Corsi/Custodisci/03: differenze tra le versioni

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'''III.'''
= II. DIO, ETERNO E SOVRANO =
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'''Letture bibliche''': {{Passo biblico|Deuteronomio 6:4-9}}; {{Passo biblico|Isaia 46:9-11}}; {{Passo biblico|Giovanni 4:19-26}}


'''Dio ha ogni cosa sotto controllo'''
Com'è Dio? Possiamo descriverlo oppure definirlo? Se no, che possiamo dire su di Lui? Può essere scoperto e pienamente conosciuto dal mondo naturale che ci circonda? Come creature limitate dobbiamo onestamente riconoscere che è impossibile per noi descriverLo, definirLo oppure conoscerLo.


'''''Letture bibliche: Efesini 1:1-4'''''
Sebbene non si possa conoscere Dio completamente, lo possiamo conoscere davvero ed intimamente ed anche descriverlo nella misura in cui Lui stesso si è rivelato a noi. Dio aveva creato l'essere umano a propria immagine e somiglianza (Genesi 1:26,27) con la capacità di conoscerLo. Egli ha rivelato Sé stesso nella creazione ed attraverso di essa, ma lo ha fatto in modo speciale nelle Scritture. Secondo Romani 1 tutti gli esseri umani conoscono Dio, sebbene ora, essendo soggetti al peccato, noi sopprimiamo questa conoscenza nell'incredulità.


Come abbiamo visto nel capitolo precedente, il Dio in cui noi crediamo è eterno e sovrano, e solo a pensarci la nostra mente deve fare un notevole sforzo. Abbiamo studiato la Sua onniscienza, e verificato dalla Scrittura che Egli conosce ogni cosa. Se è vero com’è vero che Dio ha ogni cosa sotto controllo e che conosce la fine già dall'inizio, dovremmo concluderne che egli abbia già pianificato e stabilito ogni cosa che debba accadere. Difatti, è proprio così e ne abbiamo ampie evidenze dalla Bibbia.
E' solo attraverso una rigenerazione spirituale che Dio torna a rendere possibile in noi la conoscenza di Lui.


Il fatto che Dio abbia già prestabilito tutto ciò che deve accadere nell'universo è un'idea che fa sorgere nella nostra mente seri problemi e perplessità. Significa forse questo che non vi sia libertà alcuna per le Sue creature e particolarmente per l'essere umano? Se è così, perché mai dovremmo cercare di compiacerGli? Perché mai preoccuparsi per la salvezza se Egli ha già prestabilito chi dovrà essere salvato e chi no. Perché mai evangelizzare? Se è già prestabilito chi dovrà essere salvato, se io devo essere salvato, certamente lo sarò, se no, no... Perché mai preoccuparsi di udire l'Evangelo? Perché darsi tanta pena per predicarlo?
La rivelazione che Dio fa di sé stesso nella natura è solo parziale e richiede l'intervento della Bibbia, la quale sola può farci interpretare ciò che vediamo. La rivelazione che Dio fa di Sé stesso nella Bibbia è maggiore, ma solo nella misura in cui Egli sceglie di farsi conoscere. Dio, però, nella Bibbia, ci ha fornito dati sufficienti per metterci in grado di conoscerLo veramente e personalmente attraverso il Suo Figliolo Gesù Cristo.


Nel pensare a Dio, queste e altre simili questioni possono sorgere per renderci piuttosto perplessi. Osserviamo però che se non ci fosse un Dio che tiene tutto sotto controllo, beh, le implicazioni sarebbero molto più sconcertanti. Se Dio non avesse controllo sugli eventi, non avremmo certezza alcuna né sul futuro, né sulla redenzione, né sulla vita eterna. Certo, abbiamo parecchi problemi intellettuali nel concepire un Dio che abbia sovranità assoluta su tutto, ma qualsiasi alternativa proponiamo pregiudica qualsiasi possibilità di dare alla vita o alla realtà significato di sorta.
Le Scritture ci parlano dell'essere e della personalità di Dio e ci descrivono un certo numero di Suoi attributi -cioè caratteristiche o qualità di Dio nel suo essere essenziale come persona.


Dobbiamo esaminare con attenzione, perciò ciò che la Bibbia insegna sulla sovranità di Dio e sui Suoi decreti. Nello spazio limitato a nostra disposizione potremo solo però esaminare solo alcuni brani biblici e solo alcune delle implicazioni di questa dottrina.
== L'essenza di Dio ==


Questa breve esposizione, però, sarà sufficiente per mostrarci come quest'argomento sia la stessa trama di fondo della Scrittura. La Bibbia, infatti, presenta con chiarezza un Dio che pianifica ogni cosa e che sovranamente realizza i suoi propositi per la propria gloria e per il bene di tutti coloro che ne sono coinvolti.
La Bibbia si apre con la semplice affermazione che Dio creò i cieli e la terra (Genesi 1:1). Già questi versetti iniziali ci mettono subito davanti al fatto che Dio esiste, e che la realtà nel mondo naturale intorno a noi può essere spiegata solo attraverso l'insegnamento biblico che un Dio personale ha creato tutte le cose.


A questo punto possiamo definire i decreti di Dio come ''"il suo eterno proposito, secondo il consiglio della sua volontà, per cui egli, per la propria gloria, ha prestabilito tutto ciò che deve accadere"'' (Catechismo abbreviato di Westminster, #7).
La rivelazione più chiara che noi abbiamo dell'essenza di Dio è la rivelazione che Egli ha fatto a Mosè del Suo Nome, "Io sono quegli che sono" (Esodo 3:14). Questa affermazione dichiara che Dio è. In lui non c'è divenire, perché Egli eternamente e necessariamente è. Egli è "il primo e l'ultimo", espressione questa che in ebraico che Egli è sempre stato Dio, senza inizio e senza fine (Isaia 44:6).


'''L'insegnamento di Gesù'''
Quando Iddio ha rivelato il Suo Nome come "Io sono", Egli pure asseriva che Egli è una persona. Questa rivelazione dell'IO SONO, ci mostra che Dio è un essere cosciente di Sé stesso, l'essenza stessa di una vera persona.


Dato che si tratta di una dottrina che turba molti, vediamo che cosa Gesù aveva da dire a questo riguardo. Gli Evangeli registrano che Cristo, come Dio-uomo sosteneva con fermezza il concetto dell'assoluta sovranità di Dio su ogni cosa.
Dio ci mostra la Sua personalità (auto-coscienza) tutto attraverso la Bibbia. Egli comunica con le Sue creature razionali solo come lo può fare una vera persona. Possiamo pure vedere la Sua personalità nelle varie attività ascritte a Lui come l'amore, la compassione, l'indignazione e l'ira. Egli è un essere razionale capace di determinare Sé stesso (Vedi Giovanni 14:9).


Una volta i discepoli erano appena ritornati da un giro di predicazioni e si rallegravano del fatto che anche i démoni fossero loro soggetti. Gesù altresì era pieno di gioia e disse: ''"Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascoste queste cose ai savi ed agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli"'' (Luca 10:21).
Dio è anche puro spirito. Gesù dichiarò alla Samaritana che "Dio è Spirito" (Giovanni 4:24). Questo vuol dire che Dio non ha un corpo fisico come gli esseri umani né ha forma fisica misurabile. E' proprio per questa ragione che il secondo comandamento ci proibisce di farci immagine alcuna di Lui sia materiale che solo immaginaria.


