che la saggezza umana è inferiore a quella divina. Romani 1:22–23 avverte contro l’idolatria e l’orgoglio intellettuale. Seguire il Signore porta saggezza e protezione, come dimostrano le promesse di Esodo 15:26. Il popolo di Israele, pur disperato, è guidato e guarito da Dio, trovando ristoro. Una stretta relazione con Dio favorisce salute e vitalità, riducendo le conseguenze negative di una vita lontana dai Suoi comandamenti.

Sono disponibili molti libri utili sulla salute, ma il consiglio più grande sulla vita sana si trova nella Parola di Dio. Egli desidera benedirci con menti, corpi e spiriti sani. Questa salute completa si ottiene quando la Parola di Dio governa ogni area della nostra vita.

Preghiera. Caro Padre nei cieli, vengo a Te nel nome di Gesù. Grazie Signore, per così tante meravigliose promesse nella Tua Parola. Vengo a Te umilmente e ti chiedo di rimuovere qualsiasi atteggiamento orgoglioso dal mio cuore e dalla mia vita. Voglio veramente seguire le Tue vie e servirti. Aiutami ad avere fiducia in Te quando le cose vanno male, tanto quanto quando vanno bene. Mi rendo conto che per camminare nella fede, devo credere che Tu mi aiuterai con i miei problemi attuali anche se in questo momento non vedo una via. Tu creerai una via, poiché non hai mai deluso nessuno che viene a Te con fede. Grazie per la buona salute, mentale e fisica. Sono così felice che il mio nome sia scritto nel Libro della Vita. Usami per aiutare gli altri a trovare la via dell'eterna comunione con Te. Grazie. Amen.


19 Gennaio

"Onora l'Eterno con i tuoi beni e con le primizie di ogni tua rendita; i tuoi granai saranno ripieni di abbondanza e i tuoi tini traboccheranno di mosto" (Ebrei 3:9-10).

Il Signore aveva ordinato agli Israeliti di dare le primizie dei loro raccolti al Signore per gratitudine per le sue abbondanti provvigioni (Deuteronomio 26:1–3, 9–11). Era anche comandato loro di dare la decima: dare un decimo delle loro ricchezze al Signore (Numeri 18:21–24). Circa 400 anni dopo la morte di Salomone, il Signore accusava Israele di derubarlo non pagando la decima. Ordina: "Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché ci sia del cibo nella mia casa, e mettetemi alla prova in questo”, dice l'Eterno degli eserciti; “vedrete se io non vi apro le cateratte del cielo e non riverso su di voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla" (Malachia 3:10).

È importante riconoscere che la decima era obbligatoria per Israele, non per tutte le persone ovunque. Sebbene Dio non richieda ai cristiani di pagare la decima, l'idea di dare una parte del nostro reddito all'opera di Dio è un buon inizio per la nostra donazione. Dovremmo dare regolarmente e proporzionalmente (1 Corinzi 16:2), così come generosamente (2 Corinzi 9:6) e di nostra spontanea volontà (2 Corinzi 9:7).

Il Signore ritiene che il cuore del donatore abbia più valore del dono. Quando Gesù vede una povera vedova depositare due piccole monete di rame nel tesoro del tempio, la loda, dicendo: "poiché tutti vi hanno gettato del superfluo, ma lei, nella sua povertà, vi ha messo tutto ciò che possedeva, tutto quanto aveva per vivere" (Marco 12:44).

Il versetto 10 promette che il Signore ricompenserà la donazione fedele. Ciò riecheggia Deuteronomio 28:11–12, che promette a Israele: "L'Eterno, il tuo Dio, ti colmerà di beni, moltiplicando il frutto del tuo seno, il frutto del tuo bestiame e il frutto del tuo suolo, nel paese che l'Eterno giurò ai tuoi padri di darti". Come sempre, il contesto è importante quando si interpretano queste Scritture. Le promesse del Deuteronomio sono pensate per la nazione di Israele, non per tutte le persone in ogni momento. Un "proverbio", per definizione, è un'affermazione generale. Salomone non sta facendo una garanzia ferrea a tutte le persone in tutte le circostanze. E tuttavia, coloro che onorano Dio si predispongono per risultati migliori di coloro che vivono in ribellione.

Il Signore non ha promesso ai cristiani prosperità materiale in cambio di donazioni fedeli. Tuttavia, ha promesso di soddisfare tutti i nostri bisogni (Matteo 6:33). Paolo riconosce la fedele donazione della chiesa di Filippi e promise: "Il mio Dio soddisferà abbondantemente ogni vostra necessità, secondo le sue ricchezze e con gloria, in Cristo Gesù" (Filippesi 4:19). È degno di nota che non disse "dalle sue ricchezze", ma "secondo le sue ricchezze". Dio è un donatore generoso, ma è improbabile che riversi benedizioni in una mano chiusa. Ama e ricompensa un donatore generoso.

Preghiera. Caro Padre celeste, grazie per esserti preso cura dei miei bisogni oggi. Aiutami a essere sempre fedele nel donare alla Tua opera in denaro. Signore, aiutami anche a essere fedele nel pregare per coloro che stanno lavorando nell'opera di diffondere l'Evangelo. Mostrami i luoghi in cui vuoi che io doni. So che dobbiamo sostenere le nostre chiese locali, ma aiutami anche a donare alle missioni e ai progetti cristiani che stanno lavorando per aiutare le persone a conoscerti. Signore, so che quando mi pronuncio e do, la Tua promessa è di benedirmi a mia volta. Grazie per le benedizioni in denaro, così che non solo i miei bisogni saranno soddisfatti, ma avrò un'abbondanza per aiutare gli altri nel bisogno. Aiutami a essere generoso in ogni buona opera, come è stato detto di Te, che sei andato in giro facendo del bene. Amen.


20 Gennaio

"Figlio mio, non disprezzare la correzione dell'Eterno e non ti ripugni la sua riprensione, perché l'Eterno riprende colui che egli ama, come un padre il figlio che gradisce" (Proverbi 3:11-12).

Il Dio che guida, rimuove gli ostacoli e provvede abbondantemente al Suo popolo può essere considerato altrettanto affidabile per disciplinarlo per il suo bene e per la Sua gloria. Pertanto, l'autore di questi testi istruisce il suo discepolo a non disprezzare la disciplina del Signore o a stancarsi del Suo rimprovero. Disprezzare la disciplina del Signore significa rifiutarla o minimizzarla. Nell'uso biblico comune, questo suggerisce l'opposto di "preferire" qualcosa.

Essere stanchi del rimprovero di Dio significa detestarlo o aborrirlo. La disciplina del Signore non è una punizione; è un rimedio. Impariamo molto quando veniamo disciplinati. Impariamo a identificare le azioni che dispiacciono al Signore e impediscono il nostro progresso spirituale. Quando il Signore aveva disciplinato Giona per il suo atteggiamento ribelle, aveva disposto che un grande pesce lo inghiottisse. Esso era, per così dire, il messaggero del Signore per salvare Giona dal mare in tempesta, ma era anche il mezzo con cui il Signore insegnava a Giona a obbedirgli (Giona 1:10-2:10). La disciplina nelle mani del Signore è uno strumento efficace che Lui usa per plasmarci nel tipo di persone che Lui vuole che noi siamo.

