Storia/Dalla post-cristianità alla cristianità: differenze tra le versioni
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[[File:Rovine cattedrale.jpg|right|300px]]I cristiani di oggi a volte sentono e usano la parola cristianità, quasi sempre, a quanto pare, in una luce negativa. La cristianità era un'epoca (così dice la narrazione corrente) in cui i governanti cristiani perseguitavano i non credenti, quando chiesa e stato erano uniti indissolubilmente, quando la schiavitù era dilagante e l'ipocrisia moralista era ovunque. I laici dalla Rivoluzione francese fino ad oggi, così come Brian McLaren (di tendenze ababattiste) [1] e il teologo riformato David VanDrunen [2], erano tutti nemici della cristianità. L'opposizione alla "cristianità" trova esponenti molto diversi fra di loro, ma determinati a combatterla [3]. | di P. Andrew Sandlin (30-7-2021) | ||
[[File:Rovine cattedrale.jpg|right|300px|Rovine cattedrale.jpg]]I cristiani di oggi a volte sentono e usano la parola cristianità, quasi sempre, a quanto pare, in una luce negativa. La cristianità era un'epoca (così dice la narrazione corrente) in cui i governanti cristiani perseguitavano i non credenti, quando chiesa e stato erano uniti indissolubilmente, quando la schiavitù era dilagante e l'ipocrisia moralista era ovunque. I laici dalla Rivoluzione francese fino ad oggi, così come Brian McLaren (di tendenze ababattiste) [1] e il teologo riformato David VanDrunen [2], erano tutti nemici della cristianità. L'opposizione alla "cristianità" trova esponenti molto diversi fra di loro, ma determinati a combatterla [3]. | |||
Una descrizione più accurata e meno tendenziosa è che si trattava di un'epoca nella civiltà occidentale, dal V al XVIII secolo circa, in cui la fede cristiana dominava tutta la vita, non solo la chiesa. L'architettura, l'arte, l'istruzione, il diritto, la musica, la politica e la scienza erano tutti radicati in quella che oggi chiamiamo visione cristiana del mondo. La società stessa era giustificata dall'appello alla fede cristiana. Le nazioni ingaggiavano guerre (a torto o a ragione) nel nome di Gesù Cristo. La fede cristiana non era una religione che uno avesse adottato fra le tante "opzioni". Cristiano nascevi ed eri battezzato, vivevi, amavi, lavoravi, giocavi, e morivi. Facevi parte di una cultura cristiana all'interno di una società che affermava valori cristiani. | Una descrizione più accurata e meno tendenziosa è che si trattava di un'epoca nella civiltà occidentale, dal V al XVIII secolo circa, in cui la fede cristiana dominava tutta la vita, non solo la chiesa. L'architettura, l'arte, l'istruzione, il diritto, la musica, la politica e la scienza erano tutti radicati in quella che oggi chiamiamo visione cristiana del mondo. La società stessa era giustificata dall'appello alla fede cristiana. Le nazioni ingaggiavano guerre (a torto o a ragione) nel nome di Gesù Cristo. La fede cristiana non era una religione che uno avesse adottato fra le tante "opzioni". Cristiano nascevi ed eri battezzato, vivevi, amavi, lavoravi, giocavi, e morivi. Facevi parte di una cultura cristiana all'interno di una società che affermava valori cristiani. |
Versione attuale delle 00:21, 1 ago 2021
Dalla post-cristianità alla cristianità
di P. Andrew Sandlin (30-7-2021)
I cristiani di oggi a volte sentono e usano la parola cristianità, quasi sempre, a quanto pare, in una luce negativa. La cristianità era un'epoca (così dice la narrazione corrente) in cui i governanti cristiani perseguitavano i non credenti, quando chiesa e stato erano uniti indissolubilmente, quando la schiavitù era dilagante e l'ipocrisia moralista era ovunque. I laici dalla Rivoluzione francese fino ad oggi, così come Brian McLaren (di tendenze ababattiste) [1] e il teologo riformato David VanDrunen [2], erano tutti nemici della cristianità. L'opposizione alla "cristianità" trova esponenti molto diversi fra di loro, ma determinati a combatterla [3].