Qui vediamo che Gesù, nella sua preghiera afferma che Dio rivela l'Evangelo, "queste cose" ad alcuni mentre le nasconde ad altri. Inoltre Gesù "giubilava per lo Spirito Santo". Questo significa che il suo giubilo aveva l'approvazione ed era mosso dallo Spirito Santo. Poi Gesù si rivolge a Suo Padre come al "Signore del cielo e della terra" e lo ringrazia per ciò che ha fatto. La signoria di Dio -Padre, Figlio e Spirito Santo- qui è evidente: Dio il Padre ha prestabilito ogni cosa, il Figlio adempie questi propositi attraverso i Suoi discepoli, e lo Spirito Santo approva e dirige quello che stava succedendo.
Essere spirito significa che Dio essenzialmente esiste e vive nella dimensione dello spirito, sebbene talvolta abbia scelto di rivelare sé stesso nel nostro mondo. L'apostolo Giovanni dichiarò che "Nessuno ha mai veduto Iddio" (1:18), e Paolo scrisse: "Ora, al Re dei secoli, immortale, invisibile, solo Dio, siano onore e gloria, nei secoli dei secoli. Amen"(1 Timoteo 1:17).


Poi Gesù continua nella Sua preghiera: ''"Ogni cosa m'è stata data in mano dal Padre mio; e nessuno conosce il Figliolo se non il Padre; né chi è il Padre se non il Figliolo, e colui al quale in Figliolo voglia rivelarlo"'' (Luca 10:22). Gesù non solo ringrazia il Padre per aver nascosto l'Evangelo ad alcuni ed averlo rivelato ad altri: egli pure afferma che solo coloro a cui il Figlio sceglie di rivelare il Padre lo conosceranno. Ciò che lui qui sta insegnando è che il piano di Dio include pure i dettagli: chi dovrà ricevere l'Evangelo e chi non lo dovrà ricevere.
== Gli attributi naturali di Dio ==


A questo punto fermiamoci ed rammentiamo a noi stessi che questa dottrina non fa di Dio un Dio ingiusto. Se Egli avesse agito con noi semplicemente sulla base della giustizia e dell'equità, noi tutti dovremmo essere perduti e gettati nell'inferno. La cosa sorprendente di questa dottrina non è che l'Evangelo venga nascosto ad alcuni ma che sia di fatto rivelato a qualcuno -un atto questo di pura grazia sovrana e secondo il beneplacito di Dio.
Gli attributi naturali di Dio (chiamati pure i Suoi "attributi incomunicabili") sono caratteristiche che gli sono naturalmente proprie e per le quali non c'è analogia nell'esperienza o nella comprensione umana. Quelli che vogliamo sommariamente esaminare sono la Sua infinità, eternità, immutabilità e immensità (onnipresenza).


Un giorno a Scuola Domenicale il mio pastore raccontò qualcosa che illustra bene questo concetto. Stavano accompagnando un visitatore attraverso una scuola per sordomuti. In una classe questi andò alla lavagna e scrisse: "Perché voi siete come siete, sordomuti?". Uno dei bambini si avvicinò alla lavagna, prese il gesso e scrisse: "Perché così è piaciuto al nostro Padre celeste". Quel bambino era giunto ad accettare la sovranità di Dio nella vita e si sottometteva alla Sua volontà nel dover essere sordomuto (v. Romani 9:20,21). Se pure noi tutti potessimo imparare questa lezione, quando ci sopraggiungono prove, saremmo maggiormente pronti a sottometterci alla volontà di Dio.
=== L'infinità di Dio ===


'''Tutte le cose cooperano al bene'''
Tutto ciò che Dio è nel suo essere essenziale non può essere misurato né quantificato. Tutte le sue perfezioni sono illimitate e prive di difetto (vedi Salmo 145:3). Egli è infinito e non può in alcun modo essere misurato o contenuto.


L'apostolo Paolo fa un'affermazione sconcertante sulla sovranità e sul potere di Dio sopra ogni cosa: ''"Ora noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento"'' (Romani 8:28).
=== L'eternità di Dio ===


Quest'affermazione sarebbe vera solo se Dio fosse veramente Signore del cielo e della terra, ed è vero. Possiamo avere questo tipo di certezza solo allorché Egli è in controllo del nostro futuro e del nostro destino. Paolo era assolutamente convinto che Dio è proprio così, tanto che elabora questa dottrina in dettaglio nei capitoli che ne seguono (Romani 9-11).
Con Dio non c'è né passato, né futuro. Mosè dichiarò: "ab eterno in eterno tu sei Dio" (Salmo 90:2). Questa è una rivelazione dell'eternità di Dio. Come esseri umani abbiamo molte difficoltà nel definire l'eternità, perché essa non è solo un tempo senza fine. Il tempo stesso ebbe inizio alla creazione, ed è quindi parte dell'ordine creato (Genesi 1:1; Giovanni 1:1). Dio, però, esisteva eternamente già prima che cominciasse il tempo. Il tempo non può influire in alcun modo su di Lui. Sia Mosè che Pietro avevano affermato che per Lui un giorno è come mille anni, e mille anni come un giorno (Salmo 90:4; 2 Pietro 3:8). Considerata insieme alla rivelazione di Dio come l'IO SONO, questo ci insegna che Dio è eterno, e che Egli non è soggetto al tempo. Giovanni parla di Lui come: "Colui che è, che era e che viene" (Apocalisse 1:4), e lo scrittore di Ebrei di Gesù disse: "Gesù Cristo è lo stesso, ieri, oggi ed in eterno" (Ebrei 13:8).


Se veramente crediamo a quest’affermazione e siamo convinti che Dio faccia cooperare ogni cosa per il nostro bene, possiamo allora dire, quando qualcosa di buono o di cattivo ci avviene: "Non potrebbe essere altrimenti". Questa è una prospettiva molto difficile da raggiungere, specialmente se stiamo soffrendo o se stiamo subendo delle difficili prove. Questo, però è ciò che intendeva l'apostolo quando ci esorta a rallegrarci nelle nostre sofferenze (Romani 5:3). Possiamo rallegrarci in esse, solo quando sappiamo che Dio opera, attraverso di esse, per il nostro bene.
Dio non vive nella dimensione tempo, perché il tempo non è che parte della realtà creata, mentre Dio permea tutto il tempo e tutta la storia. Il tempo e la storia prendono il loro significato da Dio e dalla Sua presenza in essi.


'''La responsabilità umana'''
=== L'immutabilità di Dio ===


Una volta aver scoperto dalla Scrittura che Dio è assolutamente sovrano ed ha un proposito che include ogni cosa (Ef. 1:1), la questione che immediatamente sorge nella nostra mente è se questa dottrina annulli totalmente l'umana responsabilità. In un'altra occasione, quando Gesù stava insegnando sullo stesso argomento, Egli chiarì il fatto che gli esseri umani hanno piena responsabilità nel rispondere all'Evangelo.
Proprio perché Dio è eterno, Egli è immutabile. La creazione muta costantemente e non c'è tempo o stagione che sia uguale ad un'altra. Dio però, è eternamente. Egli non cambia (Numeri 23:19; 1 Samuele 15:29; Malachia 3:6; Giacomo 1:17), e rimane costantemente e per sempre lo stesso (Salmo 102:25-27; Ebrei 1:11,12).