L'azione disciplinare è una prova dell'amore del Signore. Se non ci amasse, non ci disciplinerebbe. Un Dio indifferente ci lascerebbe seguire le nostre inclinazioni peccaminose senza conseguenze, andando a capofitto nel peccato e incontrandone la fine distruttiva. Vediamo lo stesso schema riecheggiato nei padri terreni. Un padre che non disciplina il figlio non dimostra amore, esibisce egoismo e vergogna. In breve, un padre che non disciplina mai i suoi figli è negligente. Non riesce a guidare il figlio lontano dal peccato distruttivo e lo lascia seguire la sua strada ostinata, con grande danno per la società. D'altra parte, un padre che ama il figlio indicherà il male e le sue conseguenze distruttive. La sua azione disciplinare guiderà il figlio nei sentieri della giustizia così che diventerà un uomo di carattere che onora il Signore. Ebrei 12:6 cita queste stesse parole: "...perché il Signore corregge colui che egli ama, e flagella ogni figlio che egli gradisce". Quando il Signore ci disciplina, è il momento di esaminare la nostra vita e confessare ogni peccato a noi conosciuto (1 Giovanni 1:9).

Preghiera. Carissimo Padre, ti ringrazio per tutte le volte che mi hai corretto. Per favore non smettere di correggermi, anche se piango per la mia situazione. Grazie per amarmi abbastanza da correggermi e non permettermi di continuare nella direzione sbagliata. Mi dispiace che a volte io mi lamenti delle mie prove. Voglio superare le lamentele e imparare a fidarmi di più di Te. Aiutami a superare le paure e i dubbi che provo quando affronto i problemi. Voglio arrivare al punto in cui, quando affronto una prova, vedrò la tua vastità e non la grandezza del mio problema. So che mi ami e ti prendi cura di me, quindi dammi pazienza, grazia e saggezza per superare ciò che il nemico porta contro di me. Nel nome di Gesù ti prego. Amen.


21 Gennaio

"Beato l'uomo che ha trovato la sapienza e l'uomo che ottiene l'intelligenza! Poiché il guadagno che essa procura è preferibile a quello dell'argento e il profitto che se ne trae vale più dell'oro fino. Essa è più pregiata delle perle, quanto hai di più prezioso non la equivale. Lunghezza di vita è nella sua destra, ricchezza e gloria nella sua sinistra. Le sue vie sono vie deliziose e tutti i suoi sentieri sono pace. Essa è un albero di vita per quelli che l'afferrano, e quelli che la tengono stretta sono beati" (Proverbi 3:13-18).

Il testo di Proverbi 3:13-18 ci invita a riflettere sul valore incomparabile della sapienza. Essa non è una qualità intellettuale fine a se stessa, ma un dono divino che orienta la nostra vita secondo la volontà di Dio. La beatitudine attribuita a chi trova la sapienza deriva dal fatto che essa è fonte di vera soddisfazione, superiore a qualsiasi guadagno materiale. Argento, oro e perle, pur preziosi, non possono equiparare la ricchezza spirituale di una vita guidata dalla sapienza divina.

La sapienza qui descritta non è soltanto conoscenza, ma una realtà che trasforma profondamente l’esistenza. Essa offre lunghezza di vita, ricchezza e gloria in senso pieno, cioè benedizioni che trascendono il piano materiale per toccare quello spirituale ed eterno. Le sue vie, definite "deliziose" e "pace", ci ricordano che seguire la sapienza di Dio conduce a una vita armoniosa, in cui l’anima trova riposo e sicurezza nelle promesse divine.

Il versetto 18 la paragona a un albero di vita, evocando l’immagine dell’Eden e il desiderio profondo dell’uomo di essere in comunione con Dio. Afferrarla e tenerla stretta significa vivere una relazione continua e consapevole con il Signore, fonte di ogni saggezza. Questo atto richiede impegno e dedizione, ma la ricompensa è una beatitudine che non dipende dalle circostanze esteriori.

In un mondo che spesso misura il successo in termini di ricchezze materiali, il passo ci invita a ricalibrare le nostre priorità. La vera prosperità non si trova nelle cose che possediamo, ma nel cammino della sapienza, che ci guida a conoscere e amare Dio. Questa è la ricchezza che dura in eterno e che porta pace e gioia in ogni aspetto della nostra vita.

Preghiera: Caro Padre, ti sono grato per tutto ciò che hai fatto per me. Apprezzo la pace, l'amore e la gioia che mi hai dato. Signore, il denaro non può comprare queste cose. Arrivano come virtù quando siamo "rinati". Aiutami a camminare nello Spirito secondo i princìpi della verità rivelata di Dio contenuta nella Sua Parola, affinché questi frutti possano crescere ogni giorno. Voglio essere più simile a Te in tutti i miei modi di fare. Cerco la Tua saggezza perché ho bisogno della Tua guida e comprensione negli affari della mia vita. Rafforzami mentre affronto quotidianamente sfide e circostanze che solo Tu puoi darmi la grazia di sopportare e superare. Grazie perché la Scrittura dice che quando sono debole, Tu sei forte. Voglio avvalermi della forza che per grazia Tua mi metti a disposizione. Nel nome di Gesù Ti prego, Amen.


22 Gennaio

"Con la sapienza l'Eterno fondò la terra, con l'intelligenza rese stabili i cieli. Per la sua scienza gli abissi furono aperti, e le nuvole stillano la rugiada" (Proverbi 3:19-20).

Per sottolineare la straordinaria grandezza della saggezza di Dio, l'autore fa appello alla creazione. Non possiamo che rimanere in soggezione di fronte alla saggezza creativa di Dio. Ne vediamo i segni ovunque, dal colibrì all'Himalaya, dal corpo umano ai corpi celesti, dalla terra sotto di noi al cielo sopra di noi, dall'uccello azzurro a un raggio di sole, da un pesciolino a un lamantino e da una foresta pluviale a un arcobaleno. Solo il Dio onnisciente poteva creare un universo così vario. Il Salmo 19:1 presenta la potente testimonianza della creazione di Dio: ciò che Dio ha creato "dichiara" la Sua gloria.

Nel libro di Giobbe, Dio risponde alle domande difficili di Giobbe ricordandogli questa stessa idea. Dal turbine, Dio chiese: "Dov'eri tu quando io fondavo la terra? Dillo, se hai tanta intelligenza. Chi ne fissò le dimensioni? se lo sai! O chi tirò su di essa la corda da misurare?" (Giobbe 38:4–5). Nessuno può sondare le profondità della sapienza di Dio (Isaia 55:8–9), eppure Egli si degna di condividere parte della Sua sapienza con coloro che confidano in Lui e Gli obbediscono. Giacomo 1:5 afferma: "Se poi qualcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà donata".

Poi l'autore esalta la conoscenza di Dio ricordando che il Signore fece scoppiare le riserve d'acqua che si trovavano sottoterra al tempo di Noè. Genesi 7:11 riporta che "Il seicentesimo anno della vita di Noè, il secondo mese, il diciassettesimo giorno del mese, in quel giorno, tutte le fonti del grande abisso scoppiarono e le cateratte del cielo si aprirono". A quei tempi, i non credenti avrebbero potuto deridere Noè mentre costruiva un'arca e predicava. Si sentivano al sicuro. Ma nella Sua conoscenza il Signore fece saltare le sorgenti dell'abisso ...e fece tacere i critici di Noè.

