1.
Salva me! Dolce Signore! Che confido solo in Te!
Da ciascun persecutore, Che vuol l’anima da me!
Che talora qual leone, Priva d’ogni difensor,
Non la rubi da fellone, E la sbrani con furor!
2.
Se me reo, Dio, credi, Dell’accusa che si fa:
Nelle mani, se mi vedi, Orma pur d’iniquità:
Se mai resi mal per bene, Al pacifico con me;
Quando che mi dava pene, Già riscossi con mercé.
3.
Pur persegui l’alma mia, L‘inimico vincirtor
La raggiunga per la via, Mi calpesti sin il cor,
La mia gloria meco resti, Nell’avello colà già,
Né vi sia chi la desti, Tra li vivi giammai più.
4.
Ma se sono nella via, Della tua verità,
Se quest’alma desìa, D’operare l’equità:
Sorgi Tu, nell’ira, Dio! Me difendi dal furor
Di cadun nemico mio, Che m’insidia traditor!
5.
Tu del giusto sei l’Autore, Al giudizio leggi dài,
E sei grande Difensore, De’ statuti che Tu fai,
Te circondi d’ogni gente, L’ampio stuolo, gran Signor!
Torna poi sull’eminente, Prendi loco sopra lor!
6.
Quando Giudice, Signore! Delle genti Tu sarai,
La giustizia del mio cuore, Pur allora giudicherai;
De’ malvagi la malizia; Venga meno qui tra noi,
E nel mondo la giustizia, Stabilisci tra li tuoi.
7.
Giusto sei, e scienza tieni, De’ reconditi pensier;
Tu li cuori, Tu le reni, Tu l’interno puoi veder;
Scudo mio ben sicuro, sei Tu, Dio, Salvator!
D’ogni giusto cuore puro, Che ti Te sente timor.
8.
Il signore che si sdegna, Con li felli, sempre più,
Giusto giudice disegna, castigarli di là su.
E se l’empio peccatore, Non si toglie dall’error,
Il coltello feritore, Già s’aguzza dal Signor!