Dopo aver ringraziato Iddio per aver celato l'Evangelo ad alcuni e per averlo rivelato ad altri, Gesù affermò che Dio determina con assolutezza chi vuole e chi non vuole ricevere l'Evangelo (Mt. 11:25-27 e Luca 10:21,22). Qui Egli asserisce di nuovo non solo il controllo di Dio Padre su ogni cosa, ma pure il controllo specifico di Dio figlio su chi vorrà venire a conoscere il Padre. Si tratta di una dichiarazione sull'assoluta sovranità di Dio in questa materia.
Che cosa significano allora quei brani biblici che sembrano suggerire che Dio cambi? Per esempio, Egli disse d'essersi pentito d'aver fatto l'uomo, e che l'avrebbe eliminato dalla faccia della terra (Genesi 6:6,7). Il contesto mostra che il peccato era entrato nel mondo dopo la creazione dell'uomo, e lo sviluppo del peccato nella razza umana aveva raggiunto limiti inaccettabili Dio ed alla Sua santità (Genesi 6:5,11,12). In altre parole, il cambiamento era avvenuto nella creazione, non nel Creatore.


Nelle parole immediatamente successive Gesù si indirizza alla gente e pone su di loro la responsabilità di ricevere l'Evangelo: ''"Venite a me voi tutti che siete travagliati ed aggravati, e io vi darò riposo"'' (Matteo 11:28). Qui, come pure in altre occasioni negli Evangeli, abbiamo l'insegnamento sulla sovranità di Dio fianco a fianco all'insegnamento sulla responsabilità umana. Le due verità sono perfettamente allineate (vedi anche Genesi 50:20 e Atti 2:23). Alcuni credono che questo sia un'evidente contraddizione totalmente incomprensibile. Come possono essere vere entrambe le concezioni? Come può la Bibbia insegnare due verità che sembrano reciprocamente contraddirsi?
Possiamo meglio comprendere queste mutazioni apparenti in Dio, quando li consideriamo come cambiamenti nel contesto di un rapporto, non nella natura di Dio. Il cambiamento era avvenuto nell'uomo, e questo ha fatto si che fosse mutata la qualità del suo rapporto con Dio. Inoltre, i cambiamenti apparenti nei propositi di Dio sono tali solo dalla prospettiva umana allorché vediamo un Dio eterno che opera nel contesto del tempo. Il suo "pentimento" deve essere compreso nei termini dell'integrità dei Suoi piani immutabili per l'umanità considerati dal punto di vista umano.


La nostra mente di solito tende ad accettare uno solo di questi insegnamenti e a portarlo alle logiche sue conseguenze. Da una parte, se Dio ha già decretato chi dovrà e chi non dovrà essere salvato (predestinazione ed elezione), non possiamo fare nulla a riguardo -se siamo eletti, saremo salvati, e se non lo siamo non saremo salvati. D'altro canto, se noi rileviamo troppo l'insegnamento sulla responsabilità umana, dobbiamo accettare che Dio non possa già in precedenza aver determinato chi sarà salvato -tutto dipenderà da noi, e Dio, nella migliore delle ipotesi, può solo prevedere ciò che noi sceglieremo, rimanendo la decisione finale completamente nelle nostre mani, e non nelle sue.
=== L'immensità di Dio ===


il punto è che nessuna di queste due logiche conclusioni è ciò che insegna la Bibbia. Non possiamo porre noi stessi sopra la Parola di Dio e decidere quello che essa può o non può dire. Ciò che noi dobbiamo fare come cristiani è sottomettere la nostra mente al chiaro insegnamento della Scrittura senza preoccuparci troppo delle difficoltà intellettuali che possiamo avere al riguardo di un dato insegnamento. Se qualcosa sembra contraddire una certa dottrina, accetteremo entrambe le affermazioni anche se non sappiamo come conciliarle (queste apparenti contraddizioni sono chiamate "antinomie", e la Bibbia ne conta alcune; ricordate Isaia 55:8,9).
Quanto grande è Dio? Allo stesso modo in cui il tempo non è dimensione in cui Dio sia costretto, neanche lo spazio lo può contenere. Salomone esclamava: "Ecco, i cieli e i cieli de' cieli non ti possono contenere; quanto meno questa casa che io ho costruita" (1 Re 8:27). Paolo scriveva: "L'Iddio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esse... non abita in templi fatti da mani d'uomini" (Atti 17:24).


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Sebbene Dio non possa essere contenuto in questo universo, Egli si compiace d'essere presente in esso, avendo creato il cielo come Sua residenza. L'immensità di Dio non è creata, mentre lo spazio in cui Egli sceglie di vivere e di manifestarsi, venne creato da Lui. Dov'è allora Dio? La Bibbia insegna che sebbene Egli sia al di sopra ed oltre la Sua creazione, Egli è presente dovunque. Il salmista si rendeva conto come egli non potesse mai sfuggire da Dio perché Egli è in ogni luogo (Salmo 139:7-10), e Dio, attraverso il Suo profeta, dichiarò la Sua onnipresenza ed immensità (Geremia 23:23,24).


'''Le cose occulte'''
== Gli attributi morali di Dio ==


Le parole di Mosè in Deuteronomio 29:29 ci ammoniscono nel non cercare di conciliare a tutti i costi le antinomie bibliche: ''"Le cose occulte appartengono all'Eterno, al nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figlioli, in perpetuo, perché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge"''.
Gli attributi morali di Dio (talora chiamati "comunicabili"), sono quelle perfezioni per le quali esiste analogia nel campo umano, per quanto imperfetta e limitata, giacché le caratteristiche di Dio sono più elevate delle nostre. Siamo in grado di comprendere queste un poco meglio perché noi le sappiamo sperimentare.


Fra le cose occulte che la Bibbia rivela sono le dottrine sulla predestinazione e sull'elezione come pure sulla responsabilità dell'uomo. Ciò che a noi non è stato rivelato è come queste dottrine possano essere entrambe vere e come possano conciliarsi.
=== L'onniscienza di Dio ===


Dobbiamo quindi credere ad entrambe ed insegnarle ai nostri figli esattamente come fa la Bibbia, anche se non siamo intellettualmente in grado di risolvere i problemi che possono sorgere a causa di esse.
Dio conosce ogni cosa? Certamente, perché nulla può rimanerGli nascosto. La Bibbia insegna che: "l'Eterno è un Dio che sa tutto, e da lui sono pesate le azioni dell'uomo" (1 Samuele 2:3). Il salmista poi si chiede: "Colui che castiga le nazioni, non correggerà, Egli che impartisce all'uomo la conoscenza? L'Eterno conosce i pensieri dell'uomo: sa che sono vanità" (Salmo 94:10,11). L'onniscienza di Dio è perciò la conoscenza che Lui ha di ogni cosa nell'universo, incluso l'uomo.


Nella Bibbia vi sono pure altri problemi intellettualmente non risolvibili. Come può, per esempio, un Dio immutabile, che prima della creazione non era creatore, diventarne uno senza cambiare in sé stesso? Come può un Dio che possiede ogni gloria, essere glorificato dai suoi figlioli? Come può Dio essere sia uno che trino? Come può Cristo essere sia Dio che uomo, infinito ed immutabile e allo stesso tempo finito e mutevole e cambiare in natura? Come può morire il Principe della vita? La risposta a queste domande è che noi dobbiamo accettare tutto ciò per fede e non per visione (2 Cor. 5:7).
In quanto Dio è sovrano ed è il Creatore di tutto ciò che esiste, egli conosce ogni cosa; egli conosce la fine già dall'inizio, e proprio perché Egli esiste oltre il tempo, egli conosce tutto ciò che esiste attraverso quello che noi chiamiamo "tempo". Inoltre Egli conosce ciò che gli uomini pensano nel loro cuore, perché Egli può "leggere" in esso. Gesù stesso dimostrò in diverse occasioni tale onniscienza nei suoi rapporti umani (vedi, per esempio, Marco 2:8 e 12:15).