La pioggia serve anche a ricordare come il progetto di Dio, attraverso la Sua saggezza, compia la Sua volontà. Quando il Signore interroga Giobbe, chiese: "Chi ha aperto i canali all'acquazzone e segnato la via al lampo dei tuoni, perché la pioggia cada sulla terra inabitata, sul deserto dove non c'è nessun uomo, e disseti le solitudini desolate, in modo che vi germogli e cresca l'erba?" (Giobbe 38:25–27).

Preghiera. Carissimo Padre, sono grato che Tu sia un Dio di ordine e di saggezza. Mostrami il Tuo ordine nei miei affari quotidiani. Ho bisogno che la mia vita e i miei modi siano ordinati da Te. Signore, vivo in un tempo in cui c'è così tanta frenesia e fretta, non farmi prendere dalla fretta della nostra società. Rallentami e mostrami le mie priorità. Lasciami fare le cose che sono importanti per Te. Non farmi lasciare incompiute le cose importanti della preghiera e dello studio della Tua Parola. Perdonami quando trascuro queste cose, perché ho esaurito il tempo e la forza che erano stati dati a cose meno importanti. So che se metto al primo posto le cose di Dio, allora avrò tempo per tutte le cose veramente importanti della mia vita. Aiutami a lavorare per "essere" come Te, invece di essere solo impegnato a "fare" cose per Te. Te lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.


23 Gennaio

"Figlio mio, queste cose non si allontanino mai dai tuoi occhi! Conserva la saggezza e la riflessione! Esse saranno la vita della tua anima e un ornamento al tuo collo. Allora camminerai sicuro per la tua via, e il tuo piede non inciamperà. Quando ti coricherai non avrai paura; riposerai, e il sonno tuo sarà dolce" (Proverbi 3:21-24)

Se siamo saggi, osserveremo le leggi e i comandamenti di Dio di tutto cuore. Ciò è possibile solo se ci affidiamo alla forza dello Spirito Santo e restiamo in stretta relazione con Gesù. Tenere le parole di Dio davanti ai nostri occhi (studiando la Bibbia) è un modo in cui manteniamo una stretta relazione con Lui. Manteniamo una sana saggezza e impariamo discrezione obbedendo alla Sua Parola.

Obbedire alla Parola di Dio porta vita alla nostra anima. L'anima dell'uomo è composta dalla sua mente, dalle sue emozioni e dalla sua volontà. L'uomo è uno spirito che ha un'anima e vive in un corpo. Il corpo è solo la casa che contiene il vero uomo. La vera persona è l'"uomo spirito". La parola greca per spirito è "pneuma", che significa anche "respiro". L'uomo spirito, invisibile all'occhio naturale, è il vero uomo interiore. È fatto per governare i regni dell'anima e del corpo. È la sfera dell'influenza divina, a cui la Scrittura fa riferimento come il cuore dell'uomo. "...ma quello che è intimo e nascosto nel cuore, la purezza incorruttibile di uno spirito dolce e pacifico, che agli occhi di Dio è di grande valore" (1 Pietro 3:4).

Il Signore ci promette la Sua grazia per vincere in questa vita oltre a molte altre benedizioni. Tra queste ci sono le benedizioni della sicurezza e la Sua grazia per impedirci di cadere.

Il dono del dolce sonno è una benedizione meravigliosa. Il sonno per molte persone non è lo stato pacifico che Dio intendeva che fosse, ma uno stato inquieto. Molti non riescono a riposare la notte perché riempiono la loro mente di cose malsane attraverso libri, film e così via durante il giorno. Altri sono preoccupati e ansiosi; le preoccupazioni della vita li tengono svegli. Alcuni sperimentano sogni e incubi tormentosi. Molti devono persino usare farmaci da prescrizione per dormire. Sebbene le prescrizioni possano essere un aiuto temporaneo, possiamo avere il dolce sonno di Dio senza di esse, se Gli chiediamo di liberarci dal problema alla radice che causa l'insonnia. "Figlio mio, non dimenticare la mia legge, e il tuo cuore custodisca i miei comandamenti" (Proverbi 3:1). Dio ci promette un sonno dolce. "In pace mi coricherò e in pace dormirò, perché tu solo, o Eterno, mi fai abitare al sicuro" (Salmo 4:8). "Il sonno del lavoratore è dolce, che mangi poco o molto; ma l'abbondanza del ricco non gli permetterà di dormire" (Ecclesiaste 5:12). "Invano vi alzate di buon mattino e tardi andate a riposare e mangiate pane tribolato; egli dà altrettanto ai suoi diletti, mentre essi dormono" (Salmo 127:2).

Preghiera. Caro Padre nei cieli, sono così grato di essere Tuo figlio e ti ringrazio per le Tue meravigliose promesse nei miei confronti. Grazie per le Parole incoraggianti che si trovano nella Bibbia. Voglio camminare nella Tua saggezza. Apri la mia comprensione alle Tue Parole e poi dammi la grazia di obbedire ad esse. Aiutami a essere in grado di gettare tutte le mie preoccupazioni su di Te, quando sono tentato di preoccuparmi o agitarmi per i miei problemi. Apprezzo molto il fatto di potermi sdraiare e avere una notte di sonno ristoratore. Grazie anche per la sanità della mente e del corpo. Aiutami a condividere con gli altri oggi la Tua bontà. Lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.


24 Gennaio

"Non temerai gli spaventi improvvisi, né la rovina degli empi, quando verrà; perché l'Eterno sarà la tua sicurezza e preserverà il tuo piede da ogni insidia" (Proverbi 3:25-26).

"Salomone" consiglia al figlio di non aver paura del terrore improvviso o dell'imminente rovina dei malvagi. Anche in questo caso, il contesto è importante. I versetti precedenti spiegavano i benefici del vivere secondo la saggezza e la discrezione divina (Proverbi 3:21–24). Tra questi, vi è la libertà naturale dalle conseguenze della ribellione e della depravazione; una persona che cerca la volontà di Dio ha molto meno da temere e maggiori possibilità di successo. Questa è un'interpretazione comune di questo versetto: coloro che evitano il male evitano anche le conseguenze del male.

Gli studiosi notano, tuttavia, che questa frase potrebbe anche significare qualcosa di esterno. "La rovina degli empi" menzionata qui potrebbe essere un riferimento a quei momenti in cui le persone malvagie turbano i giusti. La Scrittura è chiara nel dire che seguire la volontà di Dio non impedisce magicamente ai credenti di affrontare le difficoltà. Tale riconoscimento è tipificato da versetti come questo. Questo avvertimento sarebbe dato perché anche coloro che credono a volte si troveranno di fronte "all'assalto dei malvagi".

Niente di dannoso che coglie di sorpresa il popolo di Dio dovrebbe fargli temere. Realisticamente, sappiamo che la paura è una risposta naturale. Ma non è la nostra unica opzione. Il Signore è con noi anche quando arrivano guai inaspettati. Raramente la persona che cade vittima di una bomba terroristica o del proiettile di un assassino di massa si aspetta l'attacco improvviso, ma il credente non deve temere, nemmeno sotto la minaccia del terrore. Gesù insegna ai suoi seguaci a non temere coloro che uccidono il corpo. Dice che non possono uccidere l'anima (Matteo 10:28). Davide scrive nel Salmo 27:1: "L'Eterno è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò? L'Eterno è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura?"

