Ringrazierò il Signor, che m'esaudì (Salmo 116)
1.
Ringrazierò il Signor, che m'esaudì.
Qualor io supplicai con cor dolente:
Perch'egli m'ascoltò clemente,
Lo voglio benedire cadun dì.
2.
Infievolito già da mali rei,
La morte mi cingeva di catene,
Soffrivo nell'eterno mille pene,
Quando drizzai al cielo i preghi miei.
3.
Riscuoti dei perigli e gravi guai
Quest'anima, Signor! Ed ei clemente
Mi salva ancor con braccio onnipotente,
Perché di fedeltà non manca mai.
4.
Si, dalla morte tratto m'hai, Signor!
Dal pianto, dal tremar de' pie' cadenti,
Pertanto nella valle de' viventi
Con te camminerò fedele ognor.
5.
A te le lodi, i voti e i canti miei,
A te me stesso voglio consacrare,
L'eterno Re, Signore, celebrare
E a tutti confessar quel che tu sei.