'''Dio non è l'autore del peccato'''
Dio stesso dichiarò: "Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie... Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri" (Isaia 55:8,9). La Sua onniscienza Lo mette in grado di conoscere ogni cosa.


Abbiamo affermato che la Bibbia insegna che Dio ha preordinato tutto ciò che deve accadere (vedi Isaia 46:9,10; 48:3; Ef. 1:11). Se questo è vero, come è vero, non potrebbe Dio essere considerato pure l'autore del peccato? Che il peccato sia incluso nel decreto di Dio viene chiaramente insegnato da Pietro (Atti 2:23), questo però non significa che Egli sia la causa o l'agente del peccare. Il più orribile peccato della storia è già avvenuto -la crocifissione di Gesù, ''"per il determinato consiglio e per la prescienza di Dio"''. Allo stesso tempo, però, Pietro punta il dito contro l'umanità e dice: ''"voi, per man d'iniqui, inchiodandolo sulla croce lo uccideste"''.
=== La sapienza di Dio ===


Pietro afferma che la morte di Cristo era stata chiaramente preordinata. Lo vediamo anche in altri modi quando Dio specifica nell'Antico Testamento i dettagli della crocifissione (vedi Salmo 22; Isaia 52:13-53:12). La malvagità di questi atti, però, è ascritta a uomini malvagi. In altre parole, Dio ci ritiene responsabili per la morte di Suo Figlio. Così, anche se Dio aveva preordinato questo avvenimento, Egli non è stato l'autore di quest'atto malvagio. L'uomo ne è stato l'autore.
Non solo Iddio conosce ogni cosa, ma Egli ha la capacità di usare questa conoscenza in modo perfetto. Chiamiamo l'applicazione della Sua conoscenza: sapienza. Iddio, eterno e sovrano è sommamente saggio.


Può essere utile a questo punto pensare a quest’apparente contraddizione nei termini di decreto e di esecuzione di un decreto. Il decreto è il piano di Dio come Lui l'ha elaborato ed esso include tutto ciò che deve succedere, L'esecuzione di questo decreto avviene nel tempo e nella storia, e qui Iddio può esservi più o meno attivo.
Egli ha creato il mondo con sapienza (Salmo 104:24; Proverbi 8:22-36; Giovanni 1:1-3) ed Egli governa sovranamente ogni cosa secondo la Sua sapienza (vedi 1 Corinzi 1:24; e Ebrei 1:3). Dato che Gesù Cristo è la manifestazione della stessa sapienza di Dio, Egli è divenuto per noi: "sapienza e giustizia, santificazione e redenzione" (1 Corinzi 1:30).


Nel caso della proclamazione dell'Evangelo a peccatori perduti, è necessaria una effettiva vocazione da parte dello Spirito Santo per mettere in grado l'uomo di rispondervi. E' Lui che dà al peccatore un nuovo cuore, mettendolo in grado di rispondere all'Evangelo e ricevere Gesù Cristo come Signore e Salvatore. L'uomo deve "venire", ma egli lo può solo fare per l'intervento diretto dello Spirito Santo.
=== La veracità di Dio ===


Al riguardo del peccato, Iddio non è attivo nel far si che l'uomo pecchi. Tutto ciò che Lui deve fare è lasciare il peccatore alle proprie risorse ed egli commetterà atti peccaminosi. Questo talora è stato chiamato un "decreto permissivo", mediante il quale Egli permette agli uomini di fare ciò che desiderano -il che, naturalmente, è il peccato. Dio, quindi, non è l'autore del peccato.
Dio è in sé stesso verità in senso assoluto ed è assolutamente verace e fedele nella rivelazione e in tutte le Sue promesse (vedi Numeri 23:19). Nello studiare l'universo intorno a noi e nello scoprirvi i vari aspetti della verità, dovremmo riconoscere che tutto questo proviene da Dio. Questo attributo di Dio è strettamente collegato alla Sua conoscenza e sapienza ed esso è visibile perfettamente in Gesù Cristo, il quale affermava di essere Egli stesso la verità (Giovanni 14:6).


Inoltre, Dio ''non può'' essere l'autore del peccato per la definizione e la natura stessa del peccato. Abbiamo già veduto come Dio sia assolutamente santo e che giammai possa contemplare il minimo peccato. Il peccato, per definizione, è la trasgressione della Legge di Dio (essere "fuorilegge", vedi 1 Giovanni 3:4). Suggerire che Dio vada contro la sua stessa legge significa presupporre una contraddizione nella Sua stessa natura: Una tale concezione di Dio implicherebbe che Dio non sia Dio.
=== La santità di Dio ===


Oltre a queste ragionevoli argomentazioni, la Bibbia dice esplicitamente che Dio non è l'autore del peccato. ''"Dio è luce, e in Lui non vi sono tenebre alcune"'' (1 Giovanni 1:5). ''"Nessuno, quand'è tentato, dica: Io sono tentato da Dio; perché Dio non può essere tentato dal male, né Egli stesso tenta alcuno"'' (Giacomo 1:13). Ancora una volta dobbiamo semplicemente sottomettere la nostra mente alla Scrittura ed accettare ciò che essa dice anche se non lo comprendiamo completamente.
Quando Isaia vide in visione il Signore nel Suo tempio,, egli udii i serafini che cantavano: "Santo, santo, santo, è l'Eterno degli eserciti, tutta la terra è piena della Sua gloria" (Isaia 6:3).


E' vero: tutto ciò "fa fumare il cervello" sottoponendolo ad uno sforzo considerevole, e il cuore stesso della fede accetta queste antinomie, unendosi nella dossologia di lode che Paolo eleva alla fine dell'intera sua argomentazione su questo argomento: ''"O profondità della ricchezza e della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi, ed incomprensibili le sue vie! Poiché: Chi ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi è stato il suo consigliere? O chi gli ha dato per primo, e gli sarà contraccambiato? Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno"'' (Romani 11:33-36).
Santità, che deriva da una parola ebraica che significa "tagliare" o "separare", ha nella Bibbia un duplice aspetto.


'''''Domande di revisione'''''
In primo luogo essa si riferisce al fatto che Dio è separato (a parte) dal mondo e dal peccato. In altre parola, essa fa riferimento alla maestà di Dio -la sua divinità essenziale- la quale lo distingue come Creatore rispetto alla creatura. Per Isaia questo era uno dei concetti più grandi da applicarsi a Dio, il quale, in numerose occasioni delle sue grandi profezie, esaltava la maestà e la santità di Dio. Per esempio: "Poiché così parla Colui che ê l'Alto, l'Eccelso, che abita l'eternità, e che ha nome 'il Santo'. Io dimoro nel luogo alto e santo..." (Isaia 57:15).


''1. Qual era l'insegnamento di Gesù sull'elezione che Dio opera e sul fatto che Egli passi oltre ad altri con il Suo Evangelo?''
Giovanni, al quale fu dato il grande privilegio di vedere il trono di Dio nel cielo, parlava di Lui in un modo simile: "Chi non temerà, o Signore, e chi non glorificherà il tuo nome? Poiché tu solo sei santo" (Apocalisse 15:4).


''2. Quale dovrebbe essere il nostro particolare atteggiamento verso le cose che ci avvengono, ed in modo particolare le cose brutte?''
In secondo luogo, santità comunica anche l'idea di purezza. Lo troviamo spesso nella Scrittura: "Poiché io sono l'Eterno, l'Iddio vostro; santificatevi, dunque, e siate santi, perché io sono santo" (Levitico 11:44; 19:2: 20:7; Abacuc 1:13). Pietro affermò la stessa verità nel Nuovo Testamento: "Ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta; Poiché sta scritto: Siate santi, perché io sono santo" (1 Pietro 1:15,16).