Ancora più importante, i credenti non devono avere paura del terribile destino dei malvagi, secondo Proverbi 3:25. Non saremo colti nel loro giudizio, perché il Signore ci ha salvati da esso (Romani 8:1).

Secondo il versetto 26 la nostra sicurezza è affidata al Signore. Lui ci proteggerà. Nessuno potrà intrappolarci. Quando abbiamo confidato in Gesù come nostro Salvatore, siamo diventati figli di Dio e suoi amici, ma siamo anche diventati bersagli del diavolo e del mondo non rigenerato. Il mondo ci odia e si oppone a noi, ma non dovremmo essere sorpresi o sgomenti (Giovanni 15:18–21). Gli ultimi versetti hanno sottolineato la pace mentale che giunge a coloro che seguono la saggezza e la discrezione divina. Mentre le nostre azioni non possono salvarci (Efesini 2:8–9), esse riflettono le nostre convinzioni (Giacomo 2:18–20). Agire in conformità con la pietà non solo ci protegge dai rischi di comportamenti peccaminosi (Proverbi 3:21–24), ma rafforza la nostra rassicurazione che Dio è al nostro fianco (Ebrei 11:13–16). Gesù predice che avremmo avuto tribolazione nel mondo, ma ci assicura che Lui ha vinto il mondo (Giovanni 16:33). Anche l'apostolo Paolo predice che avremmo dovuto affrontare opposizione a causa del nostro impegno a condurre una vita devota. Scrive: "D'altronde, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati" (2 Timoteo 3:12), ma si rivolge anche ai credenti come "più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati" (Romani 8:37). Anche l'apostolo Giovanni nota che siamo vincitori a causa della nostra fede in Gesù come Figlio di Dio (1 Giovanni 5:5).

Preghiera. Caro Signore, vengo a Te nel nome di Gesù. Tu sai che a volte provo paura. Sono così felice di poter venire a Te e quando prego, Tu rimuovi quella paura e mi dai la fede e la sicurezza di cui ho bisogno per fidarmi di Te. Aiutami a fidarmi di più di Te. Grazie che tu vegli su me e sui miei cari. Sono sicuro che quando arriverò alla tua eterna presenza sarò stupito dalle tante cose da cui mi hai protetto in questa vita. Signore, abbi pietà dei perduti e dai loro l'opportunità di venire a Te ed essere risparmiati dai terribili giudizi di questo mondo. Usami per condividere il Tuo amore con coloro che mi circondano e che non Ti conoscono. Grazie, Signore, per le opportunità di testimoniare ai perduti. Dammi le parole giuste da dire loro e prepara i loro cuori a riceverle. Amen.


25 Gennaio

"Non rifiutare un beneficio a chi ne ha diritto, quando è in tuo potere di farlo. Non dire al tuo prossimo: “Va' e torna” e “te lo darò domani”, quando hai di che dare. Non tramare il male contro il tuo prossimo, mentre egli abita fiducioso con te" (Proverbi 3:27-29).

L'autore ora dirige l'attenzione del suo discepolo verso il nostro prossimo. La formulazione usata qui sottolinea questo come un dovere: non dobbiamo "rifiutare un beneficio". Ciò implica che questo "beneficio" sia qualcosa che siamo obbligati a dare agli altri. E' come dire "tratta gli altri bene". Per questo motivo, questa prima istruzione tocca l'uso moderno della parola "onore", come usata per soddisfare un obbligo. Soprattutto quando ci si aspetta qualcosa di buono, o ci è dovuto, dovremmo cercare attivamente di adempiere a quel comando. Ciò è ribadito nel versetto seguente (28). Questo fare del bene, o onorare, può assumere molte forme diverse. Un bambino può onorare i genitori essendo obbediente e rispettoso (Efesini 6:1–2). I genitori possono onorare i propri figli non prendendoli di mira per ogni piccola cosa. Invece, dovrebbero considerare i propri figli un'amministrazione del Signore e allevarli nella disciplina e nell'istruzione del Signore (Efesini 6:4). I servi o i dipendenti possono onorare un datore di lavoro lavorando sodo e sinceramente come per il Signore (Efesini 6:5–7). I padroni o i datori di lavoro dovrebbero trattare i propri dipendenti in modo equo (Efesini 6:9). Un datore di lavoro può onorare i dipendenti leali e produttivi concedendo una promozione, un regalo di apprezzamento o un aumento. I giovani possono onorare e rispettare i cittadini anziani (1 Pietro 5:5). I membri della chiesa possono onorare i loro leader spirituali retribuendoli adeguatamente per il loro fedele servizio (1 Timoteo 5:17) e "Fratelli, vi preghiamo di avere in considerazione quelli che faticano fra voi, che vi sono preposti nel Signore e vi ammoniscono, di tenerli in grande stima e amarli a motivo dell'opera loro" (1 Tessalonicesi 5:12–13).

Nel versetto 28 l'autore approva sia la carità che la trasparenza. Fare del bene agli altri, specialmente quando è qualcosa di atteso o dovuto, non deve essere ritardato. L'immagine usata qui suggerisce anche che qualcuno venga con una richiesta di aiuto. Dire "torna più tardi", quando l'aiuto è disponibile ora, è ostinato e disonesto. Nel Nuovo Testamento, Giacomo evoca questa stessa idea, condannando la pratica di offrire parole ai poveri senza sostenerle con donazioni caritatevoli (Giacomo 2:15–16). Ulteriori contesti per questo approccio provengono da altri comandi scritturali sull'aiutare i propri vicini. Il Signore istruisce Israele a non mietere i propri campi fino al bordo, ma a lasciare parte del raccolto per i poveri e i pellegrini (Levitico 23:22). Essendo un devoto israelita, il contadino Boaz osserva questa ingiunzione e dà istruzioni ai suoi lavoratori di lasciare che la vedova Ruth spigolasse "anche tra i covoni" (Ruth 2:15). Ezechiele 18:12 condanna la persona che "opprime il povero e il bisognoso". La chiesa primitiva si prendeva cura diligentemente dei poveri. A Pentecoste i credenti vendevano i loro beni e averi e distribuivano il ricavato ai bisognosi (Atti 2:45). I bisognosi a quel tempo erano ebrei provenienti da paesi stranieri che erano venuti per osservare la festa di Pentecoste ed erano diventati credenti in Gesù. Lontani da casa, non avevano mezzi di sostentamento. Più tardi, in un periodo di carestia, l'apostolo Paolo avvia un'offerta per i poveri (1 Corinzi 16:1–4; 2 Corinzi 9:1–2).