Una descrizione più accurata e meno tendenziosa è che si trattava di un'epoca nella civiltà occidentale, dal V al XVIII secolo circa, in cui la fede cristiana dominava tutta la vita, non solo la chiesa. L'architettura, l'arte, l'istruzione, il diritto, la musica, la politica e la scienza erano tutti radicati in quella che oggi chiamiamo visione cristiana del mondo. La società stessa era giustificata dall'appello alla fede cristiana. Le nazioni ingaggiavano guerre (a torto o a ragione) nel nome di Gesù Cristo. La fede cristiana non era una religione che uno avesse adottato fra le tante "opzioni". Cristiano nascevi ed eri battezzato, vivevi, amavi, lavoravi, giocavi, e morivi. Facevi parte di una cultura cristiana all'interno di una società che affermava valori cristiani.
Il dono della cristianità
La cristianità, nonostante le evidenti imperfezioni, ha lasciato in eredità alla nostra civiltà tesori mozzafiato. Al mondo antico, e oltre nel mondo medievale e moderno, ha donato la dignità della vita umana, la valorizzazione della donna, la purificazione della sessualità, l'ascesa della scienza, l'elevazione del lavoro e della vocazione, la liberazione dell'economia, la nascita della libertà politica e l'abolizione della schiavitù. La cristianità ha trasformato ed elevato il nostro mondo nei modi più fondamentali. È semplicemente impossibile considerare la civiltà occidentale separata dalla cristianità, perché i due erano virtualmente sinonimi.
La perdita della cristianità
E ora la cristianità se n'è andata. Nessuno che legga queste righe ha mai incontrato la cristianità. Ci è completamente estranea. È così lontana dai cristiani che è difficile persino esprimerla in categorie che possiamo facilmente afferrare. Proprio come i nostri antenati troverebbero assolutamente incomprensibile pensare a come sarebbe il cristianesimo in un'epoca secolare, così troviamo quasi incomprensibile pensare a come sarebbe il cristianesimo in un'epoca cristiana.
Molto prima della nostra vita, l'Occidente ha rinunciato al cristianesimo, quindi anche noi cristiani non siamo consapevoli del capitale culturale che dobbiamo al cristianesimo. Non è possibile concepire l'Occidente senza l'influenza del cristianesimo. La nostra civiltà, sebbene ormai laica e pagana, è impensabile a parte il cristianesimo.
A volte mi è stato chiesto di affrontare la questione di quale sia l'eredità della cristianità, ed è importante essere precisi in cosa intendiamo con questo termine.
Il problema del significato
L'espressione “eredità della cristianità” potrebbe essere interpretata nel senso che il cristianesimo lascia un'eredità chiamata cristianità, il che è vero. Oppure potrebbe significare l'eredità che la cristianità stessa lascia. Quest'ultimo punto è uno su cui voglio espandere la riflessione. Qual è esattamente l'eredità della cristianità? La cristianità non è identica al cristianesimo. La cristianità è l'aspetto di un cristianesimo culturalmente dominante. È possibile avere il cristianesimo senza cristianità (è quello che abbiamo oggi, in effetti). Ma non è possibile avere un cristianesimo a tutti gli effetti senza la cristianità. Vale a dire che il cristianesimo dei nostri tempi non è a tutti gli effetti. Perdendo la cristianità, abbiamo perso un tipo particolare di cristianesimo.
L'eredità della cristianità è molto più difficile da identificare rispetto all'eredità del cristianesimo. Sappiamo che il cristianesimo ha avuto un impatto sul nostro mondo nei modi che ho descritto. Ma in che modo la cristianità ha influito sul nostro mondo che non è più cristiano? Questa è una domanda più difficile a cui rispondere. La cristianità è un intero modo di pensare e vivere socialmente. Quella strada è non è più percorsa. Ma la cristianità ha ancora un impatto sul nostro mondo? Suggerisco che è importante che ce l'abbia.
Post-cristianesimo
Si sente spesso il termine “post-cristiano” in questi giorni. Preferirei usare il termine post-cristianità. Non è il cristianesimo che è dietro di noi, ma la cristianità. Offro tre osservazioni sul nostro mondo post-cristiano.
