Ismaele Passoni

Salmi e Cantici

per solista e coro popolare all'unisono con organo o armonio

elaborazione organistica e corale di Bepi De Marzi

Traduzione lirico-metrica di David N. Turoldo


Introduzione originale (1973)

Perché questa nuova pubblicazione dei Salmi? Perché, in particolare, questa traduzione lirico-metrica e, allo stesso tempo fedelissima al testo biblico?

Sono ritornato ai Salmi nella speranza di ridare vigore, impeto, realismo e coralità, e gusto e gioia alle nostre assemblee liturgiche. Da noi, cosiddetto paese cattolico, la Bibbia non è popolare. Per questo era opportuna una proposta metrica e armonica dei Salmi: affinché non solo la preghiera, ma anche la musica ritrovasse la sua fonte di ispirazione e noi fossimo tutti invogliati alla recita ed al canto. La nostra è una civiltà che grida, ma non canta: e anche la chiesa non canta più; forse perché non siamo ancora riusciti a darci lingua e testi cantabili. Allora ho voluto vedere se potevo dare un contributo per riscoprire il gusto di pregare, attraverso una preghiera robusta non solo per contenuto, ma anche per ispirazione e forma; preghiera che, in quanto anima di una comunità in armonia, non può non essere essa stessa armonica e musicale, sorgente e fomentatrice di armonia e coralità.

Il vero popolo di Dio non è mai vissuto senza i Salmi: è secondo la migliore tradizione il canto dei Salmi nella celebrazione liturgica. Questo vuole essere un servizio, specialmente per l'invitatorio, l'offertorio, e la comunione e la conclusione dell'assemblea eucaristica: chiesa che si nutre e canta nel cammino verso il Regno. (David M. Turoldo).

Parlare di crisi del canto, in particolare di quello corale, non è certo una novità. E' vero, vari tentativi, in questi anni, ci sono stati; una volta che si è capito che le "scholae cantorum" rischiavano di fare del "teatro", si è cercato di provocare al canto tutto il popolo. I risultati, però, non sono stati molto confortanti. Forse da una parte c'è stato lo sforzo di recuperareil gregoriano in una forma non più proponibile, dall'altra si è cercato troppo spesso di fare del "canzonettismo" magari attingendo da temi e da ritmi che contrastano con la sensibilità musicale re religiosa del nostro popolo.

La mia è una proposta nuova che si muove sui filoni tradizionali e, credo, popolari. Nei miei momenti creativi cerco di rispettare essenzialmente due valori secondo me fondamentali: la spontaneità e la creatività del popolo. Per fare un esempio illuminante: ecco, io ricordo le funzioni liturgiche che, anni fa, costituivano in un certo senso il momento centrale della vita domenicale di tutto un paese. Ebbene, ancora bambino, salivo sull'organo e rimanevo letteralmente affascinato dalla coralità spontanea che si sprigionava dall'assemblea liturgica durante i canti: cioè su una melodia popolare la gente "creava" spontaneamente un'armonia semplice, magari soltanto con le terze e le seste, però quanto mai viva e sentita.

Ho cercato anche di ricuperare in tutta la sua importanza la funzione del solista come voce - guida dialogante con l'assemblea; evidentemente lo stesso servizio lo si può fare con la "Schola cantorum". (Ismaele Passoni).

Molte armonizzazioni sono state riportare come da spontanea espressione popolare del coro lombardo che per primo ha intonato le melodie di Passoni. E su questi esempi ho cercato di realizzare gran parte del lavoro. (Bepi De Marzi).


Il canto dei salmi nella Chiesa cristiana