Il versetto 29 condanna la progettazione di danneggiare o causare problemi al vicino di qualcuno. La parola ebraica tradotta qui come "trama" si riferisce principalmente all'aratura di un campo scavando solchi. Tuttavia è anche usata per l'incisione e come sostantivo può riferirsi a un artista esperto. Usata qui, suggerisce un male premeditato e intenzionale contro il proprio vicino. Questo è particolarmente malvagio perché il vicino è totalmente ignaro. Presuppone che il suo vicino lo tratterà con rispetto. Esodo 20:16-17 difende il diritto del vicino a essere onorato e protetto. Progettare intenzionalmente il male contro un vicino fiducioso è una grave trasgressione. Forse, quando scrive il versetto 29 Salomone ricorda il malvagio piano di suo padre Davide contro il suo vicino Uria. Dopo aver rubato la moglie di Uria, Betsabea, e aver commesso adulterio con lei, Davide ordina al suo generale Ioab di mettere Uria in prima linea contro il nemico, sapendo che Uria sarebbe stato ucciso. Il piano funziona, ma il Signore avrebbe presto smascherato il peccato di Davide (2 Samuele 11:1—12:7).

Preghiera. Caro Padre, grazie per il libro di Proverbi. Ci sono così tanti buoni consigli in questo libro. Aiutami a prenderli a cuore e ad applicarli alla mia vita. Vedo che c'è molto in questo libro sulle relazioni. Signore, so che se devo avere una giusta relazione con Te, devo avere una giusta relazione con la mia famiglia, i miei amici e i miei vicini. Aiutami a essere un buon vicino. Aiutami anche a essere sensibile ai bisogni degli altri. Aiutami a sorvegliare la mia bocca e perdonami, perché a volte ho parlato male degli altri. Signore, aiutami a essere un donatore generoso e ad avere il Tuo discernimento nel mio dare. Ti chiedo che Tuo Spirito Santo mi sospinga in modo che io possa essere amorevole in tutto ciò che faccio e amare veramente il mio prossimo come me stesso. Nel nome di Gesù, Amen.


26 Gennaio

" Non fare causa a nessuno senza motivo, se non ti è stato fatto nessun torto. Non portare invidia all'uomo violento e non scegliere nessuna delle sue vie; poiché l'Eterno ha in abominio l'uomo perverso, ma la sua amicizia è per gli uomini retti" (Proverbi 3:30-32).

Salomone insegna che una persona saggia non attacca briga. Se una persona non ci ha fatto un torto grave, non abbiamo motivo di litigare con lui. Nota, tuttavia, che questo versetto ammette che alcuni conflitti con gli altri sono giustificati: ciò che è condannato è il conflitto senza una ragione impellente. Romani 12:18 istruisce: "Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti". Il buon senso dice che è meglio non iniziare liti e discussioni che esserne costantemente coinvolti. Coloro che vivono secondo la natura peccaminosa fomentano conflitti e dissensi (Galati 5:20), mentre coloro che camminano nello Spirito manifestano pace nelle loro vite (Galati 5:16, 22). Paolo rimprovera i membri litigiosi delle chiese della Galazia e li avvertì delle conseguenze delle loro azioni. Scrive: "Ma se vi mordete e divorate gli uni gli altri, guardate di non essere consumati gli uni dagli altri" (Galati 5:15). Nell'elencare i requisiti dei responsabili della comunità cristiana, Paolo scrive che dovevano essere non dediti al vino né violenti, ma siano miti, non litigiosi, non amanti del denaro (1 Timoteo 3:3). Verso la fine della sua vita, Paolo chiama per nome Alessandro il ramaio. Così lo accusa: "Alessandro, il ramaio, mi ha procurato molti mali. Il Signore gli renderà secondo le sue opere" (2 Timoteo 4:14). Potete immaginare quanto meno conflitti e amarezza ci sarebbero nella chiesa, per non parlare del mondo, se ogni credente obbedisse all'ingiunzione di questo versetto?

Il comando dato al vers. 31 segue prosegue avvertendo di non guardare a "un uomo violento" come a un modello o con gelosia. Nel contesto, questo significa qualcosa di più di una persona che si impegna in risse o caos. Si riferisce anche a qualcosa di più del semplice essere gelosi di ciò che una persona del genere ha guadagnato. Come usato qui, "l'uomo violento" sarebbe qualcuno che fa l'opposto dei comandi appena dati. Coloro che sono egoisti, crudeli, che complottano o sono avidi verso gli altri potrebbero sembrare guadagnare ricchezza materiale. L'istruzione che Salomone dà qui è che tali azioni non dovrebbero essere riecheggiate. Nel Salmo 37:1, Davide, il padre di Salomone, dà un consiglio simile. Scrive: "Non adirarti a causa dei malvagi; non portare invidia a quelli che operano perversamente". Invece di invidiare i malfattori, i credenti dovrebbero confidare nel Signore. Nel versetto 16 Davide ragiona: "Vale meglio il poco del giusto che l'abbondanza di molti empi". L'altro significato di questo versetto è che le persone devote non dovrebbero diventare amareggiate o gelose quando i malfattori sembrano prosperare. Asaf, lo scrittore del Salmo 73, aveva fatto quasi "naufragio" nella fede perché invidiava gli arroganti malvagi perché erano prosperi (Salmo 73:1–3). Li vedeva come privi di problemi, grassi, maliziosi, blasfemi e sempre più ricchi (Salmo 73:3–12). Tuttavia, smette di invidiare i malvagi quando il Signore gli rivelò il loro destino disastroso (Salmo 73:17–20, 27). La via dei malvagi può sembrare facile e prospera, ma il disastro attende alla fine della strada. È molto meglio seguire la strada che conduce a benedizioni infinite.

Nel versetto 32 la parola ebraica tradotta come "perverso" qui implica qualcosa di piegato, deviato o perverso. Ciò è direttamente in contrasto con una parola ebraica che implica qualcosa di allungato, dritto e liscio: qualcuno che è "retto". Questo versetto fa una forte affermazione sulla visione di Dio di coloro che sono disonesti e fraudolenti: sono "un abominio" per Dio. Invece di percorrere la strada dritta e stretta che il Signore ha tracciato nella Scrittura, la persona subdola percorre la sua strada, la via dell'illegalità, dell'egoismo e della violenza. Proverbi 14:2 dice che la persona subdola disprezza il Signore. La parola "abominio" si applica a qualsiasi cosa e chiunque sia offensivo in senso morale. L'orgoglio peccaminoso, la menzogna, lo spargimento di sangue innocente, un cuore che fa piani malvagi, piedi che si affrettano a fare il male e chiunque semini discordia tra fratelli sono tutti abomini per il Signore (Proverbi 6:16–19). I credenti devono stare alla larga da questo tipo di persona e rifiutare le sue vie. Non hanno nulla da guadagnare dalla comunione con lui. Tuttavia, hanno tutto da guadagnare dalla comunione con il Signore. Egli tiene i credenti "nella sua fiducia". Questa frase, in ebraico, implica un cerchio interno di fiducia e intimità.

Preghiera. Caro Padre celeste, grazie per tutti i Tuoi meravigliosi doni. Sono particolarmente grato per il dono del discernimento. Grazie per le tante volte in cui mi hai salvato da brutte situazioni in cui mi sarei trovato coinvolto, se non fossi stato Tu ad avvertirmi. Ti ringrazio per la vista spirituale. Signore, oggi prego di camminare sempre nella Tua via e di cercare di evitare conflitti ed essere un pacificatore. Hai detto: "Beati i pacificatori". Ho bisogno delle Tue benedizioni oggi, quindi cerco di essere in pace con chi mi circonda. Aiutami a risolvere le mie divergenze in modo pacifico, secondo la Tua volontà. Lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.