''3. Qual è l'insegnamento della Bibbia sulla sovranità di Dio e sulla responsabilità dell'uomo?''
L'idea di separazione (essere a parte) si trova anche quando questo concetto morale viene applicato agli uomini, perché Dio essendo santo, è separato da ogni peccato ed impurità, da tutto ciò che è incoerente con la Sua natura. La sua maestà e la sua purezza sono inseparabilmente unite insieme, per questo i serafini nella visione di Isaia esaltano questi due attributi (vedi Isaia 6:3).


''4. Perché Dio non può essere l'autore del peccato?''
=== La giustizia di Dio ===


''5. Quali brani della Scrittura ci danno utili linee per stabilire il nostro atteggiamento verso le antinomie della Bibbia e le cose insegnate o non-insegnate in essa?''
Strettamente legata alla santità di Dio sta la Sua giustizia, la quale fa si che Egli agisca in accordo con la sua santità (Vedi Salmi 89:14; 145:17). Questo significa che Egli sempre agisce in perfetta giustizia ed in armonia con la Sua santità. Il profeta dichiarava: "Tu sei giusto, o Eterno, quando io contendo teco" (Geremia 12:1). La giustizia di dio si vede in modo estremamente chiaro nel vangelo del Signore Gesù Cristo ed essa viene spiegata in abbondanza di dettagli nella lettera ai Romani.


&nbsp;'''''Domande per la discussione'''''
=== L'amore di Dio ===


''1. In che tipo di mondo vivremmo se Dio non avesse un progetto ed un proposito per esso e per tutte le cose che vi avvengono?''
E' l'apostolo Giovanni a fare la meravigliosa dichiarazione: "Dio è amore" (1 Gv. 4:8). Il tipo di amore che Giovanni rivela qui non è un vago sentimento di benevolenza, ma l'amore sacrificale di Dio verso i peccatori. "In questo è l'amore, non che noi abbiamo amato Iddio, ma che Egli ha amato noi, e ha mandato il Suo figliolo per essere la propiziazione per i nostri peccati" (1 Giovanni 4:10, vedi anche il noto versetto Giovanni 3:16 su questo argomento).


''2. Perché Dio ha incluso il peccato ed il male nei suoi piani?''
Dato che Dio solo è perfezione assoluta, Egli ama sé stesso con un amore soddisfatto. L'oggetto del Suo amore, a sua volta, è la perfezione assoluta e bontà del suo stesso essere. Questo può divenirci più comprensibile quando ricordiamo che Egli esiste in tre persone, le quali si contemplano l'un l'altra nella Deità con un amore eterno.


''3. Perché possiamo credere nell'assoluta predestinazione e nell'assoluta responsabilità umana allo stesso tempo? Citate brani della Scrittura che appoggino la vostra risposta.''
Oltre a questo amore fra la Deità, vediamo nella Scrittura l'amore che Dio ha verso ciò che è fuori da sé stesso e distinto dal proprio essere. Un aspetto del Suo amore è la soddisfazione che Egli prova con la sua creazione: "Duri in perpetuo la gloria dell'Eterno, si rallegri l'Eterno nelle opere sue" (Salmo 104:31). "E Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono" (Genesi 1:31).


''4. Possiamo noi che crediamo nella predestinazione credere pure nell'evangelizzazione? Possiamo credere nell'efficacia della preghiera se tutto è già stato predestinato, e perché?''
Un altro aspetto del suo amore è quello che Egli manifesta verso i peccatori, che pure non se lo meritano. L'uomo è deliberatamente caduto in peccato ed ha violato la santità di Dio, ma la Bibbia ci dice che Egli ci ama. Questo amore lo si può vedere nella grazia e nella misericordia che manifesta verso le Sue creature ribelli; è il beneplacito della Sua volontà che Lo spinge a comportarsi in modo salvifico verso creature che solo meritano l'inferno. Questo è l'amore di cui Giovanni parla: "In questo s'è manifestato per noi l'amore di Dio: che dio ha mandato il Suo unigenito Figliolo nel mondo, affinché, per mezzo di Lui, noi vivessimo" (1 giovanni 4:9).


''5. Com'è che noi talora rinfacciamo a Dio i nostri peccati, inadempienze e fallimenti? Perché noi Lo accusiamo di causarli?''
Questo amore non è essenziale alla Sua natura ma è la conseguenza del Suo volere sovrano, il libero esercizio delle sue insondabili ricchezze di grazia.
 
Un certo numero di altri attributi sono inseparabilmente connessi con il Suo amore: la sua grazia, misericordia, longanimità e fedeltà. La grazia di Dio è la bontà che Dio manifesta verso coloro che pur non se lo meritano (vedi Romani 3:24), la Sua misericordia è il Suo amore mostrato verso coloro che si trovano in afflizione e distretta (Romani 9:18; Efesini 2:4,5); la longanimità è la Sua pazienza nel sopportare il male e nel ritardare il meritato giudizio nel mantenere le Sue promesse verso il popolo del Patto (vedi 2 Timoteo 2:13).
 
== La Santa Trinità ==
 
Una delle rivelazioni più straordinarie su Dio nella Scrittura è il fatto che Egli esiste in tre persone. Sebbene Iddio sia eternamente trino, questo lo si può vedere chiaramente nella vita e nel ministerio di Gesù, e negli scritti degli apostoli.
 
Al battesimo di Gesù vengono chiaramente rivelate tutt'e tre le persone -Gesù che viene battezzato, il Padre che parla dal cielo, e lo Spirito Santo che discende su Gesù in forma di colomba.
 
L'insegnamento di Gesù nel cenacolo (Giovanni 13-16) mostra la divinità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo; e la formula battesimale nel Grande Mandato mostra questi individui separati come pure l'unità e l'uguaglianza delle tre persone (vedi Matteo 28:19). inoltre, uno studio attento delle Scritture, mostrerà come ogni attributo sia considerato come caratteristica di ogni persona della Trinità. L'onniscienza, per esempio, viene mostrata come appartenente sia al Padre (Geremia 17:10), sia al
 
Figlio (Apocalisse 2:23), e sia allo Spirito Santo (1 Corinzi 2:11).
 
Le illustrazioni umane non possono adeguatamente mostrare come sia la Trinità, ma esse ci possono aiutare a comprendere certi aspetti della dottrina. Un'illustrazione di ciò che significa tre in uno, è quella di un triangolo equilatero, figura geometrica con tre lati uguali. Un altro può essere vista nel fatto che gli elementi della terra possono esistere in tre modi differenti: a certe temperature essi sono solidi, ad altre sono liquidi, ad altre ancora sono gassosi. L'acqua, per esempio, può essere ghiaccio, liquida oppure vapore -tutt'e tre vengono definite dalla formula H2O, tutt'e tre sono composti dalla stessa sostanza ed hanno le stesse qualità chimiche. Le tre Persone della Deità non sono solo tre modi di essere diversi della stessa esistenza divina. Essi tutti esistono eternamente come un solo Dio.
 
La Bibbia insegna non esservi alcuna subordinazione fra le Persone della Deità -esse sono le stesse in sostanza e le stesse in potere ed in gloria. Troviamo però una subordinazione volontaria nell'adempimento delle loro attività rispetto
 
alla creazione ed alla redenzione. Lo troviamo nella venuta della seconda persona della Trinità per compiere la volontà del Padre e nel fatto che sia il Padre che il Figlio mandano lo Spirito Santo. Essenzialmente, però, ogni persona è pienamente Dio.
 