Apostata
Primo, il nostro mondo post-cristiano è genuinamente apostata. Notate che non ho appena detto che una massa di individui sia apostata. Ho detto che la nostra civiltà è apostata. Questo è storicamente senza precedenti. È vero che le civiltà si sono allontanate da Dio. L'Antico Testamento e il resto della storia umana sono disseminati di esempi di questa apostasia. Quello di cui non abbiamo avuto esempi è la civiltà cristiana che ha completamente voltato le spalle al cristianesimo. La cristianità è stata istituita a partire dal V secolo in Occidente. Sopravvisse fino al XVIII secolo circa. È gradualmente diminuita e ora non c'è più. In altre parole, siamo passati dal pre-cristianesimo, attraverso la cristianità, alla post-cristianità di oggi. Viviamo in tempi storicamente senza precedenti.
Unico
In secondo luogo, ciò significa che ci mancano precisi precedenti storici per affrontare la nostra apostasia di civiltà. Alcuni potrebbero suggerire di tornare indietro e agire come fecero i primi apostoli e profeti. Questo approccio è comprensibile ma sbagliato. Dobbiamo sempre basare le nostre azioni sulle parole ispirate dei profeti e degli apostoli biblici, ma noi non viviamo nella loro situazione storica. Loro vivevano in un mondo pre-cristiano, non in un mondo post-cristiano. Dobbiamo adottare la loro verità, ma non dobbiamo - e non dobbiamo - adottare le loro strategie. Dobbiamo pensare molto a come ristabilire la cristianità (notare che non ho detto ri-cristianizzare) il mondo.
Opportunità
Terzo, e infine, poiché l'influenza, anche se non la realtà, della cristianità sopravvive, godiamo ancora debolmente di alcuni dei benefici della cristianità. Di solito non ci sono evidenti come tali. Pensate solo al matrimonio. Oggi stiamo combattendo la ridefinizione del matrimonio, ed è facile scoraggiarsi per le nostre perdite culturali e legali.
Ma cerchiamo di ricordare che è perr il matrimonio che ci battiamo, e il matrimonio è un'ordinanza divina. Non stiamo combattendo per stabilire un'ordinanza divina. È stata stabilito dalla creazione. Stiamo combattendo per ristabilire un'ordinanza senza la quale il nostro mondo semplicemente non può vivere, intrecciata nella sua stessa cosmologia. Questo fatto pone il nostro compito in una luce più ottimistica. Alla fine non possiamo perdere la battaglia per il matrimonio semplicemente perché il matrimonio è un'ordinanza divina intessuta nel cosmo stesso.
Il Dott. Peter Jones ci ha ricordato incessantemente che la nostra cultura si sta spostando dal secolarismo al paganesimo. Lo chiamiamo neopaganesimo, perché non è proprio il paganesimo di un tempo. È un paganesimo che rifiuta consapevolmente la verità cristiana. È il paganesimo che abbandona la cristianità. È paganesimo post-cristiano. I miscredenti non avrebbero mai potuto semplicemente restaurare il mondo pagano. Possono solo sperare di restaurare un mondo in cui il paganesimo debba sempre guardare indietro alla cristianità. Ciò significa che il neopaganesimo deve sempre rendere conto e reagire contro la cristianità.
Pensateci in questo modo. Gli apostoli offrivano un messaggio in netto contrasto con il messaggio dell'antico mondo pagano, ma noi offriamo ancora di più. Non stiamo solo offrendo il messaggio cristiano contrastante (il vangelo), che è il fondamento. Stiamo offrendo il mondo, la civiltà e la cultura cristiani contrastanti. Stiamo offrendo un messaggio cristiano a un mondo che è stato decristianizzato. Stiamo introducendo non solo il cristianesimo. Stiamo reintroducendo la cristianità.
Conclusione
La nostra civiltà è stata strutturata dalla fede cristiana e dalla Bibbia. Per quanto laici e neopagani possano deplorarlo, non possono semplicemente disfarlo. Odiano il cristianesimo così violentemente non solo perché odiano il suo messaggio. Lo odiano perché sanno che crea un intero mondo che odiano.
Il nostro compito, per la potenza dello Spirito Santo, è ravvivare, recuperare e rifare quel mondo: cristianità.
Note
[1] https://en.wikipedia.org/wiki/Brian_McLaren
[2] https://en.wikipedia.org/wiki/David_VanDrunen
[3] E' pure un termine che i "Testimoni di Geova" usano spesso in modo dispregiativo per evidenziare che solo loro sarebbero i cristiani veri e puri.