27 Gennaio

"La maledizione dell'Eterno è nella casa dell'empio, ma egli benedice la casa dei giusti. Se schernisce gli schernitori, fa grazia agli umili. I saggi erediteranno la gloria, ma l'infamia è la parte degli stolti" (Proverbi 3:33-35).

La Scrittura non è ingenua riguardo al mondo. Seguire la buona saggezza ha più probabilità di portare successo, ma non è una garanzia ferrea di prosperità. Questo stesso passaggio avverte che la paura e le difficoltà arriveranno comunque (Proverbi 3:25–26). Allo stesso modo, Proverbi non si tira indietro dal fatto che coloro che sfidano apertamente Dio a volte sembrano avere una grande prosperità terrena (Proverbi 3:31). Ciò che separa il valore di questi approcci è una prospettiva a lungo termine, specialmente una che guarda all'eternità. In Matteo 7:24–27 Gesù descrive la differenza tra una casa costruita sulla sabbia e una costruita su una roccia. La casa sulla sabbia cadde vittima di un'inondazione, mentre la casa sulla roccia rimase salda. La casa sulla sabbia rappresenta una vita senza le parole di Gesù come fondamento. La casa su una roccia rappresenta una vita costruita sul fondamento delle parole di Gesù. In un altro passaggio della Scrittura, Gesù parla di un uomo ricco che deve aver vissuto in una bella casa. Vive la cosiddetta bella vita. Indossava abiti costosi e mangiava estremamente bene ogni giorno, ma la sua vita non era fondata sul Signore e alla fine della sua vita soffre l'angoscia del fuoco (Luca 16:19–24). Il suo destino dovrebbe servire da monito per i malvagi.

Il verbo "schernire" deriva dalla parola ebraica yā'lis', che si riferisce al comportamento di chi deride gli altri. Il sostantivo "schernitore" deriva dalla parola lē'sim, che significa uno che è derisorio o arrogante. Coloro che hanno opinioni eccessivamente gonfie di sé stessi saranno umiliati di fronte a un Dio supremo. Al contrario, coloro che ammettono la propria debolezza e i propri limiti possono trovare misericordia e grazia in Dio (Ebrei 4:15–16). Questo concetto è spesso ripetuto negli insegnamenti del Nuovo Testamento (Giacomo 4:6; 1 Pietro 5:5). Anche una persona che si definisce "religiosa" può disprezzare la grazia e la misericordia di Dio affidandosi orgogliosamente alla propria rettitudine. Ciò è illustrato nella storia di Gesù su due uomini che entrano nel tempio per pregare (Luca 18:9–14). Un uomo, un orgoglioso fariseo, recita le sue azioni religiose e si paragonòa favorevolmente ad altri uomini, incluso il pubblicano. Ma l'umiltà del pubblicano trova favore agli occhi di Dio. Il pubblicano stava lontano, non alzava gli occhi al cielo, ma si percuoteva il petto e pregava umilmente: "O Dio, abbi pietà di me, peccatore" (Luca 18:13). Gesù disse che il pubblicano torna poi a casa giustificato, al contrario dell'orgoglioso fariseo. Gesù conclud il racconto dicendo: "Perché chiunque si esalta sarà umiliato, ma chi si umilia sarà esaltato" (Luca 18:14).

La saggezza porta all'onore, mentre la stoltezza porta alla vergogna. In Proverbi, "saggezza" è la capacità di agire secondo la conoscenza divina. "Stoltezza" non significa stupidità o mancanza di informazioni. Piuttosto, gli "stolti" sono chiusi di mente, testardi, arroganti, induriti alla verità spirituale e ridicolizzano le prospettive divine. Queste conseguenze della pietà contro la stoltezza sono generalmente vere nella vita terrena (Proverbi 3:31; Salmo 73:16–20), ma sono assolutamente il caso nell'eternità. Filippesi 3:18 descrive molti che disprezzano la verità spirituale come nemici della croce di Cristo. Il versetto seguente dice chiaramente: "la loro fine è la perdizione" (Filippesi 3:19). Un giorno, tutti coloro che sono stolti agli occhi di Dio finiranno come il ricco contadino che riponeva la sua fiducia nei beni materiali invece che in Dio. Quando si era vantato di poter mangiare, bere e divertirsi perché aveva accumulato così tanti beni, Dio lo chiama stolto e quella stessa notte gli chiede di restituirgli l'anima (Luca 12:20).

Preghiera. Caro Padre, grazie per le Tue numerose benedizioni. Quando mi fermo davvero a contarle tutte, non c'è fine a ogni benedizione che mi hai dato. Ogni respiro che faccio è una benedizione. È una benedizione essere in grado di vedere, sentire, camminare e parlare. Mi hai concesso benedizioni nei molti amici e familiari che ho. Grazie anche per tutte le benedizioni fisiche e materiali che ho. Le apprezzo, ma sono oscurate dalle Tue benedizioni di pace, amore e gioia che ho nel mio cuore. Grazie perché mi hai redento dalla maledizione del peccato e della morte e mi hai dato la vita eterna. Sono molto grato per ciò che Gesù ha fatto per me sulla croce. Signore, aiutami a vivere la vita cristiana così che altri pure possano ricevere le Tue benedizioni. Nel nome di Gesù Ti prego. Amen.


28 Gennaio

"Figlioli, ascoltate l'istruzione di un padre e state attenti a imparare il discernimento; perché io vi do una buona dottrina; non abbandonate il mio insegnamento. Quando ero ancora bambino presso mio padre, tenero e unico presso mia madre, egli mi ammaestrava e mi diceva: “Il tuo cuore conservi le mie parole; osserva i miei comandamenti e vivrai" (Proverbi 4:1-4).

Con tenerezza paterna, Salomone invita i suoi "figli" ad ascoltare i suoi insegnamenti, promettendo intuizione a chi vi presta attenzione. Come un albero cresce secondo la forma del ramo, così la vita si plasma in gioventù. Le buone abitudini acquisite da giovani sono più facili da mantenere rispetto a cambiarle in età avanzata. Gesù mostrò grande considerazione per i bambini, ammonendo i discepoli quando li respingevano, dichiarando che il regno di Dio appartiene a chi è come loro (Marco 10:14). Timoteo, istruito fin dall'infanzia, divenne saggio per la salvezza (2 Timoteo 3:15). Salomone obbediva al comando di Dio di insegnare diligentemente la Sua Parola ai figli (Deuteronomio 6:7).

Salomone ricorda ai suoi figli che i suoi insegnamenti sono buoni e non devono essere abbandonati. In Proverbi, si passa dall’apprendimento alla comprensione, fino alla capacità di insegnare la saggezza divina. Salomone, avendo esperienza, offre consigli da seguire. I credenti devono discernere il vero e rifiutare il falso, come ammonito da Giovanni (1 Giovanni 4:1) e Giuda (Giuda 1:3–4). Paolo avvertì Timoteo di un tempo in cui la verità sarebbe stata rifiutata a favore di favole (2 Timoteo 4:3–4). Prestare attenzione agli avvertimenti apostolici ci porta a custodire la Parola di Dio, che è verità e utile per ogni buona opera (2 Timoteo 3:16–17).