== Domande di revisione ==
 
*''1. Come definiresti tu Iddio?''
*''2. Quanto pienamente possiamo noi conoscere Dio?''
*''3. Quali sono alcuni degli attributi naturali di Dio? Che cosa essi significano per te personalmente?''
*''4. Quali sono alcuni degli attributi morali di Dio? Che cosa essi significano per te personalmente?''
*''5. Come dimostreresti tu la dottrina della Trinità ad un Testimone di Geova?''
 
== Domande di discussione ==
 
*''1. Che cosa ci dice di Dio e dei suoi attributi la creazione?''
*''2. Come spiegheresti tu gli attributi naturali di Dio ad un'altra persona? Perché pensi che alcuni teologi li hanno definiti come "incomunicabili"?''
*''3. Come spiegheresti tu gli attributi morali di Dio ad un'altra persona; Perché pensi che alcuni teologi li hanno definiti come "comunicabili"?''
*''4. Disegna un triangolo equilatero e designa gli angoli con il nome delle tre Persone della Trinità. Come designeresti le linee fra gli angoli per mostrare il rapporto intercorrente fra queste Persone?''
*''5. Sviluppa una lista di brani biblici che dimostrino la divinità di Gesù Cristo e la divinità e la personalità dello Spirito Santo. Fallo allo scopo di dimostrare la Trinità ad un Mussulmano o a qualche altro anti-trinitario.''

Versione attuale delle 18:36, 2 lug 2020

Indice generale

Custodisci in buon deposito (M. H. Smith)

01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - 07 - 08 - 09 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14

 

II. DIO, ETERNO E SOVRANO

Letture bibliche: Deuteronomio 6:4-9; Isaia 46:9-11; Giovanni 4:19-26

Com'è Dio? Possiamo descriverlo oppure definirlo? Se no, che possiamo dire su di Lui? Può essere scoperto e pienamente conosciuto dal mondo naturale che ci circonda? Come creature limitate dobbiamo onestamente riconoscere che è impossibile per noi descriverLo, definirLo oppure conoscerLo.

Sebbene non si possa conoscere Dio completamente, lo possiamo conoscere davvero ed intimamente ed anche descriverlo nella misura in cui Lui stesso si è rivelato a noi. Dio aveva creato l'essere umano a propria immagine e somiglianza (Genesi 1:26,27) con la capacità di conoscerLo. Egli ha rivelato Sé stesso nella creazione ed attraverso di essa, ma lo ha fatto in modo speciale nelle Scritture. Secondo Romani 1 tutti gli esseri umani conoscono Dio, sebbene ora, essendo soggetti al peccato, noi sopprimiamo questa conoscenza nell'incredulità.

E' solo attraverso una rigenerazione spirituale che Dio torna a rendere possibile in noi la conoscenza di Lui.

La rivelazione che Dio fa di sé stesso nella natura è solo parziale e richiede l'intervento della Bibbia, la quale sola può farci interpretare ciò che vediamo. La rivelazione che Dio fa di Sé stesso nella Bibbia è maggiore, ma solo nella misura in cui Egli sceglie di farsi conoscere. Dio, però, nella Bibbia, ci ha fornito dati sufficienti per metterci in grado di conoscerLo veramente e personalmente attraverso il Suo Figliolo Gesù Cristo.

Le Scritture ci parlano dell'essere e della personalità di Dio e ci descrivono un certo numero di Suoi attributi -cioè caratteristiche o qualità di Dio nel suo essere essenziale come persona.

L'essenza di Dio

La Bibbia si apre con la semplice affermazione che Dio creò i cieli e la terra (Genesi 1:1). Già questi versetti iniziali ci mettono subito davanti al fatto che Dio esiste, e che la realtà nel mondo naturale intorno a noi può essere spiegata solo attraverso l'insegnamento biblico che un Dio personale ha creato tutte le cose.

La rivelazione più chiara che noi abbiamo dell'essenza di Dio è la rivelazione che Egli ha fatto a Mosè del Suo Nome, "Io sono quegli che sono" (Esodo 3:14). Questa affermazione dichiara che Dio è. In lui non c'è divenire, perché Egli eternamente e necessariamente è. Egli è "il primo e l'ultimo", espressione questa che in ebraico che Egli è sempre stato Dio, senza inizio e senza fine (Isaia 44:6).

Quando Iddio ha rivelato il Suo Nome come "Io sono", Egli pure asseriva che Egli è una persona. Questa rivelazione dell'IO SONO, ci mostra che Dio è un essere cosciente di Sé stesso, l'essenza stessa di una vera persona.

Dio ci mostra la Sua personalità (auto-coscienza) tutto attraverso la Bibbia. Egli comunica con le Sue creature razionali solo come lo può fare una vera persona. Possiamo pure vedere la Sua personalità nelle varie attività ascritte a Lui come l'amore, la compassione, l'indignazione e l'ira. Egli è un essere razionale capace di determinare Sé stesso (Vedi Giovanni 14:9).

Dio è anche puro spirito. Gesù dichiarò alla Samaritana che "Dio è Spirito" (Giovanni 4:24). Questo vuol dire che Dio non ha un corpo fisico come gli esseri umani né ha forma fisica misurabile. E' proprio per questa ragione che il secondo comandamento ci proibisce di farci immagine alcuna di Lui sia materiale che solo immaginaria.

Essere spirito significa che Dio essenzialmente esiste e vive nella dimensione dello spirito, sebbene talvolta abbia scelto di rivelare sé stesso nel nostro mondo. L'apostolo Giovanni dichiarò che "Nessuno ha mai veduto Iddio" (1:18), e Paolo scrisse: "Ora, al Re dei secoli, immortale, invisibile, solo Dio, siano onore e gloria, nei secoli dei secoli. Amen"(1 Timoteo 1:17).

Gli attributi naturali di Dio

Gli attributi naturali di Dio (chiamati pure i Suoi "attributi incomunicabili") sono caratteristiche che gli sono naturalmente proprie e per le quali non c'è analogia nell'esperienza o nella comprensione umana. Quelli che vogliamo sommariamente esaminare sono la Sua infinità, eternità, immutabilità e immensità (onnipresenza).

L'infinità di Dio

Tutto ciò che Dio è nel suo essere essenziale non può essere misurato né quantificato. Tutte le sue perfezioni sono illimitate e prive di difetto (vedi Salmo 145:3). Egli è infinito e non può in alcun modo essere misurato o contenuto.

L'eternità di Dio

Con Dio non c'è né passato, né futuro. Mosè dichiarò: "ab eterno in eterno tu sei Dio" (Salmo 90:2). Questa è una rivelazione dell'eternità di Dio. Come esseri umani abbiamo molte difficoltà nel definire l'eternità, perché essa non è solo un tempo senza fine. Il tempo stesso ebbe inizio alla creazione, ed è quindi parte dell'ordine creato (Genesi 1:1; Giovanni 1:1). Dio, però, esisteva eternamente già prima che cominciasse il tempo. Il tempo non può influire in alcun modo su di Lui. Sia Mosè che Pietro avevano affermato che per Lui un giorno è come mille anni, e mille anni come un giorno (Salmo 90:4; 2 Pietro 3:8). Considerata insieme alla rivelazione di Dio come l'IO SONO, questo ci insegna che Dio è eterno, e che Egli non è soggetto al tempo. Giovanni parla di Lui come: "Colui che è, che era e che viene" (Apocalisse 1:4), e lo scrittore di Ebrei di Gesù disse: "Gesù Cristo è lo stesso, ieri, oggi ed in eterno" (Ebrei 13:8).

