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A differenza di Kant, Platone credeva che fosse possibile raggiungere la conoscenza del Noumeno attraverso la ragione e l'intuizione, piuttosto che attraverso l'esperienza sensibile. Per Platone, l'accesso al mondo delle idee richiedeva un processo di purificazione dell'anima, che permetteva all'uomo di contemplare le idee eterne e immutabili. In questo senso, il Noumeno di Platone era un'entità reale e accessibile alla conoscenza, mentre per Kant rappresentava un limite alla conoscenza umana. | A differenza di Kant, Platone credeva che fosse possibile raggiungere la conoscenza del Noumeno attraverso la ragione e l'intuizione, piuttosto che attraverso l'esperienza sensibile. Per Platone, l'accesso al mondo delle idee richiedeva un processo di purificazione dell'anima, che permetteva all'uomo di contemplare le idee eterne e immutabili. In questo senso, il Noumeno di Platone era un'entità reale e accessibile alla conoscenza, mentre per Kant rappresentava un limite alla conoscenza umana. | ||
Nella filosofia di Platone, il noumeno (dal greco νοούμενoν, noúmenon, participio presente medio-passivo di νοέω, "io penso, pondero, considero"; plurale: νοούμενα, noumena) rappresenta '''una specie intelligibile o idea''' e indica '''tutto ciò che non può essere percepito nel mondo tangibile, ma a cui si può arrivare solo tramite il ragionamento'''. Il noumeno, come concetto, fonda l'idea di metafisica in Platone. | |||
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Noumeno
In filosofia, il Noumeno è un concetto introdotto da Immanuel Kant per indicare l'oggetto di conoscenza che esiste al di fuori della sfera della nostra esperienza sensibile.
Secondo Kant, il Noumeno è l'oggetto come esso esiste in sé stesso, indipendentemente dalle nostre percezioni e rappresentazioni. Tuttavia, poiché il nostro accesso al mondo è mediato dalla nostra esperienza sensoriale e dalle nostre categorie mentali, Kant sostiene che il Noumeno è inaccessibile alla conoscenza umana diretta e che possiamo conoscere solo i fenomeni, cioè gli oggetti come appaiono alla nostra coscienza.
In altre parole, il Noumeno rappresenta l'essenza dell'oggetto, mentre il Fenomeno rappresenta la sua apparizione. Questa distinzione tra Noumeno e Fenomeno è fondamentale per la filosofia kantiana e per la sua critica della ragione.
Il concetto di Noumeno ha anche radici nella filosofia platonica, anche se la sua concezione e il suo uso sono differenti rispetto a quella di Kant.
Per Platone, il mondo fenomenico (cioè quello che percepiamo attraverso i nostri sensi) non è il mondo reale, ma solo una copia imperfetta e mutevole del mondo delle idee, che è l'unico vero mondo. Questo mondo delle idee rappresenta il Noumeno di Platone, che è costituito da forme o idee universali e eterne, come ad esempio la giustizia, la bellezza, l'amore, ecc.
A differenza di Kant, Platone credeva che fosse possibile raggiungere la conoscenza del Noumeno attraverso la ragione e l'intuizione, piuttosto che attraverso l'esperienza sensibile. Per Platone, l'accesso al mondo delle idee richiedeva un processo di purificazione dell'anima, che permetteva all'uomo di contemplare le idee eterne e immutabili. In questo senso, il Noumeno di Platone era un'entità reale e accessibile alla conoscenza, mentre per Kant rappresentava un limite alla conoscenza umana.
Nella filosofia di Platone, il noumeno (dal greco νοούμενoν, noúmenon, participio presente medio-passivo di νοέω, "io penso, pondero, considero"; plurale: νοούμενα, noumena) rappresenta una specie intelligibile o idea e indica tutto ciò che non può essere percepito nel mondo tangibile, ma a cui si può arrivare solo tramite il ragionamento. Il noumeno, come concetto, fonda l'idea di metafisica in Platone.