Il versetto 3 suggerisce che Salomone, figlio di Davide e Betsabea, abbia goduto di un'attenzione speciale, forse come figlio unico per un periodo. Questo gli permise di ricevere insegnamenti che lo resero saggio. I genitori non dovrebbero trascurare l'educazione spirituale dei figli. Coloro che insegnano bene saranno ricordati con affetto. Anche Giuseppe e Maria investirono tempo con Gesù, come indicato in Luca 2:52, dove si afferma che Gesù crebbe in sapienza e grazia.

Il ricordo di Salomone del padre Davide evidenzia insegnamenti simili a quelli di Proverbi. Davide esortava Salomone a custodire i suoi comandamenti nel cuore, mostrando che la sola conoscenza intellettuale non produce saggezza: bisogna amare la Parola di Dio. Sebbene Salomone avesse sapienza, lottò nel seguirla (1 Re 11:4). Davide consigliò a Salomone di servire Dio con cuore integro (1 Cronache 28:9). Questo consiglio, appreso attraverso l'esperienza, divenne centrale per Salomone, come espresso in Ecclesiaste 12:13.

Preghiera. Caro Padre, grazie per i giovani della nostra nazione che Ti conoscono e stanno cercando di seguire Te e le Tue vie. So che non è facile per loro in una società come la nostra. Dona loro grazia e forza per vivere la vita cristiana. Dona loro la santa audacia di testimoniare ai loro coetanei. Signore, aiutami a essere il tipo di esempio che ispirerà i miei figli e nipoti a volerti conoscere e seguirti. Dona alla mia prole cuori rispettosi per i loro anziani e tutti coloro che sono in autorità, proprio come Tu hai istruito. Signore, anche quando coloro che sono in autorità possono sbagliare, dammi la grazia di onorare l'ufficio che rappresentano. Lascia che io sia un esempio onorevole per i giovani dei nostri giorni. Nel nome di Gesù, te ne prego. Amen.


29 Gennaio

"Acquista sapienza, acquista intelligenza; non dimenticare le parole della mia bocca e non te ne sviare; non abbandonare la sapienza, ed essa ti custodirà; amala, ed essa ti proteggerà. Il principio della sapienza è: Acquista la sapienza. Sì, a costo di quanto possiedi, acquista l'intelligenza. Esaltala, ed essa ti innalzerà; essa ti coprirà di gloria, quando l'avrai abbracciata. Essa ti metterà sul capo un fregio di grazia, ti farà dono di un magnifico diadema" (Proverbi 4:5-9).

La sapienza come dono di Dio, rivelato in Cristo. Il testo esorta a "comprare" sapienza e intelligenza, sottolineando il loro valore inestimabile. Tuttavia, nella prospettiva cristocentrica, riconosciamo che la vera sapienza non può essere acquisita con le nostre risorse umane. Essa è un dono di Dio, rivelato pienamente in Gesù Cristo, "nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza" (Colossesi 2:3). Questo ci ricorda che, mentre siamo chiamati a cercare attivamente la sapienza, è solo nella relazione con Cristo che possiamo trovarla, poiché Lui è "potenza di Dio e sapienza di Dio" (1 Corinzi 1:24).

Una sapienza che custodisce e protegge. Il testo descrive la sapienza come una compagna che custodisce e protegge chi la ama. In Cristo vediamo come questa protezione diventa una realtà spirituale: Egli è il nostro buon pastore, che ci guida lungo sentieri di giustizia e ci protegge dalle insidie del peccato e dell'errore. Amare la sapienza significa quindi amare Cristo, seguire la sua Parola e fidarci della sua guida. È nel dimorare in Lui che troviamo sicurezza per l'anima e stabilità nelle tempeste della vita.

La sapienza come principio di gloria. Il testo promette che la sapienza "esalterà" chi la abbraccia e lo coprirà di gloria. In Cristo, questa promessa trova il suo compimento definitivo. Egli non solo ci dona la sapienza per vivere in modo giusto, ma ci conduce anche alla gloria eterna. La vera esaltazione non si trova nella fama o nel successo terreno, ma nell'essere trasformati a immagine di Cristo e partecipare alla sua gloria celeste (2 Corinzi 3:18). La sapienza divina ci eleva spiritualmente, portandoci a vivere per ciò che ha valore eterno.

Un fregio di grazia e un diadema di vita. Infine, il testo parla della sapienza come di un fregio di grazia e un magnifico diadema. Questi simboli di onore e bellezza trovano la loro realizzazione nel dono della salvezza in Cristo. La grazia che riceviamo non è il frutto dei nostri sforzi, ma un dono immeritato, che ci rende figli di Dio e co-eredi con Cristo. Il "diadema" di cui parla il testo prefigura la corona della vita promessa a coloro che amano il Signore (Giacomo 1:12). Vivere nella sapienza significa, quindi, abbracciare la vita abbondante che Cristo ci offre, camminando con Lui giorno per giorno.

Preghiera. Caro Padre, sono grato per le Tue numerose benedizioni. Grazie per aver aperto i miei occhi alle Tue verità e per le Tue numerose promesse per me. Voglio diventare più saggio, quindi aiutami a studiare e comprendere la Bibbia. Apri le mie orecchie spirituali per sentire le cose che ho bisogno di comprendere in questo momento. Grazie per la conoscenza che mi hai già dato, ma desidero saperne di più, così da poter conoscere meglio Te. Voglio che il mio rapporto con Te sia più stretto che mai. Per favore, dammi il desiderio di pregare di più e di leggere di più la Bibbia. Perdonami quando trascuro queste due cose molto importanti. Grazie per la promessa di salute per me. Ricevo quella promessa affinché io possa occuparmi dei Tuoi affari. Quanto sei meraviglioso per me e per tutti i Tuoi figli. Mantieni la mia famiglia e i miei amici nella Tua salute e benedici anche loro. Nel nome di Gesù ti prego. Amen.


30 Gennaio

"Ascolta, figlio mio, ricevi le mie parole, e anni di vita ti saranno moltiplicati. Io ti mostro la via della sapienza, ti guido per i sentieri della rettitudine. Se cammini, i tuoi passi non saranno intralciati; e se corri, non inciamperai. Afferra saldamente l'istruzione, non lasciarla andare; custodiscila, perché essa è la tua vita" (Proverbi 4:10-13).

La Parola di Dio come fonte di vita abbondante. Il testo inizia con un invito personale: "Ascolta, figlio mio, ricevi le mie parole, e anni di vita ti saranno moltiplicati." Questo ci ricorda che l’ascolto della Parola di Dio è essenziale per una vita piena e significativa. Gesù stesso disse: "Le mie parole sono spirito e vita" (Giovanni 6:63). La vera vita, non solo in termini di durata, ma soprattutto di qualità, si trova nel ricevere e mettere in pratica ciò che Cristo ci ha insegnato. In Lui, abbiamo la vita eterna, ma anche una guida per vivere oggi con scopo e abbondanza (Giovanni 10:10).

La guida del Signore sui sentieri della rettitudine. "Ti mostro la via della sapienza, ti guido per i sentieri della rettitudine." Questa promessa di guida trova il suo perfetto compimento in Gesù, che è "la via, la verità e la vita" (Giovanni 14:6). Non camminiamo da soli nei sentieri della vita, ma siamo guidati dal nostro buon pastore, che ci conduce lungo sentieri di giustizia per amore del suo nome (Salmo 23:3). Seguire la via della sapienza significa seguire Cristo, confidando nella sua guida sicura anche quando il cammino sembra incerto.

