Dichiarazioni/Dichiarazione dei Diritti Universali/Introduzione

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Introduzione

Gesù disse:"Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi".Questa libertà promessa, sebbene inizialmente spirituale,ha un'applicazione molto pratica nella vita di tutti i giorni. La realizzazione di tale libertà all'interno della società avviene quando gli esseri umani riconoscono la verità e la giustizia di Dio e il dovere assoluto che gli devono in quanto loro Creatore,il dovere dell'essere umano verso Dio diventa il fondamento dei diritti umani.Tutti i governi sotto Dio, famiglia, chiesa, civile o altro, devono riconoscere questi doveri e, così facendo, preservare e difendere questi diritti: "giudicherai il tuo prossimo con giustizia"(Levitico 19:15),

La bozza di lavoro della "Dichiarazione dei diritti universali" è ora pronta per una più ampia partecipazione. Pertanto, ora in questa forma di bozza, viene rilasciata al pubblico. Si spera che coinvolgendo la comunità di persone create a immagine di Dio, che amano il Signore e desiderano ubbidirgli, sarà lieto di portare ulteriore comprensione della sua volontà e della sua parola rivelata nelle edizioni riviste di questa bozza. .

Il tuo sostegno e la tua partecipazione sono incoraggiati. Non vediamo l'ora di poter lavorare con te per la gloria di Dio e il trionfo della Sua giustizia in tutto il mondo.

L'inizio

I Cristiani per la Giustizia hanno avuto inizio in Suriname (ex Guyana olandese) nel marzo 1985 sotto il nome di "Comitato del Suriname per la difesa dei diritti dei cristiani" in risposta alle lettere di appello del clero delle chiese cattolica romana, moravia, anglicana e presbiteriana per altri paesi per unirsi a loro nell'opera iniziata in Suriname a favore dei cristiani e delle chiese perseguitati in tutto il mondo. Il suo scopo e il suo intento originali sono rimasti praticamente invariati dal suo inizio. Questa dichiarazione è un progetto del comitato.CPGè di portata internazionale e intende cooperare con altre organizzazioni e comitati in altri paesi che lavorano per lo stesso scopo.

Scopo

Lo scopo principale di CPG è promuovere l'applicazione generale di due mandati scritturali:"Apri la tua bocca in favore del muto in difesa di tutti i derelitti. Apri la tua bocca, giudica con giustizia e difendi la causa del misero e del bisognoso"(Proverbi 31: 8, 9) e"Ricordatevi dei carcerati come se foste loro compagni e di quelli che sono maltrattati, sapendo che anche voi siete nel corpo"(Ebrei 13: 3). Questi mandati non si applicano solo ai membri del Corpo di Cristo (1 Corinzi 12: 23-26, Matteo 25: 34-37, 40), maanche a tutti gli esseri umanipoiché tutti sono stati creati a immagine di Dio e quindi uguali ai Suoi occhi. Entrambi sono doveri verso Dio che si traducono in diritti per gli esseri umani. CPG cerca sia di definire questi diritti sia di aiutare a difenderli.

"Una Dichiarazione di Diritti Universali" è un tentativo di definire i diritti in modo biblico, sistematico e chiaro. Questa prima edizione non è una dichiarazione finale, ma piuttosto una bozza pubblicata per renderla possibile un dialogo più ampio e partecipazione all'elaborazione di una dichiarazione finale. A tal fine, è stato stampato appositamente per la distribuzione ai delegati di più di cento nazioni che partecipavano alla "Conferenza internazionale del Signore delle Nazioni" tenutasi a Washington, DC, dal 30 aprile al 2 maggio 1988. Nonostante le sue numerose carenze, si credeva che il lavoro di questo comitato doveva essere diffuso in questa opportuna riunione di tanti cristiani di vari paesi che si univano per riconoscere la signoria di Gesù Cristo sulle nazioni della terra.

Questo documento riflette alcuni diritti universali che il Dio Creatore concede a tutti gli esseri umani, indipendentemente dalle loro credenze. È stato redatto da una prospettiva biblica da studiosi cristiani. La loro speranza è che uomini e donne considerino attentamente le sue idee e, s un consenso. Le linee guida per tale consenso devono ancora essere stabilite. (Poiché la Chiesa è cresciuta notevolmente in termini di dimensioni e diversità da quando sono stati dichiarati gli antichi credi, il comitato riconosce l'enormità del compito che le è posto e confida in Dio e nella partecipazione del Suo popolo per il raggiungimento dei suoi obiettivi). [...]e persuasi della sua verità, lavorino per implementare i suoi principi nella loro vita privata, familiare, aziendale, ecclesiastica e nazionale.

