Filosofia/Filosofia riformata/Radici: differenze tra le versioni
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Radicate nella tradizione protestante olandese, queste idee si sviluppano dal pensiero di | Radicate nella tradizione protestante olandese, queste idee si sviluppano dal pensiero di '''Guillaume Groen van Priensterer''' (1801-1876), politico e storico, e '''Abraham Kuyper''' (1837-1920) politico, giornalista e teologo, primo ministro in Olanda dal 1901 al 1905. Essi si erano ingaggiati, infatti, in una critica stringente della tradizionale filosofia cristiana di taglio scolastico, affermatasi non solo nel Cattolicesimo romano, ma anche nella tradizione protestante, come pure della moderna filosofia umanista. La tradizione scolastica veniva criticata in quanto contestabile sintesi fra pensiero filosofico autonomo e fede cristiana, per avere arbitrariamente diviso la realtà fra natura (il campo della ricerca filosofico-scientifica autonoma) e il sovrannaturale (lo spazio che la teologia rivendicava per sé stessa e nel quale veniva sovente relegata. L'umanesimo moderno era criticato per la sua pretesa di oggettività e di razionalità, mentre, in realtà, è radicato in un credo pre-teoretico di tipo religioso. | ||
L'elaborazione più completa di questa critica appare nell'opera in quattro volumi di Herman Dooyeweerd: "Una nuova critica del pensiero teoretico" (Amsterdam/Philadelphia 1953-1956) e ''"Nel crepuscolo del pensiero occidentale, studi nella pretesa autonomia del pensiero filosofico"''. Dooyeweerd dimostra come sia impossibile l'esistenza di un pensiero filosofico indipendente da credenze pre-teoretiche, come pure la sintesi fra autonomia e fede cristiana. | |||
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Radici della filosofia riformata
Radicate nella tradizione protestante olandese, queste idee si sviluppano dal pensiero di Guillaume Groen van Priensterer (1801-1876), politico e storico, e Abraham Kuyper (1837-1920) politico, giornalista e teologo, primo ministro in Olanda dal 1901 al 1905. Essi si erano ingaggiati, infatti, in una critica stringente della tradizionale filosofia cristiana di taglio scolastico, affermatasi non solo nel Cattolicesimo romano, ma anche nella tradizione protestante, come pure della moderna filosofia umanista. La tradizione scolastica veniva criticata in quanto contestabile sintesi fra pensiero filosofico autonomo e fede cristiana, per avere arbitrariamente diviso la realtà fra natura (il campo della ricerca filosofico-scientifica autonoma) e il sovrannaturale (lo spazio che la teologia rivendicava per sé stessa e nel quale veniva sovente relegata. L'umanesimo moderno era criticato per la sua pretesa di oggettività e di razionalità, mentre, in realtà, è radicato in un credo pre-teoretico di tipo religioso.
L'elaborazione più completa di questa critica appare nell'opera in quattro volumi di Herman Dooyeweerd: "Una nuova critica del pensiero teoretico" (Amsterdam/Philadelphia 1953-1956) e "Nel crepuscolo del pensiero occidentale, studi nella pretesa autonomia del pensiero filosofico". Dooyeweerd dimostra come sia impossibile l'esistenza di un pensiero filosofico indipendente da credenze pre-teoretiche, come pure la sintesi fra autonomia e fede cristiana.