Dio non vive nella dimensione tempo, perché il tempo non è che parte della realtà creata, mentre Dio permea tutto il tempo e tutta la storia. Il tempo e la storia prendono il loro significato da Dio e dalla Sua presenza in essi.

L'immutabilità di Dio

Proprio perché Dio è eterno, Egli è immutabile. La creazione muta costantemente e non c'è tempo o stagione che sia uguale ad un'altra. Dio però, è eternamente. Egli non cambia (Numeri 23:19; 1 Samuele 15:29; Malachia 3:6; Giacomo 1:17), e rimane costantemente e per sempre lo stesso (Salmo 102:25-27; Ebrei 1:11,12).

Che cosa significano allora quei brani biblici che sembrano suggerire che Dio cambi? Per esempio, Egli disse d'essersi pentito d'aver fatto l'uomo, e che l'avrebbe eliminato dalla faccia della terra (Genesi 6:6,7). Il contesto mostra che il peccato era entrato nel mondo dopo la creazione dell'uomo, e lo sviluppo del peccato nella razza umana aveva raggiunto limiti inaccettabili Dio ed alla Sua santità (Genesi 6:5,11,12). In altre parole, il cambiamento era avvenuto nella creazione, non nel Creatore.

Possiamo meglio comprendere queste mutazioni apparenti in Dio, quando li consideriamo come cambiamenti nel contesto di un rapporto, non nella natura di Dio. Il cambiamento era avvenuto nell'uomo, e questo ha fatto si che fosse mutata la qualità del suo rapporto con Dio. Inoltre, i cambiamenti apparenti nei propositi di Dio sono tali solo dalla prospettiva umana allorché vediamo un Dio eterno che opera nel contesto del tempo. Il suo "pentimento" deve essere compreso nei termini dell'integrità dei Suoi piani immutabili per l'umanità considerati dal punto di vista umano.

L'immensità di Dio

Quanto grande è Dio? Allo stesso modo in cui il tempo non è dimensione in cui Dio sia costretto, neanche lo spazio lo può contenere. Salomone esclamava: "Ecco, i cieli e i cieli de' cieli non ti possono contenere; quanto meno questa casa che io ho costruita" (1 Re 8:27). Paolo scriveva: "L'Iddio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esse... non abita in templi fatti da mani d'uomini" (Atti 17:24).

Sebbene Dio non possa essere contenuto in questo universo, Egli si compiace d'essere presente in esso, avendo creato il cielo come Sua residenza. L'immensità di Dio non è creata, mentre lo spazio in cui Egli sceglie di vivere e di manifestarsi, venne creato da Lui. Dov'è allora Dio? La Bibbia insegna che sebbene Egli sia al di sopra ed oltre la Sua creazione, Egli è presente dovunque. Il salmista si rendeva conto come egli non potesse mai sfuggire da Dio perché Egli è in ogni luogo (Salmo 139:7-10), e Dio, attraverso il Suo profeta, dichiarò la Sua onnipresenza ed immensità (Geremia 23:23,24).

Gli attributi morali di Dio

Gli attributi morali di Dio (talora chiamati "comunicabili"), sono quelle perfezioni per le quali esiste analogia nel campo umano, per quanto imperfetta e limitata, giacché le caratteristiche di Dio sono più elevate delle nostre. Siamo in grado di comprendere queste un poco meglio perché noi le sappiamo sperimentare.

L'onniscienza di Dio

Dio conosce ogni cosa? Certamente, perché nulla può rimanerGli nascosto. La Bibbia insegna che: "l'Eterno è un Dio che sa tutto, e da lui sono pesate le azioni dell'uomo" (1 Samuele 2:3). Il salmista poi si chiede: "Colui che castiga le nazioni, non correggerà, Egli che impartisce all'uomo la conoscenza? L'Eterno conosce i pensieri dell'uomo: sa che sono vanità" (Salmo 94:10,11). L'onniscienza di Dio è perciò la conoscenza che Lui ha di ogni cosa nell'universo, incluso l'uomo.

In quanto Dio è sovrano ed è il Creatore di tutto ciò che esiste, egli conosce ogni cosa; egli conosce la fine già dall'inizio, e proprio perché Egli esiste oltre il tempo, egli conosce tutto ciò che esiste attraverso quello che noi chiamiamo "tempo". Inoltre Egli conosce ciò che gli uomini pensano nel loro cuore, perché Egli può "leggere" in esso. Gesù stesso dimostrò in diverse occasioni tale onniscienza nei suoi rapporti umani (vedi, per esempio, Marco 2:8 e 12:15).

Dio stesso dichiarò: "Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie... Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri" (Isaia 55:8,9). La Sua onniscienza Lo mette in grado di conoscere ogni cosa.

La sapienza di Dio

Non solo Iddio conosce ogni cosa, ma Egli ha la capacità di usare questa conoscenza in modo perfetto. Chiamiamo l'applicazione della Sua conoscenza: sapienza. Iddio, eterno e sovrano è sommamente saggio.

Egli ha creato il mondo con sapienza (Salmo 104:24; Proverbi 8:22-36; Giovanni 1:1-3) ed Egli governa sovranamente ogni cosa secondo la Sua sapienza (vedi 1 Corinzi 1:24; e Ebrei 1:3). Dato che Gesù Cristo è la manifestazione della stessa sapienza di Dio, Egli è divenuto per noi: "sapienza e giustizia, santificazione e redenzione" (1 Corinzi 1:30).

La veracità di Dio

Dio è in sé stesso verità in senso assoluto ed è assolutamente verace e fedele nella rivelazione e in tutte le Sue promesse (vedi Numeri 23:19). Nello studiare l'universo intorno a noi e nello scoprirvi i vari aspetti della verità, dovremmo riconoscere che tutto questo proviene da Dio. Questo attributo di Dio è strettamente collegato alla Sua conoscenza e sapienza ed esso è visibile perfettamente in Gesù Cristo, il quale affermava di essere Egli stesso la verità (Giovanni 14:6).

La santità di Dio

Quando Isaia vide in visione il Signore nel Suo tempio,, egli udii i serafini che cantavano: "Santo, santo, santo, è l'Eterno degli eserciti, tutta la terra è piena della Sua gloria" (Isaia 6:3).

Santità, che deriva da una parola ebraica che significa "tagliare" o "separare", ha nella Bibbia un duplice aspetto.

In primo luogo essa si riferisce al fatto che Dio è separato (a parte) dal mondo e dal peccato. In altre parola, essa fa riferimento alla maestà di Dio -la sua divinità essenziale- la quale lo distingue come Creatore rispetto alla creatura. Per Isaia questo era uno dei concetti più grandi da applicarsi a Dio, il quale, in numerose occasioni delle sue grandi profezie, esaltava la maestà e la santità di Dio. Per esempio: "Poiché così parla Colui che ê l'Alto, l'Eccelso, che abita l'eternità, e che ha nome 'il Santo'. Io dimoro nel luogo alto e santo..." (Isaia 57:15).

Giovanni, al quale fu dato il grande privilegio di vedere il trono di Dio nel cielo, parlava di Lui in un modo simile: "Chi non temerà, o Signore, e chi non glorificherà il tuo nome? Poiché tu solo sei santo" (Apocalisse 15:4).

In secondo luogo, santità comunica anche l'idea di purezza. Lo troviamo spesso nella Scrittura: "Poiché io sono l'Eterno, l'Iddio vostro; santificatevi, dunque, e siate santi, perché io sono santo" (Levitico 11:44; 19:2: 20:7; Abacuc 1:13). Pietro affermò la stessa verità nel Nuovo Testamento: "Ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta; Poiché sta scritto: Siate santi, perché io sono santo" (1 Pietro 1:15,16).