Questo documento non intende stabilire alcuna forma di governo civile o costituzione in quanto variano a seconda delle culture. Cerca, tuttavia, di articolare alcuni diritti che qualsiasi forma di legittimo governo civile è obbligata a garantire.

È riconosciuto che la nostra attuale condizione di peccatori non ci autorizza a comprendere completamente tutte le questioni, inclusi i diritti, con completa chiarezza o certezza. Tuttavia, riconosciamo anche che le cose qui contenute sono sufficientemente chiare e certe da giustificarne la considerazione e l'attuazione. Si prevede che alcune cose siano state trascurate.

Il formato di questa prima edizione è progettato per facilitare la discussione e rendere lo studio delle questioni il più semplice possibile. Le dichiarazioni effettive vengono messe per prime in grassetto. [...]

Linee guida per il dialogo

La pubblicazione di questa prima edizione ha lo scopo di invitare e facilitare ulteriori discussioni su questa dichiarazione. La tua partecipazione a questo progetto è invitata. Mentre dialoghiamo, dobbiamo tenere a mente chepiù questa dichiarazione è fedele alla parola di Dio e più una nazione è conforme ad essa, più quella nazione può aspettarsi di essere benedetta da Dio(Deuteronomio 4: 5-8). Ma è anche ammesso che le chiese, e certamente il mondo, non sono pronte a seguire tutta la volontà di Dio. Né siamo necessariamente in grado di dichiararlo in modo del tutto accurato. Pertanto, lo scopo del dialogo sulla dichiarazione in questo momento, è quello di arrivare fino a dove Dio permette nel portare la Sua giustizia al mondo attraverso una tale dichiarazione. Alle generazioni successive sarà lasciato il compito di portarlo oltre come Dio vuole.

Diversi commenti aggiuntivi dovrebbero rivelarsi utili per portare le benedizioni di Dio su questo documento.

1. Primo, dobbiamo cercare di usare il principio che Dio deve essere glorificato e le Sue leggi e la parola esaltate, non le idee di qualsiasi uomo, cultura, razza o nazione.
2. In secondo luogo, i diritti che cerchiamo di definire dovrebbero essere visti principalmente comerisultanti dai nostri doveri verso i nostri simili(Filippesi 2: 3, 4; Proverbi 31: 8, 9).
3. In terzo luogo, la "correttezza" di questi "diritti" non deriva dal fatto che li dichiariamo, ma dal fatto che Dio li ha creati. La nostra dichiarazione di loro serve semplicemente i bisogni degli altri mentre serve anche il Signore nostro Dio.

Saranno presi in considerazione consigli e consigli da tutti, specialmente da coloro che rivendicano la Bibbia come autorità finale, indipendentemente dalla loro adesione alla posizione dottrinale del comitato. Tuttavia, la posizione dottrinale del comitato è il banco di prova per coloro che partecipano al processo decisionale tende di future revisioni. Laddove le questioni di interpretazione della Scrittura sono un fattore nel processo decisionale relativo alla dichiarazione,verranno prese in considerazione solo le interpretazioni che procedono da una visione inerrante della Scrittura.Al di là di questo e dei credi storici della Chiesa (apostolica, nicena e atanasiana), la posizione dottrinale del comitato deve ancora essere finalizzata. Questa prima edizione della dichiarazione non vuole essere un test di partecipazione al processo di dialogo o partecipazione a livello decisionale.L'obiettivo di presentare una dichiarazione finale al mondo sarà basato sul consenso. Solo quelle sezioni che ottengono un consenso sufficiente dalle chiese cristiane del mondo saranno incluse nelle prime edizioni di una dichiarazione finale. Quelle sezioni che non ottengono un consenso sufficiente saranno presentate per un periodo di tempo per ulteriori preghiere e studi e aggiunte alla dichiarazione finale solo quando si otterrà un consenso. Le linee guida per tale consenso devono ancora essere stabilite. (Poiché la Chiesa è cresciuta notevolmente in termini di dimensioni e diversità da quando sono stati dichiarati gli antichi credi, il comitato riconosce l'enormità del compito che le è posto e confida in Dio e nella partecipazione del Suo popolo per il raggiungimento dei suoi obiettivi). [...]