La sicurezza e la stabilità nella vita in Cristo. "Se cammini, i tuoi passi non saranno intralciati; e se corri, non inciamperai." Questa promessa di sicurezza è fondata su Cristo, la nostra roccia. Quando camminiamo nella sua luce, i nostri passi sono saldi, perché il Signore illumina il nostro cammino (Salmo 119:105). Anche nei momenti in cui il ritmo della vita accelera, possiamo correre senza inciampare, sapendo che Egli è il nostro sostegno. La fede in Cristo ci dà stabilità anche nelle sfide più grandi, perché nulla può separarci dal suo amore (Romani 8:38-39).

Custodire l’istruzione come tesoro prezioso. "Afferra saldamente l'istruzione, non lasciarla andare; custodiscila, perché essa è la tua vita." Questo comando ci invita a tenere stretta la Parola di Dio, riconoscendola come il nostro tesoro più grande. Gesù ci esorta a costruire la nostra vita sulla solida roccia della sua Parola, così che possiamo resistere alle tempeste della vita (Matteo 7:24-25). Custodire l’istruzione significa anche rimanere in Cristo, lasciando che la sua Parola dimori in noi abbondantemente e trasformi il nostro cuore (Colossesi 3:16). Solo così possiamo vivere una vita radicata nella grazia e nella verità che si trovano in Lui.

Preghiera. Caro Padre celeste, grazie per averci dato istruzioni nella Bibbia su come avere una vita significativa e piena. Signore, so che quando prego e ti chiedo di vegliare su di me e sui miei cari, tu ascolti e rispondi alle mie preghiere. Sei un Padre meraviglioso! Sono grato per il tuo amore e la tua cura. Desidero camminare nel sentiero della vita, quindi Signore, ti chiedo di tenermi su quel sentiero. Avvertimi, Te ne prego, quando sto deviando, così non esco dalla via retta e angusta. Mi rendo conto che posso essere accecato dai miei desideri e dalle mie idee, che a volte mi sembrano buoni, ma potrebbero non esserlo più in seguito. Aiutami oggi a non essere scoraggiato da ciò che sembra un ritardo nella risposta alle mie preghiere. So che mentre continuo a guardare a te con fede, prevarrai per me. Nel nome di Gesù, ti prego. Amen.


31 Gennaio

"Non entrare nel sentiero degli empi e non ti inoltrare per la via dei malvagi; schivala, non passare per essa, allontanatene, e va' oltre. Poiché essi non possono dormire se non hanno fatto del male, e il sonno è loro tolto se non hanno fatto cadere qualcuno. Essi mangiano il pane dell'empietà e bevono il vino della violenza; ma il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va sempre più risplendendo, finché sia giorno perfetto. La via degli empi è come il buio; essi non scorgono ciò che li farà cadere" (Proverbi 4:14-19).

Il richiamo alla santità e alla separazione dal male. Il testo di Proverbi 4:14-19 ci invita a una scelta radicale: allontanarci dal sentiero degli empi e non inoltrarci sulla via dei malvagi. Questo richiamo è profondamente cristocentrico, poiché ci ricorda che Gesù, il Santo, ci ha chiamati a essere santi come Lui è santo (1 Pietro 1:16). La via del male può apparire allettante, ma è un inganno che allontana dalla presenza di Dio. Come discepoli di Cristo, siamo chiamati a vivere una vita di separazione dal peccato, camminando nella luce della Sua verità. Questo significa non solo evitare il male, ma anche prendere posizione attiva contro di esso, rifuggendo ogni compromesso che possa offuscare la nostra testimonianza.

La natura distruttiva del peccato. Il passaggio descrive vividamente la condizione degli empi: non trovano riposo se non nel fare il male, e il loro sonno è turbato se non hanno causato la caduta di qualcuno. Questo ci ricorda che il peccato non è mai statico; è un potere distruttivo che corrode l’anima e porta alla rovina. Gesù, però, è venuto per liberarci da questa schiavitù. In Lui troviamo il vero riposo (Matteo 11:28) e la libertà dalla catena del peccato. La vita degli empi è caratterizzata da un vuoto interiore che cercano di colmare con l’empietà e la violenza, ma noi, in Cristo, abbiamo accesso a una pienezza che il mondo non può dare.

Il cammino dei giusti: una luce che cresce. Il sentiero dei giusti è paragonato a una luce che spunta e va sempre più risplendendo. Questa immagine ci parla della crescita spirituale che avviene quando camminiamo con Cristo, la Luce del mondo (Giovanni 8:12). La nostra vita, se radicata in Lui, diventa una testimonianza sempre più luminosa della Sua grazia e verità. Questo cammino non è sempre facile, ma è sicuro, perché è guidato dalla presenza di Dio. Ogni giorno, attraverso la preghiera, la meditazione della Parola e l’ubbidienza, la nostra luce può splendere sempre di più, portando gloria a Dio e speranza a chi è nelle tenebre.

La via degli empi: un buio senza speranza. La via degli empi, invece, è descritta come il buio, un luogo dove non si scorge il pericolo imminente. Questo è il risultato di una vita lontana da Dio, dove l’assenza della Sua luce porta a una cecità spirituale. Gesù è venuto proprio per liberarci da questo buio, offrendoci la luce della vita eterna. La scelta tra la luce e le tenebre è fondamentale: in Cristo, abbiamo la possibilità di abbandonare il buio del peccato e camminare nella luce del Suo amore. Questo passaggio ci sprona a riflettere sulla nostra vita: stiamo camminando nella luce di Cristo, o ci stiamo lasciando attirare dalle tenebre del mondo? La risposta a questa domanda determina non solo il nostro presente, ma anche il nostro destino eterno.

In conclusione, Proverbi 4:14-19 ci invita a una scelta consapevole: seguire Cristo, la Luce del mondo, o cadere nelle tenebre del peccato. La via dei giusti, illuminata dalla Sua presenza, è un cammino di crescita, speranza e vittoria. Che possiamo, ogni giorno, camminare con Lui, allontanandoci dal male e brillando come luci in un mondo bisognoso della Sua grazia.

Preghiera. Caro Padre nei cieli, sono grato per la luce che mi hai dato. Rafforzami per rimanere sulla retta via. Prego per la grazia, non solo per resistere alla tentazione, ma per fuggire da essa. Signore, prego anche per coloro che conosco che stanno lottando in questo momento per liberarsi dalla dipendenza o da altri peccati. Liberali dal male e aiutali a tornare sulla retta via con Te. Signore, aiutami a non criticarli, ma a essere compassionevole e sollevarli nella preghiera finché non saranno liberi. Li perdono per i problemi che alcuni di loro hanno portato nella mia vita. So che se non avessi la Tua grazia e misericordia nella mia vita, potrei anche essere preso prigioniero da sentimenti non buoni. Se dovessi cadere, Signore, vorrei che qualcuno pregasse per me, quindi ti chiedo di essere misericordioso con loro, così che anch'io possa ottenere misericordia quando ne ho bisogno. Nel nome di Gesù, prego. Amen.


Vedi qui la riflessione d'autore diverso su questo stesso testo: Speciale:UrlRedirector/J