L'idea di separazione (essere a parte) si trova anche quando questo concetto morale viene applicato agli uomini, perché Dio essendo santo, è separato da ogni peccato ed impurità, da tutto ciò che è incoerente con la Sua natura. La sua maestà e la sua purezza sono inseparabilmente unite insieme, per questo i serafini nella visione di Isaia esaltano questi due attributi (vedi Isaia 6:3).

La giustizia di Dio

Strettamente legata alla santità di Dio sta la Sua giustizia, la quale fa si che Egli agisca in accordo con la sua santità (Vedi Salmi 89:14; 145:17). Questo significa che Egli sempre agisce in perfetta giustizia ed in armonia con la Sua santità. Il profeta dichiarava: "Tu sei giusto, o Eterno, quando io contendo teco" (Geremia 12:1). La giustizia di dio si vede in modo estremamente chiaro nel vangelo del Signore Gesù Cristo ed essa viene spiegata in abbondanza di dettagli nella lettera ai Romani.

L'amore di Dio

E' l'apostolo Giovanni a fare la meravigliosa dichiarazione: "Dio è amore" (1 Gv. 4:8). Il tipo di amore che Giovanni rivela qui non è un vago sentimento di benevolenza, ma l'amore sacrificale di Dio verso i peccatori. "In questo è l'amore, non che noi abbiamo amato Iddio, ma che Egli ha amato noi, e ha mandato il Suo figliolo per essere la propiziazione per i nostri peccati" (1 Giovanni 4:10, vedi anche il noto versetto Giovanni 3:16 su questo argomento).

Dato che Dio solo è perfezione assoluta, Egli ama sé stesso con un amore soddisfatto. L'oggetto del Suo amore, a sua volta, è la perfezione assoluta e bontà del suo stesso essere. Questo può divenirci più comprensibile quando ricordiamo che Egli esiste in tre persone, le quali si contemplano l'un l'altra nella Deità con un amore eterno.

Oltre a questo amore fra la Deità, vediamo nella Scrittura l'amore che Dio ha verso ciò che è fuori da sé stesso e distinto dal proprio essere. Un aspetto del Suo amore è la soddisfazione che Egli prova con la sua creazione: "Duri in perpetuo la gloria dell'Eterno, si rallegri l'Eterno nelle opere sue" (Salmo 104:31). "E Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono" (Genesi 1:31).

Un altro aspetto del suo amore è quello che Egli manifesta verso i peccatori, che pure non se lo meritano. L'uomo è deliberatamente caduto in peccato ed ha violato la santità di Dio, ma la Bibbia ci dice che Egli ci ama. Questo amore lo si può vedere nella grazia e nella misericordia che manifesta verso le Sue creature ribelli; è il beneplacito della Sua volontà che Lo spinge a comportarsi in modo salvifico verso creature che solo meritano l'inferno. Questo è l'amore di cui Giovanni parla: "In questo s'è manifestato per noi l'amore di Dio: che dio ha mandato il Suo unigenito Figliolo nel mondo, affinché, per mezzo di Lui, noi vivessimo" (1 giovanni 4:9).

Questo amore non è essenziale alla Sua natura ma è la conseguenza del Suo volere sovrano, il libero esercizio delle sue insondabili ricchezze di grazia.

Un certo numero di altri attributi sono inseparabilmente connessi con il Suo amore: la sua grazia, misericordia, longanimità e fedeltà. La grazia di Dio è la bontà che Dio manifesta verso coloro che pur non se lo meritano (vedi Romani 3:24), la Sua misericordia è il Suo amore mostrato verso coloro che si trovano in afflizione e distretta (Romani 9:18; Efesini 2:4,5); la longanimità è la Sua pazienza nel sopportare il male e nel ritardare il meritato giudizio nel mantenere le Sue promesse verso il popolo del Patto (vedi 2 Timoteo 2:13).

La Santa Trinità

Una delle rivelazioni più straordinarie su Dio nella Scrittura è il fatto che Egli esiste in tre persone. Sebbene Iddio sia eternamente trino, questo lo si può vedere chiaramente nella vita e nel ministerio di Gesù, e negli scritti degli apostoli.

Al battesimo di Gesù vengono chiaramente rivelate tutt'e tre le persone -Gesù che viene battezzato, il Padre che parla dal cielo, e lo Spirito Santo che discende su Gesù in forma di colomba.

L'insegnamento di Gesù nel cenacolo (Giovanni 13-16) mostra la divinità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo; e la formula battesimale nel Grande Mandato mostra questi individui separati come pure l'unità e l'uguaglianza delle tre persone (vedi Matteo 28:19). inoltre, uno studio attento delle Scritture, mostrerà come ogni attributo sia considerato come caratteristica di ogni persona della Trinità. L'onniscienza, per esempio, viene mostrata come appartenente sia al Padre (Geremia 17:10), sia al

Figlio (Apocalisse 2:23), e sia allo Spirito Santo (1 Corinzi 2:11).

Le illustrazioni umane non possono adeguatamente mostrare come sia la Trinità, ma esse ci possono aiutare a comprendere certi aspetti della dottrina. Un'illustrazione di ciò che significa tre in uno, è quella di un triangolo equilatero, figura geometrica con tre lati uguali. Un altro può essere vista nel fatto che gli elementi della terra possono esistere in tre modi differenti: a certe temperature essi sono solidi, ad altre sono liquidi, ad altre ancora sono gassosi. L'acqua, per esempio, può essere ghiaccio, liquida oppure vapore -tutt'e tre vengono definite dalla formula H2O, tutt'e tre sono composti dalla stessa sostanza ed hanno le stesse qualità chimiche. Le tre Persone della Deità non sono solo tre modi di essere diversi della stessa esistenza divina. Essi tutti esistono eternamente come un solo Dio.

La Bibbia insegna non esservi alcuna subordinazione fra le Persone della Deità -esse sono le stesse in sostanza e le stesse in potere ed in gloria. Troviamo però una subordinazione volontaria nell'adempimento delle loro attività rispetto

alla creazione ed alla redenzione. Lo troviamo nella venuta della seconda persona della Trinità per compiere la volontà del Padre e nel fatto che sia il Padre che il Figlio mandano lo Spirito Santo. Essenzialmente, però, ogni persona è pienamente Dio.

Domande di revisione

  • 1. Come definiresti tu Iddio?
  • 2. Quanto pienamente possiamo noi conoscere Dio?
  • 3. Quali sono alcuni degli attributi naturali di Dio? Che cosa essi significano per te personalmente?
  • 4. Quali sono alcuni degli attributi morali di Dio? Che cosa essi significano per te personalmente?
  • 5. Come dimostreresti tu la dottrina della Trinità ad un Testimone di Geova?

Domande di discussione

  • 1. Che cosa ci dice di Dio e dei suoi attributi la creazione?
  • 2. Come spiegheresti tu gli attributi naturali di Dio ad un'altra persona? Perché pensi che alcuni teologi li hanno definiti come "incomunicabili"?
  • 3. Come spiegheresti tu gli attributi morali di Dio ad un'altra persona; Perché pensi che alcuni teologi li hanno definiti come "comunicabili"?
  • 4. Disegna un triangolo equilatero e designa gli angoli con il nome delle tre Persone della Trinità. Come designeresti le linee fra gli angoli per mostrare il rapporto intercorrente fra queste Persone?
  • 5. Sviluppa una lista di brani biblici che dimostrino la divinità di Gesù Cristo e la divinità e la personalità dello Spirito Santo. Fallo allo scopo di dimostrare la Trinità ad un Mussulmano o a qualche altro anti-trinitario.